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Israele, Iran minaccia nuovo attacco: Tel Aviv pronta ad ‘alto livello’

Cnn: "Per Stato ebraico alto livello di preparazione". Nuova ondata di raid su Beirut. Colpita scuola a Gaza: "10 morti"

Militari Israeliani - (Afp)

L'Iran ha le "capacità tecniche necessarie per produrre armi nucleari", ma la fatwa emessa dalla Guida Suprema, Ali Khamenei, "attualmente lo proibisce". Lo ha dichiarato Kamal Kharrazi, consigliere di Khamenei, in un'intervista all'emittente libanese Al Mayadeen nella quale ha spiegato che la Repubblica islamica potrebbe modificare la sua dottrina nucleare in caso di "minaccia esistenziale".

Kharrazi ha quindi sottolineato che l'Iran è pronto rispondere a qualsiasi escalation, esprimendo allo stesso il desiderio di evitare uno scontro aperto con Israele. A questo proposito il consigliere di Khamenei ha spiegato che la Repubblica islamica "ha mostrato le sue capacità di deterrenza" attraverso l'operazione Vera Promessa II, durante la quale ha lanciato centinaia di missili balistici contro lo Stato ebraico.

Israele si prepara ad attacco

Israele, dal canto suo, ha comunicato di aver "un alto livello di preparazione" per un eventuale nuovo attacco iraniano in risposta al raid condotto dallo Stato ebraico sabato scorso sulla Repubblica islamica. Lo ha dichiarato una fonte militare alla Cnn. Secondo la fonte militare, i raid dello Stato ebraico "hanno creato un dilemma per Teheran" dal momento che hanno ridotto la sua capacità di attaccare e difendersi da una controrisposta israeliana.

Khamenei, scrive il giornale americano, avrebbe dato ordine al Supremo consiglio per la sicurezza nazionale di prepararsi ad attaccare Israele dopo aver esaminato un rapporto dettagliato di comandanti militari sull'entità dei danni provocati dal raid israeliano della scorsa settimana alla capacità di produzione missilistica del Paese, ai sistemi di difesa aerea intorno a Teheran, alle infrastrutture energetiche critiche e a un porto situato nel sud. La portata dell'attacco di Israele e i quattro soldati iraniani uccisi negli attacchi aerei sono "troppo grandi per essere ignorati" e secondo i funzionari citati, "non rispondere significherebbe ammettere la sconfitta".

Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, durante un discorso pronunciato alla cerimonia di chiusura del corso per ufficiali delle Idf ha intanto avvertito Teheran: "Oggi Israele ha più libertà di azione in Iran di quanta ne abbia mai avuta" e "può raggiungere qualsiasi luogo in Iran se necessario", ha dichiarato. "L'obiettivo principale che ho fissato è impedire (che l'Iran si doti di, ndr) armi nucleari", ha osservato Netanyahu, citato dal sito di Haaretz. Il primo ministro ha anche parlato del rapporto tra il suo governo e la Casa Bianca, sostenendo di "apprezzare la politica degli Stati Uniti, ma quando è necessario, dico di no".

Nuova ondata di raid su Beirut e Libano

Intanto, dopo quasi una settimana, l'esercito israeliano è tornato a colpire Beirut. All'alba almeno 10 raid hanno preso di mira diversi sobborghi meridionali della capitale libanese, dopo che le Idf avevano emesso ordini di evacuazione per diversi edifici. "I raid hanno provocato una distruzione massiccia nelle aree prese di mira, con decine di edifici rasi al suolo, oltre allo scoppio di incendi", ha riportato la Nna, precisando che i raid hanno preso di mira le aree di Ghobeiry e Al-Kafaat, l'autostrada Sayyed Hadi, le vicinanze del complesso Al-Mujtaba e la vecchia strada dell'aeroporto.

Intanto nella notte le Idf hanno abbattuto sui cieli della Siria un altro drone lanciato contro Israele dall'Iraq. In precedenza due droni erano stati abbattuti sul Mar Rosso e ad altri due vicino al Mar Morto. Le Idf hanno anche comunicato che una salva di 10 razzi è stata sparata dal Libano contro il nord di Israele: alcuni sono stati intercettati e i restanti hanno colpito aree senza fare danni.

Israele ha condotto inoltre un raid su Baalbek, città del Libano orientale sede di uno dei siti archeologici più importanti del Medio Oriente, dal 1984 dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco, e già bersagliata nei giorni scorsi. Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Nna, precisando che il raid ha preso di mira il quartiere di Zahraa.

La ripresa degli attacchi contro Beirut, unita all'"espansione dell'aggressione israeliana in Libano" e alle ripetute minacce di evacuare la popolazione, indicano "il rifiuto da parte del nemico israeliano di tutti gli sforzi per garantire un cessate il fuoco", ha commentato il primo ministro libanese ad interim, Najib Mikati, dopo i raid delle scorse ore.

Tuttavia, gli incontri avuti in Israele dai due inviati Usa Amos Hochstein e Brett McGurk su un cessate il fuoco in Libano sarebbero stati positivi e le distanze tra le parti si sarebbero ridotte significativamente, ha riferito l'emittente statale israeliana Kan, citando un funzionario statunitense. Nello Stato ebraico, ieri Hochstein e McGurk hanno incontrato, tra gli altri, il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il direttore dello Shin Bet Ronan Bar, ed il direttore del Mossad David Barnea.

Direttore Mossad, risposta Hamas su cessate il fuoco all'inizio prossima settiman

Il direttore del Mossad David Barnea ha detto alle famiglie degli ostaggi a Gaza, durante un incontro di oggi, che le notizie secondo cui Hamas avrebbe respinto una recente proposta egiziana per un cessate il fuoco di 12 giorni non sono corrette. Il gruppo palestinese dovrebbe presentare una sua risposta formale all'offerta all'inizio della prossima settimana. Lo riferisce l'emittente pubblica israeliana 'Kan' secondo quanto riferisce 'The Times of Israel'. La proposta egiziana prevede un cessate il fuoco iniziale di 48 ore durante il quale Hamas si preparerebbe per il rilascio di quattro ostaggi israeliani nei prossimi 10 giorni, hanno spiegato al 'Times of Israel' alcuni funzionari coinvolti nella vicenda. I quattro ostaggi rientrerebbero nella cosiddetta categoria umanitaria, il che significa che sarebbero donne, anziani o malati. In cambio, Israele dovrebbe rilasciare circa 100 prigionieri palestinesi, hanno spiegato i funzionari. Durante l'accordo di 12 giorni, Israele e Hamas dovrebbero svolgere colloqui su un cessate il fuoco più duraturo.

Eliminato membro ufficio politico Hamas e responsabile relazioni nazionali

L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato di aver eliminato il terrorista Izz al-Din Kassab, membro dell'ufficio politico di Hamas e responsabile delle relazioni nazionali dell'organizzazione. L'aeronautica israeliana ha condotto nell'area di Khan Yunis un attacco basato sull'intelligence dell'Idf e dello Shin Bet, eliminando il terrorista Izz al-Din Kassab.

Kassab, si legge sul canale telegram dell'Idf, "era un membro dell'ufficio politico di Hamas ed era responsabile delle relazioni nazionali all'interno dell'organizzazione, supervisionando il coordinamento e il collegamento tra Hamas e le altre organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza. Kassab era una fonte significativa di potere e, in virtù del suo ruolo, era responsabile delle relazioni strategiche e militari dell'organizzazione con le altre fazioni della Striscia di Gaza. Aveva l'autorità di dirigere l'esecuzione di attacchi terroristici contro lo Stato di Israele. Kassab era uno degli ultimi membri di alto rango dell'ufficio politico di Hamas ancora in vita nella Striscia di Gaza e insieme a lui è stato eliminato anche il suo assistente, il militante Ayman Ayesh".

Gaza, colpita scuola a Nuseirat: "Almeno 10 morti"

Almeno 10 persone avrebbero intanto perso la vita in un attacco attribuito a Israele nella parte centrale della Striscia di Gaza. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, colpi di artiglieria hanno colpito una scuola nel campo profughi di Nuseirat. Secondo il ministero della Sanità controllato da Hamas, dal 7 ottobre 2023 si contano a Gaza 43.259 morti, 55 dei quali sono stati registrati solo nelle ultime 24 ore.

Onu: a nord di Gaza situazione apocalittica

La situazione che si sta verificando nel nord della Striscia di Gaza è “apocalittica”. Lo affermano i capi delle principali agenzie delle Nazioni Unite, avvertendo che l'intera popolazione è a “rischio imminente” di morte. “La situazione che si sta verificando nel nord della Striscia di Gaza è apocalittica... l'intera popolazione palestinese nel nord della Striscia di Gaza è a rischio imminente di morte a causa di malattie, carestie e violenze”, si legge nella dichiarazione congiunta dei capi delle organizzazioni che formano il Comitato permanente inter-agenzie delle Nazioni Unite.

Blinken sente Dermer, focus su passi necessari per de-escalation regionale

Il Segretario di Stato Usa Antony J. Blinken ha parlato oggi con il Ministro israeliano degli Affari strategici israeliano Ron Dermer. Il Segretario e il Ministro hanno discusso "i passi necessari per la de-escalation regionale". Lo riferisce il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. Blinken ha sottolineato "l'importanza di porre fine alla guerra a Gaza e di riportare a casa tutti gli ostaggi, nonché di tracciare un percorso da seguire nella fase post-conflitto che garantisca governance, sicurezza e ricostruzione". Blinken ha messo in avanti "lo stato disastroso delle condizioni umanitarie a Gaza" e "ha esaminato i passi compiuti per migliorare la situazione e ha sollecitato ulteriori azioni per aumentare gli aiuti ai civili". Il Segretario e il ministro hanno discusso "degli sforzi in corso per raggiungere una risoluzione diplomatica in Libano che permetta ai civili libanesi e israeliani di tornare in sicurezza alle loro case". Il Segretario ha riaffermato "il fermo impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele contro le minacce dell'Iran e dei gruppi sostenuti da Teheran".

Netanyahu riunirà gabinetto sicurezza domenica sera

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, riunirà il gabinetto di sicurezza domenica sera alle 21.30 (le 20.30 in Italia) a Tel Aviv. Lo ha riferito il Times of Israel, evidenziando come la riunione si svolga tra le minacce di un nuovo attacco iraniano contro lo Stato ebraico e le spinte statunitensi per un cessate il fuoco in Libano.

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Esteri

Ucraina studia il super missile di Putin. Zelensky:...

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Kiev mostra i rottami del missile che ha colpito Dnipro. Medvedev: "Europa non può fare niente"

I rottami del missile lanciato contro Dnipro

L'Ucraina mostra l'ultimo super missile di Vladimir Putin. L'Oreshnik, la nuova arma lanciata dalla Russia contro un impianto industriale di Dnipro nel corso della settimana, è sotto i riflettori degli esperti di Kiev. Le autorità ucraine hanno mostrato alla stampa i resti del missile che Mosca definisce non intercettabile.

Com'è fatto l'Oreshnik?

L'Oreshnik, per caratteristiche, è ancora un mistero. I servizi di Kiev affermano che il missile è stato lanciato dall'area di Kapustin Yar, nella regione russa di Astrakhan, nota per i test effettuati anche in passato. I rottami recuperati lasciano supporre che il missile fosse dotato di 6 testate. Secondo le informazioni diffuse dalla Russia, e ribadite da Putin nei suoi messaggi dei giorni scorsi, l'Oreshnik ha raggiunto una velocità massima di 11 Mach. Dal lancio all'impatto, sono trascorsi 15 minuti.

Tutto chiaro? Non proprio. Immagini satellitari relative alla zona in cui è caduto il missile, lanciato contro un impianto industriale ritenuto strategico, mostrerebbero danni estremamente limitati all'edificio colpito. L'Oreshnik non avrebbe prodotto effetti devastanti e il suo debutto sul teatro di guerra sarebbe stato sostanzialmente 'dimostrativo'. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, è arrivato ad affermare che "non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa. Questa è un'arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati", ha detto. Insomma, Putin avrebbe bluffato.

Zelensky: "Vediamo cosa ci minaccia"

Zelensky non si sbilancia come il suo consigliere e in attesa di pronunciarsi attende risposte dai suoi uomini: Kiev vuole capire quale nuova minaccia si può concretizzare.

"Il Servizio di sicurezza e il ministero degli Interni hanno mostrato alla stampa rottami del missile russo che ha colpito il nostro Dnipro. Sono in corso gli esami, stiamo collaborando con i partner per stabilire tutti i dettagli e tutte le caratteristiche di questo missile. Per trovare una risposta a questa escalation russa, bisogna agire insieme", dice il presidente nel suo consueto messaggio quotidiano.

"Il mondo ha sistemi di difesa aerea in grado di proteggere" da armi come il missile lanciato contro Dnipro, che sarà oggetto di discussione nel meeting Nato in programma, a livello di ambasciatori, nella giornata del 26 novembre.

"È necessario che tutti si concentrino su questo aspetto. La Russia deve sentire che ogni passo che fa per allargare la guerra comporta conseguenze. A Putin non può essere data una sola settimana per adattarsi e trovare una contromisura. È necessario fare sempre di tutto affinché la Russia sia costretta a cercare la pace. Una vera pace. E questo può essere ottenuto solo con due cose: aiutare l'Ucraina e fare pressione sulla Russia", aggiunge Zelensky.

Medvedev: "Oreshnik una catastrofe per l'Europa"

Nelle stesse ore, da Mosca, arriva il messaggio 'simmetrico' di Dmitry Medvedev. E' il numero 2 del Consiglio di sicurezza, mentre Putin si concede un giorno di silenzio dopo le esternazioni in settimana, ad alzare la tensione: "L'Europa non sa più che pesci pigliare, speculando sull'entità dei danni che il missile causerebbe con le sue testate nucleari, sulla possibilità di abbatterlo e sulla rapidità con cui i missili raggiungerebbero le capitali del Vecchio Continente", dice portando l'Oreshnik sotto i riflettori e ribadendo concetti espressi da Putin: Mosca può colpire ogni parte dell'Europa con la nuova arma.

"Permettetemi di rispondere a tutte e tre le domande: i danni sarebbero catastrofici; no, non è possibile abbatterli con i sistemi attuali; e sarà una questione di minuti. No, i rifugi antiatomici non vi salveranno. L'unica speranza è che la Russia, per bontà d'animo, avvisi in anticipo del lancio. Quindi che ne dite di smettere di sostenere la guerra?”, ha scritto su Telegram.

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Esteri

Israele, l’annuncio in tv: “C’è...

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Secondo quanto riferito dall'emittente pubblica Kan 11 Benjamin Netanyahu sta ora studiando come spiegarlo all'opinione pubblica

Netanyahu - Afp

Accordo "chiuso" tra Israele e Libano. Ad annunciarlo è stata la tv israeliana Kan riferendo quanto riportato da fonti del governo di Tel Aviv. Le stesse fonti avrebbero riferito all'emittente che ora il primo ministro Benjamin Netanyahu starebbe studiando come spiegarlo all'opinione pubblica.

In Israele il mediatore americano Amos Hochstein - riferisce ancora la tv pubblica sul suo sito - ha avuto il via libera per procedere all’accordo.

Stasera Netanyahu avvierà una consultazione sulla sicurezza con i ministri. Al centro del dibattito ci sarà ora la libertà d'azione dell'Idf nella zona di confine tra Siria e Libano.

Secondo fonti vicine ai mediatori americani, Gerusalemme ha ricevuto garanzie da Washington sulla libertà d'azione in caso di violazione dell'accordo.

Nuovi raid israeliani alla periferia di Beirut

Intanto nuovi attacchi israeliani hanno colpito ieri i sobborghi meridionali di Beirut dopo l'appello dell'esercito israeliano ad evacuare alcune aree della zona considerata una roccaforte di Hezbollah. "Una serie di violenti attacchi ha preso di mira Haret Hreik, Bir al-Abed e Ghobeiry, nella periferia meridionale di Beirut", ha dichiarato l'Agenzia nazionale libanese di notizie (Ani). In precedenza, l'Ani aveva riferito di due attacchi da parte di caccia israeliani sul settore di Kaafat, sempre nella periferia meridionale della capitale, che hanno "causato massicce distruzioni".

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito su X che l'esercito avrebbe colpito "installazioni e interessi di Hezbollah" nei quartieri di Hadath e Bourj al-Barajneh, condividendo le mappe delle aree da evacuare. In serata, ha ripetuto l'appello ad evacuare i due quartieri, elencando anche altri quartieri della periferia meridionale.

A Beirut sospese le lezioni in scuole e università

Il Ministro dell'Istruzione libanese Abbas Halabi ha annunciato con un comunicato questa sera che le lezioni in presenza saranno sospese da domani e fino alla fine di dicembre in tutti gli istituti scolastici e di insegnamento superiore di Beirut, Metn, Chouf e Baabda a causa dell'escalation di violenza tra l'esercito israeliano e Hezbollah.

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Esteri

Putin e il missile Oreshnik, Ucraina non ci crede:...

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La Russia spaventa l'Europa con la nuova arma. L'Ucraina: "Non esiste nessun nuovo missile"

Vladimir Putin

Un'arma letale o un bluff? La Russia minaccia l'Europa agitando lo spettro del nuovo missile Oreshnik, lanciato per la prima volta contro un impianto industriale di Dnipro. L'Ucraina, però, non crede agli annunci di Vladimir Putin e sembra non giudicare fondate le analisi di esperti e osservatori: il nuovo missile, dicono a Kiev, non esiste.

Putin, in un vertice con il ministero della Difesa e industrie del comparto militare, ha tessuto le lodi della nuova arma che "non può essere intercettata da nessuno oggi al mondo". Il missile Oreshnik, secondo i pochi dati diffusi dal presidente russo, supera la velocità di 10 Mach nella fase finale della sua traiettoria ed è ritenuto un'arma ad alta precisione. Potrebbe anche essere armata con testate nucleari. Ora, la Russia avvierà la produzione in serie e parallelamente testerà nuovi missili a corto e medio raggio.

Al quadro delineato del presidente, oggi si aggiunge la 'chiosa' di Dmitry Medvedev. Il numero 2 del Consiglio di sicurezza si esprime con i toni ormai abituali: "I danni all'Europa per gli attacchi dei missili Oreshnik non saranno sopportabili. E' impossibile intercettarlo, meglio se smettono di sostenere la guerra", dice 'invitando' i paesi occidentali a sospendere la fornitura di armi a Kiev.

Nella guerra che si combatte anche con le informazioni, l'Ucraina prova a parare il colpo. Lo fa con le parole di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. "Non ci sono missili Oreshnik nella Federazione Russa, questa persona inadeguata si inventa qualche nome", dice facendo riferimento alle comunicazioni di Putin. "Questa è un'arma classica, un missile balistico intercontinentale previsto dai trattati. È chiaro quante armi di questo tipo abbia la Federazione Russa", dice Podolyak.

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