Assoimballaggi leader nell’adozione di soluzioni sostenibili e circolari
Nell’ambito di Ecomondo, fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, Assoimballaggi di FederlegnoArredo porta al centro del dibattito uno dei temi più rilevanti per il settore degli imballaggi: l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) dei prodotti.
In particolare, durante il convegno 'Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione: dalla materia prima alla riciclabilità e compostabilità' è stato presentato lo 'Studio LCA sugli imballaggi industriali in legno e casse pieghevoli', una ricerca pionieristica per il comparto.
Condotto dall’Università di Firenze per conto di AssoImballaggi, si tratta di uno strumento fondamentale per conoscere quali sono gli impatti generati da un singolo prodotto lungo l’intero ciclo di vita, e fornisce dati cruciali per comprendere gli ambiti in cui intervenire per migliorare le performance complessive lungo tutta la filiera.
“Il settore degli imballaggi in legno si pone come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che l’uso responsabile delle risorse naturali può portare a soluzioni con un impatto ambientale ridotto” sottolinea Andrea Attilio Gava, presidente di Assoimballaggi. "Le nostre aziende sapranno rispondere alle nuove esigenze del mercato migliorando i già ottimi impatti complessivi dei prodotti, ponendosi quindi come partner in grado di aiutare l’intera filiera nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili, fissati dalle direttive UE e dagli accordi internazionali. Una sfida che ci sentiamo pronti a cogliere che potrà far crescere e qualificare tutto il nostro settore, garantendo al mercato degli imballaggi in legno un ruolo primario, in un’ottica di logistica sostenibile”, spiega ancora.
Gli imballaggi industriali in legno oggetto dello studio sono un prodotto strategico per la logistica italiana e vengono utilizzati per trasportare in modo sicuro merci di qualsiasi dimensione. Progettati su misura, rappresentano un prodotto unico nel suo genere, i cui benefici ricadono su produttori, rivenditori e consumatori.
Lo studio mette in evidenza che l’intero ciclo di vita di un imballaggio industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, possono essere facilmente riciclati per produrre altri prodotti a base legnosa, come ad esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO2.
“Assoimballaggi è una delle prime associazioni in Europa ad aver condotto uno studio di tale portata. La sostenibilità è una delle nostre priorità ed il nostro impegno è rivolto a supportare gli associati nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. Da questo punto di vista gli studi LCA sono uno strumento fondamentale per comprendere gli impatti ambientali dei prodotti come punto di partenza per definire efficaci strategie di miglioramento” conclude Gava. “Allo stesso tempo, siamo consapevoli del ruolo cruciale che svolgiamo nelle filiere in cui operiamo, e vogliamo umilmente sottolineare il valore che portiamo al mercato: i prodotti che progettiamo e fabbrichiamo ogni giorno, con l’aiuto dei nostri preziosi collaboratori, sono strumenti essenziali per tutto il settore manifatturiero italiano e non solo”.
Il convegno ha anche offerto un’analisi approfondita della filiera dell’imballaggio, dalla gestione sostenibile delle foreste alla riciclabilità del prodotto finale. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, un aspetto strettamente correlato allo studio LCA riguarda gli impatti dei trasporti per l'approvvigionamento delle materie prime, oggi prevalentemente importati da altri paesi UE o extra UE. Una delle sfide importanti in questo ambito è riuscire a sviluppare delle filiere forestali nazionali, consapevoli che queste possono portare ad importanti benefici sia in termini ambientali, con la riduzione degli impatti dei trasporti, ma anche sociali ed economici. Proprio in questo ambito sta lavorando FederlegnoArredo, essendo uno dei soci fondatori del Cluster Italia Foresta Legno, che si pone l'obiettivo di supportare progetti che promuovano filiere forestali corte.
Inoltre Assoimballaggi si sta occupando anche di affrontare alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. In questo periodo è in discussione l’aggiornamento dello standard europeo, e Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione. Il legno, infatti, è un materiale biodegradabile e compostabile. La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, (pallet, casse, cassette, ecc), una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, subiscono un processo per cui divengono componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo.
FederlegnoArredo ha lavorato molto con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo - anche per finalità differenti dall’imballaggio da cui deriva - è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Un risultato che consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, comprese cassette in legno e imballaggi industriali, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera. Il comparto imballaggi fattura circa 2,5 miliardi di euro, come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, è composto da circa 2 mila aziende e occupa circa 17mila addetti.
Lavoro
Da un piccolo appartamento al locale dei sogni, la storia...
Dal 2020 è stato tutto un crescendo, avevo trovato la chiave di giusta per fare bene il mio lavoro e far sentire bene le persone: allenamento, nutrizione e gestione dello stile di vita e delle abitudini
A Tivoli c'è una giovane realtà professionale che sta prendendo piede: Pro Fitness Lab, grazie a Francesco Tombolini e Simone Antonielli, personal trainer e soci. "Lavoravo in un centro sportivo locale - dice all'Adnkronos/Labitalia Francesco - ma non mi sentivo valorizzato e manifestavo costantemente una sorta di insoddisfazione professionale. Mi iscrissi ad un corso di formazione come preparatore atletico dove incontrai un docente che ho sempre stimato per il suo percorso lavorativo. Lui mi propose di iniziare una formazione privata come personal trainer presso il suo studio al centro di Roma e io lo feci, e in concomitanza cominciai a lavorare al suo fianco seguendo alcuni suoi clienti. Da quel momento le mie energie, la mia intraprendenza e la mia voglia di rimettermi in gioco sono tornate ai massimi livelli, e nonostante fosse stato un anno difficile, fatto di sacrifici di lavoro e studio del nuovo business, decisi di intraprendere questa esperienza e aprire uno studio di personal training a Tivoli in un piccolo appartamento e al fianco del collega amico Alessio. Inizialmente non è stato facile, tante incombenze e tante attività tutte nuove legate alla libera professione, ma ce l’abbiamo fatta".
"La pandemia - sottolinea - ha giocato un ruolo fondamentale nel far nascere l’esigenza nelle persone di rivolgersi a un personal trainer. Per me all’inizio è stata devastante, la stagione 2019-2020 stava per diventare un trampolino di lancio per la mia attività quando è stato dichiarato il lockdown. La sensazione è stata quella di trovarsi in mare aperto, ma senza salvagente".
"Tuttavia - sottolinea - una delle mie skills è proprio quella di essere intraprendente e non mollare ma, per cui sono andato avanti e ho sperimentato l’allenamento online. E’ stato un gran successo, ho supportato le persone che seguivo in un momento così difficile che ha amplificato il valore di quello che stavo facendo. Quando si sono ridotte le restrizioni ho notato un avvicinamento delle persone alla propria salute, ma soprattutto le ho sentite alla ricerca di un professionista che in qualche modo potesse ascoltare e accogliere le proprie esigenze e la volontà di sentirsi bene. Dal 2020 è stato tutto un crescendo, avevo trovato la chiave di giusta per fare bene il mio lavoro e far sentire bene le persone: allenamento, nutrizione e gestione dello stile di vita e delle abitudini".
"La volontà di condividere questa esperienza con un collega - chiarisce - è maturata negli anni di lavoro insieme a Simone, ho apprezzato le sue capacità e la voglia di portare innovazione con protocolli scientifici sempre all’avanguardia. Quello che mi ha colpito di più è stato l’attaccamento ad un’idea e un brand che di fatto non era stato creato da lui, ha saputo colmare quelle lacune che potevano creare delle falle al servizio e di conseguenza all’attività. Insieme ci compensiamo e con totale umiltà lavoriamo tutti i giorni per un unico obiettivo comune, il benessere di chi si allena con noi. In questi 5 anni di attività abbiamo fatto un ottimo lavoro, le persone seguite sono estremamente soddisfatte dei loro risultati e molte di queste sono diventate per noi portavoce di un servizio che nel nostro territorio in pochi hanno deciso di fare in maniera professionale e accurata".
"Con la nuova struttura del nuovo Centro Chinesiologico 'ProFitness Lab', un centro dedicato al benessere e alla prevenzione, che aprirà ufficialmente il 16 novembre a Tivoli, in vicolo Santa Croce 4/6 - verranno potenziati i nostri servizi e i nostri progetti, questo ci permetterà di offrire alla città di Tivoli un centro di chinesiologia che mira al raggiungimento del benessere e della salute delle persone che lo frequenteranno. Vorremmo diventare il punto di riferimento per tutte quelle persone che cercano un servizio esclusivo, un percorso cucito su misura che rispetti le esigenze e miri al raggiungimento degli obiettivi personali prefissati".
"Siamo in un momento storico - commenta il socio Simone Antonielli - in cui le persone ricercano un lavoro di qualità e in un contesto di privacy. Inoltre c’è una maggiore sensibilità rispetto al ruolo dell’esercizio fisico come mezzo di prevenzione ma anche di trattamento per molte patologie e condizioni muscolo-scheletriche, purtroppo troppo diffuse al giorno d’oggi. Devo dire che 'fare impresa' come dice il termine stesso è davvero complicato. C’è bisogno di sacrificio, tanta forza di volontà ma soprattutto di un team accanto che ti supporta. Il viaggio però vale davvero tutto questo".
"Adattiamo l’esercizio fisico - spiega - alla condizione di salute della persona. Siamo specializzati nel recupero delle condizioni dolorose come il mal di schiena, nel miglioramento della composizione corporea e nelle patologie croniche. Un approccio del genere richiede un lavoro individuale con la persona, previa una visita chinesiologica, in modo da cucire il programma come un abito su misura. Mi aspetto che Pro Fitness Lab diventi punto di riferimento per tutte quelle persone che hanno bisogno di un approccio individuale per un esercizio fisico adattato. Vorrei che l’esercizio fisico fosse considerato con più serietà e professionalità e non solo come divertimento e svago. L’esercizio è un vero e proprio mezzo non solo di prevenzione ma anche di trattamento per migliorare il benessere e la salute. Vorrei che i professionisti della salute (ad esempio fisioterapista, osteopata e nutrizionista) collaborassero tutti insieme per raggiungere la miglior condizione psico-fisica della persona.
Lavoro
Università, Inps-Conferenza collegi di merito:
L’Istituto nazionale di previdenza sociale, Inps e la Conferenza dei Collegi universitari di merito, che riunisce i 57 collegi di merito riconosciuti dal ministero dell’Università e della Ricerca, hanno sottolineato la necessità strategica di mantenere e potenziare le risorse a favore del diritto allo studio, in particolare per gli studenti con risorse economiche più contenute che vogliono accedere ai percorsi universitari.
Il messaggio è emerso nell’incontro odierno 'Investire nel talento', tenutosi nella sede romana di Inps a palazzo Wedekind, che ha visto la partecipazione di Gabriele Fava, presidente dell’Inps, Carla Bisleri, presidente della Conferenza dei collegi universitari di merito, Cristina Rossello, deputata e consigliere del ministro dell’Università e della Ricerca, Alessandro Cattaneo, Valeria Vittimberga, direttore generale di Inps, e Giorgio Fiorino, direttore centrale credito, welfare e strutture sociali di Inps. I lavori sono stati aperti da Diego De Felice, direttore centrale della comunicazione dell’Inps.
All’evento sono inoltre intervenuti 6 giovani professionisti che hanno beneficiato di borse di studio di Inps per frequentare i collegi di merito e, dopo la laurea, hanno intrapreso brillanti carriere professionali in diversi settori e Paesi. Negli ultimi 10 anni Inps ha finanziato oltre 12.000 borse di studio per studenti universitari che frequentano i Collegi di Merito. La Conferenza dei collegi universitari di merito sostiene ogni anno, anche grazie a enti come Inps e Fondazione Enpam e al supporto del Ministero dell’Università e della Ricerca, oltre 3.000 borse di studio che coprono dal 30 al 70% delle spese dei 4500 studenti che vivono e studiano nei Collegi. I Collegi di merito sono enti-non profit in cui gli studenti accedono per merito scolastico indipendentemente dal reddito. Riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, i Collegi sono parte del sistema nazionale di diritto allo studio.
“Il diritto allo studio e l’accesso dei giovani alle opportunità di formazione sono strategici per il futuro del Paese e devono rimanere una priorità indiscutibile anche a fronte delle difficoltà imposte dall’attuale situazione economica e dei rigidi criteri della legge di bilancio”, ha osservato Carla Bisleri presidente della Conferenza dei collegi universitari di merito. “L’auspicio è che lo sforzo del Ministero dell’Università e della Ricerca di reperire maggiori risorse per borse di studio e realizzazione di nuovi alloggi sia sostenuto da tutte le forze di Governo e possa concretizzarsi nell’immediato e nel prossimo futuro. In tal senso, ritengo che un’ancora più forte collaborazione tra aziende, istituzioni pubbliche ed enti no profit attivi sul territorio possa favorire investimenti più ingenti sulle aspirazioni dei giovani, per coltivare il merito, un’idea che valorizza il loro talento e impegno”, ha continuato.
“Faccio i complimenti a tutti, ma in particolare alla Presidente Bisleri che ha ripreso la linea su cui stiamo andando avanti fermamente fin dal nostro insediamento: investire nei giovani e nel loro talento.” ha dichiarato il presidente dell’Inps, Gabriele Fava e rivolgendosi direttamente ai giovani in sala: “Il nostro futuro siete voi. Il nostro Paese ha bisogno di voi, ma non abbandonateci. I collegi di merito raccolgono la passione in ciò che si fa, il credere in sé stessi, sono l’incubatore che fa da cerniera armonica tra voi e il mondo del lavoro. L’Istituto investe molto in borse di studio, perché abbiamo bisogno di formare le future generazioni, il nostro booster verso il futuro. L'Inps c’è e ci sarà sempre perché crede nella forza motrice dei giovani.”
Cristina Rossello, deputato e consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca, ha evidenziato come “nel corso degli anni, l’Inps abbia garantito, non solo a parole, ma attraverso contenuti concreti, un aiuto economico che è stato di sostegno per offrire nuove opportunità ai talenti. La nostra generazione è stata più fortunata: la nostra formazione si è basata sul risparmio dei nostri padri e delle nostre madri. Oggi l’aiuto generazionale e famigliare, soprattutto in alcune aree del Paese, purtroppo viene meno. Proprio per questo, oggi i dati forniti dall’Inps parlano chiaro: grazie a queste borse di studio migliaia di giovani hanno potuto espandere le proprie conoscenze, abilità e accrescere il proprio talento”.
All’incontro è intervenuto anche l’onorevole Alessandro Cattaneo: “Faccio i complimenti a Inps per queste iniziative e faccio un appello anche ai privati affinché investano nel comparto della formazione e delle borse di studio a favore dei talenti. Voi siete ragazzi talentuosi, ma voglio anche richiamare il senso del dovere e la necessità di assumersi l’impegno futuro di essere classe dirigente del Paese, leader nel proprio settore che non perde mai la voglia e la passione di restituire ciò che si è ricevuti dalla propria collettività.”
Per il direttore generale dell’Inps, Valeria Vittimberga “il nostro Istituto nasce come ente previdenziale, quindi legato all’età d’argento, ma è sempre più vicino ai giovani come in quest’occasione. Con un pezzettino dei nostri sforzi, siamo orgogliosi di rendere un servizio al Paese, attraverso i ragazzi e le ragazze dei Collegi di Merito. L’Istituto, attraverso la direzione centrale credito, welfare e strutture sociali, si occupa di una serie di iniziative, dal lavoro all’istruzione. Il “Fondo credito”, a cui contribuiscono su base volontaria i dipendenti pubblici senza gravare alle casse dello Stato, è un fondo flessibile, che si adatta ai bisogni della società: dalle colonie si è arrivati a prestazioni più all’avanguardia come quella di oggi che punta a premiare l’eccellenza nello studio. Non possiamo dimenticare i convitti di proprietà dell’Istituto, dove fin dall’età della scuola secondaria di secondo grado gli studenti vengono educati. L’Inps finanzia master universitari di i e ii livello in ogni campo ed è tra i primi contributori dei dottorati di ricerca in Italia. Il nostro Paese dà opportunità a chi è preparato, a chi sa coglierle e speriamo che gli studenti dei Collegi di Merito potranno restituire all’Italia ciò che hanno ricevuto”.
Tra i temi toccati nell’incontro 'Investire nel talento' promosso oggi a Roma dalla Conferenza dei collegi universitari di merito e dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, il valore della formazione universitaria e del sostegno al diritto allo studio come “ascensori sociali” capaci di aprire opportunità professionali ai giovani indipendentemente dalla loro estrazione famigliare e sociale e dalle disponibilità economiche. Nell’evento odierno 6 giovani professionisti che hanno beneficiato negli anni scorsi di borse di studio di Inps per frequentare i collegi di merito hanno raccontato come questa esperienza abbia favorito le loro carriere professionali. Il 43% degli studenti dei collegi non ha genitori laureati, contro il 37% della media nazionale (elaborazione The European House – Ambrosetti su dati Oecd, 2020).
Sono intervenuti Francesco Giallombardo, esperto in servizi di facilitazione digitale, Leonardo Cicala, consulente in gestione patrimoniale, Simona Cavasio, consulente legale a Londra nel settore bancario, Irene Palma, esperta in amministrazione e finanza, Simona Pace, chimica ed esperta nel settore dei materiali e Raffaele Cirillo, ingegnere nell’ambito delle telecomunicazioni satellitari.
I Collegi universitari di merito sono enti non profit in cui gli studenti iscritti alle università, oltre a usufruire di vitto e alloggio, seguono un percorso formativo di eccellenza, parallelo agli studi universitari e orientato allo sviluppo di soft skills, alla preparazione del mondo del lavoro e alla mobilità internazionale. Il 97,5% degli studenti dei Collegi universitari di merito trova lavoro a un anno dal conseguimento della laurea, il 95,3% si laurea nei tempi previsti dal proprio corso di studi. Nei Collegi di Merito, inoltre, gli studenti vivono in una "community" internazionale che li stimola nelle relazioni e nella crescita, e ricevono supporto per l'orientamento, con una particolare attenzione al loro benessere mentale.
Degli 1,9 milioni di studenti universitari in Italia, circa 450.000 vivono fuori sede a fronte di 50.000 posti attualmente disponibili in studentati e residenze universitarie e con costi crescenti per affitti e consumi nelle grandi città universitarie. Le iscrizioni alle università sono rimaste stabili nell’ultimo decennio (+0,1% tra il 2012 e il 2022), con un aumento significativo di accessi agli atenei telematici (+410,9%).
Lavoro
Ambiente, contro declino biodiversità serve la finanza:...
Il punto agli Stati generali della green economy in corso a Ecomondo
"L'Ibpes, nell'ultimo report, fornisce dati allarmanti sulla biodiversità: tra questi, quello che ci dice che 1 milione di specie circa è a rischio estinzione nell'arco di pochi decenni senza un intervento deciso e che il 75% della superficie terrestre è stata pesantemente modificata con impatti importanti sulla biodiversità" tanto che "uno studio della società geologica di Londra parla di annichilimento biologico". Così Lorenzo Ciccarese (Ispra), in occasione degli Stati generali della green economy che si aprono oggi a Ecomondo, parlando di "biodiversità in caduta libera". Per invertire questo declino, sottolinea, "c'è bisogno di finanza: servono 850 miliardi di dollari l'anno".
"Nella situazione in cui ci troviamo - continua Ciccarese - non abbiamo più bisogno di fare trasformazioni incrementali, serve un cambio radicale e per farlo serve la partecipazione di tutte le forme di governo, dal locale al globale, e serve la partecipazione di tutta la società, coinvolgendo nel percorso di arresto del declino della biodiversità le imprese, soprattutto quelle grandi. Devono essere coinvolti tutti i settori produttivi per ridurre la pressione sull'ambiente".