Ema Stokholma, rivelazione dopo le delusioni d’amore: “Ora mi piacciono le donne”
La speaker radiofonica ha condiviso sui social una riflessione chiara: i commenti esilaranti dei fan
Ema Stokholma ha lasciato i suoi follower senza parole. Nelle ultime ore, la speaker radiofonica ha condiviso sulla piattaforma X, aggiornamenti sulle sue esperienze relazionali. Diversi aneddoti che hanno spinto gli utenti del social di Elon Musk a commentare chiedendo più dettagli sui suoi ultimi approcci.
La rivelazione di Ema Stokholma
Dopo la fine della relazione con Angelo Madonia, maestro di ballo che la conduttrice aveva conosciuto a Ballando con le Stelle, la sua vita privata è stata avvolta nel mistero. Questo fino alle dichiarazioni che la stessa Ema Stokholma ha condiviso pubblicamente sulla piattaforma X: "Uno che mi piaceva una volta mi fa: che casino avevo detto niente più spunte blu per le mie relazioni. Fine", ha twittato Ema Stokholma descrivendo il messaggio ricevuto da una sua vecchia fiamma.
Pochi minuti dopo: "Un altro che mi piaceva ma mai visto, pochi giorni fa prendo coraggio e gli scrivo 'siamo coetanei' e mi fa 'a me piacciono le persone più grandi' e io rispondo 'quanto più grandi?' e lui 'anche 80'. Fine", ha scritto la conduttrice animando la bacheca con le ultime delusioni amorose che hanno spinto gli utenti a commentare.
Poi, il colpo di scena: "Comunque ora mi piacciono le donne", ha confessato Ema Stokholma. Lo sfogo è stato commentato dagli utenti: "Peccato per noi maschi, allora", ha scritto qualcuno che sperava di avere una chance. "Mi metto in coda", ha scherzato qualcun altro.
Spettacolo
Un viaggio nella carriera artistica dell’attrice Marina...
Marina Lorenzi nota ed affermata attrice di teatro, cinema e televisione. La sua carriera inizia con la scuola biennale di teatro INDA: “ istituto nazionale del dramma antico” a Siracusa, nella quale, ha avuto la possibilità, nei 2 anni, di partecipare come coro alle rappresentazioni delle Tragedie Greche.Qui, impara a considerare il gruppo come fonte di forza.Successivamente, vince il provino al Teatro Sistina nello spettacolo: “i 7 Re di Roma”, con Gigi Proietti, testo di Luigi Magni e regia di Pietro Garinei.
Dopo queste esperienze si convince che questa è la sua strada. Il suo luogo ideale dove può esprimersi senza paura ed è perfettamente a suo agio. Le sue esperienze fondamentali sono state: il debutto de “I 7 Re di Roma,”“Ifigenia in Aulide” con Ugo Pagliai e Paola Gassman.“Questa sera si recita a Soggetto di Pirandello” “L’addio Del Mattatore” con Vittorio Gassman.“IL Fu’ Mattia Pascal” di Pirandello con la regia di Tato Russo. Lei è la moglie di un attore molto amato dal pubblico: Riccardo Polizzy Carbonelli. Si sono conosciuti nel 96 lavorando per il Teatro Ghione.Quando si sono poi fidanzati, dopo pochi mesi, Riccardo, vince il provino di “Un Posto Al Sole“.
Fare lo stesso mestiere, secondo Marina Lorenzi alcune volte aiuta per comprendersi nel processo creativo.Questo non fa che aumentare la sintonia e la collaborazione. Un ruolo che le piacerebbe interpretare attualmente alla Lorenzi è:Cassandra di Christia Wolf. Con il marito Riccardo Polizzy Carbonelli, riprenderanno questo inverno:“Un letto per due “ diretto da Tato Russo . Il consiglio che sente di dare ai giovani è: Trovare dentro in sé la motivazione profonda. È dura avere la costanza di mantenere viva la scintilla.
Spettacolo
Miguel Angel Zotto: “il mio sogno aprire...
Il fondatore di TangoX2 e Daiana Guspero con la loro compagnia saranno al Teatro Olimpico per la stagione dell'Accademia Filarmonica dal 31 ottobre fino al 3 novembre con lo spettacolo 'Tango. Historia de Astor' dedicato a Astor Piazzolla
Ritorna nella Capitale, dal 31 ottobre al 3 novembre, Miguel Angel Zotto, regista, coreografo, ballerino, massimo interprete dell'universo tanghero con la sua compagnia 'TangoX2' e Daiana Guspero, straordinaria interprete che il tango ha unito in scena e nella vita. In calendario al Teatro Olimpico, per la stagione dell'Accademia Filarmonica Romana 'Tango. Historias de Astor', uno spettacolo di parole, musica (live) e danza. Una 'cavalcata' attraverso il repertorio del compositore argentino, da 'Libertango' a 'Milonga del Angel', da 'Quejas de bandoneon' a Adios Nonino, che ha saputo distillare in tutto il suo repertorio tradizione e avanguardia colta. "Un omaggio al grande compositore argentino, nato a Mar Del Plata, che orgogliosamente rivendicava origini italiane- spiega Miguel Angel Zotto- 'La mia famiglia era di Trani', soleva ripetere orgogliosamente. Ho conosciuto a Piazzolla a Parigi nel lontano 1989. Vide un mio spettacolo, si complimentò con me e mi affidò le coreografie di 'Maria de Buenos Aires', lo spettacolo musicale allestito a Broadway".
"Non era un uomo facile Piazzola - aggiunge- Un uomo franco, diretto, a volte duro, mai un apprezzamento, mai un complimento, da parte sua. E stato un genio, il creatore della musica contemporanea, un artista troppo avanti rispetto al suo tempo. Osteggiato, combattuto in vita, si sentiva frustrato per non essere stato capito, oggi sarebbe stato felice del trionfo delle sue composizioni". Miguel Angel Zotto ricorda l'incontro a New York con Ennio Morricone. "Gli chiesi di comporre un tango per un mio spettacolo. 'Ma come faccio a comporre un 'tango' dopo quello che ha scritto Astor Piazzolla?'. Un genio che parla di un altro genio".
Un'accademia a Milano, il sogno di aprire uno spazio 'tanghero' dedicato al celebre baile argentino nella Capitale. "Mi piacerebbe trovare un luogo adatto per inaugurare finalmente un centro a Roma con un teatro, sale prove e un ristorante - annuncia Miguel Angel Zotto- Potrei anche cucinare. Sono un ottimo chef. I piatti più riusciti? Cotoletta all'argentina o milanese alla napoletana. Il segreto per un'ottima riuscita? Acqua gassata oltre agli ingredienti, pan grattato, uova, aglio prezzemolo e pomodoro". Nel 2025 Miguel Angel Zotto compirà 40 anni di straordinaria carriera artistica. "Ho contato solo gli anni 'professionali', ma ho cominciato molto, molto prima. Quaranta anni, una data importante. Mi piacerebbe festeggiarli. Da anni stiamo lavorando a un docufilm sulla mia vita, un lavoro chiesto dal presidente del Teatro di Roma, Francesco Siciliano, c'è in programma poi un grande serata dedicata al tango il prossimo settembre all'Arena e Verona e non nascondo che vorrei riportare in scena 'Maria de Buenos Aires. Sempre sotto il segno di Astor Piazzolla".
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Spettacolo
Giuseppe Battiston: “Stucky ispettore fuori dagli...
L’attore protagonista della nuova serie tv in sei episodi diretta da Valerio Attanasio, in onda da mercoledì 30 ottobre su Rai2 e RaiPlay. Stasera la prima puntata in anteprima su RaiPlay
Non ha il cellulare, odia la tecnologia, rifugge i rapporti con gli esseri umani ma invece ama le persone, che studia con una curiosità che si rivela poi la sua arma migliore per risolvere i casi. È lo ‘Stucky’ di Giuseppe Battiston, un ispettore antieroe che si fa presto ad amare, protagonista della omonima serie tratta (liberamente) dai romanzi di Fulvio Ervas, diretta da Valerio Attanasio, che vedremo in onda da mercoledì 30 ottobre su Rai2 alle 21.20 e su RaiPlay. Sei episodi da 60 minuti che saranno trasmessi da Rai2 e RaiPlay, prodotti da RaiCom, Rai Fiction e Rosamont. Il primo episodio sarà trasmesso in anteprima questa sera, lunedì 28 ottobre, su RaiPlay.
"Stucky non è un uomo d’azione, non mena, non porta armi. Non è un poliziotto tradizionale, è una figura abbastanza solitaria ma non è solo -lo tratteggia Battiston- Adora passeggiare per le strade di Treviso e pensare ai suoi casi. È moderno e calato nella realtà, si fa un bicchiere e si fuma un sigaro, ma non è calato nella contemporaneità della digitalizzazione. Ha una curiosità innata e fortissima verso le persone. Si nutre del loro carattere, delle loro storture, dei pregi e dei difetti”. Il suo luogo di elezione è infatti un’osteria, il luogo di incontro delle anime umane per eccellenza. "In comune con lui ho che siamo tutti e due poco loquaci -sorride Battiston- Mi affascina tantissimo per tutta una serie di cose che sono diverse dalle altre fiction. Di lui si sa pochissimo, è misterioso. Ma il mistero è proprio quello che ci affascina della gente".
Guai però a dirgli che il suo personaggio si ispira al tenente Colombo, protagonista della serie interpretata dall’indimenticabile Peter Falk. "Colombo? Divento matto se mi vedo fare qualcosa che ha già fatto qualcuno -scandisce l’attore udinese-. È un tratto della mia personalità, ed è il motivo per cui a volte mi capita di litigare con registi che non sanno lavorare con gli attori, e ti chiedono di dire una battuta facendoti vedere come la direbbero loro. Io poi sono un fan ‘cintura nera’ di Colombo, ho avuto anche la fortuna di conoscere Peter Falk, che mi fa venire in mente più che Colombo i film di Cassavetes". Ma "non c’è nessun intento ‘biopical’ in Stucky, omaggiamo semplicemente una forma di struttura che non si vedeva da tempo. Falk era un grande attore, anche volendo imitarlo sarebbe molto complesso".
“Il personaggio andava ritagliato attorno a Battiston e alla sua personalità -spiega il regista Valerio Attanasio- e anche la struttura della serie è diversa dai romanzi di Ervas. Ci siamo presi delle piccole libertà dallo Stucky romanzesco nella costruzione delle vicende e nelle sue relazioni personali, poche e misteriose”. L’unica relazione abbozzata è quella con il medico legale di Stucky, Marina, interpretata da Barbara Bobulova. Un personaggio che è un amico, confidente e a volte anche fondamentale per la risoluzione dei casi. Tra i due c’è un’attrazione non esplicitata ma evidente. “Marina è il suo medico legale, Stucky con lei si confronta su ogni caso ma loro ogni volta che parlano di un cadavere passano a raccontarsi le loro vicende private -spiega la Bobulova- Soprattutto lei, lui è un po’ impacciato e a lei questa cosa piace molto, si trovano molto bene umanamente. Interpretarla è stato facile perché con Beppe ci conosciamo da tanti anni”.
Personaggi chiave anche i due poliziotti collaboratori di Stucky, Alessio Pratico nel ruolo di Fabio Guerra e Laura Cravedi in quello di Ilaria Landrulli. “Guerra è stralunato e ha un timore reverenziale nei confronti dell’ispettore e questo crea dei momenti di disagio (esilarante, ndr) di cui l’ispettore gode stuzzicandolo e mettendolo in difficoltà -spiega Alessio Pratico- Tra i due c’è un rapporto sincero. È un personaggio e che porta leggerezza all’interno della narrazione”. Il carattere di Fabio è complementare a quello di Ilaria “Lei è super sul pezzo, precisissima, con la fame di alimentare le lodi dell’ispettore -spiega Laura Cravedi- Generazioni diverse che a volte non si comprendono ma che vanno tutti verso la risoluzione del caso. Abbiamo lavorato sulla complementarietà”.
Sullo sfondo c’è Treviso, con le sue atmosfere del nord-est italiano. “Treviso è stata una scelta sposata da tutti, perché si adattava bene al personaggio -spiega il regista- È una città di provincia, dove ci si può spostare bene a piedi, dato che Stucky non ha la patente, e poi il centro storico non è mai stato inquadrato al cinema. È stato una specie di teatro di posa perfetto, tranquillo. Ci piaceva anche in relazione al fatto di metter questo ispettore al cospetto di quell’alta borghesia, dell’arroganza di questi ricchi. Uno scontro tra la sua normalità e umiltà e la ricchezza del nord. Cinematograficamente interessante”.
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