Addio a Neva Agnoletti, custode delle memorie di Giovanni Comisso
Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 15 dicembre. Era presidente onoraria dell'Associazione Amici di Comisso
Neva Agnoletti, presidente onoraria dell'Associazione Amici di Comisso, custode delle memorie dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), è morta questa mattina nell'ospedale di Montebelluna (Treviso). Avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 15 dicembre.
Agnoletti era stata tra i fondatori dell'Associazione nel 1971 e da allora ne è sempre stata attiva componente in una storia culturale di grande valore che nel 1979 portò alla prima edizione del Premio letterario 'Giovanni Comisso'. Dal 2006 era diventata presidente dell'Associazione rilanciando il Premio, giunto quest'anno alla 43esima edizione.
"La vita culturale trevigiana e veneta le deve molto, pur avendo scelto un profilo defilato e attento agli aspetti organizzativi. Con il Premio, e non solo, ha infatti conosciuto grandi personalità, molte delle quali purtroppo scomparse, che hanno reso importante la cultura della nostra regione in questi anni, portandole sempre a conoscere Treviso, il Montello e quell'ambiente veneto amato e raccontato dallo stesso Giovanni Comisso, conosciuto personalmente quando era stato più volte ospite nella locanda di famiglia a Giavera del Montello", ricorda l'Associazione Amici di Comisso in un comunicato affidato all'Adnkronos.
La trattoria 'Agnoletti' di Giavera del Montello è lo storico locale della famiglia di Neva, ultima erede, che è stato frequentato da clienti buongustai, fra i quali scrittori come Mario Soldati, Giuseppe Mazzotti e soprattutto Giovanni Comisso. La locanda è stato luogo d'incontro e di conviviale amicizia per molti artisti e intellettuali, sede di importanti incontri culturali come il Convegno dei poeti veneti nel 1949 e quello della stampa turistica nel 1964, nel corso del quale il noto gastronomo, Luigi Carnacina, consegnò a Leone Agnoletti (padre di Neva) il "Bicchiere d’oro", che nel 1959 aveva già ricevuto il "Piatto d’oro della Marca Trevigiana". Oltre ad alcuni vini, prodotti dalla famiglia Agnoletti, la locanda era diventata famosa anche per alcuni piatti tipici quali il Dolce porcospino, antesignano del Tiramisù, il Risotto alla sbirraglia e la Sopa coàda.
Neva Agnoletti è stata protagonista anche nel territorio, con l'incarico per molti anni di responsabile farmacista all'ospedale di Montebelluna e poi, prima donna, nel Consiglio della Cantina Montelliana. Amava la terra, la vigna, così come amava l'arte, la cultura, la bellezza che ha conosciuto nei suoi numerosi viaggi. "Una vita esemplare, attraversata anche da grandi dolori, che continuerà ad essere di riferimento per noi che restiamo e che ci impegniamo fin da ora a onorare e raccontare, portando avanti questa storia che lei ha iniziato, con la sua stessa passione e determinazione nel ricordo affettuoso della sua persona", conclude l'Associazione Amici di Comisso.
(di Paolo Martini)
Cultura
Treccani, due podcast natalizi su Giubileo e presepe
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l'essenza delle festività
La Treccani presenta due podcast natalizi per approfondire il Giubileo e il tema del presepe: "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre la storia dei pellegrinaggi dal primo Giubileo del 1300 indetto da Papa Bonifacio VIII a oggi; "TreCcose sul Natale" invita a riscoprire l’essenza delle festività.
Il podcast "Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma" ripercorre in maniera leggera e documentata i viaggi dei cristiani a Roma per ragioni di fede, dai primi dei secoli III e IV fino all'istituzione da parte di Papa Bonifacio VIII del primo Giubileo nel 1300. La prima puntata del podcast (Re-immaginare Roma cristiana: il primo Giubileo), prodotto da Edulia dal Sapere Treccani, con il patrocinio del Dicastero per l'Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma sarà disponibile il 24 dicembre in occasione dell’apertura del Giubileo ordinario della Chiesa Cattolica del 2025 "Pellegrini di Speranza".
"Sacra Loca. Voci, luoghi e spazi del pellegrinaggio a Roma", frutto della collaborazione di Treccani con Andrea Antonio Verardi, storico e docente universitario presso la Pontificia Università Gregoriana, che ha ideato e scritto il programma, permette attraverso storie, voci, luoghi e percorsi, più o meno noti, che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio, di approfondire le tematiche e i personaggi del Giubileo, anche attraverso le voci enciclopediche e/o biografiche presenti sul portare treccani.it e sull’apposita App.
"A Roma – afferma Verardi – per ragioni di fede i cristiani si recavano già dai secoli III e IV ma il passaggio significativo è stato l’istituzione da parte della Chiesa romana del primo Giubileo, nell’anno 1300. I motivi che spinsero papa Bonifacio VIII a intraprendere questa iniziativa sono diversi e gli storici ancora dibattono sulle reali intenzioni del pontefice".
Attraverso storie, voci, luoghi e percorsi che hanno caratterizzato Roma come meta di pellegrinaggio il pubblico potrà ascoltare dalla voce dei testimoni del tempo le ragioni 'ufficial'” e non dalle quali prese avvio la pratica dei giubilei cattolici e approfondire il tema del Giubileo. Il podcast sarà distribuito su tutte le principali piattaforme, come Spotify e Apple Podcasts, con la pubblicazione a partire dal 24 dicembre di una puntata a settimana per 9 settimane, con la voce narrante di Andrea Antonio Verardi e quella di Daria Falconi per gli estratti delle fonti storiche.
Il secondo podcast natalizio della Treccani è dedicato al "Presepe – "TreCcose sul Natale" – attraverso una riflessione di don Luigi Maria Epicoco sulle tre figure iconiche della Natività: Maria, Giuseppe e il bambino. Maria è la protagonista del primo episodio, intitolato Madre, dove si esplora il valore della maternità e del suo amore incondizionato, anche di fronte alle difficoltà più ardue. Nel secondo episodio, Padre, Giuseppe rappresenta l’umiltà e la solidità di un genitore che, senza prevaricare, guida con discrezione e fiducia. Infine, Figlio, l’episodio conclusivo, ci parla della libertà e delle incomprensioni che ogni genitore e figlio attraversano, riflettendo anche sulla dimensione umana della Sacra Famiglia.
Il podcast, ideato assieme a Nico Spuntoni e condotto con Ilaria Bianchi, è prodotto da Edulia dal Sapere Treccani ed è disponibile gratuitamente su tutte le principali piattaforme di streaming.
Cultura
Lo scrittore Reali: “Il mio Bambi per uscire dagli...
L'autore: "Sono stati venduti i diritti, diventerà un film. Ora stiamo scrivendo la sceneggiatura"
Un personaggio "estremamente attuale" la cui storia ruota intorno alla questione ancora aperta della transizione di genere che, dalla pagina scritta, dovrebbe approdare sul grande schermo diventando un film. E' la vicenda racchiusa i n 'Bambi. Storia di una metamorfosi', il libro firmato dal giornalista e scrittore Emiliano Reali e pubblicato da Avagliano Editore.
Il libro contiene un messaggio chiaro e forte: "Ho scritto il romanzo su Bambi per invitare tutti ad uscire dagli stereotipi, conoscendo la verità. Il messaggio che cerco di dare ogni volta che scrivo un romanzo, anche su argomenti sociali e non solo su quelli Lgbt, è quello di liberare le persone dalla non conoscenza. Spesso, infatti, si valutano e giudicano certe categorie di persone, certe esistenze solo sulla base dei luoghi comuni", dice Reali che, intervistato dall'AdnKronos, aggiunge: "Voglio dimostrare che c'è un dedalo di caratteristiche, di dettagli che si possono considerare scevri dal pregiudizio".
"Bambi, che in realtà si chiama Giacomo - racconta l'autore - è un ragazzo del Nord Italia, fidanzato con Luana, che si trasferisce a Roma per scappare dalle aspettative della sua famiglia". Una fuga simile a quella messa in atto "anche dalla stessa Luana. Quando è a Roma Giacomo sente tornare il prepotente impulso di usare abiti femminili". Gli abiti di Bambi, insomma, quelli di una figura seducente, misteriosa e bellissima che si muove nella notte romana. La sua sarà un'esistenza doppia: nel corso del giorno veste i panni di Giacomo, la notte quelli di Bambi. "Fino a quando - dice Reali - verrà drammaticamente scoperto da Luana. Una sera, durante la quale Bambi/Giacomo si prostituisce travestito, verrà picchiato. Non sapendo a chi rivolgersi chiamerà Luana che svelerà la menzogna che si perpetrava da tempo e lo lascerà".
Il libro, racconta Emiliano Reali, è la prosecuzione ideale di una "trilogia che ho scritto in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2017. Il primo volume è del 2009, il secondo del 2015, il terzo è stato pubblicato nel 2017. Nel libro pubblicato con Avagliano li abbiamo raggruppati in un unico romanzo". La trama "è abbastanza fitta, ci sono molti altri personaggi, è un romanzo corale. Ci sono altri elementi che arricchiscono la trama, come quelli legati alle dinamiche familiari e ai rapporti genitori-figli".
L'andamento del libro, sottolinea Reali, "ha superato le attese. Ci sono state tre ristampe". Il buon esito è suggellato anche dal fatto che "sono stati venduti i diritti di trasposizione cinematografica e la casa di produzione, la Happy Productions, ha ottenuto un contributo economico per lo sviluppo della pellicola da parte del ministero della Cultura. In questo momento stiamo sviluppando il film per entrare poi nella fase della produzione nel 2025. Stiamo scrivendo la sceneggiatura che firmerò io. Realizzeremo il film basandoci sul primo capitolo della trilogia. Se dovesse andare bene potrebbe essere realizzata una trilogia filmica".
Quanto ancora agli argomenti trattati, l'autore sottolinea che a partire dai "temi relativi all'identità di genere e all'orientamento sessuale si offre un affresco della nostra società. Per scrivere il romanzo - dice ancora Reali - ho vissuto 24 su 24 con delle ragazze trans: ho assorbito le loro storie, il loro vissuto familiare, il fatto di essere state cacciate di casa; e il fatto di doversi prostituire come un obbligo: "Come si fa a vivere una volta che la tua famiglia ti rifiuta, nessuno ti dà un lavoro dal momento che il tuo aspetto non corrisponde a quello che c'è scritto sul documento d'identità? La situazione - ammette però l'autore concludendo - negli anni è cambiata". (di Carlo Roma)
Cultura
Mostre, lo scrittore Padovani: “Nutella icona del...
"La mostra al MaXXi e il mio libro, da cui è tratta, raccontano l’Italia attraverso il marchio"
"Ho scritto un libro sulla Nutella perché è un'icona del nostro tempo. È condivisione, è felicità quando la si spalma, è qualcosa che è entrato nelle nostre vite. Questa mostra e questo libro, da cui è tratta la mostra, raccontano l'Italia attraverso il marchio, che rappresenta noi italiani attraverso le varie generazioni". Lo ha detto Gigi Padovani, giornalista e scrittore, all’anteprima della mostra ‘joyn! Un viaggio nel mondo Nutella per i suoi 60 anni’, oggi al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma.
"La generazione X e la generazione Z l'hanno acquisita. Ormai è diventata una staffetta intergenerazionale e Nutella è qualcosa che va al di là della semplice crema spalmabile - ha proseguito -. E’ nata ad Alba, ho scritto questo libro perché sono nato ad Alba anch’io e ho respirato il profumo di nocciole e cacao quando ero al liceo di Alba e quindi questa storia mi ha interessato e l'ho scritta anche senza che Ferrero mi coinvolgesse”.
“In questa mostra c’è tutto il passaggio generazionale che comincia da un signore che aveva una pasticceria nelle Langhe, Pietro Ferrero, il fondatore dell'azienda, per poi passare a Michele Ferrero, un grande industriale per arrivare a ora, con il figlio Giovanni Ferrero. La differenza degli ultimi dieci anni è che Nutella da mito italiano è diventato un mito globale, questa è la storia”, ha concluso.