Salute, dal 25 novembre ‘Vitiligine Week’ con incontri gratuiti in 40 centri
L'iniziativa promossa da Sidemast e Apiafco in tutta Italia sino al 30 novembre
Dal 25 al 30 novembre Sidemast, Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse, promuove la 'Vitiligine Week', una serie di appuntamenti gratuiti dedicati ai pazienti con vitiligine. Per tutta la settimana, in circa 40 centri dermatologici su tutto il territorio nazionale, i pazienti potranno confrontarsi con medici specialisti per comprendere meglio la malattia, discutere la propria condizione e aggiornarsi sulle possibilità terapeutiche. La campagna è realizzata da Sidemast con il patrocinio dell'associazione pazienti Apiafco (Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza), con il supporto organizzativo di Sintesi Education e il contributo non condizionato di Incyte. Per prenotare un appuntamento è necessario chiamare il numero verde gratuito 800226466, attivo dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.
"La vitiligine è stata a lungo considerata una condizione estetica, mentre si tratta di una vera e propria malattia cronica autoimmune, spesso associata ad altri disturbi, quali disfunzioni della tiroide, diabete mellito e alopecia areata - afferma Giuseppe Argenziano, presidente della Sidemast - E' importante che i pazienti si confrontino con uno specialista in dermatologia per comprendere la propria condizione e discutere come trattarla e gestirla al meglio, specialmente oggi che la ricerca ha aperto nuove possibilità terapeutiche. La Vitiligine Week nasce dall'impegno di Sidemast nel promuovere una corretta informazione, supportare i pazienti e combattere molte delle fake news che ancora circondano questa malattia".
Sono circa 330mila in Italia le persone che convivono con la vitiligine, nel mondo si stima che siano 65-95 milioni, ricorda la Sidemast. Si manifesta con la presenza di macchie bianche sulla pelle di dimensioni variabili che possono aumentare e confluire nel tempo. La vitiligine ha un forte impatto psicologico e sociale sui pazienti, non a caso ansia e depressione risultano rispettivamente il 72% e il 32% più diffuse nelle persone affette da questa patologia rispetto al resto della popolazione.
"La vitiligine costringe chi ne soffre a misurarsi costantemente con la capacità di accettarsi. Spesso induce insicurezza, chiusura, ansia e depressione. In una recente indagine svolta da Elma Research, i pazienti hanno paragonato questa malattia a una gabbia, una pesante zavorra, un enigma incomprensibile - spiega Valeria Corazza, Presidente di Apiafco - Il confronto con uno specialista è fondamentale per supportare i pazienti in una gestione consapevole della propria condizione e, soprattutto, combattere la disinformazione, tema su cui l'associazione è da sempre impegnata in prima linea". Nella settimana dal 25 al 30 novembre - riporta una nota - saranno messi a disposizione dei pazienti affetti da vitiligine oltre mille incontri gratuiti presso i centri specialistici in dermatologia distribuiti su tutto il territorio nazionale.
"In Incyte crediamo che il ruolo di un'azienda vada oltre lo sviluppare e portare ai pazienti soluzioni terapeutiche innovative, ma comprenda anche una forte responsabilità sociale. Per questo, siamo costantemente impegnati al fianco della comunità scientifica e di pazienti per promuovere e supportare iniziative capaci di generare valore per la comunità in cui operiamo. La Vitiligine Week ne è un esempio concreto", sottolinea Onofrio Mastandrea, vicepresidente e General Manager di Incyte Italia.
L'empowerment dei pazienti affetti da vitiligine è anche l'obiettivo della campagna 'La scelta è nelle tue mani. Vitiligine: scopri nuove possibilità', lanciata nel mese di giugno da Incyte con il patrocinio di Sidemast e Apiafco. All'interno della campagna - conclude la nota - sono stati coinvolti alcuni pazienti che hanno affrontato lo stigma e che hanno prestato la propria immagine e la propria esperienza per promuovere una maggiore consapevolezza della vitiligine e stare al fianco di chi convive con questa malattia.
Salute e Benessere
Perrone: “In Italia 1.000 nuove diagnosi al giorno ma...
Il presidente dell'Aiom in apertura del 26esimo Congresso nazionale dell'associazione, 'cresce domanda di assistenza ma risposta Ssn non è adeguata'
"In Italia si stimano circa 1.000 nuove diagnosi di cancro al giorno e questo numero tende ad aumentare di anno in anno dell'1%. Ma la crescita della domanda di assistenza si scontra con una realtà critica: in 10 anni, infatti, sono stati tagliati 1.103 posti letto pubblici nei reparti di Oncologia (nel 2012 erano 5.262, ridotti a 4.159 nel 2022) e il numero degli oncologi sta iniziando a diminuire a livello nazionale, così come quello degli infermieri". Questa la fotografia scattata dal presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Francesco Perrone, in occasione dell'apertura del 26esimo Congresso nazionale in corso a Roma. Per Perrone "cresce la domanda di assistenza, ma la risposta del nostro Ssn non è adeguata".
C'è una "velocità con cui aumenta la domanda assistenziale grazie al progresso delle cure e la velocità con cui il servizio sanitario si adegua o tenta di adeguarsi a questa crescente domanda", rileva Perrone. La "differenza di velocità - spiega - significa che la domanda aumenta molto di più dell'offerta, il che chiaramente mette sotto stress gli operatori che cercano di rispondere ai bisogni di cura dei pazienti e mette sotto stress le strutture all'interno delle quali gli operatori lavorano. Un problema che viene da lontano e che non si risolve dall'oggi al domani. A chi mi chiede che cosa chiediamo alle istituzioni, rispondo 'non c'è una richiesta precisa' da fare alle istituzioni perché so per primo che nessuno ha la bacchetta magica".
A preoccupare il numero uno degli oncologi medici italiani "è la carenza terrificante di specializzanti in radioterapia, fondamentali nel percorso terapeutico di alcuni pazienti oncologici". Inoltre, "si cominciano a registrare posti vuoti nelle scuole di specializzazione in Oncologia e in Anatomia patologica, tutte professionalità che assolutamente servono per poter rispondere alla domanda assistenziale crescente. Un fenomeno che ha origini lontane, risale a 20-30 anni fa, conseguenza di politiche della formazione universitaria che non hanno sufficientemente tenuto conto dei possibili scenari di necessità del Ssn ma fare polemica e cercare colpevoli ora è pratica sterile. Quello che vogliamo fare come Aiom è collaborare con le istituzioni per cercare di trovare delle soluzioni", sottolinea Perrone. "Sicuramente il finanziamento del Ssn non è sufficiente a riorganizzare il sistema, ma insistiamo nel dire che deve essere commisurato al bisogno che il Ssn ha per fare uno scatto in avanti da un punto di vista organizzativo per rispondere ai bisogni assistenziali che i pazienti oncologici giustamente chiedono", conclude.
Salute e Benessere
Da Ai a nuove tecnologie e approccio One health, i temi di...
Si è chiusa ieri sera a Roma la quinta edizione della Fiera del fare Salute
Si è chiusa ieri sera 7 novembre la quinta edizione di Welfair 2024, la Fiera del fare Sanità tenutasi a Fiera Roma, che ha visto in 3 giorni e in oltre 10.000 mq di exhibition la presenza di oltre 500 relatori e protagonisti del mondo della sanità italiana e internazionale che hanno animato circa 70 tavoli di lavoro, oltre 50 tra società scientifiche, associazioni e federazioni di categoria, oltre 50 direttori delle aziende sanitarie e più di una decina di vertici dei ministeri e agenzie nazionali.
Tra i principali temi e novità dell'ultima giornata di Welfair 2024, Phoenix 5.0 per prevenire il rischio e il nuovo ruolo delle assicurazioni in sanità. La sicurezza delle cure non è solo un obbligo di legge, è il crocevia delle grandi sfide della sanità: la sostenibilità finanziaria; la fiducia delle persone; l'introduzione sicura delle nuove tecnologie. "Oggi - ha detto Andrea Minarini, presidente della Società italiana gestori del rischio in Sanità (Sigeris) - presentiamo Phoenix 5.0: il prodotto di 25 anni di sperimentazioni e ricerca in 168 ospedali e 3 Rsa; un metodo che unisce la gestione del rischio clinico e del rischio organizzativo, ormai inseparabili. L'anima del modello Phoenix è la capacità di poter prevenire, mitigare e gestire il rischio attraverso passaggi ben codificati che analizzano sia i processi sanitari che gli eventi avversi per imparare come migliorare ogni passaggio nell'erogazione delle cure".
"E' un sistema unico in Italia - ha spiegato il vicepresidente Sigeris Stefano Mezzopera - che si occupa non solo degli ospedali, ma si occupa anche della sicurezza delle cure nelle Rsa e tutto un nuovo sistema che è dedicato alla sanità militare. Oggi annunciamo la collaborazione con l'Iss nella realizzazione delle buone pratiche". Altra partnership importante ed esclusiva è quella con EY, il network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale. "Chi gestisce il rischio in un'azienda sanitaria - ha detto il senior business advisor di EY Stefano Michelini - affronta una crescente complessità. E' il perimetro del rischio ad essersi allargato: alla responsabilità del clinical risk management si affiancano i rischi legati ai processi gestionali, informatici e finanziari, nonché alle dotazioni strutturali e alla reputazione. Tutto questo complessivamente ricade nell'Enterprise risk management. Per governare processi così complessi c'è bisogno di supporto. Riteniamo che un'organizzazione come EY e una società scientifica come Sigeris possano collaborare per creare una struttura forte, capace di offrire valore aggiunto e sicurezza alla sanità italiana". E' un tema che emerge prepotentemente, in particolare nella gestione della responsabilità civile in sanità.
La legge 24/2017 e il decreto attuativo recentemente pubblicato "richiedono alle aziende sanitarie di mutuare competenze e strumenti specialistici dall'ambito assicurativo, sia nel caso sottoscrivano polizze sia nel caso decidano di adottare cosiddette analoghe misure, ovvero operino in ambito di autoassicurazione - ha spiegato la direttrice Risk Manager Anna Guerrieri del Gruppo Relyens - In questo scenario, la sanità ha maturato, nel corso degli ultimi 15 anni, un unicum nell'orizzonte del mercato assicurativo: la convergenza degli interessi tra assicurato e assicuratore, uniti dalla necessità di misurare con precisione e mitigare il rischio". Entrambi, inoltre, si trovano davanti alla necessità di stimarne l'entità finanziaria, ha precisato Roberto Esitini, Head of Healthcare Industry Mag: "Il rischio clinico - ha detto - oggi viene analizzato in modo qualitativo, non utilizzabile a fini attuariali. Dobbiamo partire dall'analisi qualitativa del rischio per sviluppare per ogni scenario di danno una quantificazione finanziaria. Questo è il nuovo ruolo del Financial risk advisory in sanità".
"Un altro tema di attualità - ha aggiunto Vincenzo Murolo, director Specialty Health & Care Howden Group - è l'entrata in vigore del decreto attuativo della legge Gelli che introduce l'obbligatorietà di stipula della polizza assicurativa della responsabilità civile e l'implementazione di misure organizzative e finanziarie per la corretta gestione del rischio clinico. In questo nuovo contesto si rende possibile il ritorno delle aziende sanitarie nel mercato assicurativo attraverso una corretta ed approfondita analisi dei sinistri pregressi e del modello di governance adottato. Anche il ruolo delle assicurazioni dovrà cambiare trasformandosi da quello di semplice fornitore di servizi a quello di partner coinvolto nella gestione operativa e finanziaria del rischio".
Un'altra relazione stretta evidenziata a Welfair 2024 è quella tra salute umana e salute degli animali. "Quando persone e animali stanno insieme la vita si arricchisce, dall'alimentazione alla salute, all'educazione", ha sottolineato Sara Faravelli, direttrice della comunicazione per Purina Southern Europe, raccontando "l'esperienza di Purina con l'Ospedale Fatebenefratelli di Milano in cui la pet therapy ha offerto un supporto ai bambini ospedalizzati aiutandoli nel loro percorso in ospedale attraverso la relazione con gli animali da compagnia". Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha descritto la One health come principio su cui basare anche l'azione politica: "La salute è un concetto molto ampio. Va vista come un'unica grande salute inserita in una crescita che non deve essere inquadrata solo in termini di Pil. One health è un concetto che abbiamo a cuore, e innerva l'azione del Mimit attraverso strumenti finalizzati alla sostenibilità: in particolare la transizione 5.0 che, a partire dalla digitalizzazione delle imprese italiane, arriva ad includere non solo l'aspetto prettamente sanitario ma l'alimentazione, l'equilibrio tra lavoro e svago, fra indoor e outdoor".
E poi l'intelligenza artificiale, che sta rivoluzionando il settore sanitario, migliorando l'efficacia delle terapie, la precisione delle diagnosi e la prevenzione delle malattie attraverso modelli predittivi. Questo è stato il tema del tavolo 'AI per la Salute', durante il quale massimi esperti internazionali hanno illustrato le applicazioni di questo strumento, che spaziano dalla scoperta di nuovi farmaci al supporto decisionale clinico, fino alla diagnosi tramite radiomica e l'analisi dei big data per anticipare rischi e tendenze patologiche. Un'area particolarmente promettente è la scoperta di nuovi farmaci, ambito nel quale l'Ai analizza enormi quantità di dati per identificare candidati e accelerare lo sviluppo, superando i metodi tradizionali complessi e costosi. In campo diagnostico, l'Ai migliora la precisione attraverso l'analisi delle immagini mediche, come Tac e risonanze magnetiche, estraendo caratteristiche invisibili all'occhio umano e supportando i medici nella diagnosi di malattie complesse. L'uso dei big data in sanità consente all'Ai di creare modelli predittivi per prevenire l'insorgenza di malattie e ottimizzare le terapie, trasformando l'assistenza sanitaria da reattiva a preventiva.
"Per cogliere appieno le enormi potenzialità dello strumento - ha commentato Gianluca Testa, primario di Medicina al Cardarelli di Campobasso e docente di Malattie dell'apparato cardiovascolare alla Facoltà di Medicina dell'Unimol - i segnali che addestrano gli algoritmi di intelligenza artificiale devono essere chiari e gli algoritmi devono essere governati in base a obiettivi. L'esempio dello smart watch Huawey è eloquente. Ha generato un terzo di falsi positivi se indossato con l'obiettivo di intercettare la diagnosi, è invece molto utile alla sanità se utilizzato con l'obiettivo di caratterizzare i comportamenti per qualificare e quantificare le popolazioni, nell'ottica del supporto al medico".
Altro tema, il cambio di orizzonte dell'accreditamento e del privato autorizzato in sanità. "Da trent'anni i criteri sono sempre più rigidi e ci aspettiamo dal Decreto concorrenza uno spartiacque: ci sarà più lavoro per le strutture che raggiungono le performance di eccellenza, mentre le meno performanti perderanno terreno - ha prospettato Fulvio Basili, Ad del Gruppo Eco Safety, che affianca nel solo Lazio il 60% delle strutture sanitarie convenzionate - Nel nuovo scenario ci sono grandi possibilità di crescita e miglioramento della sicurezza e della qualità e si rafforza il ruolo dei Consulenti superspecializzati per affiancare la sanità in questo percorso".
Altro tema, come sarà il pediatra del futuro? "Ci vuole un nuovo modello per formare i 4. 500 giovani medici in formazione - ha spiegato Gianluigi Marseglia, direttore della Scuola di specializzazione in Pediatria di Pavia e coordinatore di tutte le scuole di specializzazione delle università italiane presente a Welfari 2024 - Il pediatra è il medico della crescita, segue la persona dagli 0 ai 18 anni. Alle competenze cliniche devono aggiungersi empatia, capacità di capire le emozioni ma anche di gestire con disinvoltura la tecnologia". Formare alla governance: le competenze per scegliere l'innovazione.
Ad affrontare il capitolo formazione è stata Marinella D'Innocenzo, presidente dell'associazione L'Altra Sanità: "La formazione - ha osservato - è sicuramente una leva strategica per il cambiamento, non c'è cambiamento se non c'è innovazione e innovare significa avere le competenze per poter guidare il cambiamento. Ad oggi si discute su quelle che sono le competenze necessarie per guidare le grandi trasformazioni che porteranno all'innovazione e al cambiamento. Le transizioni a cui dobbiamo tendere sono sicuramente quella demografica, la digitale, quella organizzativa, e per fare tutto questo e per vincere la sfida della trasformazione abbiamo bisogno di alcune skills. La prima è sicuramente la formazione necessaria per la governance delle aziende. Poi ci sono le competenze per portare avanti la programmazione, per gestire e per guidare i processi di trasformazione interni alle aziende sanitarie. Esiste un problema non soltanto di alfabetizzazione dei cittadini, ma anche quella di poter contare su degli operatori in grado di usufruire della grande opportunità della digitalizzazione. Non basta saper utilizzare il computer, noi oggi abbiamo bisogno di utilizzare tutti gli strumenti che la digitalizzazione fornisce".
Un altro argomento trattato è stato il lipedema, una patologia del tessuto connettivo caratterizzata da un eccessivo accumulo di tessuto adiposo fibrotico intorno a glutei, fianchi e arti, che colpisce principalmente le donne e si manifesta in periodi di cambiamenti ormonali come pubertà, gravidanza e menopausa. A differenza dell'obesità, il lipedema è associato a dolore e non risponde facilmente alla perdita di peso con metodi convenzionali, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti. Nonostante sia stata descritta decenni fa, questa patologia è ancora sottostimata e sotto-diagnosticata, con stime di prevalenza che variano tra il 7 e il 18% delle donne. La ricerca è scarsa, con solo circa 500 studi disponibili, la metà rispetto a quelli sull'unghia incarnita, ha denunciato Sandro Michelini, angiologo e presidente dell'Associazione internazionale Lwa - Lipedema world alliance. Negli ultimi anni, approcci poco basati sull'evidenza hanno proliferato, alimentati da fonti non scientifiche. Tuttavia, la sfida della medicina moderna è identificare le cause delle malattie per eradicarle. Poiché le malattie, compreso il lipedema, sono multifattoriali, non esiste una soluzione unica. I ricercatori hanno quindi sviluppato il concetto di 'hallmark' per identificare i tratti distintivi delle malattie. Il tavolo tecnico 'Verso gli 'hallmark' del lipedema' è stato organizzato con l'obiettivo di delineare il profilo del lipedema e sviluppare future linee di ricerca, favorendo un approccio integrato e multidisciplinare, basato sull'evidenza per la prevenzione e la cura di questa patologia.
Infine gli appuntamenti del teatro della salute. Riscoprire le basi biofisiche del benessere a partire dalla luce, dai gas e dall'acqua è stato il focus del tavolo 'Luce, gas e acqua. La biofisica del benessere', coordinato dal medico e scienziato Eugenio Luigi Iorio, fondatore dell'Università Popolare di Medicina degli Stili di vita. Se è noto a tutti che l'acqua è essenziale per il benessere, è stato ribadito come i gas siano altrettanto cruciali. I gas biologici, come l'ossido nitrico, il monossido di carbonio e l'idrogeno solforato, giocano per esempio ruoli vitali nella segnalazione cellulare. Del tutto fondamentale nel mantenimento o recupero del benessere è anche la luce, anche attraverso specifici nutraceutici, i fotoceutici. Studi recenti rivelano che esistono recettori per la luce non solo nella retina, ma anche nella pelle e che componenti cellulari possono emettere fotoni per finalità di segnale. Dai raggi luminosi per curare il lupus vulgaris alla produzione di vitamina D, la fotobiologia esplora come i fotoni luminosi interagiscono con le molecole organiche, modulando specifici bersagli biologici.
'La medicina del futuro: dallo spazio alla terra'. Il tavolo ha indagato le ricadute sulla Terra delle ricerche per spazio e difesa, illustrandone le grandi opportunità, a cominciare dal dato economico: un euro investito nello spazio ne frutta nove sulla Terra. Molteplici sono i benefici per quanto riguarda la ricerca: per adattarsi allo spazio - che è un ambiente estremo, in primis per l'assenza di gravità - bisogna spingere all'estremo anche la ricerca e questo sforzo ha ricadute sulla Terra. "Lo spazio - ha commentato Mariano Bizzarri, professore associato del Dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università Sapienza e responsabile del Laboratorio di biomedicina - permette di fare sperimentazioni e sviluppare tecnologie avanzate che possono avere applicazioni importanti sulla Terra, per l'uomo, che torna al centro, in un sistema universale dalla vastità immensa".
Salute e Benessere
Salute, ‘Metti la psoriasi fuori gioco’ fa...
Domani in via Roma l'iniziativa di sensibilizzazione promossa da Ucb Italia con stand dedicato e un team di esperti, testimonial Claudio Marchisio
Domani a Torino, in via Roma (angolo via Buozzi) dalle 10 alle 13, i cittadini avranno l'opportunità di visitare lo spazio dedicato alla campagna 'Metti la psoriasi fuori gioco', un'iniziativa multicanale di sensibilizzazione sulla psoriasi promossa da Ucb Pharma. L'evento torinese è patrocinato dalla Regione Piemonte. Giunta alla seconda edizione, la campagna mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sui sintomi e le cause della malattia, a promuovere comprensione e supporto per chi è affetto da psoriasi, a combattere lo stigma ad essa associato, favorendo il dialogo con medici e specialisti.
L'iniziativa, patrocinata da Sidemast (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse), Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici), Apiafco (Associazione psoriasici italiani amici della Fondazione Corazza) e Anap (Associazione nazionale per gli amici per la pelle), ha come testimonial Claudio Marchisio, ex calciatore e da anni affetto da questa patologia. Nel 2023 è stato lanciato un sito dedicato, www.mettilapsoriasifuorigioco.it, con profili social collegati su Facebook, Instagram, X e YouTube, per diffondere informazioni corrette e utili sulla patologia con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti. Finora la campagna ha raggiunto risultati significativi - riporta una nota - con 185.000 visite al sito e 97.000 utenti unici. Le impression hanno toccato quota 15.252.329, con una copertura di 6.046.666. Sono stati ricevuti 1.437 commenti, molti dei quali contenevano domande e curiosità sulla psoriasi o sui centri per la diagnosi, e ai quali è sempre stata fornita risposta e assistenza.
Le iniziative messe in campo quest'anno prevedono un 'road show': Torino è la quarta e ultima tappa dopo Napoli, Roma e Bologna. Verranno allestiti 'spazi' informativi e di ascolto. Oltre alla diffusione di materiale informativo ci sarà un momento di approfondimento rivolto al pubblico, con interventi di Simone Ribero, professore associato in Dermatologia presso l'Università degli Studi di Torino, Elpidio Cecere, psicoterapeuta, dei rappresentanti delle associazioni pazienti Apiafco e Adipso, e del testimonial della campagna Marchisio che, da persona affetta da psoriasi, comprende profondamente il disagio e le difficoltà che questa malattia comporta. La sua esperienza lo rende infatti particolarmente sensibile alla causa, ed è per questo che si impegna a supportare chi vive con questa condizione, affinché nessuno si senta mai solo nella propria battaglia.
La psoriasi - ricorda la nota - è una malattia infiammatoria, cronica, non contagiosa della pelle, che in Italia colpisce circa 2 milioni di persone. Ha la stessa incidenza nei due sessi e può insorgere a qualsiasi età. I sintomi più comuni sono secchezza della cute, arrossamento, prurito ed eritema, sensazione di bruciore e sanguinamento. La psoriasi, però, non deve essere considerata solo una malattia della pelle. Si tratta, infatti, di un'affezione a interessamento sistemico, associata a molte altre patologie, prima fra tutte l'artrite psoriasica, che interessa fino al 30% dei malati, oltre a disturbi articolari, metabolici, cardiovascolari e intestinali. La diagnosi della psoriasi è prevalentemente clinica e la sua gravità si misura in base all'estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione, alla risposta alle terapie e al livello di disabilità sociale e psicologica che causa a chi ne è affetto. La psoriasi può avere infatti conseguenze rilevanti non solo fisiche, ma anche personali, sociali e di relazione, alterando negativamente la qualità di vita del paziente. Oltre alle soluzioni terapeutiche, per adeguare le aspettative delle persone affette da psoriasi con quelle della comunità medico-scientifica è importante promuovere un dialogo costruttivo tra tutti i soggetti coinvolti nel miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti.
Federico Chinni, amministratore Delegato di Ucb Italia, ha evidenziato che la psoriasi non comporta solo disagi fisici, ma genera anche un notevole stress emotivo. "E' essenziale - ha dichiarato - che il pubblico abbia accesso a informazioni chiare e precise e che sia consapevole delle opzioni terapeutiche disponibili, in modo da facilitare una comunicazione efficace con i medici. Ucb, oltre a sviluppare soluzioni terapeutiche sempre più avanzate ed efficaci, dedica particolare attenzione agli aspetti psicologici legati alla patologia, che sono altrettanto fondamentali per il benessere globale del paziente. Il benessere psicologico è una componente cruciale".
Consapevole dell'importanza di una comunicazione diretta e accessibile - conclude la nota - Ucb ha promosso numerose iniziative di sensibilizzazione come questa, che fanno parte di un approccio multidisciplinare volto a creare un percorso di supporto completo per il paziente. "Sono molto soddisfatto dei risultati di questo road show, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, interessato e motivato a conoscere meglio una patologia diffusa, ma ancora troppo sottovalutata" ha concluso Chinni.