A Lucca Comics Mirka Andolfo presenta ‘Blasfamous’, il lato oscuro dello star system’
L’autrice di ‘Paprika sweet’ torna con una nuova miniserie dark fantasy
L'ossessione per la fama, la manipolazione e la ricerca dell'identità. Mirka Andolfo, in occasione di Lucca Comics & Games 2024, svela i retroscena del suo nuovo fumetto, ‘Blasfamous 1’, edito da Star Comics: un'opera che esplora il lato oscuro della fama nel mondo musicale. "A volte faccio fatica a capire da dove nascono le mie idee", confessa Andolfo all'Adnkronos. “Mi lascio influenzare da ciò che mi piace sul momento. Per 'Blasfamous' mi ha incuriosito il concetto di star system, i vip come divinità moderne”.
E rivela: "Amo molto Lady Gaga e per la protagonista, Clelia, mi sono ispirata un po' a lei, anche se non è immediatamente palese". Clelia è una star venerata, costretta a un'immagine di perfezione che contrasta con la sua vera natura. "C'è questa santificazione di persone ricche e famose”, spiega l’artista napoletana, e Clelia, “pur essendo cattiva dentro, deve apparire perfetta, come una santa, una beata. E questo la costringe a rinunciare un po’ alla sua natura”. In realtà, “lei dentro è una persona molto cattiva che ha fatto delle cose terribili. Quindi, questa dicotomia la porta ad avere problemi con se stessa".
La storia presenta "una grande bugia venduta al pubblico” che alla fine scoprirà che “non tutto quello che sembra immacolato lo è veramente”. L'opera è una satira del mondo social e dell'ossessione per la fama. "Sui social, come nel mio fumetto, si fa a gara a chi ha più follower e per Clelia diventa un'ossessione", afferma l’autrice. Riguardo al suo stile, in continua evoluzione, l'autrice spiega: "Cerco di adattarlo alla storia. Per ‘Blasfamous’ ho cercato una via di mezzo tra il cartoon di ‘Sweet Paprika’ e un tratto più realistico, spingendo sul grottesco per gli elementi horror”.
Ed è proprio ‘Sweet Paprika’ che ha consacrato Mirka Andolfo a star del panorama fumettistico internazionale. Il fumetto ha vinto il prestigioso Harvey Award americano come miglior fumetto internazionale nel 2022 ed è stato nominato agli Eisner Award (gli ‘Oscar del fumetto’) come miglior numero unico nel 2024. Il successo dell'opera ha portato alla pubblicazione anche in Giappone. Entusiasta del riscontro internazionale, Andolfo sottolinea l'importanza di una maggiore presenza femminile nel settore: "Si sono fatti tanti passi avanti, ma non c'è mai fine. Oggi ci sono molte più autrici e la strada è positiva". Nonostante viva a Torino da 14 anni, Andolfo mantiene un forte legame con Napoli: "Napoli è una città che spesso viene sottovalutata. Con ‘Sweet Paprika’ ho voluto – nel mio piccolo - omaggiare la mia città. La protagonista, pur essendo un diavolo, è napoletana e nel terzo volume si vedono le strade di Napoli".
Infine, un'anticipazione sul prossimo progetto: "Sto lavorando a una nuova serie sempre per la casa editrice americana Dstlry con un protagonista maschile e vampiri. Mi piacciono le cose sovrannaturali e sono certa che arriverà anche in Italia", conclude l'autrice. Intanto, i fan possono godersi il primo numero di ‘Blasfamous’, con il secondo in uscita a dicembre e il terzo, e ultimo, a gennaio 2025.
Cultura
Ministero Cultura, Valentina Gemignani nuovo Capo di...
Lo apprende l'Adnkronos. Andrà a coprire l'incarico attualmente vacante dopo le dimissioni di Francesco Spano avvenute la settimana scorsa
Valentina Gemignani, attuale vice capo di Gabinetto del Mef, sarà, a quanto apprende l'Adnkronos, il nuovo capo di Gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Gemignani andrà a coprire l'incarico attualmente vacante dopo le dimissioni di Francesco Spano avvenute la settimana scorsa.
Chi è Valentina Gemignani
Nata a Chieti nel 1972, Gemignani si è laureata in Giurisprudenza con lode presso l’Università degli Studi di Teramo nel 1994 e in Scienze dell'Amministrazione, presso lo stesso ateneo nel 2006. Abilitata alla professione di Avvocato presso la Corte d’Appello dell’Aquila nel 1997, ha conseguito l’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche presso SDA Bocconi nel 2019.
Dal 2020 è dirigente di prima fascia del MEF e ha ricoperto gli incarichi di Direttore Generale della Direzione dei Servizi del Tesoro del Dipartimento dell'Amministrazione generale, del personale e dei servizi, nonché di vice Capo di Gabinetto.
Dal 2015 al 2021 ha ricoperto l’incarico di Direttore Generale del Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal 2008 al 2014 è stata dirigente dell’area Risorse Umane e, ad interim, dell’area Amministrazione, Finanza e Controllo di Laziodisu, Ente per il diritto agli studi universitari del Lazio.
Dal 2005 al 2008 ha lavorato al Ministero degli Affari Esteri, presso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo e l’Ufficio Legislativo. In precedenza, è stata titolare di contratto di alta specializzazione nel Dipartimento Partecipate del Comune di Roma. Dal 2001 al 2004 ha esercitato le funzioni di Direttore Generale presso il Comune di Chignolo Po (PV).
Dal 1996 al 2004 è stata Segretario comunale in provincia di Pavia.
È membro del Consiglio di Amministrazione del Centro Sperimentale di Cinematografia e Componente del Comitato di verifica tecnico-finanziario per il monitoraggio della spesa presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nonché del Comitato Unico di Garanzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e dell’Osservatorio nazionale per il Diritto allo Studio Universitario.
Tra i numerosi altri incarichi svolti, è stata consigliere di amministrazione di Sogei spa; di Studiare Sviluppo; dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Componente altresì del Collegio dei Revisori dei conti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Ha collaborato con la cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico del corso di laurea in Economia Aziendale dell'Università Bocconi di Milano e con la cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico del corso di laurea in Scienze Politiche dell'Università Roma Tre.
È membro del Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane dall’8 maggio 2023.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
Cultura
Un’opera di Picasso esposta a Milano presso la Torre...
All'ultimo piano del palazzo, nei due weekend del 9-10 novembre e 16-17 novembre dalle 9.30 alle 19.30. Evento gratuito su prenotazione
La Torre PwC - Piazza tre Torri, City Life, Milano apre di nuovo le porte al pubblico ospitando all’ultimo piano un’opera di Pablo Picasso, 'La loge (Le balcon)', un elemento della scenografia realizzata nel 1921 dal pittore per lo spettacolo teatrale 'Cuadro Flamenco' proposto dall’impresario Sergej Djagilev, fondatore dei Ballets Russes. I visitatori potranno immergersi nell’arte abbinando una vista dall’altezza di 130 metri sulla città di Milano, all’interno dell’opera d’arte architettonica disegnata dall’architetto Daniel Libeskind. Un’iniziativa gratuita previa prenotazione al link pwc.com/it/picasso. Accedendo alla piattaforma dedicata, sarà possibile selezionare giorno e fascia oraria nei due weekend del 9-10 novembre e 16-17 novembre dalle 9.30 alle 19.30.
L'evento si inserisce all'interno dell'iniziativa 'Sguardi dalla Torre', di PwC Italia dedicata all’arte e alla cultura grazie all’avvio di un percorso di collaborazione con la Pinacoteca di Brera e si colloca nell’ambito delle attività del progetto 'PwC per la cultura', attraverso il quale PwC vuole contribuire alla crescita socio-culturale del Paese, creando occasioni di condivisione del patrimonio artistico italiano sia all’interno dell’organizzazione sia all’esterno, verso le comunità territoriali nelle quali opera.
“La collaborazione fra PwC Italia e un’istituzione come la Pinacoteca di Brera ci onora e conferma il riconoscimento che viene tributato al nostro impegno in campo culturale - commenta Giovanni Andrea Toselli, presidente e amministratore delegato di PwC Italia -. Una collaborazione che auspichiamo proseguirà nel tempo, secondo un modello di sostegno che ormai è parte del Dna di PwC Italia. Investire in cultura significa, per noi, partecipare in maniera attiva alla crescita socio-culturale del Paese ed essere coerenti con la nostra visione basata sulla centralità delle persone e sull’importanza di restituire valore alle comunità in cui operiamo, mettendo in campo risorse e competenze che da sempre caratterizzano il nostro lavoro. Quest’anno l’iniziativa sarà arricchita da un allestimento immersivo al fine di offrire anche a chi ha già avuto modo di partecipare alla prima edizione un’esperienza completamente diversa”.
“Sono felice di questa collaborazione con PwC e con il Presidente Andrea Toselli - commenta Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense - con grande lungimiranza, è stato uno dei primi firmatari del Patto per Brera, una sorta di advisory board in cui sono riuniti dieci stakeholder che mi sosterranno nella progettazione delle linee strategiche della Grande Brera. Il Patto per Brera riguarda in modo specifico tutte le attività della Pinacoteca che vanno sotto la sigla Esg, e sono convinto che i temi della sostenibilità e dell’inclusione possano incrociare la propensione sociale e culturale delle grandi aziende, quale è PwC. L’esposizione nella Torre di PwC, inoltre, va nella direzione di una maggior valorizzazione del nostro patrimonio, soprattutto come nel caso dell’opera di Picasso che per molti anni non è stata visibile al pubblico. In questo senso, ripariamo un vulnus, di fatto aprendo i nostri depositi ai visitatori”.
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Cultura
Il calvario di Hanif Kureishi diventa un libro
L'autore de "Il Buddha delle periferie" racconta il ricovero ospedaliero in punto di morte dopo un malore a Roma che lo ha reso infermo
"Sono in ospedale. Non posso muovere le braccia e le gambe. Non posso grattarmi il naso, non posso telefonare, non posso nutrirmi. Come potete immaginare, è umiliante, avvilente e un peso per gli altri". Così iniziano le prime drammatiche cronache dello scrittore e sceneggiatore britannico Hanif Kureishi, 70 anni il prossimo 5 dicembre, relative al suo calvario iniziato il 26 dicembre 2022, quando si accasciò in un appartamento di Roma dopo una "piacevole passeggiata" a Piazza del Popolo e a Villa Borghese.
Kureishi ha raccolto i diari della sua infermità nel libro intitolato "Shattered" (letteralmente rotto, distrutto), realizzato insieme al figlio Carlo, che ha registrato e trascritto i suoi discorsi, e a Simon Prosser, direttore editoriale di Hamish Hamilton, marchio del gruppo Penguin Random House che lo ha pubblicato oggi nel Regno Unito. Il 6 novembre con il titolo "In frantumi" uscirà la traduzione italiana da Bompiani. Nel corso del 2025 il nuovo lavoro di Kureishi apparirà negli Usa (a febbraio per Ecco Press), quindi in Germania, Francia, Spagna e altri paesi.
"Avevo appena visto Mo Salah (calciatore del Liverpool) segnare un gol contro l'Aston Villa e avevo bevuto un sorso di birra quando ho avuto un capogiro.... Mi sono svegliato pochi minuti dopo in una pozza di sangue". Quel giorno di Santo Stefano di due anni fa Kureishi era sull'orlo della morte. Dopo quella caduta l'autore di "Il Buddha delle periferie" e della sceneggiatura del film "My Beautiful Launderette" (1985) del regista Stephen Frears non può più camminare, scrivere o lavarsi; non può fare nulla senza l'aiuto degli altri.
La sua odissea è iniziata prima all'ospedale, poi in un centro di riabilitazione, con la speranza di tornare nella casa di Londra, che lo accoglierà di lì a un anno, trasformata per adattarsi a lui, che a sua volta si adatta con fatica, rabbia, umorismo, coraggio al suo nuovo qui ed ora. "Molti dicono che quando sei in punto di morte tutta la vita ti scorre davanti agli occhi, ma io non pensavo al passato quanto al futuro, a tutto quello che mi era stato sottratto, a tutte le cose che volevo fare", afferma Kureishi.. È il futuro, via via che si fa presente, la materia di questo libro, una serie di dispacci dal letto d'ospedale e dopo il ritorno a casa, dettati ai suoi cari e poi editati con pazienza, che restituiscono la voce di Kureishi come l'abbiamo sentita nei suoi romanzi: feroce, ironica, onesta. Ne viene il diario di un'esistenza in frantumi, scandita dalle cure e illuminata dalla presenza degli altri, la famiglia, gli amici vecchi e nuovi, i medici, gli infermieri, i compagni di malattia. Un'esistenza da abitare in un altro modo, da reinventare ogni giorno senza arrendersi, perché "io non mi voglio lasciar andare: di tutto questo voglio fare qualcosa".
Alcuni colleghi di grande notorietà hanno potuto leggere il libro in anteprima. Salman Rushdie ha detto: "Hanif Kureishi è da tempo una delle voci più emozionanti, irriverenti e influenti della sua generazione. In questo bellissimo e commovente memoir affronta le calamità personali con arguzia, onestà senza fronzoli e grazia letteraria. Con un risultato straordinario: Zadie Smith ha osservato: "Molte cose vanno a pezzi in questo resoconto privo di sentimentalismi di una caduta devastante, ma alcune cose rimangono perfettamente intatte. L’umorismo, il talento, la curiosità, la chiarezza e la ferocia di Hanif sono tutti presenti. Mi è piaciuto molto".
Non manca l'ironia nelle osservazioni offerte da"Shattered". "Devo dire che essere paralizzato è un ottimo modo per conoscere nuove persone", ha detto Kureishi in una cronaca registrata e trascritta in un ospedale di Roma. Il suo umore diminuisce altre volte quando si dichiara: "Non voglio vivere così, fa schifo e mi stanco di chiedere a Isabella di farmi così tante cose". Kureishi si riferisce alla pubblicista italiana Isabella D'Amico, sua paziente compagna, titolare con Valeria Frasca di un'importante agenzia di comunicazione.
Secondo le cronache di Kureishi, il ritorno a casa ha generato ansia e nervosismo, con il ritornò nel "mondo dei sani" nella sua condizione di "uomo disabile": "Temo l'aspetto degli altri o quello che penseranno quando mi vedranno. Sono terrorizzato dalle mie fantasie sulla vita sana e frenetica di cui godono con i loro corpi in forma. Non sarò mai più come loro. Dovrò imparare come vivere come sono adesso, ma no, lo desidero, e questa è una lotta interiore, non voglio perdere me stesso".
(di Paolo Martini)
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