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Al Bano: “Romina era convinta che separandoci Ylenia sarebbe tornata”
Il cantante torna in libreria con l'autobiografia 'Il sole dentro': "Gli Anni 90 sono stati atroci. Attorno a me c’era un incendio il cui combustibile era il gossip"
"Dopo la perdita di Ylenia, niente è stato come prima. Romina era convinta che se ci fossimo separati, lei sarebbe tornata. Anche sua madre lo era". A raccontarlo è Al Bano nella sua autobiografia 'Il sole dentro', in libreria edita Mondadori, in cui ha dedicato due capitoli alla figlia, scomparsa nel 1993 a New Orleans. In un primo momento quel dolore ha unito la coppia ma "è un colpo durissimo, spesso letale per qualsiasi rapporto", scrive. L'ultimo concerto prima della separazione è stato il 4 luglio 1994, c'erano 40mila persone. Al Bano e Romina si sono esibiti con 'We'll Live It All Again', che in italiano significa 'Lo vivremo ancora'. "Ironico in quella situazione" perché "noi ci stavano congedando come un duo artistico dal pubblico". Ma "anche i grandi amori finiscono, perché dovrebbero essere esentati da un termine?", si legge.
Gli Anni 90 "sono stati atroci. Attorno a me c’era un incendio che divampava il cui combustibile era il gossip", ricorda il cantante di 'Nostalgia canaglia', diviso tra l'elaborazione della scomparsa della figlia e "avvoltoi che si cibavano di falsità". C'è chi sosteneva che Al Bano e Romina avessero rinchiuso la Ylenia a casa per farsi pubblicità: "Certa umanità fa schifo". In tutto quel marasma di bugie, gossip e dolore Al Bano doveva prendersi cura delle figlie, a quel tempo piccole, Cristel e Romina jr.: "Romina cominciò a viaggiare in cerca di ciò che le mancava, ed io diventai per loro papà e mamma". Nel frattempo, la decisione di allontanarle per protezione: "Le portai in Svizzera a casa di un mio carissimo amico [...] ogni sera mi mandavano via fax i disegni che avevano fatto". Non solo "meschinità" ma anche "preziosi gesti di solidarietà". Al Bano racconta della telefonata inaspettata di Sophia Loren: "col pianto in gola mi disse 'di qualunque cosa tu dovessi aver bisogno in America, fammi sapere, farò di tutto per aiutarti'". Affetto anche da Silvio Berlusconi: "mi ha messo a disposizione il suo aereo privato per gli spostamenti".
'Il sole dentro' molto più di un'autobiografia. Un viaggio alla scoperta di Albano, un nome voluto da padre che nel 1943 si trovava sul fronte albanese a combattere contro i greci. In seguito, quando ha inciso le prime canzoni per il clan di Celentano ha iniziato a farsi chiamare Al Bano: "a quel tempo si usavano i nomi d'arte anglosassoni per dare una verniciata di internazionale ai cantanti o agli attori". Un libro diviso in quattro parti, in cui Al Bano si racconta senza filtri, con sincerità e genuinità, che sono anche la chiave del successo ancora oggi dal Giappone alla Russia, dagli Stati Uniti all’America Latina. Un uomo, prima di essere un artista, che ha conosciuto la fatica, quella vera, e il sacrificio. A Milano "ho fatto l’imbianchino, non mi pagavano". Dopo la richiesta di ospitalità respinta da un convento "ho vissuto in un cantiere in costruzione, usando sacchi di cemento vuoti per chiudere le finestre, e un’asse di legno come porta", scrive nel libro.
Al Bano ha vissuto tante vite: la povertà, il distacco dalla sua terra per andare a Milano a cercare fortuna e poi la celebrità con il primo album nel 1967 che porta il suo nome. Molte pagine sono dedicate all'amore. Il primo incontro con Romina Power sul set del film 'Nel sole': "era una ragazza immersa in pensieri e poesia che rifiutava la vita mondana e amava la natura. Non avevo mai incontrato una ragazza così". L'amore è nato gli ultimi tre giorni di lavorazione del film: "non pensavo che Romina potesse provare interesse per un cantante italiano che proveniva dal mondo contadino del profondo Sud". Il resto è storia.
Il "cantante innamorato", come si definisce, dopo la separazione con Romina ha trovato un "sorriso al momento giusto". E quel sorriso è stato di Loredana Lecciso: "portando le bambine a scuola vedevo spesso questa ragazza bionda con un sorriso che mi affascinava". Tra di loro "scoppiò subito una scintilla che fu subito un incendio". Per un periodo, come scrive Al Bano, Loredana ha dato troppa importanza alla televisione "ma dopo qualche anno ha cambiato idea". Oggi "è una madre attenta e premurosa, che segue da vicino i figli che studiano a Milano". Tra di loro c'è tutt'ora "un rapporto vivace, forte, mai banale". Per la Lecciso parole di affetto messe nero su bianco da Al Bano: "non la ringrazierò mai abbastanza per essere 'capitata' nella mia vita proprio quando di una meraviglia del genere avevo un grandissimo bisogno".
Ne 'Il sole dentro' anche il racconto dei tanti incontri, che hanno costellato la carriera di Al Bano: quello a Rio de Janeiro con Giovanni Paolo II, a Vienna con Michail Gorbacev (ex presidente dell'Urss), in Russia con Diego Armando Maradona, a Santa Marta con papa Francesco in udienza privata e a Cellino San Marco, nella sua tenuta, con l'attore Morgan Freeman. Incontri speciali che il cantante non solo racconta nelle oltre 300 pagine, ma li ha anche racchiusi in alcuni scatti pubblicati alla fine dell'autobiografia, che prende per mano il lettore tra gli alti e i bassi della sua vita e carriera, ma con un'unica certezza: "La musica non mi ha mai abbandonato e io non l'ho mai tradita". (di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Grande Fratello, Helena Prestes rientra in Casa: tutto...
Dal ritorno della modella brasiliana alla verità sul Guru della moda
Giovedì 16 gennaio è andato in onda un nuovo appuntamento del Grande Fratello: dal ritorno di Helena Prestes nella casa al confronto di Lorenzo Spolervato con il Guru della moda. Ecco tutto quello che è successo durante la diretta di Canale 5.
Il confronto tra Helena e Lorenzo
Helena Prestes è stata eliminata dal Grande Fratello durante la puntata andata in onda lo scorso lunedì 13 gennaio. La diretta di ieri sera, giovedì 16 gennaio, ha avuto inizio con il ritorno nella Casa della modella brasiliana. L'ex concorrente ha richiesto un confronto con Lorenzo Spolverato, con il quale si era creata una certa affinità prima che lui iniziasse ad avere una relazione con Shaila Gatta.
Il rapporto tra i due inquilini è cambiato molto nel corso dei mesi dentro la Casa: "Il tuo atteggiamento è cambiato rispetto alla complicità e all'attrazione che c'era all'inizio. Poi ho visto una parte di te che mi ostacolava. Nell'ultimo periodo sei diventata una sorta di ostacolo per me e per la mia relazione", ha detto Lorenzo Spolverato. Helena replica e ricorda il periodo in cui si era innamorata di lui: "Per me tu hai sempre e solo giocato con me. Racconti tante di quelle bugie solo per convenienza. Cerchi di manipolare tutta la Casa. Tu ami soltanto te stesso e questo dice tanto di te. Ci ho provato a vedere il bello in te, ma non c'è". "Sei una persona cattiva", ha concluso.
Il Guru della moda
Si è parlato a lungo del segreto di Lorenzo Spolverato e della sua sessualità. Nella Casa più spiata d'Italia è arrivato Saro Mattia Taranto, soprannominato il Guru della moda, che sostiene di essersi scambiato dei baci appassionati con il modello milanese prima che lui facesse il suo ingresso nel reality show di Canale 5. "Siamo andati all'after party. Quella sera, dopo che mi ha accompagnato a casa, prima di scendere dalla macchina, c'è stato un bacio molto passionale tra noi. Poi ognuno è tornato a casa sua", ha raccontato lo stilista. Lorenzo, al contrario, nega tutto quello ha riferito Saro: "Ma quando mai, non è vero. Perché non dovrei dirlo se fosse successo, ho la coscienza pulita". E conclude: "Questo bacio non c'è mai stato".
Le nomination
I preferiti dal pubblico di questa settimana sono i concorrenti Lorenzo Spolverato e Amanda Lecciso. I due hanno deciso di mandare in nomination Bernardo Cherubini. Maxime Mbanda è risultato essere il secondo concorrente ad andare al televoto. Dopo le nomination, gli altri candidati all'eliminazione sono: Emanuele Fiori, Alfonso D'Apice, Eva Grimaldi, Javier Martinez, Pamela Petrarolo, Stefania Orlando e Zeudi Di Palma.
Spettacolo
Morta Joan Plowright, leggenda della recitazione e vedova...
Aveva 95 anni, la morte nella casa di riposo per attori Denville Hall a Northwood, nel distretto di Londra. Con il marito formò la 'coppia reale' del teatro britannico
L'attrice Joan Plowright, una delle più acclamate star britanniche del palcoscenico e dello schermo e vedova di Sir Laurence Olivier, è morta all'età di 95 anni nella casa di riposo per attori Denville Hall a Northwood, nel distretto di Londra. L'annuncio della scomparsa, avvenuta giovedì 16 gennaio, è stato dato dalla famiglia con un comunicato.
"È con grande tristezza che la famiglia di Dame Joan Plowright, Lady Olivier, informa che si è spenta serenamente circondata dalla sua famiglia - si legge nel testo del comunicato -. Ha avuto una lunga e illustre carriera teatrale, cinematografica e televisiva per sette decenni, fino a quando la cecità l'ha costretta a ritirarsi. Ha trascorso i suoi ultimi 10 anni nel Sussex con visite costanti da parte di amici e familiari, piene di risate e bei ricordi".
Sposò l'attore e regista inglese Laurence Olivier (1907-1989), gigante della recitazione, nel 1961 dopo aver recitato in teatro al suo fianco nel ruolo della figlia in "The Entertainer" di John Osborne e divenne un membro di spicco del National Theatre. L'attrice ha ottenuto una nomination all'Oscar per il film "Un incantevole aprile" (1991) di Mike Newell.
Nata a Brigg (North Lincolnshire) il 28 ottobre 1929, figlia di un giornalista, dopo aver studiato recitazione all'Old Vic Theatre School, Joan Plowright debuttò in teatro nel 1948, per poi affermarsi sui palcoscenici nel 1956 con "La moglie di campagna" di William Wycherley, in cui ebbe la prima parte da protagonista. Nel 1957 lavorò in "The entertainer" insieme a Olivier, con il quale da allora formò la 'coppia reale' del teatro britannico, pur collezionando anche numerosi successi personali con le interpretazioni di opere di G.B. Shaw, William Shakespeare e di "Filumena Marturano" di Eduardo De Filippo. E' stata tra le maggiori interpreti teatrali della sua generazione, in grado di spaziare dai testi classici a quelli moderni.
Nel cinema Plowright esordì con piccoli ruoli in "Moby Dick, la balena bianca" (1956) di John Huston e "L'alibi dell'ultima ora" (1956) di Joseph Losey, cui fecero seguito, per circa altri 15 anni rare apparizioni: tre direttamente legate alla sua attività teatrale, tra cui la più importante in "Gli sfasati" (1960) di Tony Richardson oltre a due film tratti dalle commedie di Anton Cechov "Zio Vanja" (1963) di Stuart Burge e "Tre sorelle" (1970 di Olivier, alle quali si aggiunse "Equus" (1977) di Sidney Lumet.
A partire dagli anni Ottanta l'attrice britannica si è rivelata una caratterista di grande qualità anche per il cinema, grazie alle sue doti drammatiche ma anche a un accentuato gusto per l'umorismo e la caricatura. Dopo parti minori in "Britannia Hospital" (1982) di Lindsay Anderson e "Le due facce del male" (1982) di Richard Loncraine, nel 1988 Plowright è stata tra i protagonisti di "La sarta" di Jim O'Brien e "Giochi nell'acqua" di Peter Greenaway, dove il suo personaggio bonario appare soffuso di umorismo nero. Nel frattempo anche Hollywood si era accorta di lei, e dopo "Revolution" (1985) di Hugh Hudson, nel 1990 le sono state offerte due grandi occasioni che le hanno dato modo di esibirsi in irresistibili ruoli: la mamma ebrea in "Avalon" di Barry Levinson e quella iugoslava in "Ti amerò... fino ad ammazzarti" di Lawrence Kasdan.
Da quel momento, che ha coinciso con la morte di Olivier (1989), l'attrice ha diradato le apparizioni teatrali e intensificato quelle cinematografiche e televisive. Oltre a cimentarsi in ruoli comici, in cui ha messo in evidenza le sue doti autoironiche, in "Dennis la minaccia" (1993) di Nick Castle, in "Last action hero - L'ultimo grande eroe" (1993) di John McTiernan, in cui è un'insegnante che tenta di interessare i suoi allievi a Shakespeare mostrando loro una sequenza di "Amleto" (1948) di Laurence Olivier, e in "Un ciclone in casa" (2003) di Adam Shankman, Joan Plowright è stata interprete di film in costume in cui è stata mirabilmente capace di rendere le sfumature dei suoi personaggi, a partire da "Un incantevole aprile" (1991) di Mike Newell, che le valse la nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista.
Plowright ha, quindi, recitato in "Tre vedove e un delitto" (1994) di John Irvin, "La lettera scarlatta" (1994) di Roland Joffé, "Surviving Picasso" (1996) di James Ivory, "Jane Eyre" (1995), "Un tè con Mussolini" (1999) e "Callas forever" (2002) questi ultimi tre diretti da Franco Zeffirelli. Gli ultimi film a cui ha preso parte sono stati "Spiderwick - Le cronache" (2008) di Mark Waters e "Knife Edge - In punta di lama" (2009) di Anthony Hickox. Nel 2001 ha pubblicato l'autobiografia dal titolo "And that's not all".
Plowright si sposò la prima volta nel 1953 con l'attore Roger Gage, da cui divorziò nel 1961. Nello stesso anno sposò Laurence Olivier, che aveva appena rotto il suo matrimonio ventennale con l'attrice Vivien Leigh. La coppia ha avuto tre figli: Richard Kerr (1961), Tamsin Agnes Margaret (1963) e Julie-Kate (1966), anch'essi attori. Il suo titolo formale divenne quello di "Lady Olivier", anche se l'attrice non lo usò mai nella sua carriera. Nel 1970 Olivier fu insignito del titolo di barone e di conseguenza Plowright divenne "Baronessa Olivier di Brighton nella contea del Sussex".
(di Paolo Martini)
Spettacolo
Farwest, stasera 17 gennaio inchiesta su Rigopiano: otto...
La trasmissione di Salvo Sottile torna con un'inchiesta esclusiva
Questa sera, venerdì 17 gennaio, torna la trasmissione di Salvo Sottile, Farwest, con un’inchiesta esclusiva sulla tragedia di Rigopiano a otto anni dalla valanga che distrusse il resort in Abruzzo. Era il 18 gennaio 2017 quando 120mila tonnellate di neve franarono sull’albergo Rigopiano causando la morte di 29 persone.
L'inchiesta esclusiva
'Farwest' ha raccolto nuovi elementi sulla catena di responsabilità dietro al disastro. Ma c’è di più: sul Gran Sasso potrebbe incombere il pericolo di una nuova slavina. Tra le altre inchieste della puntata anche un viaggio a Dubai sulle tracce degli evasori italiani; le rinnovabili che non decollano e le bollette che non scendono con il mercato libero, infine la storia del cinema porno attraverso i suoi iconici protagonisti. Ospiti in studio: Mario Tozzi, Pablo Trincia, Raffaello Lupi e Rocco Siffredi.
FarWest è un programma di Salvo Sottile realizzato insieme alle inviate e agli inviati Andrea Sceresini, Carmine Gazzanni, Chiara Ingrosso, Giulia Torlone, Ludovico Tallarita, Manuela Iati', Maria Laura Cruciani, Stefano Ciardi e Tommaso Mattei.