Carlo e Camilla in Italia nel 2025, Roma e Vaticano le mete probabili
I sovrani vogliono “recuperare il tempo perduto” a causa della malattia
Re Carlo e la Regina Camilla hanno in programma di visitare l'Italia l'anno prossimo per “recuperare il tempo perduto” a causa della malattia del sovrano. Fonti vicine alla 'Royal Family' hanno riferito al Daily Mail che il 75enne Carlo, ancora in cura per il cancro, si sia sentito “sollevato” dal suo recente viaggio in Australia e alle Samoa, dove ha portato a termine fino a dieci impegni al giorno, ed è ora pronto a tornare a un “programma completo” di tournée all'estero l'anno prossimo, tenendo fede al suo approccio “mente, corpo e anima” nella lotta contro il cancro.
Nel suo viaggio in Italia, il re visiterà probabilmente Roma e avrà un'udienza con il Papa in Vaticano. Carlo è stato talmente rincuorato dal tour in Australia - così come i suoi medici - che sta pensando di tornare alla normalità già a partire dall'anno prossimo. “Stiamo lavorando a un programma di tour all'estero piuttosto normale per il prossimo anno”, ha dichiarato un alto funzionario reale, suggerendo che i tradizionali tour primaverili e autunnali torneranno a essere in programma. Parlando della possibile visita in Italia, una fonte reale ha dichiarato al The Mirror: “Il Re è impaziente di andare e incredibilmente positivo nel fare progetti per il futuro”. Sebbene sia ancora in fase di pianificazione, il tour in Italia sarebbe una fantastica opportunità per il Re e la Regina di rappresentare il Regno Unito e di visitare alcuni degli incredibili siti di uno dei nostri vicini più prossimi”.
Un altro insider ha detto che il Re è “desideroso di recuperare il tempo perduto”, dopo i mesi trascorsi nelle retrovie per sottoporsi alle cure per il cancro. Si dice che Carlo sia ottimista e che sia tornato a vedere il futuro come “luminoso. Dopo alcuni mesi difficili in seguito alla diagnosi di cancro, il re si è reso conto “in un attimo” di quanto avesse in comune con tanti milioni di persone nel Regno Unito e in tutto il Commonwealth. Per lui è stata un'enorme fonte di forza parlare con gli altri delle loro esperienze comuni, e spera che altri abbiano tratto conforto dal fatto che anche “un re può ammalarsi di cancro”.
L'ultima visita ufficiale di Carlo e Camilla in Italia
L'ultima visita ufficiale di Carlo e Camilla in Italia risale al 2017, quando i due erano 'solo' Principe di Galles e Duchessa di Cornovaglia. Il viaggio di quattro giorni faceva parte del tentativo di 'recuperare fascino post-Brexit' della Famiglia Reale e prevedeva che Carlo ricevesse un premio come Uomo rinascimentale dell'anno prima d'incontrare Papa Francesco II in Vaticano. Al termine del colloquio, Papa Francesco ha esortato Carlo a lavorare per portare la pace nel mondo, dicendo: “Ovunque tu vada, possa essere un uomo di pace”. “Farò del mio meglio”, ha risposto Carlo, e ha regalato al Papa un grande cesto di prodotti della sua tenuta di Highgrove - da donare ai senzatetto - e foto incorniciate di lui e Camilla. In cambio Carlo ha ricevuto un ramoscello d'ulivo in bronzo - simbolo di pace - e copie degli scritti del Papa sul cambiamento climatico rilegate in pelle rossa, un regalo ideale per il monarca attento all'ambiente.
Lavoro
Previdenza, confronto politica e imprese sulla...
E' quanto emerso nel corso dell’incontro 'Costruire il futuro: strategie e opportunità della previdenza complementare', promosso dal deputato Walter Rizzetto, presidente dell’XI commissione Lavoro Pubblico e Privato
Le istituzioni, le imprese e i professionisti del risparmio si fanno carico di promuovere un confronto costruttivo volto ad individuare soluzioni alle esigenze che i giovani avvertono in tema di previdenza integrativa. Un tema cruciale per le nuove generazioni e per l’intero sistema Paese che non può prescindere dalla diffusione di una cultura previdenziale. La formazione assume un ruolo centrale in questo contesto, accompagnandosi alla domanda, proveniente direttamente dal mondo delle imprese, per lo sviluppo di una previdenza complementare più competitiva e quindi più accessibile, flessibile ed attrattiva.
E' quanto emerso oggi nel corso dell’incontro 'Costruire il futuro: strategie e opportunità della previdenza complementare', promosso dal deputato Walter Rizzetto, presidente dell’XI commissione Lavoro Pubblico e Privato. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi esponenti delle istituzioni, tra cui il deputato Walter Rizzetto ed il senatore Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che si sono confrontati e hanno raccolto le proposte sviluppate all’interno dell’iniziativa Previverso, il Welfare action lab nato per iniziativa di Arca Fondi sgr e di Talents in motion, che mira a promuovere la consapevolezza previdenziale tra i giovani.
“Ho voluto fortemente questa iniziativa sulla previdenza complementare che rappresenta un importante strumento per affrontare le sfide che coinvolgono il nostro sistema previdenziale e che provengono innanzitutto dal calo demografico e dall’allungamento dell’aspettativa di vita. E' importante discutere e mettere insieme ogni proposta per consentire a noi decisori politici le migliori iniziative. Al riguardo, siamo anche in attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza che si sta svolgendo al Senato presso la commissione Sanità e Lavoro”, ha commentato il deputato Walter Rizzetto.
“La previdenza complementare costituisce un tassello fondamentale del sistema pensionistico, soprattutto alla luce delle sfide che il futuro ci presenta. È necessario uno sforzo per armonizzare i pilastri del sistema previdenziale con l’obiettivo di ottenere una previdenza dignitosa per i cittadini e, ovviamente, sostenibile per lo Stato. Occasioni di confronto come questa sono cruciali nell’individuazione di nuove soluzioni e, soprattutto, di proposte compatibili con l’evoluzione che il mondo del lavoro sta affrontando”, ha aggiunto il sottosegretario Claudio Durigon.
Ugo Loeser, amministratore delegato di Arca Fondi sgr, ha affermato: “Le idee presentate dalle aziende partecipanti a Previverso costituiscono elementi concreti a supporto dello sviluppo della Previdenza Complementare e dell’intero sistema Paese”.
“In poco meno di un anno, Previverso ha elaborato idee e proposte concrete per lo sviluppo della Previdenza Complementare a beneficio delle nuove generazioni. Un risultato importante che ci spinge ad affrontare i prossimi mesi con ancor maggiore impegno ed entusiasmo”, ha dichiarato Patrizia Fontana, presidente e fondatrice di Talents In Motion e partner di Arca Fondi sgr nell’iniziativa Previverso.
Il convegno è stato l’occasione di confronto tra il mondo delle istituzioni e gli esperti del settore dei Fondi Pensione, rappresentati da Ugo Loeser ad di Arca Fondi sgr, circa gli scenari futuri della Previdenza. Il dibattito si è incentrato sull’analisi del potenziale di sviluppo della previdenza complementare come strumento per assicurare redditi sufficienti nella fase 'non attiva' della vita dei lavoratori, ma anche come risorsa fondamentale per lo sviluppo economico del Paese. Proprio in quest’ottica è stato analizzato il ruolo dei fondi pensione, quali investitori di lungo termine, in grado di finanziare progetti di crescita ed iniziative infrastrutturali strategiche.
Grande attenzione è stata dedicata alla ricerca di soluzioni innovative e concrete per promuovere la Previdenza Complementare tra i giovani. In questo contesto ha suscitato interesse la presentazione, da parte degli hr director di grandi imprese nazionali, delle strategie sviluppate nei previ-tank, tavoli di lavoro che hanno riunito aziende, giovani lavoratori, sindacati, accademici ed esperti di previdenza. “Strategie che non comportano oneri a carico dello Stato”, ha ricordato Patrizia Fontana.
Dal tavolo 'Consapevolmente informato' sono venute le richieste di introduzione di corsi obbligatori di educazione previdenziale e finanziaria, integrati nei programmi scolastici e universitari e di valorizzazione, in ambito esg, della formazione e dell’adesione alla Previdenza Complementare. Il previtank 'Attraction & retention' ha illustrato l’idea di superare i limiti alla contribuzione diretta dei familiari, mentre 'Gender gap' ha evidenziato l’opportunità di agire sulla possibilità di chiedere anticipazioni legate alla genitorialità e di modificare le scelte di default, che portano a favorire le linee dei fondi pensione a più basso rendimento atteso.
Il tavolo 'Sindacati a bordo' ha presentato l’ambizioso suggerimento di rendere obbligatoria l’adesione alla previdenza complementare, accompagnandolo all’idea di far evolvere il ruolo dei sindacalisti, fino a renderli ambasciatori dei temi previdenziali.
In ultimo 'Sviluppo-previdenza' ha portato all’attenzione dei partecipanti la proposta di assicurare un 'level playing field' nell’arena della previdenza per aumentare la competizione tra i diversi attori ed offrire maggiori servizi, maggiore flessibilità e migliori risultati agli aderenti.
I lavori si sono chiusi con un interessante intervento di Simone Bini Smaghi, vice direttore generale di Arca Fondi sgr, che ha rimarcato il ruolo dei fondi pensione quali motori della crescita.
Lavoro
Design, Belladonna (LoveLight39): “Artigianalità e...
Intervista al fondatore del brand
Radici italiane ed esperienza internazionale per un imprenditore visionario: sono questi i tratti principali che contraddistinguono Sante Belladonna, fondatore e presidente di LoveLight39, InCeramica e ViaRoma Ceramiche. Dopo una lunga carriera all’estero, nel 2022 torna in Italia e nel 2023 dà vita a LoveLight39, una proposta diversa nel mondo delle maxi lastre in grès porcellanato, innovative e completamente fatte a mano. Un progetto audace cosi come è colui che l’ha pensato.
"Sono stato fortunato - racconta in un'intervista a Adnkronos/Labitalia - a nascere in una famiglia di imprenditori, dove ho potuto unire la tradizione con la mia visione innovativa e sperimentale. La mia determinazione e apertura a nuove idee mi hanno portato a cercare continuamente le migliori innovazioni nel settore dell’arredo ceramico. Ho iniziato il mio percorso lavorando nelle principali capitali del design, ma è stata la Cina a segnare una svolta significativa con la fondazione della mia prima azienda di superfici ceramiche. Forte dell’esperienza acquisita in giro per il mondo, nel 2022 ho portato le mie conoscenze a Milano con la creazione di InCeramica. Nel 2023 nasce LoveLight39, un brand che unisce lusso, arte e design, elevando il grès porcellanato a una forma d’arte".
"Dopo anni di esperienza nel settore ceramico e lavorando nelle principali capitali del design, ho sentito l’esigenza di creare un marchio che unisse lusso, arte e design. Nel 2023, ho dato vita a LoveLight39 per trasformare il grès porcellanato in una forma d’arte, creando ambienti unici. 'Love' rappresenta il mio amore per il materiale ceramico e l'artigianalità; 'Light' simboleggia la creatività e l'innovazione; e '39' è un omaggio all'Italia. Insieme, questi elementi raccontano la mia storia di passione e dedizione nel creare prodotti unici", spiega.
Ceramiche uniche nel loro genere frutto di una particolare lavorazione. "Il processo produttivo di LoveLight39 - sottolinea - è un esempio di perfetta integrazione tra tradizione e innovazione. Le nostre superfici ceramiche sono lavorate attraverso una combinazione di tecniche digitali e manuali, che variano a seconda della decorazione. Utilizziamo grandi lastre di gres porcellanato (120x280x6) come tela bianca per designer e artisti, permettendo loro di esprimere la propria creatività. Una volta decorati, i pannelli vengono cotti fissando i disegni e mantenendo le caratteristiche tecniche del grès. Questo approccio ci consente di offrire prodotti unici e di alta qualità, che uniscono estetica e funzionalità".
Un prodotto che coniuga arte, design, made in Italy e artigianalità. "Arte, design, made in Italy e artigianalità sono le pietre miliari che definiscono l'essenza stessa di LoveLight39. Affrontare questa sfida significa abbracciare una filosofia che valorizza la qualità, la creatività e l'innovazione. La nostra missione è quella di unire la tradizione artigianale italiana con l'eleganza del design contemporaneo, creando prodotti che rispecchiano l'eccellenza del made in Italy. Ogni pezzo è una testimonianza del nostro impegno nel preservare l'arte dell'artigianato, arricchita da tecniche moderne e visioni audaci. Siamo determinati a trasformare ogni superficie ceramica in un'opera d'arte, portando bellezza e ispirazione nei luoghi della vita quotidiana. È una sfida impegnativa, ma è anche ciò che ci spinge a superare continuamente i nostri limiti, offrendo prodotti che sono non solo funzionali ma anche emozionalmente risonanti", assicura.
Una delle capsule è firmata dall’archistar Simone Micheli, 'Urban Garden' e già si pensa ad ampliare le collaborazioni con architetti famosi. "Ampliare le collaborazioni con architetti di fama internazionale - afferma Belladonna - è una delle nostre priorità strategiche. Credo fermamente che il dialogo creativo con i grandi nomi dell'architettura possa portare a nuove soluzioni estetiche e funzionali, arricchendo ulteriormente il nostro portafoglio di prodotti. Questo ci permette di innovare continuamente e di offrire soluzioni uniche e su misura per una clientela esigente, mantenendo sempre al centro i valori di artigianalità, design e made in Italy che contraddistinguono LoveLight39".
Per quanto riguarda la clientela di riferimento, il prodotto LoveLight39 "si rivolge a un pubblico ampio e diversificato, abbracciando sia il mercato B2B che B2C", dice. "Collaboriamo strettamente con contractor, operatori nel settore immobiliare, architetti e designer, offrendo loro soluzioni artistiche di altissimo livello, che valorizzano ogni progetto con un tocco di eleganza e innovazione. Parallelamente, ci rivolgiamo a una clientela esclusiva composta da appassionati di arte, moda e design. Questi clienti cercano prodotti unici, dal forte impatto visivo e culturale, che rispecchiano il loro gusto per l'eleganza e il lusso", aggiunge.
Ambizioso anche l'obiettivo dei mercati target. "Nonostante la nostra recente nascita, LoveLight39 ha in corso importanti progetti nel mondo del design e dell'arte. Tra gli obiettivi principali c'è l'espansione internazionale. Abbiamo un'attenzione particolare per Londra e Parigi, dove siamo in fase avanzata per uno shop in shop. Vogliamo accrescere la nostra visibilità nel Far East, Middle East, West Coast e East Coast. Questo approccio ci permetterà di portare l’eccellenza e l’innovazione del made in Italy in nuove aree geografiche", annuncia. Mentre come showroom, ricorda Belladonna, "al momento siamo presenti nel cuore pulsante di Milano con la Gallery di LoveLight39 e a breve con lo shop in shop a Parigi; stiamo, inoltre, ultimando i lavori per l'apertura dello showroom InCeramica, brand a retail del Gruppo, che aprirà i battenti a Milano a fine gennaio 2025".
"Stiamo lavorando perché nel corso dei prossimi uno o due anni - fa notare - LoveLight39 emerga come un punto di riferimento nel settore dell'arredo ceramico di lusso. Siamo convinti che il nostro brand non sarà soltanto sinonimo di eccellenza dei prodotti, ma diventerà anche un faro di innovazione e una guida nelle tendenze del design. Il nostro impegno costante verso l'arte, il design e la qualità artigianale è il motore che ci spinge a superare ogni aspettativa, portando avanti una visione audace che ci permette di trasformare la nostra passione in creazioni senza tempo". "Per me, la ceramica - confessa Belladonna - è molto più che un semplice materiale: è una tela viva, intrisa di storie e possibilità infinite. Come imprenditore, vedo la ceramica come un mezzo attraverso cui la creatività può fluire liberamente, plasmando spazi che parlano al cuore e alla mente. Ogni lastra è un pezzo unico, una sinfonia di tecnica e immaginazione che risponde alle esigenze funzionali senza rinunciare alla bellezza". "Nel mio lavoro, la ceramica diventa un complice fedele, capace di trasformare l’ordinario in straordinario e di aggiungere anima e carattere agli spazi e arricchire l’esperienza umana", conclude.
Sostenibilità
Rifiuti, Cic e Biorepack: Osservatorio Bioriciclo per...
Obiettivo, portare impurità sotto il 5%. Presentato a Ecomondo per diffondere buone pratiche di raccolta differenziata
Il tasso di materiali non compostabili nell’umido è pari al 7,1%. Ciò causa in media una rimozione del 21,9% dei rifiuti conferiti agli impianti di trattamento. E' quanto emerge dalle analisi condotte dal Centro Studi Cic, numeri dai quali emerge la necessità di uno strumento strategico per diffondere le buone pratiche di raccolta e riciclo del rifiuto organico e degli imballaggi in bioplastica biodegradabile e compostabile. E' l'obiettivo dell’Osservatorio Bioriciclo, voluto dal Consorzio Italiano Compostatori e dal Consorzio Biorepack, presentato oggi a Ecomondo, la fiera di riferimento per il settore della green e circular economy.
L’urgenza di un organismo che rafforzi la transizione all’economia circolare nell’ambito della raccolta dei rifiuti organici è tutta nei numeri. La raccolta differenziata dell’umido e degli imballaggi compostabili è obbligatoria in Italia da più di due anni e nel resto della Ue da gennaio scorso. Tuttavia, ancora oggi, all’interno dei rifiuti organici conferiti agli impianti di trattamento sono presenti importanti quantità di materiali non compostabili, che possono compromettere in maniera tangibile l'efficienza e la sostenibilità dell’intero sistema di gestione dei rifiuti organici: si tratta in particolare di plastica tradizionale, vetro e metalli.
Secondo recenti analisi condotte dal Centro Studi Cic la percentuale media degli MNC in ingresso negli impianti è del 7,1% del totale, superiore quindi al limite obbligatorio del 5% previsto dai Criteri Ambientali Minimi del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Una quantità ancor più preoccupante se si considera che essa causa uno scarto medio nazionale di materia durante le fasi di trattamento pari al 21,9%, riducendo sensibilmente la quantità di compost prodotto alla fine del processo nonché la percentuale di effettivo riciclo, vero obiettivo da porsi sia come Comuni che come operatori del trattamento.
Attraverso l'Osservatorio Bioriciclo, i due Consorzi fondatori intendono creare un punto di riferimento in grado di fornire informazioni utili, chiare ed efficaci per migliorare la quantità e la qualità della raccolta differenziata dell’umido e al tempo stesso per il corretto conferimento, insieme al resto dei rifiuti organici, di sacchetti, piatti, bicchieri e altri manufatti in bioplastica compostabile: questi ultimi infatti non creano problemi di riciclabilità dell’organico, anzi sono stati concepiti proprio per agevolare la corretta raccolta da parte dei cittadini. Inoltre rappresentano attualmente poco più dell’1% in peso secco su oltre 8 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica gestiti annualmente in Italia.
“L’Osservatorio si propone di fornire informazioni su eventi, normative, approfondimenti scientifici e novità del settore - spiega Lella Miccolis, presidente del CIC - generando consapevolezza e diffondendo nuove prospettive che puntano sempre più a un’economia circolare e a una transizione verde. In linea con gli obiettivi dell'Unione Europea, l'Osservatorio si impegnerà nel fornire chiarimenti e risposte a dubbi e domande, contribuendo attivamente a migliorare la gestione dei rifiuti organici”.
Per raggiungere l’obiettivo di ridurre i materiali non compostabili sotto al 5%, una delle priorità è quella di sensibilizzare la cittadinanza. “Le attività di informazione ed educazione produrranno benefici altissimi, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Agevoleranno infatti la produzione di compost di qualità ed eviteranno che, durante il trattamento organico, si producano scarti di materia che devono poi essere inceneriti o smaltiti in discarica”, spiega Marco Versari, presidente di Biorepack. “Proprio per questo, il nostro Consorzio già da tempo ha avviato un’intensa campagna di comunicazione multicanale, per aiutare i cittadini a fare chiarezza non solo sul corretto conferimento dei manufatti in bioplastica compostabile ma più in generale di tutta la frazione organica dei rifiuti, che ricordiamo rappresenta tra il 30 e il 40% di tutti i rifiuti separati nelle case italiane”.