Italia-Libia, Kamel Ghribi: “Lungimirante accordo Meloni-Dabaiba, Gksd farà la propria parte”
"L’incontro di ieri tra il Primo Ministro libico, Abuhulhamed Mohamed Dabaiba, e la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, è stato concreto e lungimirante. Ha rinsaldato la relazione bilaterale italo-libica, costruendo i presupposti per una collaborazione di lungo periodo che metta al centro non solo le evidenti problematiche migratorie, che pure hanno una loro centralità, ma numerosi ambiti di sviluppo comune".
Lo ha detto Kamel Ghribi, presidente di Gksd Investment Holding che, assicura, "ha dato e darà il proprio contributo, sia nell’ambito sanitario che negli altri settori, nei quali ha sviluppato una competenza molto forte come quelli riguardanti l’energia e le infrastrutture".
"È questo il senso del protocollo da noi ieri sottoscritto con il governo libico. Conosco molto bene la Libia da decenni e conosco l’energia e la leadership che contraddistingue Giorgia Meloni - dice - e penso che le qualità del popolo libico, guidate da un leader saggio e con grande esperienza imprenditoriale, come Dabaiba, possano rappresentare il migliore presupposto per stabilizzare l’area del Mediterraneo centrale attraverso canali di crescita comune e di prospettiva che recuperino e rilancino la lunga e proficua storia che lega Roma e Tripoli. La Libia è un grande paese in via di ricostruzione e ormai da oltre un decennio alla ricerca di pace interna e stabilità. Uno sviluppo sostenuto dall’Italia è ingrediente fondamentale per arrivare a questi obiettivi. Noi faremo la nostra parte con grande entusiasmo. Siamo pronti a collaborare anche nella prospettiva di partnership comuni ed egualitarie con paesi africani nella logica del piano Mattei".
Esteri
Lotteria da 1 milione di dollari per Trump, causa contro...
Il patron X e Tesla dovrà difendersi nella causa che mira a frenare le sue donazioni a 'fortunati' elettori del tycoon registrati negli Stati in bilico
Elon Musk non si è presentato in tribunale a Philadelphia per rispondere alle accuse del procuratore distrettuale Larry Krasner, che lo ha citato in giudizio per il suo piano di assegnare via lotteria un milione di dollari al giorno agli elettori pro-Trump in Stati chiave per le prossime elezioni presidenziali. Lo riporta la Cbs, ricordando che la giudice del caso, Anne Marie Coyle, aveva ordinato al magnate di presentarsi di persona. La mancata presenza in tribunale potrebbe far rischiare al proprietario di SpaceX e Tesla, noto e attivissimo sostenitore di Trump, un'accusa di oltraggio alla corte.
Krasner e i membri del suo ufficio hanno incontrato gli avvocati di Musk nell'aula civile del giudice Angelo Foglietta, poco dopo che questi, nella serata di ieri, avevano depositato presso la Corte distrettuale di Philadelphia, un tribunale federale, una richiesta per trasferire la questione nella loro giurisdizione - e fuori dalla locale Court of Common Pleas. Un giudice ha concesso il trasferimento. Gli avvocati di Krasner hanno detto che contesteranno la raccomandazione. “Procederemo alla corte federale e cercheremo di affrontare le questioni in quella sede e di farle affrontare in una corte statale. Questo è un caso che affronta questioni di diritto statale”, ha dichiarato l'avvocato John Summers.
Musk, che ha di fatto accompagnato Donald Trump in buona parte della sua campagna elettorale, ha donato decine di milioni di dollari all'America Pac, una super comitato d'azione politica ('super Pac') costituito quest'estate per sostenere il candidato repubblicano. Il premio della lotteria indetta da Musk va ai firmatari di una petizione che chiede agli elettori di sostenere la libertà di parola e il diritto di possedere armi. Secondo il sito web del super Pac, almeno 12 persone avrebbero già ricevuto premi da 1 milione di dollari, di cui quattro solo in Pennsylvania.
Esteri
Elezioni Usa, voto per corrispondenza senza limiti:...
I quattro astronauti americani a bordo della Stazione Spaziale Internazionale hanno espresso il proprio voto direttamente dalla termosfera
Quando manca meno di una settimana al voto per le elezioni presidenziali americane, si è già da qualche giorno iniziato a votare per corrispondenza, con alcune schede arrivate anche da molto, molto lontano. Secondo quanto riferito dall'addetto agli affari pubblici della Nasa, Jimi Russell, i quattro astronauti americani a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) - in orbita intorno al pianeta - hanno tenuto a esprimere il proprio voto direttamente dalla termosfera, a circa 400 km di distanza dalla superificie terrestre. Tra questi ci sono Suni Williams e Butch Wilmore, i due astronauti bloccati nello spazio che hanno visto la loro missione di otto giorni prolungarsi di otto mesi a causa di un malfunzionamento tecnico al Boeing Starliner che avrebbe dovuto riportarli a casa. In una conferenza stampa del mese scorso, Wilmore aveva dichiarato che era “molto importante per noi cittadini partecipare a queste elezioni”.
Gli americani che vivono o viaggiano all'estero possono compilare un modulo per posta, a condizione che siano registrati nel precedente Stato di residenza. Ma votare dallo spazio è decisamente più complesso: le schede elettorali per il voto assente o anticipato sulla Iss vengono scaricate con una password speciale, compilate, caricate e criptate a bordo. I satelliti della Nasa le trasmettono poi a un terminale a terra a White Sands, in New Mexico, da cui vengono trasferite a Houston. Dalla città texana le schede vengono infine inviate agli impiegati delle contee per essere archiviate. Nelle passate elezioni del 2020, l'astronauta Andrew R. Morgan aveva raccontato al Washington Post di essersi premurato di richiedere la sua scheda elettorale alla contea di Lawrence, in Pennsylvania, per votare alle elezioni. “Ad essere del tutto onesti, al di fuori degli anni presidenziali, non sempre mi sforzo di votare”, aveva detto Morgan all'epoca. “Ma volevo esercitare questo diritto dalla Stazione Spaziale Internazionale”.
Dal 1997, gli astronauti statunitensi dispongono di una procedura chiara per esprimere il proprio voto dallo spazio, dopo che l'ex astronauta John Blaha aveva sollevato la questione con la Nasa prima delle elezioni presidenziali del 1996, durante le quali si trovava a bordo della stazione spaziale russa Mir. Un anno dopo, è stata sancita l'opportunità di “votare mentre si fluttua”: un processo, a volte lungo un anno, che inizia sulla Terra prima del lancio e culmina con l'invio dallo spazio della scheda elettronica criptata. Altri Paesi hanno seguito l'esempio. Il cosmonauta russo Anatoly Ivanishin nel 2020, utilizzando una scheda online, ha espresso il suo voto dall'orbita sulle modifiche costituzionali proposte dal presidente Vladimir Putin, volte a mantenerlo al potere fino al 2036. Ivan Vagner, un altro russo in orbita, ha invece espresso il suo voto sulla questione giorni dopo attraverso un 'proxy' - un elettore incaricato di rappresentarlo sulla Terra.
Esteri
Nordcorea, Pyongyang testa missile balistico più potente:...
Il volo è stato il più lungo, e l'altitudine raggiunta la più alta, di qualsiasi altro vettore mai sperimentato da Pyongyang
La Corea del Nord ha effettuato un test uno dei suoi missili balistici più potenti con un lancio in direzione del Mar del Giappone, ha reso noto l'agenzia di stampa Yonhap citando fonti militari sudcoreane. Il volo del missile è stato il più lungo e l'altitudine la più alta mai raggiunta da qualsiasi altro vettore sperimentato da Pyongyang, ha denunciato il ministro della Difesa giapponese, Gen Nakatani, secondo cui si è trattato di un missile balistico intercontinentale che ha superato i 7mila chilometri di altitudine e volato per un'ora e 26 minuti. Il missile sarebbe in grado di colpire gli Stati Uniti.
I militari sudcoreani hanno registrato un lancio avvenuto dalla regione di Pyongyang intorno alle 7.10 di questa mattina (ora locale), poche ore dopo l'appello di Washington e Seul alla Corea del Nord al ritiro delle forze militari nordcoreane dalla Russia, dove sarebbero stati dispiegati 10mila militari nordcoreani. Pyongyang ha confermato un test "cruciale" nel quadro della sua intenzione di "potenziare le sue forze nucleari, sotto la supervisione di Kim Jong un".
"Questo test risponde pienamente all'obiettivo di informare i nostri rivali della nostra intenzione di reagire", ha dichiarato Kim al momento del lancio, citato dall'agenzia nordcoreana Kcna parlando di una "azione militare appropriata". Stati Uniti e loro alleati nella regione hanno provocato una escalation di tensioni e "rappresentano una minaccia" alla sicurezza della Corea del Nord, ha aggiunto.
La Casa Bianca ha condannato "con decisione" il lancio come "violazione flagrante" delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Corea del Nord aveva testato un altro Icbm lo scorso anno. Il missile sperimentato oggi sarebbe caduto al largo della zona economica esclusiva del Giappone, 300 chilometri a ovest dell'isola di Hokkaido.
La preoccupazione di Pechino
La Cina ha espresso "preoccupazione" per l'"evoluzione" della situazione nella Penisola sudcoreana dopo il lancio di un potente missile balistico da parte della Corea del Nord. "Come Paese vicino della Penisola Coreana, la Cina è preoccupata per l'evoluzione della situazione nella Penisola", ha dichiarato Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri, sollecitando una "soluzione politica della questione della Penisola".
Nuovo accordo Mosca-Pyongyang
Intanto un nuovo accordo fra Russia e Corea del Nord è stato annunciato dall'agenzia nordcoreana Kcna. A siglare l'intesa ieri a Pyongyang, a margine della fiera dei prodotti dell'It Corea del Nord-Russia, sono stati il ministero dello Sviluppo digitale, comunicazioni e mass media russo e il ministero per le tecnologie dell'informazione nordcoreano. L'accordo si concentra sulla cooperazione nello sviluppo di tecnologie per la comunicazione e digitali. Sempre a margine della fiera, il vice ministro dello Sviluppo digitale, delle comunicazioni e dei mass media russo Andrei Zarenin ha incontrato il ministro per le Tecnologie dell'informazione nordcoreano, Jung Yong. Il.
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