Corruzione, arrestati due carabinieri e un imprenditore edile
Nel comune di San Genesio e Uniti (Pavia)
La guardia di finanza di Pavia sta eseguendo, congiuntamente con personale dell'Arma dei carabinieri, un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di due carabinieri, uno dei quali attualmente in quiescenza, e di un imprenditore edile operante nel comune di San Genesio e Uniti, nel pavese. Gli arresti giungono al termine di un'articolata attività in materia di reati contro la Pubblica amministrazione, denominata 'Operazione Clean II'. Sono contestualmente in corso di esecuzione diverse perquisizioni e acquisizioni di documenti, presso enti pubblici, studi professionali e società e persone fisiche, oltre ad una serie di audizioni di persone informate per trovare ulteriori prove e riscontri.
Le indagini
L'attività ha preso le mosse dagli esiti di alcune perquisizioni compiute nell'ambito dell'attività di indagine denominata "Clean P'. L'analisi dei dispositivi sequestrati a un militare, li cui nominativo era emerso come collegato a soggetti emersi nella predetta indagine, ha permesso di accertare la sussistenza di un sistema corruttivo particolarmente radicato, con asservimento della funzione pubblica a fini personali e con compimento di atti contrari ai doveri di ufficio in cambio di favori. Particolare allarme ha destato lo sviamento della funzione dei due militari arrestati, in danno di una ex fidanzata, vessata anche attraverso l'abuso dei poteri dei pubblici ufficiali.
In tale sistema, particolare attenzione è stata rivolta alle vicende relative alla lottizzazione di un'area all'interno del Comune pavese di San Genesio, in cui oltre ad alcune irregolarità urbanistiche, nelle quali risultano coinvolti anche esponenti dell'Amministrazione comunale, si è inserita una ulteriore vicenda corruttiva. Le indagini hanno infatti permesso di accertare come un imprenditore di San Genesio abbia accordato un prezzo di acquisto di particolare favore a uno dei due carabinieri arrestati, colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, in cambio della garanzia della immunità da controlli sul cantiere. Al momento, oltre agli arrestati, risultano iscritte nel registro degli indagati diverse altre persone, tra cui altri soggetti investiti di qualifiche pubbliche, esponenti politici, imprenditori e professionisti. Le indagini risultano ancora in corso e continueranno nelle prossime settimane con ulteriori attività istruttorie.
Cronaca
Collier con diamanti di Maria Antonietta venduto per 4,5...
Battaglia di offerte durata oltre sette minuti all'asta di Sotheby's a Ginevra
Prezzo record per il collier d'Anglesey, capolavoro dell'arte orafa che risale al XVIII secolo, con i diamanti che potrebbero essere quelli della famosa collana di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, la regina ghigliottinata durante la Rivoluzione francese.
Dopo settimane di crescente attesa, il top lot dell'asta di Sotheby's 'Royal and Noble's' a Ginevra, la collana che un tempo fu nella collezione del Marchese di Anglesey ha fatto scalpore con un'aggiudicazione finale di 4.260.000 di franchi svizzeri (pari a 4.837.060 dollari o 4.550.000 euro) a fronte di una stima di 1.600.000 - 2.200.000 franchi svizzeri, quindi più del doppio della sua stima iniziale. In una sala d'asta gremita, sette aspiranti acquirenti hanno dato vita a un'accesa battaglia di offerte durata oltre sette minuti di tensione.
L'anonimo offerente vincitore è ora in possesso di una delle collane più chiacchierate dell'anno: uno straordinario pezzo di storia della gioielleria miracolosamente intatto proveniente da un'importante collezione privata asiatica, che ha fatto la sua prima apparizione pubblica in cinquant'anni quando è stato presentato da Sotheby's a Londra all'inizio dello scorso settembre.
Questo spettacolare gioiello antico è un incredibile testimone della storia, con 500 diamanti e un peso di oltre 300 carati, provenienti dalle leggendarie miniere di Golconda in India. Uno straordinario gioiello di epoca georgiana, composto da tre file di diamanti e rifinito con una nappina di diamanti alle estremità, così importante che poteva essere stato creato solo per i reali o per un aristocratico di alto rango presso una delle scintillanti corti dell'Antico regime, probabilmente la corte francese o inglese.
La sua origine precisa non è documentata. Si sa tuttavia che il gioiello di diamanti apparteneva ai Marchesi di Anglesey, un'importante famiglia aristocratica anglo-gallese con stretti legami con la famiglia reale britannica all'inizio del XX secolo. Nel 1937 Marjorie Paget, Marchesa di Anglesey (figlia maggiore di Henry Manners, VIII Duca di Rutland), indossò il gioiello all'incoronazione di Re Giorgio VI, insieme al famoso diadema di Anglesey. È stata immortalata con l'abito dell'incoronazione e il gioiello di diamanti dal famoso fotografo Cecil Beaton. Nel 1953 la nuora partecipò all'incoronazione della regina Elisabetta II indossando lo stesso insieme di gioielli di famiglia. Il settimo Marchese di Anglesey si separò dall'opera intorno agli anni Sessanta. Nel 1976 è stato esposto nella mostra del bicentenario al Museo Americano di Storia Naturale, prima di essere acquistato da un importante collezionista privato asiatico dove è rimasto da allora.
(di Paolo Martini)
Cronaca
Fatture false per 1,3 miliardi di euro: maxi operazione in...
Maxi evasione Iva nel settore dei prodotti informatici, 43 arresti e sequestri per 520 milioni di euro
Un'associazione per delinquere finalizzata alle frodi fiscali e al riciclaggio, aggravata dal metodo mafioso, è stata smantellata in un'operazione che ha coinvolto gli uffici della procura europea (Eppo) di Milano e Palermo. Complessivamente sono state eseguite, su richiesta del gip lombardo, 47 misure cautelari personali, sequestri di beni, valori e denaro per 520 milioni di euro e ricostruite false fatturazioni per 1,3 miliardi di euro.
In particolare i provvedimenti restrittivi - 34 in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 4 misure interdittive - riguardano indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’Iva intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici e al riciclaggio dei relativi profitti. In relazione alla gestione di alcune società, per le quali sono in corso procedure concorsuali, i provvedimenti restrittivi riguardano anche reati fallimentari. Tra i destinatari delle misure in carcere sette figurano all’estero: per loro è stato emesso il mandato di arresto europeo, quattro dei quali in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria.
E' stato disposto invece nei confronti delle persone e delle società indagate il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni, valori e denaro per oltre 520 milioni di euro, individuato quale profitto complessivo della frode, pari all’Iva evasa, e il sequestro preventivo per riciclaggio di alcuni complessi residenziali e immobiliari del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro a Cefalù (Palermo), nonché di altri immobiliari riconducibili ad alcune delle società, ricadenti nei territori di Chiavari (Genova), Bellano (Lecco), Noli (Savona), Cinisello Balsamo (Milano) e Milano. Il giudice ha riconosciuto per i vertici del gruppo la circostanza aggravante di aver agevolato, investendone i profitti nel settore delle frodi all'Iva, consorterie criminali camorristiche e mafiose e di essersi avvalsi del metodo mafioso.
L'indagine
L'indagine nasce dalla convergenza di due distinti filoni investigativi originati dai Nuclei di Polizia economico-finanziaria di Varese e Milano con Eppo Milano in tema di frodi carosello, e dalla squadra Mobile di Palermo e Sisco, con il coordinamento investigativo ed operativo del Servizio centrale operativo, e dal Nucleo Pef di Palermo con la sede locale di Eppo, in cui emergeva, si legge in una nota della procura, "la partecipazione alla commissione di frodi carosello di esponenti della criminalità organizzata di stampo mafioso e camorristico, gestori di alcune delle filiere di società utilizzate nei circuiti già oggetto di indagine di Milano e incaricati, anche, del rinvestimento dei profitti illeciti". I due procedimenti venivano riuniti, consentendo così di avanzare un'unica richiesta di applicazione di misure cautelari, poi accolta dal gip di Milano.
Oltre 160 le perquisizioni in 30 diverse province presso abitazioni, uffici e aziende riconducibili agli indagati, effettuate anche con l’ausilio di unità cinofile cash dogs della Guardia di finanza, specializzate nel rinvenimento di banconote nascoste. Sono in tutto 200 le persone indagate e oltre 400 le società coinvolte, a molte delle quali cui viene contestato l’illecito amministrativo dipendente da tali reati, come previsto dal decreto legislativo 231/2001. Contestuali attività di esecuzione dei provvedimenti restrittivi, perquisizione e sequestro sono in corso nei Paesi Ue interessati dalla frode e, in particolare, in Spagna, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Bulgaria, Cipro, Olanda, e in paesi extra UE, come la Svizzera e gli Emirati Arabi.
L'indagine riguarda una strutturata frode carosello all’Iva intracomunitaria nel settore del commercio dei prodotti elettronici/informatici che ha investito diversi Paesi Ue (Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania), coinvolgendo anche 20 società estere, e ha riguardato, a dire della procura, anche esponenti della criminalità organizzata siciliana e campana i quali, "intravedendo gli ingenti profitti del business delle frodi carosello, ne sono entrati a far parte fornendo provviste finanziarie, così riciclando altresì i proventi di altre attività criminali". Imponenti i numeri delle imprese coinvolte nella frode scoperta: 269 missing traders, 55 buffer, 28 società broker e 52 conduit estere, per un volume complessivo di fatture false pari a 1,3 miliardi di euro, nel solo quadriennio 2020-2023.
Cronaca
Aria gelida verso l’Italia, neve a bassa quota sugli...
Un nocciolo polare transiterà molto velocemente dalla Romagna fino al Canale di Otranto, abbandonando il Paese già nella giornata di venerdì
Arriva l'inverno sull'Italia. Secondo le previsioni meteo tra oggi e domani una rapida discesa di un nocciolo di aria polare dalla Svezia scenderà come un ‘proiettile’ lungo tutta la fascia adriatica fino alla Puglia, raggiunta tra giovedì e venerdì. Nelle prossime ore sono quindi attese nevicate sparse dall’Appennino Romagnolo verso Marche ed Abruzzo
Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, spiega che, nelle prossime ore, questa massa d’aria gelida è racchiusa in un piccolo nucleo, un nocciolo polare, e transiterà molto velocemente dalla Romagna fino al Canale di Otranto, abbandonando l’Italia già nella giornata di venerdì. Ma durante il suo rapido transito accenderà risvolti invernali sul nostro Paese.
Si attiverà l’effetto ASES, Adriatic Sea Effect Snow, cioè l’arricchimento di umidità della massa d’aria fredda durante lo scivolamente sopra il mite mar Adriatico. Non sono quindi esclusi fino a 20-30 cm di neve fresca sull’Appennino abruzzese oltre i 1000 metri; localmente qualche fiocco si vedrà anche a quote inferiori. Avremo un 14 novembre gemello di un 14 gennaio, 2 mesi in anticipo rispetto alla norma in questo pazzo 2024. Dall’Estate all’Inverno in 48 ore.
Come detto, il ‘proiettile’ svedese sarà veloce, non come un vero proiettile che viaggia a 2000 km/h ma abbastanza veloce da lasciare il nostro Paese entro venerdì. Venerdì 15 novembre sono infatti attesi gli ultimi fenomeni ‘svedesi’ su Puglia, Basilicata e Calabria, con qualche momento di residua instabilità in Sicilia. La quota neve al Sud si attesterà sui 1200-1500 metri, con vento teso che farà percepire temperature invernali: avremo l’effetto wind-chill, il raffreddamento legato al vento che porta via il calore dalla nostra pelle.
Tutto sommato, il weekend poi sarà buono: prevarrà un bel sole in un cielo terso, ripulito dall’umidità dal nocciolo polare svedese. Farà molto freddo al mattino con gelate al Nord e localmente al Centro; solo tra Liguria di Levante ed Alta Toscana si prevedono delle deboli piogge per correnti marittime di Libeccio.
La prossima settimana, infine, potrebbe aprirsi in attesa di una nuova perturbazione atlantica in arrivo dal Nord Europa: la traiettoria di questa discesa perturbata non è ancora certa, comunque avremo delle piogge sparse sul nostro Paese in un contesto novembrino con una leggera risalita delle temperature minime.
Prepariamoci dunque ad un assaggio di inverno specie sul fianco orientale, ma con minime che fino a domenica saranno vicine o sotto lo zero al Centro-Nord; un novembre che si traveste da gennaio per poche ore: un ‘Novembr-aio’ bizzarro con neve fuori stagione al Centro-Sud.
NEL DETTAGLIO
Giovedì 14. Al Nord: peggiora in Romagna. Al Centro: venti freddi, peggiora su Adriatiche con neve a quote collinari. Al Sud: instabile e più freddo.
Venerdì 15. Al Nord: cielo sereno, gelate al mattino. Al Centro: venti freddi, minime vicino a zero anche in pianura. Al Sud: piogge e neve poi migliora.
Sabato 16. Al Nord: cielo sereno, freddo al mattino. Al Centro: bel tempo, freddo al mattino. Al Sud: bel tempo.
TENDENZA: bel tempo nel weekend salvo nubi tra Liguria e Toscana, peggiora da martedì.