Nasce il Premio Letterario Valle d’Aosta per narrativa di alta qualità
La giuria è composta da Paolo Giordano, Laura Marzi, Stefano Petrocchi, Veronica Raimo e Simonetta Sciandivasci
Nasce il Premio Letterario Valle d'Aosta per iniziativa dell'Assessorato regionale dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali. Obiettivo di questo nuovo premio letterario è quello di "riconoscere e valorizzare opere di narrativa di alta qualità, offrendo a scrittori e scrittrici un ambiente creativo e accogliente nella splendida Valle d'Aosta". L'iniziativa del Premio mira, infatti, "a celebrare non solo i libri e la lettura, ma anche il territorio stesso della regione, un luogo di confine e apertura, in cui le culture e le lingue si mescolano".
"Questo Premio, a cui teniamo particolarmente, si inserisce all'interno di una programmazione di iniziative avviate in questi anni e rivolte alla promozione della lettura - dichiara l'assessore regionale Jean-Pierre Guichardaz - È nostro dovere favorire la crescita culturale della comunità e crediamo che il libro, come da sempre testimoniato, rappresenti per la società uno strumento importantissimo per raggiungere la propria indipendenza culturale. Al tempo stesso la lettura è un fattore sociale che per sua natura mette l'individuo in connessione con altri creando condivisione e confronto che sono alla base di una comunità sana, colta e libera".
Il riconoscimento verrà dato a un'opera di rilievo della narrativa italiana contemporanea, pubblicata per la prima volta tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024. La giuria - composta da Paolo Giordano, Laura Marzi, Stefano Petrocchi, Veronica Raimo e Simonetta Sciandivasci - avrà il compito di selezionare le prime dieci opere partecipanti e poi i tre finalisti. La giuria, infine decreterà il vincitore finale. Il coinvolgimento della comunità locale sarà essenziale, con una giuria popolare composta da 100 grandi lettori valdostani e un gruppo selezionato di studenti, che assegneranno una menzione speciale a una delle opere finaliste. La partecipazione alla giuria popolare e le modalità di voto saranno indicate sul sito del Premio.
La fase di selezione delle opere avverrà nei mesi successivi alla chiusura delle candidature entro il 31 dicembre 2024. I finalisti saranno annunciati entro marzo 2025, mentre la cerimonia di premiazione si terrà tra il 10 e il 12 aprile 2025, offrendo un'occasione unica di incontro tra autori e lettori.
Con un focus sul tema del confine, sia geografico che concettuale, il Premio si propone di promuovere la riflessione sul ruolo della letteratura come punto di incontro tra mondi e culture diverse, assegnando una menzione speciale a un'opera di saggistica che esplori il tema del confine in modo originale e approfondito. Verrà inoltre conferito un riconoscimento speciale per un autore esordiente.
Il Premio Letterario Valle d'Aosta, sottolinea l'Assessorato regionale, è "un'opportunità per celebrare la narrativa italiana, esplorare nuove prospettive culturali e consolidare il legame tra la letteratura e il territorio valdostano. Un evento imperdibile per gli amanti della letteratura e della cultura".
Cultura
Dopo 40 anni il ‘Viaggio in Italia’ di Luigi...
All'Istituto Italiano di Cultura dall'8 novembre all'8 gennaio 2025
"1984-2024, quarant'anni di Viaggio in Italia di Luigi Ghirri": torna in scena il 'dream team' dei grandi fotografi italiani che negli anni Ottanta hanno cambiato l'approccio alla fotografia del paesaggio. "Viaggio in Italia" riparte dalla Francia, dove l'Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospiterà, dall'8 novembre all'8 gennaio 2025, la mostra che ha rifondato la storia della fotografia del paesaggio italiano, ribaltando la retorica dell'impianto pittorico ottocentesco e gli stereotipi della Belle Italie e del Grand Tour. L'evento è dedicato a Luigi Ghirri e alla sua straordinaria squadra di 20 fotografi: Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianantonio Battistella, Vincenzo Castella, Andrea Cavazzuti, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Guido Guidi, Luigi Ghirri, Shelley Hill, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Claude Nori, Umberto Sartorello, Mario Tinelli, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Cuchi White.
Un progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e il Museo di Fotografia Contemporanea, in collaborazione con l'Archivio Eredi di Luigi Ghirri e la preziosa condivisione di tutti i fotografi ed eredi: per la prima volta saranno allestite tutte e 86 le immagini contenute nel catalogo originario di "Viaggio in Italia", nella ricostruzione fedele e filologica di struttura e contenuti curata da Matteo Balduzzi del Museo di Fotografia Contemporanea. Ricco il programma del vernissage parigino, in programma giovedì 7 novembre, alle ore 18, all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi: interverranno: il direttore dell'Istituto Antonio Calbi; Fabio De Chirico, direttore del Servizio II - Arte contemporanea e Fotografia della DGCC; Davide Rondoni, presidente della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea; Matteo Balduzzi, curatore della mostra. Saranno inoltre presenti: Francesca Caruso, assessore alla Cultura Regione Lombardia, Giacomo Giovanni Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo, e alcuni fotografi del progetto originario come Gianantonio Battistella, Mario Cresci, Claude Nori, oltre ad Adele Ghirri, Giovanna Calvenzi, Angela e Barbara Jodice.
Grande attesa per la riedizione dello storico volume "Viaggio in Italia" (Il Quadrante, Alessandria, 1984), ripubblicato per la prima volta dopo quarant'anni in riedizione anastatica, con i testi in traduzione francese e inglese. Curato da Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati, disegnato insieme dalla moglie Paola Borgonzoni, il volume include un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati, edito da Quodlibet, ha collaborato l'Archivio Eredi di Luigi Ghirri. La presentazione in anteprima a Parigi venerdì 8 novembre alla MEP - Maison Européenne de la Photographie, in libreria in Italia dal 13 novembre.
Cultura
Esce postumo ‘Le Cose che Restano’ di Paolo...
Ventuno grandi personaggi dell'arte, dello spettacolo, della cultura e dello sport raccontano il senso della vita
Da Adriano Panatta a Renzo Arbore, fino ad Anna Fendi, Liliana Cavani e Giancarlo Giannini: ventuno grandi personaggi dell'arte, dello spettacolo, della cultura e dello sport raccontano in un libro il senso della vita, con il realismo e la franchezza che solo l'età regala. Si tratta di ventuno interviste che Paolo Graldi, già direttore del Messaggero e del Mattino, ed inviato speciale del Corriere della Sera, ha raccolto negli ultimi due anni della sua vita e che adesso escono raccolte in un saggio intitolato "Le Cose che Restano" (142 pagine, 18 euro) pubblicato da Palombi Editore.
Il libro, che esce postumo dopo la scomparsa di Graldi nel dicembre 2023, sarà presentato giovedì 7 novembre alle 18 alla libreria Eli di Roma (viale Somalia 50 A), da Enrico Vanzina, autore della prefazione, dal professor Giulio Maira, che è tra le personalità intervistate, da Helga Cossu, già giornalista SkyTg24 e oggi manager della Fondazione Leonardo e da Massimo Martinelli, direttore editoriale de Il Messaggero.
Il libro compendia il pensiero degli intervistati (Renzo Arbore, Giovanna Ralli, Giorgio Parisi, Adriano Panatta, Giulio Maira, Pier Francesco Pingitore, Mario Stirpe, Anna Fendi, Dino Zoff, Francesca Lo Schiavo, Giancarlo Giannini, Liliana Cavani, Massimo Ammanniti, Peppino Di Capri, Carlo Nordio, Mara Venier, Pupi Avati, Lino Banfi, Massimo Garattini, Mogol, Clemente Mimum) sui diversi temi della vita, dai sentimenti fino tutto ciò che gli anni e l'esperienza hanno insegnato ad ognuno di loro. E' un bilancio ragionato che ha come sfondo il nostro Paese, e i cambiamenti che lo hanno caratterizzato nel corso degli ultimi 90 anni. E in questa raccolta di dialoghi c'è l'eredità che ciascuno dei ventuno personaggi desidera lasciare a chi ama, a chi ha conosciuto, a chi ne ha apprezzato il lavoro e le opere.
Cultura
All’International Art Exhibition espone la pittrice...
'Ho rappresentato una donna assorta nei suoi pensieri, padrona di sè stessa, accanto a un fenicottero, simbolo di libertà e richiamo alla mia terra, la Sardegna'
'Le belle gambe 1' (tecnica mista su carta lavorata a mano cm 60X80) è il titolo dell’opera della pittrice Stefania Fois scelta dalla Biennale di Barcellona per l’esposizione 'International art exhibition' al Museo Europeo d’Arte Moderna. Una mostra collettiva promossa dalla Fondazione Effetto Arte e a cura del critico e storico dell’Arte Sandro Serradifalco e con la consulenza scientifica della professoressa Leonarda Zappulla.
"Per questa esposizione prestigiosa ho voluto riproporre una versione rivisitata con una tecnica più leggera di un’opera realizzata negli anni ottanta - spiega Stefania Fois - rappresenta un momento intimo di una donna. È seduta e completamente rilassata, a suo agio, assorta nei suoi pensieri e circondata da bellezza. Il fenicottero è nell’immaginario un simbolo di libertà ed un richiamo alla mia terra, la Sardegna. È l’idea di una donna padrona di sé stessa".
Un quadro particolare per la Fois che nelle sue opere rappresenta tipicamente paesaggi interiori. Le sue esposizioni donano momenti di incredibile serenità. Le tele ad olio, gli acquerelli e le tecniche miste disegnano scenari anche deserti, ma timidamente vivi. Sono visioni con una concentrazione di colori che allontanano metaforicamente lo spettatore dal caos, lasciandolo attingere alla fonte di un non luogo o di una collocazione armoniosa. L’intento è quello di raccontare la nell’esistenza, un processo rigenerativo che l’arte dona al pubblico. Stefania Fois sta lavorando, oggi, alla preparazione del suo nuovo catalogo, 'FOISs Artist'.