Alluvione Spagna, sale bilancio delle vittime: i morti sono oltre 200
Avanti le ricerche dei dispersi mentre si aggrava il bilancio del disastro
Continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime delle alluvioni che hanno colpito la Spagna, in particolare la provincia di Valencia. Secondo gli ultimi dati diffusi dalle autorità locali, sono almeno 205 le persone che hanno perso la vita soprattutto nella Comunità Valenciana, oltre che in Castilla-La Mancha e in Andalusia. Sono ancora numerosi, inoltre, i dispersi. "Decine e decine" secondo il ministro per le Politiche territoriali, Ángel Víctor Torres, che ha parlato ieri in una conferenza stampa.
Le ricerche dei dispersi vanno intanto avanti senza sosta nelle province dove si concentra la maggior parte delle vittime. Alle operazioni di soccorso partecipano un migliaio di soldati dell'Unità militare di emergenza, oltre a migliaia di guardie civili, vigili del fuoco e agenti di polizia.
Il ministro della Difesa Margarita Robles ha dichiarato alla stazione radio Cadena Ser che un'unità militare specializzata sta setacciando il fango e i detriti con cani antidroga nelle zone più colpite. Alla domanda se il numero delle vittime potesse aumentare, ha detto: "Purtroppo non siamo ottimisti". Le squadre hanno portato con sé 50 obitori mobili. "Ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli", ha affermato dal canto suo il ministro dei trasporti spagnolo Óscar Puente in riferimento a centinaia di auto e camion bloccati su strade macchiate di fango marrone.
Ultima ora
Russia-Nordcorea, si rafforza legame fra eserciti:...
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov incontra l'omologa nordcoreana, Choe Son Hui: "Importanti obiettivi di sicurezza per i nostri e i vostri cittadini"
Ci sono "legami molto stretti" tra gli eserciti di Russia e Corea del Nord. Così, mentre Washington e Kiev accusano Mosca di pianificare un'escalation militare in Ucraina con truppe nordcoreane, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov dopo i colloqui a Mosca con la sua omologa nordcoreana, Choe Son Hui.
"Sono stati stabiliti legami molto stretti tra gli eserciti e i servizi speciali dei due Paesi", ha affermato Lavrov, aggiungendo: "Questo renderà possibile anche raggiungere importanti obiettivi di sicurezza per i nostri e i vostri cittadini".
La Corea del Nord, dal canto suo, sarà al fianco della Russia fino alla "vittoria" delle forze di Mosca in Ucraina, ha detto la ministra degli Esteri nordcoreana. "Ribadiamo che saremo sempre fermamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria", ha affermato Choe a Mosca.
Pyongyang intanto continuerà a rafforzare il suo arsenale nucleare, ha sottolineato Choe Son Hui, il cui Paese è sospettato di richiedere tecnologie russe in cambio del sostegno militare nella guerra in Ucraina.
Il leader nordcoreano Kim Jong Un "ha chiaramente indicato che la situazione attuale richiede più che mai di rafforzare le nostre moderne armi nucleari offensive strategiche, nonché di migliorare la nostra capacità di risposta nucleare, e affermo ancora una volta che il nostro Paese non cambierà in alcun modo il percorso di rafforzamento del suo arsenale nucleare", ha dichiarato Choe, durante l'incontro a Mosca con l'omologo russo.
Sport
MotoGp, Bagnaia: “A Valencia non corro”. Il...
Il pilota della Ducati: "Spero che prendano in considerazione che a livello etico non è la situazione giusta né la cosa corretta"
Dopo le alluvioni a Valencia, con oltre 200 morti, la MotoGp si interroga sull'opportunità di correre nel weekend 15-17 novembre nell'ultimo Gp del 2024. A Valencia, con ogni probabilità si deciderà la sfida per il titolo MotoGp tra Pecco Bagnaia e Jorge Martin. "Non penso sia giusto correre lì", dice il pilota italiano della Ducati, campione del mondo in carica e secondo nella classifica iridata. "Spero che prendano in considerazione che a livello etico non è la situazione giusta né la cosa corretta. Anche a costo di perdere il Mondiale, io a Valencia non sono disposto a correre", aggiunge.
Identica la posizione di Martin: "Anche se l'impianto fosse a posto, sarebbe comunque complicato: per il rispetto dovuto agli abitanti, ma anche per la logistica del Gran Premio, per gli spostamenti nostri e del pubblico. È più logico gareggiare da un’altra parte".
La Dorna, che organizza il Motomondiale, per ora nicchia: "Stiamo aspettando la decisione del governo, che ovviamente è molto difficile. Saranno loro a decidere se l'evento si potrà fare o meno. La nostra idea è di fare 20 Gp, se non sarà possibile farlo a Valencia troveremo un'altra soluzione. Nelle prossime ore ne sapremo sicuramente di più", dice il boss Carmelo Ezpeleta a Sky Sport.
Politica
Maternità surrogata, legale coppia fermata in Argentina:...
I due uomini italiani sono stati fermati all'aeroporto di Buenos Aires insieme a una donna argentina mentre cercavano di imbarcarsi, con una neonata, su un volo diretto a Parigi
"I miei assistiti sono sereni, ritengono di non aver fatto nulla e non hanno fatto nulla. Vivono la loro storia, il coronamento di un loro desiderio. Con tutti gli ostacoli che possono sorgere nella vita, certo, ma con molta serenità". Lo dichiara all'Adnkronos Maurizio Paniz, avvocato della coppia italiana fermata in Argentina dopo aver fatto ricorso alla maternità surrogata. I due uomini italiani sono stati fermati all'aeroporto di Buenos Aires insieme a una donna argentina mentre cercavano di imbarcarsi, con una neonata, su un volo diretto a Parigi, da dove poi sarebbero rientrati in Italia.
Secondo il legale "non ci saranno sviluppi sul caso prima di lunedì e martedì". I due italiani, ricorda Paniz, "non sono accusati di niente: le autorità argentine li ritengono testimoni funzionali a un'indagine che stanno svolgendo su altre persone. Possono essere utili alle indagini in quanto persone asseritamente informate sui fatti, ma non è detto che siano informate sui fatti. Per questo le autorità argentine hanno ritenuto di non farli partire per l'Italia". Si indaga su un'organizzazione che lucra sull'utero in affitto? "L'oggetto dell'indagine per quello che so potrebbe anche essere diverso".
Dal 16 ottobre la maternità surrogata è considerata in Italia come un "reato universale", ovvero perseguibile in Patria anche se commesso all'estero, ma Paniz assicura che questo non rappresenta un problema per i suoi assistiti: "Non rischiano nulla, la bambina è nata il 10 ottobre, quindi i fatti sono antecedenti a una norma che non può avere efficacia retroattiva".