Briatore: “Più turismo? Vendere meglio l’Italia e trattare meglio la gente”
Il monito e le parole dell'imprenditore al side event del G7 Turismo a Firenze: "L'Italia ha scoperto il turismo da quando è ministro Daniela"
"Dobbiamo vendere meglio il nostro Paese e trattare meglio la gente che viene perché sta di meno nel nostro Paese e di più in Francia". E' il monito che l'imprenditore Flavio Briatore lancia dal side event di apertura del G7 Turismo a Firenze. "Non riusciamo a vendere bene il nostro Paese perché non riusciamo ad avere musei differenziati, perché non abbiamo i taxi, ad esempio a Roma, e quando i turisti americani tornano in Texas riferiscono di aver aspettato 5 ore per un taxi...c'è un passaparola non positivo", ha aggiunto.
In Italia, tra l'altro, per Briatore "da una parte c'è italiano che vuol fare, dall'altra un mucchio di tempo in burocrazia e di costi...l'industria è un'azienda molto importante, possiamo aver ricavi enormi, ma le spiagge non le puoi fare, le distanze degli ombrelloni te le dicono loro...l'industria del turismo è molto importante e l'Italia ha scoperto il turismo da quando è ministro Daniela perché ora c'è un ministero, prima si andava negli uffici dell'agricoltura, del commercio", ha detto facendo riferimento al ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Un museo unico per mostrare le grandi bellezze italiane finora custodite nei depositi delle gallerie d'arte. E' l'idea che l'imprenditore ha poi lanciato dal 'side event'. "Mi sembra una cosa logica: abbiamo il 70% delle opere d'arte nelle cantine, perché non si fa un museo come il Prado in cui entri dentro e c'è tutto? Avere un museo unico dove racchiudi tutto, come il Louvre a Parigi", ha detto Briatore parlando con i giornalisti a margine del panel ospitato a Palazzo Spin Feroni, sede storica della Maison Salvatore Ferragamo.
"Noi siamo al 18esimo posto nella classifica dei musei e quindi mi sembra una cosa logica: nel museo unico ci mettiamo dentro tutta la roba che abbiamo in cantina e lo facciamo pagare - ha spiegato Briatore -. Potrebbe aiutare la gestione, noi vendiamo un turismo cheap, altrove si paga e anche tanto".
"Il turismo è una risorsa, è una delle poche aziende in Italia che possono funzionare, ma dovremmo averlo anche invernale, non solo estivo, però sicuramente è una risorsa da valorizzare", ha concluso Briatore.
Cronaca
Indagine su medici europei e Ai, italiani più scettici in...
Report Univadis Medscape, impatto positivo per radiologia e medicina generale
Sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale (Ai) nella cura diretta dei pazienti, per esempio attraverso chatbot che forniscono consigli, i medici italiani (62%) risultano essere i più scettici di tedeschi (58%) e francesi (56%). Anche in termini di prospettive future per le applicazioni che usano l'Ai, tra i professionisti italiani prevale una posizione più neutrale e attendista (40%) rispetto a quanto emerge tra i i colleghi portoghesi (54%), inglesi (50%) e spagnoli (46%) che, al contrario, si dichiarano entusiasti sul futuro di queste tecnologie. A prescindere dalla percezione attuale, la quasi totalità dei medici intervistati (95%) ritiene importante approfondire le proprie conoscenze sull'Ai e le sue applicazioni in campo medico. Solo 1 medico su 10, infatti, dichiara di sentirsi già molto preparato su questi temi. Sono i risultati di un'indagine condotta su un campione di 5.355 medici in 6 Paesi europei (Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Uk), analizzando la percezione della classe medica rispetto all'uso dell'intelligenza artificiale, realizzata da Univadis Medscape, il portale di informazione per i professionisti della salute con notizie, strumenti, aggiornamenti e formazione per la classe medica presente in numerosi Paesi.
Tra gli ambiti in cui l'intelligenza artificiale ha già dimostrato di poter avere un impatto positivo nella pratica clinica - si legge in una nota - la radiologia è al primo posto secondo la maggioranza degli intervistati, seguita dalla medicina generale per inglesi, portoghesi e spagnoli. Gli italiani si dichiarano invece molto favorevoli all'adozione dell'Ai in ambito amministrativo e di archiviazione dei documenti (77%) e risultano essere anche i più ottimisti rispetto alla possibilità di ridurre i casi di malasanità (64%) e di errori medici (63%) attraverso l'uso dell’Ai, seguiti dai medici spagnoli (61%) e portoghesi (57%). Al contrario, i medici del Regno Unito ritengono che l'uso di queste nuove tecnologie potrà aumentare la malpractice (40%) e il rischio di errore medico (31%). Sembra invece raccogliere un consenso trasversale in tutti i Paesi l'aspetto regolatorio: il 93% dei medici intervistati in Spagna, il 91% in Portogallo, l'88% in Germania e Italia e l'82% in Francia concordano sulla necessità di definire una normativa specifica che regoli l'uso dell'Ai in ambito sanitario.
Le applicazioni dell'intelligenza artificiale in campo medico sono sempre più numerose e oggetto di studi volti a comprenderne benefici, rischi e potenzialità nei diversi ambiti di utilizzo. Se gli studi sono importanti per confermarne sicurezza e affidabilità, un ruolo fondamentale nel processo di implementazione dell'Ai nella pratica clinica lo gioca il medico, con il suo grado di fiducia e accettazione di queste nuove tecnologie. Il confronto tra le indagini condotte da Univadis Medscape nei diversi Paesi europei evidenzia quindi un crescente interesse generale nei confronti dell'intelligenza artificiale in questo settore, mettendo tuttavia in luce percezioni differenti rispetto alle specifiche applicazioni di queste tecnologie nella pratica clinica.
Sport
Tyson-Paul tra sold out e numeri record: tutto sul match...
Lo youtuber sfida la laggenda dei Massimi, al ritorno sul ring 19 anni dopo l’ultima volta
Mike Tyson contro Jake Paul, ci siamo. Il sold out dell’AT&T Stadium di Arlington, in Texas, delinea il contesto del match-show. La casa in cui danno di solito spettacolo i Dallas Cowboys, nel football, aspetta al varco circa 80mila appassionati di guantoni. È il contorno dell’incontro che si prepara a essere il più visto della storia della boxe. Grazie alla popolarità raggiunta negli anni dai due protagonisti, uno youtuber dal seguito clamoroso sui social, e una leggenda del ring.
I numeri di Tyson-Paul
Qualche numero per entrare nella sfida. Il match che andrà in scena ad Arlington , nella notte tra venerdì e sabato (diretta su Netflix, con collegamento dalle 2 in italia), dovrebbe mettere insieme – stando alle previsioni – circa 25 milioni di telespettatori tra gli abbonati. I biglietti vanno dai 37 ai 50mila dollari delle prime file, con suite a bordo ring che permetteranno di godersi l’evento a pochi metri di distanza dai protagonisti (messe in vendita per i vip a 2 milioni). Discorso borse: 40 milioni di dollari andranno a Paul, l’ideatore, mentre 20 andranno a Tyson.
Tyson torna sul ring
Altre curiosità? La prima, che avvolge di fascino l’evento, è il ritorno del 58enne Tyson sul ring 19 anni dopo l’ultima volta. Non solo: Paul, che ha un record di 9 vittorie e un ko, non è mai andato al tappeto e ha aumentato il suo peso di 14 chili per l’occasione. Tyson, che non combatte da un po’, aveva invece collezionato nella sua carriera 50 vittorie (44 di queste per ko) e 6 sconfitte. Numeri che hanno portato la commissione pugilistica del texas a decidere per alcune modifiche al regolamento: ci saranno intanto guanti più pesanti, da 14 once, per alleggerire i colpi. E poi 8 round da 2 minuti, per rendere il confronto meno duro dal punto di vista fisico.
Paul vs Tyson
A poche ore dal match, Paul si è mostrato sicuro: “Voglio che sia il vecchio Mike selvaggio. Pretendo che sia un killer. Voglio il match più duro possibile venerdì sera e voglio che non ci siano scuse da parte di nessuno quando lo metterò al tappeto. Sarà una guerra. Siamo entrambi pesi massimi, non durerà tutti i 16 minuti”. Tyson, tranquillo, ha parlato così: “Sono solo pronto a combattere. Non ho intenzione di perdere”.
Economia
Cop29, Barbaro (Mase): “Fondo italiano per il clima,...
"Per un ammontare di 552,7 milioni di euro"
E' iniziata oggi a Baku la missione del sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro, alla 29esima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (Cop29). Prima giornata con l'intervento italiano al side event 'Finanza climatica e Piano Mattei: un'opportunità per promuovere partnership e investimenti verdi in Africa'.
“Nonostante la ricchezza di risorse, attualmente 600 milioni di persone, il 43% della popolazione totale e principalmente in area subsahariana, non ha accesso all'elettricità, come ci dice l’agenzia internazionale per l’energia Iea - spiega Barbaro - L'Italia ha l'opportunità di contribuire significativamente allo sviluppo sostenibile e alla transizione energetica dell’Africa. Un ruolo decisivo in questo senso è svolto dalla politica di cooperazione ambientale internazionale del Mase e dal Fondo Italiano per il Clima, in sinergia col Dicastero degli Esteri. Il Fondo prevede uno stanziamento di oltre 4 miliardi di euro, di cui il 75% da destinare ad Africa e alla zona del Medio Oriente - Nordafrica. Si tratta di uno degli strumenti finanziari del Piano Mattei, strumento molto flessibile sia rispetto alla platea di beneficiari che rispetto alle modalità di intervento. Da novembre 2023, il Fondo è pienamente operativo e ha approvato i primi 8 interventi per un ammontare di 552,7 milioni di euro, di cui il 91% destinati all’Africa".