Connect with us

Published

on

Trump conquista il voto dei giovani, merito del figlio Barron

Il 18enne consiglia il padre e il candidato repubblicano spopola tra gli elettori legati tradizionalmente ai dem

Barron Trump e Donald Trump

Donald Trump deve ringraziare anche il figlio Barron, 18 anni, se è riuscito a vincere le elezioni americane 2024 e a riprendersi la Casa Bianca con il secondo mandato da presidente. Per battere Kamala Harris, il 78enne candidato repubblicato ha puntato sul voto di giovani maschi, ispanici ed afroamericani, lanciando già dalla scorsa estate un'offensiva per conquistare spazio vitale in blocchi elettorali tradizionalmente democratici. Una scommessa che, stando alle analisi del risultati elettorali tramite gli exit poll, è risultata vincente, scrive il Washington Post rivelando che un consigliere prezioso per Trump è stato il figlio Barron.

Il 18enne figlio di Melania, che ieri ha votato per la prima volta, ha raccomandato al padre i podcast dedicati alle arti marziali, alle corse delle auto ed altre attività sportive predilette dai giovani maschi che costituiscono quello che ormai è noto come il "bro vote".

Questo ha permesso a Trump di registrare un vantaggio a livello nazionale di 10 punti tra gli elettori maschi, mentre Harris ha avuto lo stesso vantaggio tra le donne. Non a caso quando erano ancora aperte le urne il consigliere di Trump, Stephen Miller, sui social ha incoraggiato i maschi americani ad andare a a votare, usando un linguaggio militaresco: "Tutti gli uomini d'America devono rispettare il loro dovere, andare alle urne e votare, per mettere fine all'invasione una volta per tutte".

Le roccaforti dem espugnate

La strategia ha permesso al presidente eletto di espugnare contee che per decenni, se non addirittura secoli, sono state roccaforti democratiche. Trump è diventato il primo repubblicano dal 1892 a vincere nella contea di Starr, in Texas, la più ispanica degli Usa con oltre il 97% di popolazione latina. Trump ha vinto nella contea di Starr con il 57,7% dei voti contro i 41,8% di Harris. Nel 2020, Biden aveva ottenuto il 52%, già decisamente inferiore al 79% di Clinton nel 2016. Trump ha vinto in Texas con il 56,4% dei voti. Il risultato conferma la svolta repubblicana della 'Valle del Rio Grande', nel Texas meridionale, una regione storicamente democratica che sta ora decisamente virando verso il 'rosso'.

Trump è anche il primo candidato repubblicano alla presidenza dal 1928 a vincere nella contea di Carlton, in Minnesota, seppur con un ristrettissimo margine su Harris. Nello Stato cuore del 'Blue Wall' e patria del candidato alla vicepresidenza dem Tim Walz, dove i repubblicani non avevano la maggioranza da Richard Nixon nel 1972 (e in cui Harris ha vinto con il 51,2%), Trump è riuscito a 'strappare' quattro contee senza perderne nessuna rispetto al 2020.

Nella sempre più 'rossa' Florida, fino a martedì Miami-Dade rappresentava una delle ultime roccaforti 'blu', non appoggiando un candidato repubblicano dalle presidenziali del 1988. Ma ora la situazione si è improvvisamente ribaltata, e anche piuttosto nettamente, con Trump che è emerso vincitore nella contea con un significativo margine di +11 sulla rivale democratica (55% contro 44%). La contea è la più popolosa dello Stato della Florida, che ha sostenuto Trump con il 56,1% dei voti complessivi, e una delle più popolose del Paese.

Vittoria inaspettata per Trump anche a Berlin, nel New Hampshire, con il 52% dei voti rispetto al 48% di Harris. La contea era 'blu' dal 1992, e nel 2020 aveva visto Biden trionfare piuttosto nettamente contro il tycoon, 52,8% a 45,6%.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Esteri

Ucraina, la rivelazione del disertore russo: “Armi...

Published

on

La rivelazione alla Bbc di un ex ufficiale: "Stato di allerta durato tre settimane, eravamo pronti per un attacco nucleare"

Soldato russo - Fotogramma /Ipa

Il giorno dell'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sono state messe in stato di piena allerta le basi delle forze strategiche con le armi nucleari russe, per la prima volta al di fuori di una esercitazione. A svelarlo è un disertore russo che, prima di riuscire a lasciare il Paese, prestava servizio presso una di queste installazioni. Questo stato di allerta è durato due o tre settimane, ha precisato.

"Eravamo pronti per un attacco nucleare"

"Prima di quel giorno, questa situazione si era verificata solo durante le esercitazioni. Ma nel momento in cui è iniziata la guerra, le armi erano pienamente operative. Eravamo pronti a far partire i vettori in mare e cielo, con le forze pronte sulla carta per un attacco nucleare", ha dichiarato Anton, come viene identificato l'ex o presunto ex ufficiale delle forze strategiche russe, in una intervista alla Bbc in un sito segreto fuori dalla Russia.

Tre giorni dopo l'inizio dell'invasione, Vladimir Putin aveva dichiarato che le forze di deterrenza nucleare erano state messe in "modalità speciale di combattimento", modalità effettivamente attivata il 24 febbraio, secondo le parole dell'ex militare. In quei giorni ad Anton era stato impartito "l'ordine criminale" di tenere lezioni per i militari ai suoi ordini sulla base di linee guida scritte in cui si descrivevano i civili ucraini come combattenti da "distruggere".

"Questa per me era una linea rossa. E' un crimine di guerra. Ho detto che non avrei partecipato a questa propaganda". Per questo era stato trasferito a una brigata di assalto regolare in un'altra zona del Paese, da cui sarebbe in seguito stato dispiegato al fronte. A queste unità di "carne da cannone" vengono usualmente assegnati coloro che si oppongono alla guerra. Anton ha quindi firmato per terminare il suo servizio nelle forze armate ed è riuscito a lasciare il Paese con l'organizzazione che aiuta i disertori "Idite Lesom" (imboscatevi) che al momento viene contattata da circa 350 soldati al mese.

L'unità di Anton al sito strategico, una forza di reazione rapida responsabile della sicurezza della base nei primi giorni dell'operazione militare speciale era "confinata all'interno del sito". "Tutto quello a cui avevamo accesso era la televisione russa. Ho automaticamente eseguito gli ordini, anche se non capivo di cosa si trattasse. Non stavamo combattendo in guerra, stavamo solo facendo la guardia alle armi nucleari".

Sono assegnate alle forze nucleari solo militari in carriera, non di leva. "Ci sono controlli continui e macchine della verità per tutti. Il compito è quello di respingere o lanciare un attacco nucleare", spiega. "Fra le mie responsabilità, c'era quella di assicurarmi che i soldati sotto di me non portassero telefoni all'interno della base".

"E' una società chiusa, non ci sono stranieri. Se vuoi che i tuoi genitori vengano a trovarti devi presentare una richiesta all'Fsb con tre mesi di anticipo". "Eravamo costantemente impegnati in esercizi di addestramento. Il nostro tempo di reazione era due minuti".

Le testate nucleari russe

La Russia mantiene operative 4.380 testate nucleari, secondo i dati della Federazione degli scienziati americani. Ma solo 1.700 sono dispiegate o pronte a essere usate. Putin potrebbe anche usare testate nucleari "non strategiche", anche definite tattiche, con una carica radioattiva più bassa.

"Possono esserci alcuni tipi di armi datate in alcune zone, ma il Paese ha un arsenale nucleare enorme, una immensa quantità di testate, incluse pattuglie da combattimento costantemente dispiegate a terra, mare e cielo", sottolinea il militare. "L'opera di mantenimento delle armi nucleari viene svolta in modo costante, non si ferma neanche per un minuto", aggiunge, respingendo l'idea che l'arsenale russo sia arrugginito.

Continue Reading

Esteri

Biden dovrà decidere se graziare il figlio prima di...

Published

on

Nelle prossime settimane le sentenze per il 54enne Hunter Biden in due diversi processi, con la probabilità che gli siano inflitte pene detentive

Hunter Biden - Fotogramma /Ipa

Tra le ultime decisioni che Joe Biden dovrà prendere prima di lasciare la Casa Bianca, una sarà particolarmente difficile, quella se graziare il figlio Hunter, o almeno commutare un'eventuale pena detentiva. Sono attese infatti nelle prossime settimane - ricorda oggi Politico - le sentenze per il 54enne figlio del presidente in due diversi processi, con la probabilità che gli siano inflitte pene detentive. il 12 dicembre un giudice federale del Delaware deciderà la pena dopo la condanna, emessa nei mesi scorsi, per aver illegalmente acquistato un'arma nel 2018 mentendo sulla sua condizione di tossicodipendente. E alcuni giorni dopo sarà un giudice federale di Los Angeles a decidere la pena in un patteggiamento per reati fiscali.

Da mesi circolano voci a Washington sulla possibilità che il presidente intervenga, anche solo con la commutazione della sentenza in favore del figlio. Voci che si sono rafforzate dopo la vittoria di Donald Trump, che ha avviato durante il suo primo mandato l'inchiesta su presunte accuse di corruzione internazionale a carico di Hunter Biden, che poi si sono concluse che questi due procedimenti, in effetti minori, a suo carico.

Un'azione in favore del figlio costituirebbe un cambio netto di posizione di Biden che, va ricordato, una volta arrivato alla Casa Bianca non ha sospeso l'inchiesta avviata dall'amministrazione Trump, con l'attorney generale Merrick Garland che ha dato lo status di procuratore speciale a David Weiss, il procuratore repubblicano del Delaware a cui originariamente era stata affidata l'inchiesta. Quando era ancora candidato alla rielezione, Biden ha più volte detto che non avrebbe graziato Hunter o commutato una sua sentenza.

Continue Reading

Esteri

Pakistan, scontri tra polizia e sostenitori ex premier...

Published

on

Islamabad blindata. Le violenze anche nelle regioni nordoccidentali, dove è saltata la tregua faticosamente raggiunta tra sunniti e sciiti

Scontri in Pakistan - (Afp)

Caos in Pakistan dove "quattro paramilitari pakistani sono stati uccisi'' a Islamabad negli scontri con i sostenitori dell'ex primo ministro Imran Khan, attualmente in carcere. Lo ha annunciato il ministro degli Interni pakistano Mohsin Naqvi.

Il primo ministro Shebhaz Sharif ha affermato che i quattro paramilitari sono stati "travolti da un veicolo durante un attacco 'guidato' dai manifestanti", arrivati a migliaia nella capitale pakistana blindata per chiedere la scarcerazione di Khan. La polizia ha inoltre confermato che circa cinquanta manifestanti e una ventina di poliziotti sono stati feriti e stanno ricevendo cure mediche.

Scontri anche al nord

Gli scontri hanno coinvolto anche le regioni nordoccidentali, dove è saltata la tregua faticosamente raggiunta tra sunniti e sciiti e sono ripresi i combattimenti settari che la scorsa settimana avevano causato la morte di oltre 80 persone. Domenica era infatti stata concordata una tregua di sette giorni tra sunniti e sciiti nel distretto di Kurram, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, ma “da diverse aree continuano a giungere notizie di scontri tribali e spari”, ha dichiarato all'Afp il vice commissario di Kurram, Javedullah Mehsud.

Proprio dal Khyber Pakhtunkhwa, regione roccaforte del Pakistan Justice Movement (Pti) di Khan, sono arrivati gran parte dei manifestanti guidati dalla moglie dell'ex premier Bushra Bibi che stanno assaltando Islamabad, chiedendo il rilascio dell'ex leader. La capitale è isolata da sabato, ossia da quando i manifestanti hanno dichiarato la propria intenzione di liberare Khan con la forza.

A Islamabad la scorsa settimana i lavoratori del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Movimento pakistano per la giustizia, Pti) di Khan si erano scontrati con la polizia antisommossa e avevano manifestato contro la partecipazione del Paese al vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). Venerdì scorso, almeno 32 persone sono state uccise e 47 ferite in scontri settari nel nord-ovest, solo due giorni dopo attacchi a convogli di passeggeri sciiti che avevano causato 43 morti.

Le accuse a Khan e l'attuale premier

Khan è in carcere dall'agosto 2023 e sta affrontando un processo per presunta istigazione alla violenza riguardo ai fatti del 9 maggio 2023, quando i suoi sostenitori attaccarono in massa installazioni militari.

L'attuale premier ad interim, Anwaar-ul-Haq Kakar, è sunnita, così come la netta maggioranza della popolazione. Sebbene mantenga una posizione tutto sommato neutrale sul piano religioso, la sua vicinanza all'establishment militare e le sue posizioni nazionaliste sollevano dubbi tra i critici sull'inclusività del suo governo, anche nei confronti delle minoranze religiose, tra cui quella sciita.

Durante il governo di Khan, invece, il suo partito ha spesso cercato di adottare un’immagine di unità nazionale includendo le minoranze e impegnandosi a porre un freno agli scontri settari.

Usa chiedono moderazione

Gli Stati Uniti hanno lanciato un appello alla moderazione da parte delle autorità pakistane e delle migliaia di manifestanti. “Chiediamo ai manifestanti di avanzare pacificamente e di astenersi dalla violenza e, allo stesso tempo, chiediamo alle autorità pakistane di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali e di assicurare il rispetto delle leggi e della Costituzione del Pakistan mentre lavorano per mantenere l'ordine pubblico”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

Continue Reading

Ultime notizie

Sport59 minuti ago

Lazio, vietata la trasferta contro l’Ajax:...

La partita di Europa League si giocherà con il settore ospiti vuoto Niente trasferta ad Amsterdam per i tifosi della...

Esteri1 ora ago

Ucraina, la rivelazione del disertore russo: “Armi...

La rivelazione alla Bbc di un ex ufficiale: "Stato di allerta durato tre settimane, eravamo pronti per un attacco nucleare"...

Spettacolo1 ora ago

Prima alla Scala, con ‘La forza del destino’ in...

E' il nono titolo verdiano del maestro Riccardo Chailly, protagonisti il soprano russo Anna Netrebko e il tenore americano Brian...

Cronaca1 ora ago

Como, morta a 38 anni Deborah Vanini: rinunciò a cure...

La donna aveva scoperto il tumore al quarto stadio e la gravidanza nello stesso giorno Si sono tenuti oggi, a...

Immediapress1 ora ago

Champions League – Juventus con il Villa obiettivo imitare...

Roma, 26 novembre 2024 – Quarantuno anni dopo, la Juventus vola a Birmingham per sfidare l’Aston Villa in un match...

Economia2 ore ago

Sciopero 29 novembre, si va verso precettazione. Uil:...

La nota del Mit dopo l'incontro con i sindacati. Bombardieri: "Se ci sarà precettazione ci rivolgeremo alla magistratura" In vista...

GR Audio (Giornali Radio)2 ore ago

GrAudio regione Sicilia delle 17:15 del 26 novembre

GR Audio (Giornali Radio)2 ore ago

GrAudio regione Campania delle 17:20 del 26 novembre

GR Audio (Giornali Radio)2 ore ago

GrAudio regione Puglia delle 17:25 del 26 novembre

Cronaca2 ore ago

Genova, consigliera comunale in aula: “Io stuprata a...

Francesca Ghio ha raccontato le torture subite "tra le mura di casa da un dirigente, il vostro bravo ragazzo" Francesca...

Demografica2 ore ago

Giulia Salemi, il messaggio al figlio contro la violenza...

Giulia Salemi ha condiviso un commovente messaggio rivolto al figlio nella giornata della violenza contro le donne: “Caro amore mio...

Economia2 ore ago

Finanziamento ai partiti, verso il cambio del 2 per mille:...

Cosa prevede un emendamento al decreto fiscale, attualmente al vaglio della Commissione Bilancio del Senato, proposto dal Pd e riformulato...

Esteri2 ore ago

Biden dovrà decidere se graziare il figlio prima di...

Nelle prossime settimane le sentenze per il 54enne Hunter Biden in due diversi processi, con la probabilità che gli siano...

GR Audio (Giornali Radio)2 ore ago

GrAudio Flash delle 16:50 del 26 novembre

Immediapress2 ore ago

A Natale sorprendi con Fernet-Branca: acquista l’edizione...

Milano, 26 Novembre 2024. L’arrivo delle festività natalizie porta con sé l’occasione perfetta per sorprendere amici e familiari con doni...

Demografica2 ore ago

Come riconoscere la violenza di genere, il decalogo Lines e...

Un decalogo per riconoscere potenziali situazioni di violenza di genere, che sia psicologica, economica o sociale. Lo ha stilato Lines...

Politica3 ore ago

Vigilanza Rai, verso la quinta fumata nera su voto Agnes

A quanto apprende l'Adnkronos la maggioranza diserterà ancora in blocco La maggioranza diserterà domani la seduta della Commissione di Vigilanza...

GR Audio (Giornali Radio)3 ore ago

GrAudio edizione delle 16:30 del 26 novembre

Cronaca3 ore ago

Con il freddo per cani e gatti fare attenzione a sbalzi...

No agli sbalzi di temperatura, passaggio graduale dal caldo al freddo e una quantità maggiore di pappa. Questi i segreti...

Spettacolo3 ore ago

Grande Fratello, nuovo appuntamento stasera 26 novembre: le...

Appuntamento alle 21:30 circa su Canale 5 con Alfonso Signorini Questa sera nuovo appuntamento del Grande Fratello, l'ultimo che andrà...