Omicidio Sara Centelleghe, killer cercava l’amica per la droga
La confessione del 19enne Jashandeep Badhan, accusato di aver ucciso la ragazza sabato scorso a Costa Volpino
Jashandeep Badhan, il 19enne accusato di aver ucciso lo scorso sabato Sara Centelleghe a Costa Volpino, in provincia di Bergamo, stava cercando della droga la notte dell'omicidio e sperava di trovarla in casa della vittima. È quanto emerge dall'interrogatorio condotto nella giornata di ieri, 29 ottobre, dalla Gip Alessia Solombrino.
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Badhan avrebbe dovuto consegnare all'amica di Sara 30 euro di cocaina in cambio di 3 grammi di hashish. L'amica lo ha atteso per circa 40 minuti. I due non si sono incontrati e il ragazzo ha salito le scale e raggiunto l'appartamento, dove Sara dormiva. La porta era aperta e il giovane è entrato per cercare la droga. Il ragazzo, secondo gli atti, si è messo a frugare in uno zaino, svegliando la vittima. Da qui ne è seguita una colluttazione. La lite si sposta nel corridoio, dove Sara viene buttata per terra, Badhan va in cucina e prende un paio di forbici. Torna nel corridoio e colpisce la vittima ripetutamente, smettendo solamente quando Sara non si muove più.
Dopo la convalida dell'arresto da parte della giudice, Badhan si trova sottoposto, per un periodo di 30 giorni, a osservazione psichiatrica presso l'ospedale Papa Giovanni di Bergamo per evitare episodi di autolesionismo visto il suo fragile stato psicologico.
Cronaca
Università Tor Vergata, Dottorato Honoris Causa in...
Oggi, alla presenza delle massime autorità dell’Università di Roma Tor Vergata e dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, presso il Centro congressi e di Rappresentanza Villa Mondragone dell’Ateneo, è stato conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Ingegneria industriale all’astronauta e colonnello Walter Villadei, il quale ha discusso nella lectio magistralis il tema “La ricerca spaziale nell’era del commercial spaceflight”
Il colonnello Villadei ha sottolineato come lo spazio sia da sempre un ambiente ideale per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, sia per espandere l’esplorazione e la conoscenza dell’universo, sia per migliorare le condizioni di vita sulla terra. Questo ambiente stimolante si arricchisce delle potenzialità legate alla collaborazione tra pubblico e privato, nel contesto della Space Economy, dove le istituzioni giocano ancora un ruolo essenziale per assicurare un accesso sicuro e sostenibile allo spazio. Villadei ha ringraziato l’Aeronautica Militare e l’Università di Roma Tor Vergata per il conferimento di questo importante titolo onorifico affermando: “Per me è un onore ricevere questo dottorato honoris causa, come risultato di un lungo e proficuo lavoro di squadra, acquisendo e distribuendo nuove competenze operative, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, nell’anno in cui ricorrono i 60 anni dal primo lancio del San Marco 1”.
Il titolo di dottorato honoris causa è stato conferito a Villadei, laureato in Ingegneria Aeronautica con specializzazione in indirizzo spaziale, su proposta del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Roma Tor Vergata e del Collegio di Dottorato in Ingegneria Industriale per il suo brillante curriculum, la sua costante interazione con l’Ateneo su aspetti tecnico-scientifici e didattici, su temi coerenti con il dottorato in Ingegneria Industriale, la positiva interazione con il mondo industriale, facilitata dalle sue brillanti capacità comunicative, nonché l’approccio sempre rigoroso, innovativo, lungimirante e ispiratore per la nostra comunità accademica nelle numerose attività condotte.
La sua lunga e fruttuosa collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata ha infatti dato impulso a numerosi progetti. Tra i risultati più significativi del suo lavoro, la missione suborbitale Virtute 1, che ha aperto nuove prospettive nella ricerca in microgravità, e la recente missione commerciale Axiom 3 sulla Stazione Spaziale Internazionale. Attraverso queste missioni, l’astronauta ha dimostrato l’importanza della ricerca internazionale in ambito aerospaziale e della cooperazione tra scienza, tecnologia e industria. Inoltre, Villadei ha ricoperto il ruolo di rappresentante del Comitato di Governance dell’Accordo quadro tra l’Aeronautica Militare e l’Università di Roma Tor Vergata per il settore aerospaziale e del volo umano spaziale, firmato nel 2014 e rinnovato successivamente.
L’evento ha avuto luogo nella Sala degli Svizzeri di Villa Mondragone alle ore 11.00 con i saluti di apertura del Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron e di Gianluca Verona Rinati, Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale.
“Conferire questo titolo a Walter Villadei è un esplicito riconoscimento della sua dedizione alla ricerca oltre che del suo positivo contributo e del ruolo di ispirazione per la nostra comunità accademica e studentesca” dichiara il rettore Nathan Levialdi Ghiron. “Villadei è un esempio di impegno e passione per la conoscenza e l’innovazione, il suo lavoro è stato di grande stimolo per l’Ateneo in diversi ambiti disciplinari, collaborando su progetti di alto valore scientifico e tecnologico, promuovendo collaborazioni che hanno ampliato il nostro impegno nel settore spaziale. Il suo approccio rigoroso e innovativo ha avuto un impatto significativo non solo sul nostro Ateneo, ma nell’intero comparto della ricerca spaziale internazionale”.
Loredana Santo, direttrice del dipartimento di Ingegneria industriale nella sua prolusione aggiunge: “Walter Villadei collabora ormai da numerosi anni con la nostra Università, dagli inizi della sua formazione come astronauta fino ad oggi ed è stato un punto di riferimento per molte attività di ricerca scientifica nel settore aerospaziale e del volo umano spaziale di diversi gruppi scientifici. Il suo approccio nelle numerose attività condotte è stato sempre costruttivo e spronante per la nostra comunità accademica. Essendo un ingegnere ha portato nello spazio l’ingegneria e, nell’ultima missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, Axiom 3, nel gennaio 2024, ha portato l’eccellenza dell’industria italiana insieme a numerosi esperimenti scientifici. Questa missione è stata particolarmente interessante perché è stata la prima missione commerciale per l’Europa nella quale si è curato intensamente anche l’aspetto comunicativo. In tale missione l’attenzione del col. Villadei è stata dunque rivolta non soltanto alla scienza e alla tecnologia, ma anche all’industria e alla società”.
“Grazie Walter – ha chiuso Santo - per l’opportunità di aver condiviso questo percorso perché insieme siamo arrivati più distanti. Ma il cammino non è finito e l’augurio è quello che l’Ateneo di Tor Vergata possa continuare a collaborare con te e l’Aeronautica Militare su temi spaziali sfidanti senza limiti alla creatività e alla passione che ci unisce”.
Cronaca
Cinema, Pupi Avati: “Mai temere di essere ambiziosi,...
L'Università Roma Tre ha conferito la laurea honoris causa in italianistica al regista
"La vita ti riserva delle opportunità alle quali bisogna credere, non bisogna avere paura di essere ambiziosi, senza eccedere, però dentro di te devi sapere sempre di essere migliore, devi pensare che prima o poi si accorgeranno di te e la vita cambierà. Le cose diventano possibili, magari non tutte. Sono caduto da cavallo e sono molti di più i film andati male che ho fatto nella mia vita di quelli che sono andati bene, tuttavia sono sempre risalito a cavallo e c'era sempre qualcuno pronto a credere in me. Il mondo è fatto di persone accoglienti, non solo di persone che sono qua per farti del male. L'importante è che tu abbia una tua identità. Le persone migliori sono le più vulnerabili, le più timide. La fragilità, la vulnerabilità sono le qualità principali dell'essere umano". A parlare è Pupi Avati, regista e scrittore, oggi in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Italianistica presso l’Università degli Studi Roma Tre, dove ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo “Dante”.
“I miei interessi medievali - ha poi raccontato il regista - nascono dalla mia cultura contadina, sono nato nel 1938 e siamo stati sfollati da bambini in campagna, quindi l'imprinting è quello della cultura contadina che è il più vicino possibile al Medioevo. Il mondo è infinitamente cambiato. È stato tutto un mutamento, una velocizzazione, ma a quella cultura contadina nella quale sono cresciuto non voglio rinunciarvi, perché sono le mie radici".
E ancora: "Del presente mi piacciono le persone, mi piacete voi", ha detto rivolto agli studenti. "Ho insegnato per molti anni nelle scuole di recitazione e sui set frequento molti giovani, quindi ho una comparazione con i giovani di oggi rispetto a quei giovani ingenui, un po' coglioni, che siamo stati noi, e vedo che c'è una differenza pazzesca perché quelli di oggi trovano una rassicurazione nell'omologazione, nell'essere più uguali possibile e già questo fa sì che tu un'avventura in solitario difficilmente la farai, eppure chi va da solo va più lontano. E' vero. Noi, della nostra generazione, eravamo molto ingenui e quindi capaci di aspettarci della vita molto. E in certi casi la vita ci ha dato molto, perché abbiamo osato pensare che potesse essere, sognare, delle cose grandi.”
“Quando ho deciso di fare il cinema non avrei mai immaginato che ne avrei fatti 54 e non mi sono fermato ancora, perché la creatività è come un nervo che più lo stimoli e più produce. Sicuramente me ne andrò con un sacco di storie che non sono riuscito a raccontare. Mi piacerebbe raccontare il personaggio di Giovanni Pascoli, la poetica pascoliana mi è assolutamente molto vicina. Un altro personaggio che andrebbe raccontato, per le sue contraddizioni, per dei suoi aspetti inquietanti, è Manzoni, e poi la saga dei Rizzoli, una bellissima storia, molto italiana, dove c'entra la politica, il potere, l'amore, il sesso.
Cronaca
Caso Visibilia, per i pm Daniela Santanchè va processata
"Tutti sapevano e tutti hanno taciuto" è la tesi sostenuta in aula dalla procura
La ministra del Turismo Daniela Santanchè indagata a Milano per falso in bilancio nella vicenda che riguarda i conti di Visibilia Editore va processata. A chiederlo, nel loro intervento davanti alla gup Anna Maugelli, sono i pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi. "Tutti sapevano e tutti hanno taciuto" è la tesi sostenuta in aula dalla procura. Figurano indagate per falso in bilancio 17 persone - oltre alla ministra ci sono il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero, la nipote della ministra Silvia Garnero e l'ex compagno della senatrice Canio Giovanni Mazzaro che hanno avuto ruoli all’interno della spa - e tre società (Visibilia editore spa, Visibilia srl in liquidazione e Visibilia editrice srl).
La richiesta di processo riguarda, in particolare, 15 persone più la ministra Santanchè (un indagato ha chiesto ha di patteggiare) mentre le società hanno concordato la sanzione amministrativa (una sorta di 'patteggiamento' su cui deve esprimersi il giudice), ma sul destino di tutti gli indagati deciderà, non prima di fine novembre, la giudice Magelli: l'ultima udienza in calendario, infatti, è stata fissata per il 26 novembre prossimo.
Cosa dice la procura
L'intervento della procura, a porte chiuse, è stato piuttosto breve: poco più di un'ora per ribadire gli elementi dell'indagine nata da un esposto dei piccoli azionisti. Una richiesta di controllo - capeggiata dall'imprenditore Giuseppe Zeno rappresentato dall'avvocato Antonio Piantadosi - sui conti della spa, da cui è emerso - per gli inquirenti - uno squilibrio finanziario che già, a partire dall'esercizio 2016, avrebbero 'compromesso' la spa e le successive scelte dei vertici avrebbero causato quasi l'azzeramento del valore azionario. Nell'atto di chiusura indagine, la procura sottolineava come 15 delle 17 persone indagate, "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite", abbiano omesso "ogni attività di accertamento sulla corrispondenza del bilancio alle risultanze delle scritture contabili e sull'osservanza delle norme stabilite in tema di valutazione del patrimonio sociale, ed anzi esprimendo parere favorevole all'approvazione del bilancio" di Visibilia Editore spa, quotata sul mercato gestito da Borsa Italiana, abbiano avuto come fine quello "di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto".
La procura ha evidenziato, nella sua inchiesta, "la sistematica incapacità del complesso aziendale di produrre reddito, avvalendosi di piani industriali ottimistici - approvati dal cda della società Visibilia Editore spa - che contenevano previsioni di reddito operativo mai rispettate, con significativi scostamenti negativi tra i risultati previsionali e i risultati consuntivati" con l'effetto di indurre in 'errore' gli investitori e mettere a rischio la continuità della spa. L'udienza prosegue nel pomeriggio con i primi interventi delle difese.