Gp Messico, Sainz trionfa con la Ferrari davanti a Norris. Leclerc terzo
Quarto e quinto posto per le due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell
Carlos Sainz vince il Gp del Messico. Il pilota spagnolo della Ferrari oggi 27 ottobre trionfa davanti alla McLaren del britannico Lando Norris e alla rossa del monegasco Charles Leclerc. L'iberico, al secondo successo stagionale e al quarto della carriera, regala al Cavallino la seconda vittoria consecutiva dopo quella ottenuta da Leclerc sull'asfalto texano di Austin.
Cosa ha detto Sainz
"Volevo questa vittoria, ne avevo bisogno, volevo un'ultima vittoria prima di andare via dalla Ferrari e ci sono riuscito. Ora restano quattro gare, voglio godermele il più possibile", dice Sainz dopo il trionfo. "Il sorpasso su Verstappen? Non l'ho preparato, ero infastidito dalla partenza, volevo sorprenderlo, ero un po' indietro e non avevo nulla da perdere. Ero molto sicuro di superarlo. Se avessi dovuto scegliere un luogo per vincere non avrei potuto scegliere di meglio del Messico", aggiunge l'iberico.
La gara
Sainz scatta dalla pole edopo una partenza non impeccabile cede la leadership alla Red Bull dell'olandese Max Verstappen. La Ferrari è in palla, Sainz può permettersi di aspettare il momento giusto per riprendersi il primo posto e marciare da solo verso la bandiera a scacchi. La doppietta di Maranello non si concretizza anche a causa di un errore di Leclerc, che cede la seconda piazza a Norris e deve accontentarsi del gradino più basso del podio, consolandosi con il giro veloce. Al quarto e al quinto posto le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell. Verstappen, colpito da due penalità, chiude al sesto posto e vede assottigliarsi il vantaggio su Norris nel Mondiale piloti. Completano la top ten messicana Kevin Magnussen, Oscar Piastri, Nico Hulkenberg e Pierre Gasly.
Le classifiche del Mondiale
Verstappen comanda il Mondiale piloti con 362 punti, Norris insegue a quota 315. Leclerc è terzo a 291 punti. Nel Mondiale costruttori la McLaren è prima con 566 punti, la Ferrari insegu a 537. Terza la Red Bull a 512. Ora il Mondiale torna la prossima settimana in Brasile.
Sport
Fiorentina-Roma 5-1, cinquina viola al Franchi e sprofondo...
La Fiorentina sale a 16 punti al quarto posto insieme ad Atalanta, Lazio ed Udinese, i giallorossi restano fermi in undicesima posizione a 10 punti
Sprofondo giallorosso a Firenze. La Roma di Juric cade pesantemente 5-1 al Franchi contro i viola, chiudendo in dieci per l'espulsione di Hermoso. Una Roma che crolla sotto i colpi della squadra di Palladino, con l'ex di turno Edoardo Bove, protagonista assoluto della sfida. Troppo in palla la Viola contro una Roma che non ha trovato il bandolo della matassa sin dall'inizio della sfida e nonostante i cambia alla mezz'ora del primo tempo Juric non è riuscito a rimettere in piedi. La Fiorentina sale così a 16 punti al quarto posto insieme ad Atalanta, Lazio ed Udinese, mentre i giallorossi restano fermi in undicesima posizione a 10 punti. con il tecnico sempre più in difficoltà.
Palladino in avvio ripropone la mediana con Bove, Cataldi e Adli, con Colpani e Beltran alle spalle del recuperato Kean. In difesa Comuzzo e Ranieri, mentre sugli esterni giocano Dodo e Gosens con De Gea tra i pali. Juric risponde con Svilar in porta e una difesa a tre con Hermoso, Mancini e N'Dicka, e l'avanzamento di Angelino sull'esterno a sinistra, con la conferma di Celik a destra. A centrocampo Pisilli e Cristante con Dybala e Pellegrini alle spalle di Dovbyk
Al 3' tentativo improvviso di Dybala che prova a sorprendere De Gea da centrocampo ma non crea nessun problema per all'estremo difensore viola. La Roma controlla e la Fiorentina passa. Al 9' ripartenza fulminea di Beltran che serve Kean L'attaccante entra in area e batte Svilar con un diagonale mancino sul secondo palo per l'1-0. La Roma accusa il colpo e sbanda. Al 13' Beltran cerca l'ex centravanti della Juve che, anticipa Mancini ma calcia al lato da buona posizione. Al 17' Bove entra in area e viene atterrato da Celik, nessun dubbio per Sozza e il Var non interviene nonostante ci sia un tocco sul pallone del difensore giallorosso prima dell'impatto. Sul dischetto va Beltran che dal dischetto spiazza Svilar per il 2-0.
La Roma sembra non in grado di reagire e al 21' l'ex Bove, particolarmente ispirato, serve Cataldi che conclude di prima intenzione rasoterra ma è ottimo il riflesso di Svilar che devia in corner. Al 25' la Roma si fa rivedere in avanti: Dybala libera al tiro Cristante sulla lunetta ma c'è l'pposizione decisiva di Comuzzo. Alla mezz'ora Juric cambia e inserisce Konè per Cristante e Zalewski per Angelino. Al 39' la Roma passa grazie ad un bel gol proprio del neo entrato Konè che riceve palla sulla trequarti sinistra, supera Colpani e batte De Gea con un destro potente e preciso sul secondo palo. La gioia dura però poco. Al 41' Bove scappa sulla sinistra dopo l'anticipo dubbio di Gosens su Celik, arriva sul fondo e serve al centro per Kean che in scivolata mette la palla ancora in fondo alla rete per la doppietta personale e il 3-1 con cui si chiude la prima frazione non prima del tentativo di Bove alto al 46'.
Ad inizio ripresa entra Baldanzi per Mancini con la Roma che cerca di riportarsi in partita. Al 49' spreca una buona occasione Pellegrini che, dopo aver recuperato un pallone sulla trequarti, si attarda nella conclusione trovando la respinta di Comuzzo. La Fiorentina trova delle praterie e al 52' cala il poker con una giocata di Bove sopraffina, alla Dybala. L'ex giallorosso servito da Adli, salta Celik e firma il 4-1. La Roma in difficoltà si affida ai calci piazzati di Dybala ma al 62' sulla punizione pennellata dall'argentino si supera De Gea che devia il pallone sul palo.
Al 65' piove sul bagnato per la Roma che resta in dieci uomini per l'espulsione di Hermoso per doppio giallo. Entra Hummels che fa il suo esordio con la Roma per Dybala. Al 70' ci prova Sottil a giro ma Svilar devia in angolo. Sul corner arriva la cinquina viola con l'autogol proprio di Hummels che devia di testa nella propria porta un colpo di testa di Kouame. La Fiorentina è padrona del campo con la Roma che cerca solo di limitare il passivo. Ci provano prima Gosens e poi Sottil ma Svilar salva la sua porta.
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Inter-Juventus 4-4, pari spettacolo nel derby d’Italia
I nerazzurri sprecano il match point e la Signora li raggiunge
Partita spettacolare a San Siro tra Inter e Juventus. Un derby d'Italia che non ha tradito le aspettative, nella nona giornata di Serie A, e si è chiuso sul 4-4 con le due squadre che non si sono risparmiate e con i nerazzurri che hanno sprecato il match point quando erano in vantaggio di due reti. Sul 4-2 sembrava chiusa la sfida ma l'ingresso di Yildiz ha cambiato le carte in tavola e la doppietta del numero 10 turco ha riportato la sfida in parità. Un pareggio che non consente a nessuna delle due squadre di avvicinare il Napoli che scappa a 22 punti, con i nerazzurri ad inseguire a 18, in seconda posizione, e i bianconeri a 17 al terzo posto.
Per il big match in casa Inzaghi sceglie a centrocampo Zielinski, Barella e Mkhitaryan, vista l'assenza di Calhanoglu. De Vrij al centro della difesa,mentre in avanti torna la coppia Thuram-Lautaro. Thiago Motta opta invece per Conceicao e Weah da esterni, con Fagioli sulla trequarti e Vlahovic prima punta.
La gara tatticamente accorta in avvio si sblocca al 15': Thuram anticipa Danilo in area che lo tocca. Per l'arbitro Guida non ci sono dubbi, é rigore. Sul dischetto va Zieliński che calcia centrale e forte, e batte Di Gregorio per l'1-0. La reazione della Juventus è immediata e al 20' arriva subito il pareggio: grande palla di Cabal per l'inserimento di McKennie che tocca al volo per Vlahovic che da due passi, non sbaglia e fa 1-1. La squadra di Thiago Motta sfrutta al meglio il momento e al 26' la ribalta: numero di Conceicao che entra in area e con un dribbling trova il fondo, e serve Weah che sigla l'1-2. Al 32' ancora Conceicao protagonista. Il portoghese punta Dimarco e calcia di prima intenzione, ma Sommer devia in angolo.
Inzaghi spinge i suoi in avanti e al 35' arriva il pareggio: grande numero di Mkhitaryan che va in dribbling al limite dell'area e di sinistro beffa Di Gregorio sul suo palo per il 2-2. Passano due minuti e al 37' i nerazzurri la ribaltano a loro volta. Dumfries viene steso in area da Kalulu, e Guida assegna il secondo penalty. Ancora Zieliński sul dischetto e il polacco con un diagonale a fil di palo batte ancora Di Gregorio per la doppietta personale e il 3-2. Al 42' l'Inter sfiora il poker con Thuram che palla al piede salta tre avversari e crossa per Lautaro che calcia su Danilo e la palla sfiora il palo. La Juve torna a rendersi pericolosa al 47' con Weah ma il suo tiro a giro sfiora il palo.
Ad inizio ripresa i nerazzurri riprendono a spingere e al 50' Dimarco calcia in porta, Di Gregorio respinge e Dumfries manca da due passi il tap in vincente. Il poker però arriva poco dopo. Al 53' Dumfries si fa perdonare. Su un calcio d'angolo dell'Inter, Danilo respinge corto e l'olandese stoppa il pallone e calcia in porta superando Di Gregorio per il 4-2. La Juve accusa il colpo e traballa. Al 64' ci prova Dimarco ma Di Gregorio in tuffo mette in angolo. Al 66' altro miracolo del portiere bianconero che mette in angolo il pallone dopo la deviazione di Vlahovic su una conclusione al volo di Barella. Un minuto dopo spreca de Vrij dall'altezza del dischetto, mandando alto sopra la traversa.
Al 69' ancora Inter vicina al gol ma il colpo di testa di Lautaro sfiora il palo. Al 71' la Juve a sorpresa la riapre con il nuovo entrato Yıldız. Contropiede bianconero e il numero 10 si porta la palla sul sinistro e calcia ad incrociare, battendo Sommer per il 4-3. L'Inter continua a sprecare, le squadre si allungano ma la Juve ha un Yildiz ispirato. Il turco calia alto all'80' ma all'82' trova la doppietta personale e il 4-4. Sul cross di Conceicao, il numero 10 stoppa sul secondo palo e calcia ad incrociare e Sommer non riesce ad opporsi. L'Inter quasi incredula prova a tornare in avanti ma la Juve sembra ora più tonica. Nel recupero l'Inter prova con Frattesi ma senza fortuna.
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Lazio-Genoa 3-0: all’Olimpico decidono Noslin, Pedro...
Baroni cala il tris e raggiunge l'Atalanta al quarto posto
Vince la Lazio all'Olimpico. I biancocelesti battono il Genoa 3-0 grazie ai gol, uno per tempo, di Noslin Pedro e Vecino dopo una partita dominata. Nella ripresa i rossoblù hanno provato ad alzare il pressing, ma senza riuscire a trovare contromisure alla manovra di Baroni, bravo a sfruttare i cambi per sopperire all'inevitabile stanchezza dei suoi, reduci dalla trasferta di Europa League contro il Twente. Con questa vittoria la Lazio sale a 16 punti, agganciando l'Atalanta al quarto posto, mentre il Genoa rimane al terzultimo posto a quota 6.
La partita
Inizio coraggioso del Genoa, che impegna Provedel su angolo e si fa vedere con il tiro da fuori di Frendrup. Dopo qualche minuto però è la Lazio a prendere in mano la partita: la squadra di Baroni muove palla velocemente e gioca in verticale, creando problemi ai rossoblù tra le linee. La prima occasione biancoceleste è di Tavares, che sfiora la traversa con il sinistro. La Lazio pressa bene, alza il ritmo e al 21' trova il vantaggio: Noslin riceve palla da Tavares in area, salta un difensore e buca Leali sul palo lontano firmando così l'1-0. Dopo il gol i padroni di casa controllano il pallone eludendo il pressing del Genoa, troppo disorganizzato e spesso in ritardo sui portatori avversari. La chance per il raddoppio arriva prima con un colpo di testa di Castellanos e poi con il tiro a giro di Tavares, in costante proiezione offensiva. Termina 1-0 il primo tempo.
La ripresa si apre con il coast-to-coast di Norton-Cuffy, neoentrato, che calcia da fuori area e trova la parata di Provedel. La partenza aggressiva del Genoa sorprende la Lazio, che rischia ancora poco dopo sul tiro di Thorsby. I biancocelesti si scuotono e vanno a un passo dal raddoppio: Castellanos riceve in area, si gira ma spedisce alto con il destro. Il Genoa non si scompone e continua a pressare alto, molto meglio del primo tempo, mentre nella Lazio affiora un po' di stanchezza. È ancora una volta Castellanos il più pericoloso dei suoi: il Taty supera un avversario e calcia da posizione defilata, ma Leali si fa trovare pronto e para. La partita si fa fisica, la Lazio prova a giocare nello stretto e tenere il pallone, aspettando il momento giusto per affondare. Patric sfiora il gol su angolo, Tchaouna spreca un'ottima occasione poco dopo svirgolando il destro. È il preludio al raddoppio biancoceleste: all'86' Tchaouna riparte in contropiede e serve Castellanos, che mette in mezzo, Leali devia ma sui piedi di Pedro, che in tap-in trova il 2-0. Nel finale i biancocelesti calano il tris con Vecino. Finisce quindi 3-0 all'Olimpico.