Digital Well-being: Cisco e OCSE realizzano il primo osservatorio globale del benessere digitale
In sintesi
• Cisco e OCSE lanciano il Digital Well-being Hub per studiare in modo olistico l’impatto della tecnologia sul benessere e disegnare politiche inclusive.
• L’hub esplora gli effetti della trasformazione digitale sul benessere delle persone raccogliendo dal pubblico informazioni su temi quali la soddisfazione per la propria vita, la salute mentale, etica e strumenti di IA, competenze digitali, sicurezza informatica, impegno civico, consapevolezza sul clima, connessioni sociali. Inoltre, permette ai visitatori di consultare i dati OCSE correlati a varie dimensioni del benessere.
• La collaborazione con l’OCSE si inquadra nel programma di Cisco Country Digital Acceleration, una piattaforma di co-innovazione globale che sta aiutando a creare comunità inclusive ed economie resilienti.
Milano, 7 novembre 2024 - CISCO, leader tecnologico mondiale, insieme a OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, hanno lanciato - in occasione della settima edizione del Forum sul Benessere Digitale organizzato dall’OCSE a Roma - il Digital Well-being Hub, la prima indagine trasversale sulla complessa relazione tra tecnologie digitali e benessere individuale.
Oggi l’IA e la tecnologia stanno trasformando rapidamente il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci connettiamo; fino ad ora, però, non si era mai avuta una piena comprensione dell’impatto complessivo della trasformazione digitale sul nostro benessere.
L’esperienza quotidiana del digitale: il pezzo mancante del puzzle del benessere
Le ricerche condotte fin ora indicano che il 40% degli adulti dei paesi OCSE non hanno le competenze digitali di base, il che potenzialmente impedisce loro di esplorare in modo sicuro gli ambienti digitali, di comprendere il tema della privacy digitale e le implicazioni per la salute mentale delle attività online.
Lo scenario si fa anche più complesso se si tiene conto del fatto che oltre la metà dei lavoratori di questi paesi temono che i dati raccolti nelle applicazioni di Intelligenza Artificiale possano distorcere le decisioni che li riguardano.
Questo quadro, tuttavia, è ancora incompleto. Manca la comprensione di come questi fattori incidono sull’esperienza quotidiana delle persone: in che modo non avere competenze digitali potrebbe limitare le opportunità di lavoro? Le incertezze sulla tecnologia potrebbero spingere a non interagire in modo responsabile sui social media? Come potrebbero ostacolare l’accesso alla formazione online, a servizi sanitari o impedire l’impegno civico?
“Il benessere digitale non è univoco: è sfaccettato e interconnesso, serve una comprensione olistica per vivere in modo responsabile nell’era dell’AI, e in quello che verrà poi” spiega Guy Diedrich, SVP and Chief Innovation Officer di Cisco. “Non abbiamo, però, mai esaminato in modo completo l’impatto della tecnologia sul nostro benessere considerando vari aspetti della vita di ogni giorno, come l’educazione, la salute, il lavoro. Le informazioni che raccoglieremo dal Digital Well-Being Hub aiuteranno le persone ad avere una relazione più sana con la tecnologia e a creare un futuro digitale più sostenibile, sicuro e inclusivo. Capendo come la tecnologia influisce sul nostro stare bene potremo liberare il suo pieno potenziale”.
Unire i puntini nella vita digitale
Il Digital Well-being Hub lanciato oggi da Cisco e da OCSE ha l’obiettivo di approfondire la relazione tra tutti questi aspetti, con una vista olistica sul benessere digitale che crei connessioni tra fattori quali la soddisfazione per la propria vita, la salute mentale, strumenti e etica dell’IA, competenze digitali, sicurezza informatica, impegno civico, coscienza climatica e connessioni sociali. I contributi dati dai visitatori dell’Hub alimenteranno un progetto di ricerca pioneristico che andrà oltre l’aspetto tecnologico per individuare quegli elementi in grado di migliorare la qualità della vita digitale di tutti.
“Il Digital Well-Being Hub mostra come tecnologie evolute possono aiutare a creare comunità più sane e vivere meglio – e siamo solo all’inizio” ” ha dichiarato Fran Katsoudas, EVP and Chief People, Policy and Purpose Officer di Cisco. “Connettere i popoli del mondo attraverso esperienze condivise è una visione che ci dà speranza, ma contiene anche un importante appello a cui dare seguito: dobbiamo fare qualcosa per 2,6 miliardi di individui che ancora non hanno accesso a internet. Significa che un terzo degli abitanti del pianeta, per la gran parte nei paesi più poveri, non può partecipare e non sarà rappresentato. Impegnarci per ridurre questo divario è il primo e più importante passo per favorire il benessere globale delle persone nell’era digitale”.
Creare il primo Osservatorio del Benessere Digitale
Questo studio rivoluzionario, il primo a racchiudere in una vista unificata le diverse dimensioni del benessere, si confronta con le contraddizioni del mondo digitale. Lì dove la tecnologia digitale è accessibile, anche economicamente, e disponibile – e le persone dispongono delle giuste competenze - può migliorare il benessere economico e trasformare il modo in cui lavoriamo, viviamo, ci connettiamo. L’Intelligenza Artificiale, per esempio, può aumentare la produttività e migliorare le condizioni di lavoro; ma può anche mostrare dei bias nei confronti di donne e minoranze. Gli effetti della tecnologia sugli aspetti sociali, ambientali e relazionali del benessere sono meno evidenti “a occhio nudo”; un uso eccessivo o problematico del digitale può aumentare rischi e impatti negativi.
In parte piattaforma di crowdsourcing, in parte strumento di ricerca
Il Digital Well-being Hub si basa sul Well-being Framework dell'OCSE. Cattura dati in tempo reale legati al benessere delle persone, ai comportamenti digitali e alle disuguaglianze nell'uso della tecnologia. I visitatori dell'hub possono anche esplorare e interagire con le conoscenze attuali dell'OCSE sull'impatto della tecnologia e confrontare i dati a livello nazionale.
“Attraverso il Digital Well-being Hub, ascolteremo direttamente le persone per comprendere meglio l'interazione tra tecnologia e vita, che può informare nuove decisioni e politiche e stimolare l'azione per migliorare i risultati per le persone”, ha dichiarato Romina Boarini, Direttore del Centro OCSE per il Benessere, l'Inclusione, la Sostenibilità e le Pari Opportunità (WISE). “Fino al 14% delle persone che vive nei paesi OCSE si sente sola, un fenomeno che potrebbe essere esacerbato dall’uso di strumenti digitali. Grazie alla nostra collaborazione con Cisco, esploreremo le conseguenze inattese di un uso eccessivo o problematico del digitale e capiremo come le persone vivono nel mondo digitale. I risultati dello studio ci aiuteranno a plasmare le politiche al riguardo, per un futuro più equo e inclusivo”.
Com'è la vita digitale per te?
Nei prossimi mesi, Cisco e l'OCSE invitano le persone di tutto il mondo a contribuire con le loro esperienze attraverso l'Hub. Una volta raccolto un numero sufficiente di risposte, l'OCSE analizzerà e sintetizzerà le esperienze delle persone (i dati soggettivi) con le ricerche OCSE esistenti (dati oggettivi) per fornire una visione olistica del benessere digitale, che sarà presentata nel 2025.
Ulteriori risorse
• Digital Well-being Hub
• Post blog a firma di Guy Diedrich
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La pediatria del futuro e l’appello alle istituzioni:...
7 novembre 2024. Durante l'appuntamento, è stato anche lanciato un appello riguardo all’importanza e ai vantaggi della ricerca pediatrica, sottolineando come essa rappresenti un pilastro fondamentale e come abbiano un impatto concreto, sia in termini di vite salvate sia di riduzione dei costi per l’assistenza sanitaria.
“I dati ci dicono che due terzi delle ricerche cliniche pediatriche hanno prodotto un’efficacia misurabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione dei costi di assistenza pediatrica” ha affermato il Prof Raffaele Badolato, direttore della Clinica pediatrica dell'Università degli studi di Brescia
Si è svolto alla Fiera di Roma l’incontro dedicato alla “pediatria del futuro” nell’ambito di Welfair, la Fiera del Fare Sanità, in corso sino a stasera. L’evento, coordinato dai professori Gian Luigi Marseglia (Università di Pavia), Massimo Agosti (Università dell’Insubria) e Fabio Mosca (Università di Milano), ha visto la partecipazione di direttori delle scuole di specializzazione, pediatri ospedalieri e di famiglia, oltre a numerosi specializzandi. L’incontro è stato un momento chiave per discutere le linee strategiche e le proposte innovative per la formazione dei pediatri di domani.
Focus sulla formazione interdisciplinare e sulla digitalizzazione - Tra i principali punti emersi, la necessità di un approccio formativo interdisciplinare, che prepari i pediatri ad affrontare le nuove sfide globali, quali le malattie croniche e gli effetti del cambiamento climatico sulla salute infantile. “È fondamentale che i pediatri del futuro abbiano competenze che vadano oltre la clinica e comprendano aspetti come l’impatto ambientale e le politiche sanitarie” ha affermato Marseglia. A tal proposito, si è discusso dell’integrazione di corsi di salute pubblica e di ecologia medica nei programmi di specializzazione.
Un altro tema cardine è stato il ruolo della digitalizzazione, dalle piattaforme di telemedicina all’utilizzo di strumenti avanzati di diagnostica e monitoraggio a distanza. “Le nuove tecnologie non sono più accessorie ma centrali nella pratica pediatrica” - ha continuato il Prof Gian Luigi Marseglia - “Con la telemedicina possiamo ridurre le distanze, migliorare l’accesso alle cure e garantire continuità assistenziale, anche nelle aree meno servite.”
Innovazione nei percorsi formativi: simulazione e intelligenza artificiale - Per garantire una formazione realmente aggiornata, è stato proposto di rafforzare l’uso di tecniche di simulazione avanzata, che permettono agli specializzandi di esercitarsi su scenari clinici complessi in ambienti controllati. L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei programmi formativi rappresenta un altro passaggio cruciale: i pediatri in formazione potranno utilizzare algoritmi di IA per affinare le diagnosi e ottimizzare le terapie, mantenendo comunque al centro l’approccio umano al paziente. “L’intelligenza artificiale può potenziare le nostre capacità, ma non può e non deve sostituire il legame diretto con il paziente,” ha ribadito Marseglia.
Promozione della ricerca e sostegno alle famiglie - Un ulteriore pilastro per la pediatria del futuro è stato individuato nella promozione della ricerca, che consentirà ai giovani pediatri di contribuire attivamente allo sviluppo di nuove conoscenze. I partecipanti all’incontro hanno anche sottolineato il ruolo del pediatra come promotore di politiche di supporto alla famiglia, per contrastare problematiche come la denatalità e sostenere il benessere delle nuove generazioni. “Dobbiamo formare pediatri che siano anche promotori di salute per l’intera comunità” - ha aggiunto Marseglia - “Questo significa contribuire a politiche che favoriscano la natalità e un ambiente sano.”
Equità nell’accesso alle cure e valorizzazione delle competenze locali - Infine, l’incontro ha evidenziato l’importanza di garantire equità nell’accesso alle cure pediatriche su tutto il territorio nazionale. Tra le proposte più rilevanti, la creazione di reti di collegamento tra i principali centri ospedalieri e le strutture periferiche, sfruttando le potenzialità della telemedicina e dei consulti specialistici a distanza per ridurre le disparità regionali.
Un appello per la ricerca pediatrica - Durante l'appuntamento, è stato anche lanciato un appello riguardo all’importanza e ai vantaggi della ricerca pediatrica, sottolineando come essa rappresenti un pilastro fondamentale e come abbiano un impatto concreto, sia in termini di vite salvate sia di riduzione dei costi per l’assistenza sanitaria. “La ricerca pediatrica non è solo un investimento per il futuro dei nostri bambini, ma per l’intera società - ha affermato il Prof Raffaele Badolato, direttore della Clinica pediatrica dell'Università degli studi di Brescia, facendo riferimento a uno studio condotto in Australia - I dati ci dicono che due terzi delle ricerche cliniche pediatriche hanno prodotto un’efficacia misurabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione dei costi di assistenza pediatrica.” Secondo Badolato, è evidente che una buona ricerca in questo settore può non solo migliorare le cure, ma anche rendere più sostenibile il sistema sanitario.
Nonostante questi risultati incoraggianti, Badolato ha evidenziato con preoccupazione un trend negativo nel finanziamento della ricerca pediatrica. Negli Stati Uniti, ha sottolineato, il supporto economico da parte del National Institutes of Health (NIH) è sceso dal 23% al 16% negli ultimi dieci anni. “Questa riduzione è significativa e si è verificata anche in Italia, sebbene manchino al momento dati quantitativi precisi”, ha aggiunto il direttore della Clinica Pediatrica di Brescia.
Gli altri appuntamenti - La nuova frontiera dell’emergenza medica è già qui: le prime 100 unità Ambulance.AI sono pronte a entrare in servizio per ARES Lazio. E’ stata presentata martedì “Ambulance.AI”, che trasforma le ambulanze in centrali di telemedicina mobili, connesse in tempo reale con le centrali operative per migliorare la rapidità e l’efficacia degli interventi d’emergenza. Attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale e tecnologia blockchain, ogni Ambulance.AI consente la trasmissione continua e sicura di immagini e dati medici, permettendo consulti istantanei con specialisti ospedalieri.
Sempre martedì si è svolta anche la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Michele Leonardo Lo Tufo, un prestigioso riconoscimento intitolato a una figura di rilievo nella pubblica amministrazione e nell’innovazione sanitaria. Il premio, istituito per onorare la memoria e l’eredità professionale di Michele Leonardo Lo Tufo, è stato assegnato all’Ospedale Niguarda, a Daniela Donetti, Direttrice Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma, e Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario della ASL Roma 1, a Soresa per il progetto Sinfonia, e alla ricercatrice e immunologa Chiara Agrati.
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Movi Spa al Congresso ESRA rivoluziona la sicurezza e il...
Movi Spa promuove CompuFlo®, sistema computerizzato per l'identificazione precisa dello spazio epidurale, un contributo alla sicurezza e al comfort delle donne durante il travaglio.
Milano, 7 novembre 2024 – Movi Spa, azienda di riferimento nel settore dei dispositivi medici in Italia, parteciperà al Congresso Nazionale ESRA (European Society of Regional Anaesthesia) per approfondire i vantaggi clinici offerti da CompuFlo®, sistema unico sul mercato per il riconoscimento sicuro ed oggettivo dello spazio epidurale. Progettato per migliorare la percentuale di riuscita dell'anestesia epidurale, questa soluzione innovativa segna un importante progresso nel settore della partoanalgesia, contribuendo ad un’esperienza più serena per le donne in travaglio. Durante il Congresso ESRA, uno degli appuntamenti più rilevanti in Italia nel campo dell'anestesia loco regionale e della terapia del dolore, Movi Spa illustrerà agli anestesisti i benefici pratici dell’utilizzo di CompuFlo®, grazie anche alle esperienze dirette dei professionisti sanitari che lo hanno già adottato.
COMPUFLO®: LA NUOVA FRONTIERA DELLA PARTOANALGESIA
Il parto è uno dei momenti più significativi nella vita di una donna, ma la gestione del dolore è stata spesso trattata in modo marginale. Oggi, grazie a strumenti epidurali innovativi come CompuFlo®, la partoanalgesia fa un importante passo avanti, mettendo al centro il comfort e la sicurezza delle pazienti.
"La gestione del dolore durante il parto è una priorità fondamentale per il benessere fisico e mentale delle donne," afferma la Dott.ssa Biolo, Product Manager della Business Unit Anestesia e Area Critica di Movi Spa. "Con CompuFlo®, stiamo ridefinendo gli standard di sicurezza e qualità nelle sale parto, offrendo ai medici uno strumento che semplifica il loro lavoro e migliora significativamente l'esperienza delle pazienti."
CompuFlo® sfrutta la tecnologia DPS (Dynamic Pressure Sensing), che permette di ottenere informazioni estremamente precise sulla posizione corretta per la somministrazione del farmaco. I metodi tradizionali di individuazione dello spazio epidurale si basano sulla percezione soggettiva della perdita di resistenza, una tecnica che non è in grado di distinguere chiaramente tra piani intermuscolari, cisti, legamenti e spazio epidurale. Al contrario, CompuFlo® rileva variazioni di pressione con estrema precisione, fornendo una conferma oggettiva e in tempo reale dello spazio epidurale, con una percentuale di successo del 99% al primo tentativo, anche in pazienti con caratteristiche complesse, come un BMI elevato.
Questo approccio non solo riduce i rischi associati a un posizionamento errato dell'ago, ma consente anche di poter verificare il corretto posizionamento del catetere nello spazio epidurale, avendo dunque certezza di poter iniettare l'anestetico nel posto giusto. Questo doppio controllo, sia della punta dell'ago che del posizionamento del catetere, migliora in modo significativo gli esiti clinici della procedura.
"Con questo progetto, Movi Spa dimostra il suo impegno nell'innovazione e nella ricerca di soluzioni efficaci per affrontare problemi clinici, senza mai perdere di vista la sicurezza del paziente e l'impatto economico che un errore clinico potrebbe avere sul nostro Sistema Sanitario Nazionale" afferma Andrea Amato, Area Manager della Business Unit Critical Care.
Ufficio Stampa
Roberta Pappalardo
Mail: ufficiostampa@sprim.it
Tel: 02 45495838 – +39 3450660022
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Arriva in Italia la nuova campagna del Norwegian Seafood...
Il campione diventa ambasciatore del pesce norvegese e ci porterà alla scoperta di uno dei prodotti più distintivi della sua terra, lo stoccafisso, attraverso una campagna multipiattaforma
Milano, 7 novembre 2024 – Erling Haaland, ambasciatore del pesce norvegese e stella internazionale del calcio, è protagonista delle nuove campagne pubblicitarie del Norwegian Seafood Council, ente norvegese con sede a Tromsø che collabora in prima linea con le industrie della pesca e dell’acquacoltura per la promozione della cultura del pesce norvegese.
Come anticipato a marzo, Haaland ha firmato una partnership con il Norwegian Seafood Council per i prossimi 2 anni, nei quali vestirà una nuova maglia, quella di ambasciatore del pesce norvegese, rappresentando il marchio d’origine "Seafood from Norway".
La nuova campagna del Norwegian Seafood Council con Haaland – lanciata a livello globale – si sviluppa in una serie di spot pubblicitari che raccontano l'importanza dell'origine e dell'artigianalità del pesce norvegese, e mostrano a tutti cosa significhi quando un pesce “fuoriclasse” incontra un calciatore “fuoriclasse”.
L’obiettivo della nuova campagna lanciata in Italia è ispirare i consumatori e diffondere una maggiore conoscenza dello stoccafisso norvegese, soprattutto in occasione dell’imminente stagione festiva; i video sottolineano, infatti, l'origine norvegese, l'artigianalità e il ruolo dei piatti a base di pesce nell’esaltare e arricchire ogni giorno le nostre tavole.
La scelta di Haaland come testimonial sottolinea il legame profondo tra il prodotto, la Norvegia e il nostro paese: la sua popolarità in Italia, un paese appassionato di calcio, e le sue eccezionali capacità atletiche creano un parallelismo affascinante con la dedizione e la passione che caratterizzano un maestro artigiano nella produzione dello stoccafisso.
A partire da questa settimana fino a metà dicembre la campagna pubblicitaria multicanale promuoverà il prodotto attraverso spot televisivi, video online e social media. Haaland sarà il volto di questa campagna e sarà presente anche nei materiali promozionali distribuiti nei punti vendita.
Link alla campagna.
“Con questa campagna pubblicitaria, stiamo portando la collaborazione con Erling Haaland a un livello superiore. È un fantastico ambasciatore del pesce ed è stato altrettanto professionale sul set come lo è sul campo da calcio. Siamo davvero molto entusiasti di poter finalmente mostrare a tutto il mondo il nostro lavoro” afferma Camilla Beck, Direttore Marketing del Norwegian Seafood Council.
Come atleta di altissimo livello, per Erling Haaland è importante seguire un’alimentazione sana ed equilibrata. Alla domanda “Perché il pesce è importante nella tua dieta?” Haaland risponde: “Prima di tutto, perché assicura varietà nella mia dieta. Inoltre, è sano e mi fa bene”.
“Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione. Haaland è molto conosciuto in Italia e, con quasi 40 milioni di follower su Instagram, molti dei quali italiani, non c'è da meravigliarsi che anche per noi del Norwegian Seafood Council sia importante che Erling Haaland sostenga il pesce norvegese. È un fantastico ambasciatore e siamo fiduciosi che la campagna ispirerà molti consumatori a inserire più pesce – e in particolare più stoccafisso – nella loro dieta”, afferma Tom-Jørgen Gangsø, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council.
Il Norwegian Seafood Council è una società di proprietà del Ministero del Commercio, dell'Industria e della Pesca e collabora con i settori con i settori della pesca e dell'acquacoltura in Norvegia per sviluppare i mercati dei prodotti ittici norvegesi. Il Norwegian Seafood Council ha sede a Tromsø e conta rappresentanti locali nei più importanti mercati internazionali della Norvegia. L’attività di NSC è volta ad aumentare il valore dei prodotti ittici norvegesi tramite il costante lavoro di promozione, sviluppo, preparazione e reputazione del mercato in diversi paesi di tutto il mondo. Inoltre, lavora per identificare opportunità per i prodotti ittici norvegesi nei mercati nuovi e già esistenti.
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