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Social_vs_TV_Pulse Advertising_Fonte: Freepik

La domanda è lecita ma la risposta non è così scontata. Chiarisce il punto Claudio Burchi Executive Director per l’Italia di Pulse Advertising, l’Agenzia che lavora sulla content creation di qualità per i social media e indaga con l’Osservatorio InSIdE le dinamiche fra utenti e creator in Italia.

Pulse Advertising fornisce un’analisi sul tema per capire quali canali stanno guardando i (tele)spettatori, dove i marchi possono trovare i loro pubblici oggi e come la televisione sia divisiva nel pubblico, sempre più legata all’aspetto social, decisamente meno potente sulle giovani generazioni.

Milano, 12 novembre 2024 - “Un dato subito lampante è che l’advertising online e sui social media ha superato nel 2023 nettamente gli investimenti in ambito pubblicitario televisivo - spiega Claudio Burchi, Executive Director di Pulse Advertising Italia, agenzia di Influencer Marketing e Social Paid Adv che ha recentemente raccolto in un white paper diversi dati ed evidenze sul tema. Sono stati investiti in Italia 10,2 miliardi di euro nella pubblicità, un numero in crescita del 6% rispetto al 2022, di questi oltre il 48% del totale di investimento pubblicitario è destinato al digital e il 35% alla TV (fonte: Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano). “Un dato che è in crescita da tempo e che stiamo monitorando attentamente per capire in anticipo le dinamiche della content creation. Su questo dato naturalmente “pesa” la capacità delle tecnologie e delle piattaforme digitali di misurare con più precisione il famoso ROI (return on investment) e raccogliere una grande quantità di dati utili, sono elementi che spiegano l’importante incremento verso investimenti digitali e social”.

I nuovi “consigli per gli acquisti” funzionano sui social

L’Osservatorio InSIdE promosso da Pulse Advertising Italia lo aveva segnalato nell’ultimo report divulgato a maggio 2024: i social sono il nuovo mezzo comunicativo che fa tremare la tv. I dati della survey evidenziano infatti che sono 29 milioni gli italiani che seguono almeno 1 influencer sui social media e circa il 50% di loro orienta i propri acquisti in base ai consigli diffusi dai content creator. Se aggiungiamo il fatto che oltre il 70% tra 18 e i 34 anni segue programmi e contenuti video attraverso Internet, cioè evitando la tv “classica” (Fonte: ultimo rapporto Auditel-Censis) è chiaro come il mondo digital abbia assunto un’importanza strategica nella scelta del media mix.

“I canali social permettono di comunicare in modo veloce e diretto, diminuendo la distanza tra utente e creator e canalizzano l’acquisto. Sui social la pubblicità funziona ed è misurabile - continua Claudio Burchi, Executive Director di Pulse Advertising Italia – la nostra analisi ha confermato che oggi i content creator sono un riferimento importante per i brand che investono sui social, il pubblico social premia coerenza e storytelling, se si fida, compra. La fiducia verso il creator resta il punto chiave dell'interazione sui social e muove l’utente verso l’acquisto, con un importante incremento della percentuale degli intervistati che afferma di fidarsi dei consigli degli influencer che segue: dal 45% del 2023 al 50% di quest’anno”.

Soppiantato il contenuto freddamente pubblicitario, che lavora solo sull’awareness, oggi l’utente viene convinto ad acquistare se capisce che cosa sta comprando con un video esplicativo, una narrazione, un accompagnamento nell’esperienza. Il 20% degli utenti intensivi di TikTok dichiara di aver preso in considerazione un prodotto Beauty perché raccontato da un creator, segue il 19% di prodotti Tech e il 13% di servizi di Entertainment.

Osservando le evoluzioni nei comportamenti e nelle propensioni dei consumatori, i social network, ognuno con il proprio target, continueranno ad essere nuovi potenti veicoli di ‘consigli per gli acquisti’.

“Dal nostro Osservatorio - non solo quello privilegiato di InSIdE ma anche la misurazione quotidiana delle attività dei nostri progetti - quello che però abbiamo notato è che se la pubblicità “classica” in televisione è rivolta ad un pubblico sempre più anziano è anche vero che, soprattutto con l’introduzione del formato reel su Instagram e TikTok con il suo algoritmo “content first”, non è un azzardo dire che i canali social sono la nuova tv.”

I Social sono la nuova tv

La digitalizzazione e l’evoluzione delle piattaforme social hanno profondamente cambiato le abitudini di fruizione di un’ampia fascia di utenti. In particolare i cosidetti “recommendation media” (Youtube, Meta e Tiktok) potrebbero essere paragonati alla nuova forma di televisione proprio per i contenuti che propongono inanellati grazie alla guida dell’algoritmo che accompagna l’utente nella fruizione di un “palinsesto” scelto sui suoi gusti. I social sono la nuova tv perchè si sono trasformati da network di persone a piattaforme di contenuti, show, rubriche, serie che si ripetono proprio come nel palinsesto televisivo (Fonte: newsletter Scrolling Infinito di Andrea Girolami).

Secondo l’Osservatorio InSIdE la “TV via cavo” resta fonte di informazione e intrattenimento solo per un pubblico “anziano” (il 77% dei baby boomer del campione intervistato). L’utente più giovane fruisce i contenuti televisivi sulle piattaforme social, abituato a contenuti veloci non segue un intero programma, ma guarda solo gli highlights prontamente diffusi quasi in tempo reale. Da qui nasce il fenomeno chiamato Social TV e riguarda tutte le interazioni scaturite dalla rete in seguito alla visione di una trasmissione o di un evento televisivo. Un fenomeno cavalcato consapevolmente dalle stesse reti tv che grazie alla presenza sui social con profili ufficiali popolati da minipillole dei momenti salienti della trasmissione andata in onda alimentano la notorietà di certi personaggi e del programma stesso.“Pensiamo alla tv generalista che con realtà come Belve, Che tempo che fa, Le iene e Temptation Island sui social è arrivata a moltiplicare i suoi spettatori, raccogliendo anche target che sono sempre più distanti dalla tv come elettrodomestico in senso stretto” - continua Claudio Burchi.

“Insomma - conclude Burchi - la risposta alla domanda iniziale “I social hanno ucciso la tv?” è che i social stanno diventando la nuova tv: l’era della content creation sui social network è sempre più viva e dinamica e permette interazioni dirette con gli utenti, convertion e misurazioni dei dati come mai nessun’altra forma di comunicazione. La tv resta uno spunto continuo ma stiamo assistendo ad un tramonto della fruizione classica dei contenuti televisivi per una direzione multipiattaforma e multidevice."

Info: Pulse Advertising https://www.pulse-advertising.com/it/

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Immediapress

Da Londra con amore: DineMe è la nuova app d’incontri per...

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Milano, 14 Novembre 2024. Cibo e appuntamenti sono un’accoppiata celebrata da sempre dal grande schermo. Sono tanti gli esempi di cene romantiche che ci hanno fatto innamorare, ma forse è la Disney, con Lilly e il vagabondo, che ci ha regalato una delle scene più iconiche del primo appuntamento al ristorante: chi non ricorda i due cani che, senza accorgersene, finiscono per baciarsi al centro di un piatto di spaghetti e polpette.

Oggi, nell’epoca in cui la cultura "foodie" è più vivace che mai, scattare foto dei piatti perfetti o restare al passo con i nuovi ristoranti in città sono diventati parte del nostro linguaggio e di come ci relazioniamo con gli altri. Chiunque abbia vissuto un momento di convivialità a tavola sa per certo che il cibo è ben più che semplice nutrimento, è un’esperienza, un modo per entrare in sintonia. E se anche una nuova app d’appuntamenti partisse proprio da qui?

Quando il cibo diventa condivisione (non solo social)

Lanciata inizialmente nel Regno Unito, l’idea alla base di DineMe è quella di combinare l’amore per l’enogastronomia con l’opportunità di creare nuove connessioni sociali, dando agli utenti la possibilità di organizzare appuntamenti - rigorosamente offline - di fronte a un buon piatto. Quante volte si rinuncia a provare quel nuovo ristorante in centro o quel bar famoso dall’altra parte della città solo perché non si ha nessuno con i nostri stessi gusti per andare.

In questo senso, rispetto alle tradizionali piattaforme d’incontri, la dating app DineMe si propone come soluzione per incontrare nuove persone mentre, uniti dalla passione per la cucina, si passa del tempo insieme nel mondo reale, per uno scambio più coinvolgente e meno superficiale.

Come funziona DineMe, la nuova app per chi è stanco dei soliti appuntamenti

Il funzionamento di DineMe è semplice ma originale: gli utenti scelgono una “dine” - il nome per l’esperienza culinaria in piattaforma - in base alle proprie preferenze, dal tipo di cucina, all’orario, fino ai dettagli di chi si occuperà del conto. L’utente che crea il “dine” avrà, infatti, la possibilità di decidere se offrire o dividere il conto in parti uguali, evitando il tipico imbarazzo che emerge alla fine della cena.

In questo modo l’app, non solo facilita gli incontri, ma permette anche di personalizzarli a tal punto da rendere ognuno un’occasione unica. A prescindere dal fatto che magari, seppur lo si spera, si troverà l’anima gemella. L’intento è di creare un contesto rilassato, in cui il cibo e la conversazione guidino la serata, senza pressioni o aspettative eccessive. Ogni “dine” offre così l’opportunità di vivere un appuntamento diverso, dove conta davvero il piacere di stare insieme.

Perché DineMe può essere la scelta giusta per conoscere nuove persone

A differenza di altri social dove l’immagine è tutto, DineMe mette al centro gusti e passioni comuni tra i criteri di scelta, offrendo un’interazione più autentica. Invece di concentrarsi sull’aspetto fisico o sulla professione, la piattaforma richiede solo tre foto, la località, una lista di interessi e una breve bio da personalizzare. Questo approccio, che potrebbe sembrare banale, è invece molto apprezzato da chi è stanco delle dinamiche superficiali tipiche delle app di appuntamenti e cerca esperienze più vere per sfuggire alla cosiddetta "swipe fatigue”, ovvero quella frustrazione legata agli incontri deludenti o ai match mancati.

In un mondo sempre più digitale, dove la prima impressione è tutto, DineMe offre un’opzione che guarda alla sostanza. D’altronde, l’amore per il cibo ha un modo unico di far emergere le nostre caratteristiche e le nostre passioni, e per chi è in cerca di qualcosa di diverso dal solito è difficile immaginare un modo migliore per iniziare una nuova conoscenza.

Per maggiori informazioni

Sito web: https://www.dineme.net/it/

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Immediapress

Manovra/ Collatina (Egualia): «Via dal Ddl misure che...

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Le richieste delle aziende dei farmaci fuori brevetto alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera

Roma, 14 novembre 2024 – «Alla vigilia dell’avvio dell’esame in commissione Bilancio della Camera degli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2025 non possiamo non ribadire con forza la necessità di una profonda revisione delle misure previste nel DDL presentato al capitolo della farmaceutica, a partire dalla cancellazione della misura contenuta nell’art. 57, relativa alla revisione delle quote di spettanza sui prezzi delle industrie a vantaggio della distribuzione intermedia e individuando un percorso per abrogare il payback 1,83 % sulla spesa convenzionata versato alle Regioni».

Questo l’appello di Stefano Collatina, Presidente di EGUALIA (associazione dei produttori di equivalenti biosimilari e value added medicines) alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera.

«Qualsiasi altro tentativo di rimodulazione delle quote di spettanza sui farmaci di fascia A – spiega Collatina - si tradurrebbe in un “attacco” alla sostenibilità della produzione industriale del settore alimentando inevitabilmente i rischi di carenze e indisponibilità di medicinali essenziali in particolare per le terapie croniche utilizzati ogni giorno da migliaia di pazienti».

«Altrettanto inaccettabile e rischioso – prosegue - risulterebbe il progetto, ipotizzato in alcune ipotesi emendative, di redistribuire il tetto complessivo della farmaceutica pari al 15,3% del Fondo sanitario nazionale riducendo il tetto della convenzionata (dal 6,9% al 6,3%) a vantaggio della spesa per acquisti diretti (dall’8,3%5 all’8,9%) che avrebbe come effetto quello di annullare qualsiasi spazio di possibile intervento sul livello di rimborso per i farmaci fuori brevetto più a rischio di carenza, più volte sollecitata dalle imprese. La strada è un’altra: aumentare il complesso delle risorse della farmaceutica sul FSN, perché è la spesa ad essere sottofinanziata».

«Ci auguriamo invece – conclude il presidente di Egualia - che possa essere definitivamente introdotto nel nostro ordinamento il meccanismo dell’accordo quadro nelle procedura di gara per i farmaci fuori brevetto in ospedale, antidoto indispensabile alla ricorrente fuga della imprese dalle gare ospedaliere».

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Egualia

Sara Todaro

Mob. +39 348 9009082

sara.todaro@egualia.it

www.egualia.it

EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.

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Immediapress

Alessandro Gherardotti “L’agente di commercio:...

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Alessandro Gherardotti

Il noto esperto di reti commerciali svela il segreto per una brillante carriera nel mondo delle vendite.

Milano, 14 novembre 2024. Alessandro Gherardotti, National Sales Recruiter di Pagine Si! S.p.A, figura di spicco nel panorama italiano della creazione di reti commerciali, ha recentemente sottolineato l'importanza fondamentale del ruolo dell'agente di commercio nel percorso di crescita professionale.

"L'agente di commercio è molto più di un semplice venditore - afferma Alessandro Gherardotti- È un vero e proprio imprenditore individuale all'interno di un'azienda, con un'autonomia e una responsabilità che lo mettono alla prova ogni giorno. Questa esperienza unica è un trampolino di lancio eccezionale per chi ambisce a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità nel mondo delle vendite."

Secondo l'esperto, il lavoro dell'agente di commercio offre una serie di vantaggi unici.

Lo sviluppo di competenze trasversali: gli agenti di commercio acquisiscono competenze in ambito commerciale, relazionale, negoziale e di gestione del tempo, tutte fondamentali per una carriera di successo.

Autonomia e responsabilità: l'agente di commercio è padrone del proprio tempo e delle proprie azioni, sviluppando così un forte senso di responsabilità e iniziativa.

Visione a 360 gradi del business: essendo a diretto contatto con i clienti, gli agenti di commercio acquisiscono una profonda conoscenza del mercato e delle dinamiche competitive.

Rete di contatti: gli agenti di commercio costruiscono una rete di relazioni professionali che può rivelarsi preziosa per tutta la carriera.

"Tutti i più bravi direttori vendite e direttori commerciali che conosco hanno un passato da agenti di commercio - continua Alessandro Gherardotti- Questo perché l'esperienza sul campo è insostituibile per comprendere a fondo le esigenze dei clienti e le dinamiche di mercato. Chi ha lavorato come agente di commercio ha una marcia in più."

"Non è solo un lavoro, è una scuola di vita che ti prepara per ruoli di maggiore responsabilità e leadership," sottolinea. La sua visione è chiara: il futuro delle carriere manageriali commerciali passa attraverso l'esperienza diretta e pratica che solo il ruolo di agente di commercio può offrire.

L'esperto si rivolge ai giovani, invitandoli a considerare l'agente di commercio come un'opportunità per lanciarsi in una carriera stimolante e gratificante. "Se siete ambiziosi, determinati e avete una forte passione per le vendite, l'agente di commercio è il percorso giusto per voi. – assicura Gherardotti- Non abbiate paura di mettervi in gioco e di affrontare nuove sfide."

Parole che confermano l'importanza strategica del ruolo dell'agente di commercio nel mondo del business. Chi decide di intraprendere questo percorso si apre le porte a un futuro ricco di opportunità e soddisfazioni.

In un'epoca in cui le opportunità di lavoro sono molteplici e spesso confuse, il consiglio dell’esperto risuona come una guida preziosa per chiunque voglia costruire una carriera solida e di successo nel mondo delle imprese.

http://www.paginesispa.it

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