Asfalto dalla plastica, compost per l'agricoltura e un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti sabbiosi da depurazione
Il Gruppo Acea partecipa anche quest’anno ad Ecomondo, la più importante fiera della green e circular economy dell’area euro-mediterranea, al via da oggi a Rimini. La vocazione green del Gruppo industriale, sostenuta da strategie che mirano all'utilizzo sostenibile delle risorse e allo sviluppo eco-compatibile delle infrastrutture, è confermata dai progetti presentati alla fiera che riguardano in primis il settore idrico, nel quale Acea è il più grande player nazionale con 10 milioni di abitanti serviti e l’ambiente, con circa 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti gestiti ogni anno che, oltre al settore elettrico, rappresentano le principali aree di business del Gruppo.
Dalla rigenerazione dei materiali plastici al recupero di matrici organiche selezionate altrimenti destinati in discarica, fino al riutilizzo delle acque e dei rifiuti sabbiosi da depurazione: questi i temi e i progetti che Acea presenterà nei talk organizzati presso lo stand (padiglione D3), alla presenza di esperti del settore, accademici, tecnici e manager. Ma si parlerà anche delle sfide relative al settore idrico, a partire dall’intervento nella sessione plenaria degli Stati generali della Green economy del responsabile della Business unit Acqua di Acea Francesco Buresti.
I progetti di Acea alla fiera della green e circular economy
In occasione di Ecomondo, Acea Ato 2, società che gestisce il servizio idrico a Roma e Lazio centrale, presenta il progetto per il riutilizzo per uso irriguo in agricoltura delle acque in uscita dall’impianto di depurazione di Fregene. Un progetto reso possibile grazie a un finanziamento Pnrr di circa 6 milioni di euro nell’ambito del DL sulla scarsità idrica dell’aprile 2023. L’iniziativa è nata in sinergia con il Consorzio di Bonifica Litorale Nord e con il supporto di Acea Infrastructure, società di ingegneria del Gruppo, dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università di Bologna. L’ottima qualità delle acque depurate oggi restituite al fiume Arrone consentirà il riutilizzo di queste ultime per l’irrigazione nella Piana di Maccarese.
Sempre in ambito idrico, presentato il progetto di Soil Washing dei rifiuti sabbiosi derivanti dal trattamento depurativo. Entro la fine dell’anno è previsto infatti l’avvio di un nuovo impianto di trattamento delle sabbie mediante lavaggio, per un investimento di 6,5 milioni di euro, che permetterà di recuperare più del 65% del materiale solido in ingresso al depuratore, generando come output sabbie e ghiaie per il riempimento dei cavi stradali aperti nell’ambito della manutenzione delle reti idriche e fognarie gestite dalla stessa società.
Polimeri riciclati per pavimentazioni stradali e compost per agricoltura 'green'
Entra nel vivo inoltre, sempre in queste settimane, il Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Acea Ambiente, Politecnico di Torino, Città Metropolitana di Torino e Società Brillada per un progetto sperimentale sull’utilizzo di polimeri riciclati nelle pavimentazioni stradali. Nel giro di qualche settimana le plastiche in uscita dagli impianti di trattamento plastiche del Gruppo Acea (in particolare quelli della società Meg) potranno essere utilizzate, tramite soluzioni innovative, per trasformare i polimeri in additivi per conglomerati bituminosi destinati ad asfalti sostenibili, sicuri e con alti standard qualitativi, da usare nella pavimentazione della rete stradale di Torino.
Nell’ambito di un talk sull’utilizzo del compost nel quadro della agricoltura sostenibile, verranno presentati i risultati della collaborazione pluriennale tra Acea Ambiente e il Dibaf, Università degli Studi della Tuscia, per migliorare la produttività di alcune colture (come frumento, broccolo, patata) grazie all’utilizzo del compost, ammendante virtuoso derivante dal recupero di matrici organiche.
Economia
Criptovalute, alla Camera focus su valore sociale delle...
Questo il tema dell'evento “Il valore sociale di criptovalute e Web3: opportunità e sfide per il futuro del Paese”, organizzato da Polyhedra in collaborazione con l’On. Giulio Centemero che si è tenuto questa mattina presso la Camera dei Deputati
Il valore sociale delle cripto-attività: opportunità e sfide per l’Italia. E' questo il tema dell'evento “Il valore sociale di criptovalute e Web3: opportunità e sfide per il futuro del Paese”, organizzato da Polyhedra in collaborazione con l’On. Giulio Centemero che si è tenuto questa mattina presso la Camera dei Deputati. L’incontro ha visto la partecipazione dei principali attori del settore, tra cui Gianluigi Guida, Ceo di Binance Italy, la divisione italiana di Binance, il principale ecosistema blockchain globale che comprende anche il più grande exchange di criptovalute al mondo. Nel suo intervento, Guida ha approfondito il ruolo sociale e innovativo delle cripto-attività e delle tecnologie Web3, un settore in rapida e costante crescita che, secondo l’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano, in Italia interessa oltre 3,6 milioni di italiani che dichiarano di possedere criptovalute e token. Un mercato chiave, quello italiano, per una realtà leader come Binance scelta nel mondo da oltre 230 milioni di utenti.
L'evento alla Camera si è inserito in un clima di forte dibattito attorno al mercato delle cripto-attività, sollevato dalla recente proposta del governo di elevare l’aliquota sulle plusvalenze delle cripto-attività dal 26% al 42%, come previsto nel testo della Manovra. Guida ha sottolineato come tale provvedimento possa minare la competitività del settore in Italia, che resterebbe indietro in campo innovazione rispetto anche ad altri Paesi europei e non solo, con potenziali ripercussioni non solo sugli investimenti, ma anche sull’aspetto sociale e innovativo della tecnologia blockchain. La blockchain, infatti, ha un ruolo che va ben oltre il solo investimento in criptovalute, in quanto tecnologia capace di supportare l’inclusione finanziaria e di offrire strumenti per le attività filantropiche.
Il Web3 è un ambiente inclusivo, aperto a tutti e accessibile anche in assenza di sistemi finanziari tradizionali, come nel caso dei Paesi ancora in via di sviluppo. Non solo investimenti dunque, è infatti altissimo il potenziale della blockchain per migliorare l’efficienza e la trasparenza nelle operazioni di charity, una tecnologia che può contribuire in maniera concreta alle cause umanitarie e al benessere collettivo. Binance sul campo è già attiva da tempo, tramite Binance Charity, la fondazione senza scopo di lucro dedicata alla promozione di attività filantropiche su blockchain, nonché la prima piattaforma di beneficenza decentralizzata al mondo a sostenere il concetto di "blockchain per il bene sociale”. Questo modello permette donazioni istantanee e 100% tracciabili che arrivano quindi direttamente ai beneficiari finali, garantendo accesso diretto ai fondi e riduzione dei costi di intermediazione, con un impatto globale in tempo reale.
“Dall’avvio della propria attività, Binance Charity ha donato oltre 20 milioni di dollari e supportato progetti in più di 50 Paesi. Nel nostro Paese, tra le iniziative, è importante ricordare la prima donazione tramite blockchain a un ospedale italiano, il Policlinico Gemelli di Roma, finalizzata un anno fa e che ha sostenuto la realizzazione del nuovo Centro di Nutrizione Clinica del principale nosocomio della Capitale, primo ospedale in Italia ad aprirsi alle donazioni tramite Web3, insieme a 4 borse di studio per study coordinator”, ha dichiarato Guida.
“Tali interventi, resi possibili dalla trasparenza e tracciabilità della tecnologia blockchain, dimostrano come le criptovalute possano fornire un valore concreto e immediato, andando ben oltre la semplice speculazione finanziaria” ha proseguito Guida. Per poi concludere: “La blockchain ha il potenziale per costruire un futuro più giusto e accessibile. Anche per questo, interventi a reale danno del settore, come la proposta di aumento ingiustificato della tassazione sulle criptovalute, rischiano di rappresentare un passo indietro per l’Italia in termini di innovazione e di limitare la crescita di un settore chiave su più fronti, facendo perdere così all’intero Paese un’opportunità altamente strategica”.
Economia
Energia: report, in ripresa le rinnovabili elettriche
Presentata la Relazione sullo Stato della Green Economy 2024
Nel 2023 l’elettricità da fonte rinnovabile in Italia ha superato il 44% della produzione totale. La nuova capacità di generazione è salita a circa 3 GW nel 2022 e a quasi 6 GW nel 2023. Nel primo semestre del 2024 è aumentata di 3.691 MW, +41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un trend positivo per il fotovoltaico, ancora insufficiente per l’eolico. I dati preliminari per il 2023 vedono miglioramenti per le rinnovabili elettriche, nel 2023 per la prima volta Sole e vento hanno generato oltre 50 TWh di energia elettrica, ossia un quinto della produzione nazionale di elettricità. Per raggiungere gli obiettivi europei al 2030 la potenza installata dei nuovi impianti dovrebbe aumentare a 11/12 GW annui. Questa la fotografia contenuta nella Relazione sullo Stato della Green Economy presentata in apertura degli Stati Generali della Green Economy 2024, la due giorni green a Rimini nell’ambito di Ecomondo, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy.
Sul fronte del risparmio e dell'efficienza energetica, bene edifici e industria, male i trasporti. Più nel dettaglio, nel 2023 i consumi di energia in Italia sono calati di 4 Mtep: quelli di gas di ben 5,6 Mtep, di carbone di 2,2 Mtep e di prodotti petroliferi di 1 Mtep. Gli edifici, nel 2023, sono il settore più energivoro con oltre il 40% della domanda nazionale di energia, anche se hanno ridotto i propri consumi del 5,5%. I trasporti sono il secondo settore per consumi di energia, con il 35% del totale e sono l’unico settore in cui anche nel 2023 i consumi di energia sono aumentati del 2,2%. L’industria, col 21% dei consumi finali nazionali, nel 2023, ha fatto registrare un taglio del 6%.
Economia
Ambiente: report, deboli misure di tutela e ripristino,...
Presentata la Relazione sullo Stato della Green Economy 2024
Deboli le misure di tutela e ripristino del capitale naturale mentre continua il consumo di suolo. Questa la fotografia contenuta nella Relazione sullo Stato della Green Economy presentata in apertura degli Stati Generali della Green Economy 2024, la due giorni green a Rimini nell’ambito di Ecomondo, promossa dal Consiglio Nazionale della Green Economy.
Tra il 2021 e il 2022 - sottolinea il rapporto - il consumo di suolo è stato di 70,8 km2, pari a 19,4 ettari al giorno. È il valore più elevato a partire dal 2012, a fronte di una diminuzione della popolazione di circa 206mila unità. Il suolo consumato copre il 7,14% del territorio nazionale. Più nel dettaglio, nel 2022 i principali interventi di artificializzazione del territorio si sono verificati in pianura Padana e lungo la fascia costiera Adriatica, con episodi significativi nel litorale romagnolo e in Salento.
In questo quadro, la superficie vegetata in percentuale della superficie urbanizzata, dal 2016 al 2022 nelle principali città italiane, è pressoché invariata. L’incidenza della superficie verde direttamente fruibile dai cittadini, nel 2021, nei capoluoghi, era in media solo di 8,55 metri quadrati ogni 100 di superficie urbanizzata.
Non solo. Per quanto riguarda la risorsa idrica, "nonostante la crisi climatica porti anche periodi prolungati di siccità e una riduzione della disponibilità media annua di acqua, nel 2023 le perdite della rete sono state pari al 42,2% a livello nazionale e al 50,5% nelle regioni del Sud".
"Per gli effetti dei cambiamenti climatici non si può pensare di reiterare esclusivamente le misure usate in passato, serve un ventaglio più ampio di soluzioni, con una maggiore ricorso a quelle basate sulla natura", si sottolinea nella Relazione.