Israele-Gaza, Egitto propone tregua di 2 giorni. Capo Mossad resta a Doha per possibile ripresa negoziati
Da inizio guerra oltre 43mila palestinesi uccisi e 101mila feriti. Cnn: "No progressi significativi nei negoziati fino a dopo elezioni Usa". Iran: "Useremo tutti gli strumenti disponibili per rispondere a Israele"
Hamas è aperta a un accordo con Israele. Lo ha detto un alto funzionario dell'organizzazione islamista, mentre a Doha riprendono i colloqui volti a porre fine alla guerra e a liberare gli ostaggi. Husam Badran, membro di spicco dell'ufficio politico di Hamas con sede in Qatar, ha affermato in una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa pro-Hamas Shehab che un accordo è possibile.
La proposta egiziana e i negoziati
"Le nostre richieste sono chiare e note e si può raggiungere un accordo, a patto che Netanyahu resti fedele a quanto concordato", ha detto Badran. Non è chiaro se i commenti di Badran siano una risposta alla proposta egiziana di un cessate il fuoco di due giorni a Gaza per scambiare quattro ostaggi israeliani con alcuni prigionieri palestinesi, seguito da 10 giorni di colloqui, scrive il Times of Israel.
Al Arabiya aveva riferito in precedenza che Hamas sarebbe disponibile ad accettare la proposta egiziana a condizione che fosse incorporata nelle sue richieste del 2 luglio per un accordo sugli ostaggi. Il gruppo vorrebbe inoltre garanzie che Israele si impegni a far sì che la proposta egiziana faccia parte di un accordo completo.
Secondo quanto riferito alla Cnn da una fonte informata sui colloqui, non bisogna aspettarsi "progressi significativi" nei colloqui sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi tra Hamas e Israele fino a quando non sarà dichiarato il vincitore delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Secondo la fonte, rimasta anonima, l'ultimo round di colloqui - iniziato ieri a Doha, in Qatar - non si è focalizzato sul rilascio degli ostaggi e su un accordo di cessate il fuoco, ma piuttosto sull'avvio del processo. Al tavolo dei negoziati si è parlato anche della guerra in Libano, di Iran e della sua influenza regionale, ha aggiunto la fonte, precisando che un nuovo round di colloqui dovrebbe tenersi entro pochi giorni.
Morte Sinwar, nuovi filmati del raid
L'Idf ha pubblicato nuovi filmati ripresi dalla telecamera frontale di un soldato della Brigata Bislamach, durante il raid che ha portato all'uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar all'inizio del mese a Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Le truppe israeliane avevano ucciso quattro uomini armati nel quartiere Tel Sultan della città, uno dei quali si scoprì poi essere Sinwar.
L'esercito ha pubblicato inoltre una registrazione delle comunicazioni radio durante l'attacco, in cui si sente dire: "Abbiamo eliminato un altro sporco terrorista, aveva una coperta addosso, per ora è eliminato, è finita". Anche l'edificio in cui si trovava Sinwar è stato bombardato dai carri armati. Non è ancora chiaro se il colpo mortale sia stato inferto da un tiratore scelto o dal fuoco dei carri armati.
Continuano i raid su Gaza
Intanto i raid di Israele continuano. Sono oltre 43mila i palestinesi uccisi e 101mila quelli rimasti feriti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre dello scorso anno. Lo ha comunicato il ministero della Sanità di Gaza City aggiornando il bilancio delle vittime a 43.020 e a 101.110 quello dei feriti.
Le Forze di difesa israeliane affermano che le truppe hanno effettuato incursioni mirate nella zona centrale di Gaza e hanno ucciso diversi combattenti di gruppi terroristici. L'esercito ha aggiunto che le truppe hanno combattuto anche contro terroristi nelle aree di Rafah e Jabaliya. "Le forze continuano i loro sforzi per evacuare i civili in aree sicure, nonostante gli sforzi di Hamas per impedire ai civili di farlo", ha detto ancora l'Idf.
Il ministero della Salute di Gaza ha comunicato che Israele ha "arrestato tutto il personale medico" dell'ospedale Kamal Adwan, nella Striscia settentrionale, tranne un pediatra. Il ministero ha chiesto alle istituzioni internazionali di "inviare rapidamente team medico-chirurgici all'ospedale" e in una nota ha anche invitato chiunque abbia competenze chirurgiche a prestare assistenza all'ospedale Kamal Adwan, per "salvare quanti più feriti e malati possibile".
Le Forze di difesa israeliane hanno riferito di aver arrestato circa un centinaio di sospetti miliziani di Hamas durante il raid compiuto nell'ospedale di Kamal Adwan. "Armi, fondi terroristici e documenti di intelligence sono stati trovati dentro e intorno all'ospedale'', si legge in un comunicato dell'esercito israeliano.
L'esercito ha riferito che le forze militari e il servizio di sicurezza Shin Bet hanno completato il raid nella roccaforte di Hamas presso l'ospedale. Centinaia di membri di Hamas sono stati uccisi negli scontri, si legge nella dichiarazione, e circa 50.000 palestinesi sono stati evacuati a Gaza City.
Libano
L'esercito israeliano ha continuato a colpire le infrastrutture e a confiscare le armi appartenenti a Hezbollah nel Libano meridionale, uccidendo decine di militanti del Partito di Dio nelle ultime 24 ore. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che decine di attacchi aerei hanno colpito cellule terroristiche e infrastrutture, tra cui un lanciarazzi utilizzato per colpire Israele.
Gli aerei israeliani hanno attaccato il quartiere Raml nella città di Tiro, uccidendo almeno 7 persone e ferendone altre 17, riferisce il ministero della Salute libanese.
Il portavoce in lingua araba delle Idf Avichay Adraee ha chiesto ai cittadini di Tiro di ''evacuare immediatamente'' molti quartieri della città portuale in vista di un nuovo attacco aereo. Nella nota condivisa dall'esercito israeliano su 'X' si legge che molti miliziani di Hezbollah stanno operando negli edifici della zona e si chiede ai cittadini di ''dirigersi a nord del fiume Awali''.
''Le attività di Hezbollah costringono l'Idf ad agire contro di esso con la forza, ma non intendiamo farvi del male'', si legge nel messaggio di Adraee rivolto ai cittadini libanesi, spiegando che ''chiunque si trovi vicino agli elementi di Hezbollah, alle sue strutture e alle sue attrezzature da combattimento sta mettendo in pericolo la propria vita''.
Intanto il governo libanese ha presentato una denuncia al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per gli attacchi israeliani contro i media dopo la morte di tre giornalisti in un raid compiuto venerdì scorso nel sud del Paese dei cedri. In una nota pubblicata sul social X, il ministero degli Esteri libanese ha dichiarato che "i ripetuti attacchi israeliani contro i media costituiscono un crimine di guerra" e ha chiesto che le autorità israeliane "siano ritenute responsabili" e "vengano punite per questo".
Iran
L'Iran userà "tutti gli strumenti disponibili per rispondere in modo decisivo all'aggressione" di Israele e "di regola, la nostra risposta avviene in base al tipo di attacco" subito. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, commentando la rappresaglia israeliana di sabato scorso contro la Repubblica islamica.
"L'Iran non rinuncerà al suo diritto di rispondere al regime israeliano. Siamo determinati e seri nel rispondere al momento opportuno", ha proseguito durante un punto stampa il portavoce, ribadendo "l'urgenza di fermare il genocidio e l'aggressione a Gaza e in Libano".
Il comandante supremo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito Israele che dovrà affrontare "amare conseguenze" dopo l'attacco ai siti militari iraniani. Lo riferiscono i media iraniani, secondo i quali il capo delle Guardie Hossein Salami, citato dall'agenzia di stampa Tasnim, afferma che Israele "non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi" con i suoi raid aerei di sabato, definendolo un segno di "errore di calcolo e impotenza" e avvertendo che "le amare conseguenze sono inimmaginabili" per Israele.
Stando a quanto riferito dalla televisione israeliana Kan, citando fonti iraniane, poco prima che Israele lanciasse il suo attacco di rappresaglia contro l'Iran sabato, i sistemi radar iraniani sono stati violati e gli schermi radar si sono bloccati.
Secondo fonti iraniane citate da Kan, a causa di questa possibile violazione, la capacità dell'Iran di intercettare obiettivi è stata limitata e ha permesso all'aeronautica militare israeliana di penetrare nello spazio aereo iraniano. Nei raid di sabato è stato ucciso un civile, hanno indicato diversi media della Repubblica islamica, mentre il bilancio ufficiale fornito dalle autorità iraniane non parla di vittime civili.
Iraq
L'Iraq ha intanto inviato una lettera di protesta ufficiale al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e al Consiglio di Sicurezza nella quale condanna la violazione del suo spazio aereo da parte di Israele per attaccare l'Iran.
Il portavoce del governo di Baghdad, Bassim al-Awadi, ha affermato in una nota che la lettera condanna "la palese violazione dello spazio aereo e della sovranità dell'Iraq da parte dell'entità sionista, che ha utilizzato lo spazio aereo iracheno per eseguire un attacco alla Repubblica islamica dell'Iran il 26 ottobre".
Cronaca
Maternità surrogata, 2 italiani fermati con bimba in...
Bloccati con la donna che ha partorito la bambina
Due uomini italiani sono stati fermati all'aeroporto di Buenos Aires mentre cercavano di salire a bordo di un aereo diretto a Parigi, per poi raggiungere l'Italia, con una bimba nata da una madre surrogata. E' quanto riferisce il quotidiano argentino 'La Nacion' precisando che il fermo è avvenuto venerdì scorso sulla base di un ordine federale che ha imposto ai quattro - anche alla madre surrogata - di non lasciare l'Argentina. La piccola è nata in una clinica di Buenos Aires il 10 ottobre scorso e la madre surrogata sarebbe una donna di Rosario. E ancora, secondo quanto riferisce il quotidiano, uno dei due uomini, che hanno concordato la nascita della piccola con la 28enne senza lavoro e che versa in una situazione economica molto difficile, sarebbe un oncologo di Padova.
Secondo un funzionario che conosce la vicenda "si tratta di un caso molto delicato. In Argentina - ha aggiunto - questa materia non è regolamentata e quindi non è chiaro di quale reato si tratti o chi sia il responsabile". Il fermo e' avvenuto sulla base di un ordine federale che ha imposto ai quattro, con loro vi era anche la madre, di non lasciare l'Argentina. Nel mirino degli inquirenti tuttavia, sempre secondo il quotidiano, non sarebbero i due cittadini italiani, per i quali è stato comunque decretato il divieto di lasciare il Paese, né la madre della bambina. I tre sarebbero considerati piuttosto vittime di un'organizzazione che sfrutta donne in situazione di estrema vulnerabilità e di persone che desiderano avere un figlio.
Dal 16 ottobre l'Italia considera la maternità surrogata come un 'delitto universale' e la coppia fermata in Argentina rischierebbe quindi l'apertura di un procedimento penale anche in Italia.
Sport
Serie A, Empoli-Inter 0-3: doppietta di Frattesi e gol di...
I nerazzurri consolidano il secondo posto in classifica
Vittoria esterna per l'Inter che, nella decima giornata di Serie A, batte l'Empoli 3-0. A decidere la partita la doppietta di Frattesi, a segno al 50' e al 67' minuto, e il gol al 79' di Lautaro Martinez. Partita indirizzata fin dal primo tempo, con l'Inter che vede annullarsi un gol di Darmian per fallo di mano e l'Empoli che al 30' rimane in dieci uomini a causa dell'espulsione di Goglichidze. Con questa vittoria Inzaghi consolida il secondo posto e sale a quota 21 punti, rimanendo a -4 dal Napoli capolista. Fermo a 11 punti l'Empoli.
La partita
L'Inter prende subito in mano il controllo del gioco, ma la prima occasione è dell'Empoli, con Solbakken che calcia addosso a Sommer da buona posizione. La risposta nerazzurra arriva con il colpo di testa di Bastoni, deviato da Ismajli, su cui Vasquez è strepitoso. È il preludio al gol dell'Inter: al 19' Darmian vince un contrasto in area e supera il portiere avversario in uscita, ma l'arbitro annulla per fallo di mano. Al 30' arriva un altro episodio chiave del match: un brutto fallo a centrocampo di Goglichidze su Thuram costa il rosso al difensore dell'Empoli, che rimane quindi in dieci uomini. Sulla punizione seguente Dimarco calcia potente ma Vasquez respinge con i pugni. Sul finale di tempo Lautaro sfiora il gol di testa, ma senza fortuna. Dopo i primi 45 minuti il risultato è fermo sullo 0-0.
A inizio ripresa Inter ancora a segno: al 50' Frattesi raccoglie un pallone vacante in area e di sinistro batte Vasquez all'incrocio dei pali. L'Empoli prova ad alzare il baricentro e a reagire, ma i nerazzurri controllano il ritmo e rischiano poco e nulla. Lautaro Martinez sfiora il raddoppio di testa ma trova un'altra bella parata di Vasquez, mentre sulla ribattuta Bisseck mette alto. Il gol del 2-0 è solo rimandato: al 67' Lautaro fa la sponda per Frattesi, che incrocia il destro e firma la sua doppietta. Il tris arriva al 79' e lo firma proprio Lautaro Martinez, con un bel diagonale che non lascia scampo a Vasquez. Termina quindi 3-0 per l'Inter.
Politica
Stellantis, Meloni: “Da Elkann mancanza di rispetto...
Il presidente di Stellantis non andrà in audizione
"Temo che a John Elkann sfuggano dei fondamentali della Repubblica italiana". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si esprime così dopo la decisione di John Elkann. Il presidente di Stellantis non parteciperà all’audizione in Parlamento pur confermando "la disponibilità a un dialogo franco e rispettoso", come ha annunciato lo stesso Elkann con una lettera inviata al presidente della Commissione Attività produttive della Camera, Alberto Luigi Gusmeroli. Il 'no di Elkann è stato criticato da partiti di maggioranza e di opposizione.
"Sono due cose completamente diverse, un tavolo a Palazzo Chigi, un confronto con il Governo e la richiesta di audizione, diciamo così, da parte del Parlamento e quindi una non esclude affatto l'altra. Tra l'altro noi siamo una Repubblica parlamentare, questo lo dico da parlamentare, io sono stata una parlamentare per diversi anni, sono parlamentare e quindi, diciamo, questa mancanza di rispetto verso il Parlamento io me la sarei evitata", dice Meloni, ospite di Porta a Porta.
Con Stellantis "c'è un dialogo che continueremo a fare come lo facciamo con tutti, senza sudditanze e senza condizionamenti, ciò non toglie che sarebbe stato più che sensato andare in Parlamento ad ascoltare che cosa il Parlamento della Repubblica Italiana, nazione che a quella che oggi è Stellantis ha dato moltissimo, avesse da dire all'azienda".
Cosa dice Elkann
"In questi anni non c’è stato nessun disimpegno in Italia, c’è stato solo un grande sforzo per orientare la nostra attività verso il futuro con prodotti competitivi e innovativi", dice Elkann , che nel pomeriggio ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Nel corso del colloquio con la terza carica dello Stato, Elkann ha ribadito il rispetto del Parlamento spiegando che "la risposta al presidente della commissione attività produttive Gusmeroli nasce dall’osservanza della decisione della Camera di impegnare il Governo, attraverso le mozioni approvate dall’Aula, a identificare politiche industriali in linea con l’evoluzione del settore automotive".
Durante la telefonata, Elkann ha ribadito "l'apertura al dialogo con tutte le istituzioni, come da sempre il gruppo fa in tutti i paesi in cui è presente, Italia in primis", osservando che Stellantis rispetta e si adatta alle ambizioni di politica industriale scelte dai paesi dove opera, e si impegna nel rispetto delle regole poste dal legislatore a raggiungere i suoi obiettivi aziendali, sulla base dei fondamentali di mercato, dove la domanda guida l’offerta.
Una situazione, ha aggiunto Elkann, che "Carlos Tavares ha già rappresentato in modo chiaro in audizione lo scorso 11 ottobre" e di cui "stamattina hanno dimostrato di aver preso piena consapevolezza anche i sindacati come emerso dalle dichiarazioni di oggi". Stellantis è perciò "concentrata e determinata nell’affrontare la sfida epocale dell’evoluzione del settore automotive. La transizione si costruisce e si realizza, non si rimanda".
Elkann ha ribadito con forza che Stellantis "è un'azienda che opera nel mondo con forti radici in Usa, Italia e Francia, dove Fiat è il primo marchio tra gli altri 15. Stellantis e nata proprio per avere spalle più larghe in un contesto dove la pressione competitiva è aumentata esponenzialmente e dove sono necessari investimenti ingenti".
Prova ne sia, ha tenuto a evidenziare Elkann al presidente Fontana, che "in questi decenni gli stipendi, gli oneri fiscali e previdenziali versati, la bilancia commerciale, gli investimenti fatti e le competenze cha abbiamo formato, hanno superato di gran lunga i contributi ricevuti in Italia. E lo rivendichiamo con orgoglio, essendo la più importante realtà industriale che opera in Italia. Stellantis da quando è nata (2021, ndr) ha investito in Italia 2 miliardi di euro all'anno".