Sanità, Murelli (Lega): “Farmacie e medici di medicina generale centrali per italiani”
"Croci verdi presidio importanti soprattutto per anziani, da medici di base supporto fondamentale"
"In un sistema sanitario che deve essere innovato e rinnovato, è importante riflettere sui numeri. La ricerca condotta da Swg per Assosalute ci dimostra che i cittadini hanno fiducia nelle farmacie e nei medici di medicina generale. Sono loro il primo punto primo di contatto per i cittadini, ovunque essi si trovano sul territorio nazionale". Lo ha detto all'Adnkronos Salute la senatrice Elena Murelli (Lega), capogruppo in Commissione Affari sociali del Senato, in occasione dell'incontro 'La trasformazione in atto del Ssn - L'impegno del settore dell'automedicazione per la sanità territoriale', promosso da Federchimica - Assosalute oggi a Roma.
"Le farmacie - sottolinea Murelli - sono un presidio importante nelle montagne e nelle colline, per esempio, soprattutto per gli anziani. I medici di medicina generale sono sicuramente quelli che hanno un punto di vista più credibile e che possono dare un supporto. Ecco quindi che va rafforzata sempre di più la medicina territoriale, ripensando di andare a snellire le procedure per poter diminuire quello che è il lavoro nei pronto soccorso, visto la carenza di medici e infermieri, visto anche le liste d'attesa troppo lunghe".
E sull'impiego dei farmaci di automedicazione "conosciuti dal 70% degli italiani" come evidenzia la ricerca, "è importante promuovere un'educazione e una maggiore informazione sull'utilizzo di questi farmaci e allo stesso tempo potenziare il ruolo dei farmacisti sul territorio, permettendo loro di svolgere quelle analisi semplici che possono essere condotte all'interno delle farmacie stesse", conclude.
Salute e Benessere
Sanità: Svimez, al Sud poca prevenzione e alta mobilità
Nel biennio 2022-2023, 7 donne italiane su 10 di 50-69 anni hanno avuto accesso agli screening mammografici a cadenza biennale, 5 su 10 nell'ambito di un programma organizzato. Questa media nazionale nasconde profondi differenziali territoriali. La prima regione per copertura è il Friuli Venezia Giulia: 9 donne su 10, quasi 7 nell'ambito di un programma organizzato. L'ultima è la Calabria: solo 2 donne su 10, appena 1 su 10 nell'ambito di un programma organizzato. E' quanto emerge dal Rapporto Svimez 2024.
Altro capitolo: la mobilità. Nel 2022, spiegano da Svimez, la mobilità passiva ha interessato 629mila pazienti, il 44% dei quali residente in una regione del Sud. Nello stesso anno, i Servizi sanitari regionali meridionali hanno attirato 98mila pazienti, solo il 15% della mobilità attiva totale. Complessivamente, i malati oncologici residenti al Mezzogiorno che ricevono cure presso un Ssr di una regione del Centro-Nord sono 12.401, circa il 20% dei pazienti oncologici meridionali: da un minimo del 15% della Campania a un massimo del 41% della Calabria. Al Sud non mancano tuttavia le esperienze positive, come il modello innovativo della Rete oncologica campana, sulle quali bisognerebbe investire per rafforzare l'offerta di percorsi di cura territorialmente omogenei e ridurre le diseguaglianze di accesso alle cure.
Infine i fondi. Escludendo dai criteri di allocazione i fattori socioeconomici che impattano sui fabbisogni di cura e assistenza, il riparto regionale delle risorse per la sanità penalizza i cittadini delle regioni del Mezzogiorno. La presa in conto di questi fattori (povertà, istruzione, deprivazione sociale) renderebbe la distribuzione del finanziamento nazionale tra Ssr più coerente con le finalità di equità orizzontale del Servizio sanitario nazionale, concludono da Svimez.
Salute e Benessere
Leucemia, ematologo Isidori: “Terapie orali svolta...
"In particolare per chi ha leucemia mieloide acuta, malattia aggressiva e con prognosi infausta"
La leucemia mieloide acuta è "una patologia estremamente aggressiva e con una prognosi infausta. Per questi pazienti, grazie all'impegno di Otsuka abbiamo a disposizione terapie completamente orali ed efficaci che permettono di avere un'ulteriore opzione di cura della patologia e, allo stesso tempo, un'attenzione alla loro qualità di vita". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Isidori, dirigente medico Ematologia e Centro trapianti dell'Ospedale di Pesaro, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività dell'azienda farmaceutica giapponese in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
La ricerca scientifica in onco-ematologia "è guidata dalla Società italiana di ematologia - spiega Isidori - e il contributo di Otsuka in questa area è estremamente importante, in quanto sta sviluppando nuovi farmaci orali per pazienti affetti da leucemie mieloidi acute che hanno degli unmet medical need, cioè delle necessità cliniche irrisolte estremamente rilevanti". In Italia si stimano "circa 3.500 nuove diagnosi di leucemia mieloide acuta ogni anno, l'età media è di 64 anni. Per i pazienti anziani, quindi con più comorbidità e non candidabili alla chemioterapia intensiva, le terapie orali permettono minori ospedalizzazioni e una migliore aderenza alle cure". conclude.
Salute e Benessere
Life Science, Pelissero su filiera lombarda: “Driver...
"Cluster lombardo scienze della vita con Regione e cittadini per rispondere a esigenze di salute"
"La filiera delle scienze della vita, mai come oggi, si dimostra un driver fondamentale per guidare la nostra Regione in un percorso di sostenibilità sanitaria e capacità di garantire una risposta ai bisogni di salute della popolazione, facendo leva su componenti pubbliche e private che caratterizzano il nostro modello economico e sanitario". Lo ha detto Gabriele Pelissero, presidente Cluster lombardo scienze della vita, commentando i dati del report presentato oggi al 'Milano Life Science Forum 2024', evento annuale dedicato alle scienze della vita promosso dall'associazione in partnership con il Cluster lombardo scienze della vita.
"Oggi in Lombardia la percentuale di cittadini con cronicità che vive in buona salute è più elevata rispetto alla media nazionale: il 50,9% in regione vs il 44,7% a livello nazionale - sottolinea Pelissero - La Lombardia oggi si trova davanti ad un'importante sfida. Da un lato quella di garantire sostenibilità e risorse al Servizio sanitario regionale per rispondere a bisogni di salute sempre più emergenti, anche alla luce del cambiamento demografico, e dall'altro la capacità di competere con le regioni d'Europa sulla capacità di attrarre fondi europei, investimenti privati, competenze e sviluppare brevetti e tecnologie avanzate. Il cluster, rinnovato nella sua mission, intende rafforzare la sua capacità di raccogliere esigenze e trend di sistema, sostenendo Regione nel costruire una nuova visione per la ricerca, la salute e le scienze della vita. Un obiettivo chiaro, ma molto ambizioso, che richiede un lavoro congiunto tra Regione, cluster, cittadini ed ecosistema della salute”.