Ranieri nuovo allenatore della Roma, il sì dopo una trattativa vera
Sette mesi in panchina e poi un incarico di peso con l'autonomia necessaria e la possibilità di incidere nella scelta della futura guida tecnica
Non sarà solo un 'traghettatore' Claudio Ranieri. Il nuovo allenatore della Roma ha firmato a Londra dopo una trattativa 'vera' con Dan e Ryan Friedkin. Oggetto di una discussione lunga e piuttosto serrata, secondo quanto risulta all'Adnkronos, i margini di manovra e la prospettiva di un ritorno che può funzionare solo in presenza delle garanzie che evidentemente 'il mister' ha ottenuto.
Ranieri non è stata la prima scelta di Freidkin, e il tema è stato chiaramente messo sul tavolo, ma non deve essere una scelta di ripiego fatta solo per tamponare un'emergenza. C'è una stagione da salvare, per quanto è ancora salvabile, ma c'è soprattutto una società da ricostruire, sul piano manageriale e sul piano tecnico. E i due piani, ha messo in chiaro Ranieri, non possono che essere tenuti insieme. Ci sono valutazioni da fare sulla rosa e ci sono decisioni da prendere per strutturare l'area manageriale, con la nomina di un Ceo, e l'area tecnica, che ha bisogno di uomini di calcio. Conta ovviamente la voce della proprietà ma deve avere il suo peso anche una dirigenza che non c'è.
La nota ufficiale chiarirà i termini di un accordo che dovrebbe andare oltre i 7 mesi da allenatore della Roma che attendono Ranieri. Il passaggio dietro la scrivania, con un incarico di peso, dovrebbe garantire un ruolo centrale nel processo di ricostruzione della Roma, partendo da una reale autonomia decisionale e dalla possibilità di incidere direttamente sulla scelta della prossima guida tecnica.
Domani mattina alle 11 Claudio Ranieri guiderà l'allenamento della Roma, terzo allenatore della stagione dopo gli esoneri di Daniele De Rossi alla quarta giornata e del sostituto Ivan Juric, durato poco più di 50 giorni. E inizierà a lavorare per affrontare le partite sul campo, partendo da Napoli, Tottenham e Atalanta, e parallelamente per porre le basi di una società più forte per il futuro. (Di Fabio Insenga)
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Tyson-Paul tra sold out e numeri record: tutto sul match...
Lo youtuber sfida la laggenda dei Massimi, al ritorno sul ring 19 anni dopo l’ultima volta
Mike Tyson contro Jake Paul, ci siamo. Il sold out dell’AT&T Stadium di Arlington, in Texas, delinea il contesto del match-show. La casa in cui danno di solito spettacolo i Dallas Cowboys, nel football, aspetta al varco circa 80mila appassionati di guantoni. È il contorno dell’incontro che si prepara a essere il più visto della storia della boxe. Grazie alla popolarità raggiunta negli anni dai due protagonisti, uno youtuber dal seguito clamoroso sui social, e una leggenda del ring.
I numeri di Tyson-Paul
Qualche numero per entrare nella sfida. Il match che andrà in scena ad Arlington , nella notte tra venerdì e sabato (diretta su Netflix, con collegamento dalle 2 in italia), dovrebbe mettere insieme – stando alle previsioni – circa 25 milioni di telespettatori tra gli abbonati. I biglietti vanno dai 37 ai 50mila dollari delle prime file, con suite a bordo ring che permetteranno di godersi l’evento a pochi metri di distanza dai protagonisti (messe in vendita per i vip a 2 milioni). Discorso borse: 40 milioni di dollari andranno a Paul, l’ideatore, mentre 20 andranno a Tyson.
Tyson torna sul ring
Altre curiosità? La prima, che avvolge di fascino l’evento, è il ritorno del 58enne Tyson sul ring 19 anni dopo l’ultima volta. Non solo: Paul, che ha un record di 9 vittorie e un ko, non è mai andato al tappeto e ha aumentato il suo peso di 14 chili per l’occasione. Tyson, che non combatte da un po’, aveva invece collezionato nella sua carriera 50 vittorie (44 di queste per ko) e 6 sconfitte. Numeri che hanno portato la commissione pugilistica del texas a decidere per alcune modifiche al regolamento: ci saranno intanto guanti più pesanti, da 14 once, per alleggerire i colpi. E poi 8 round da 2 minuti, per rendere il confronto meno duro dal punto di vista fisico.
Paul vs Tyson
A poche ore dal match, Paul si è mostrato sicuro: “Voglio che sia il vecchio Mike selvaggio. Pretendo che sia un killer. Voglio il match più duro possibile venerdì sera e voglio che non ci siano scuse da parte di nessuno quando lo metterò al tappeto. Sarà una guerra. Siamo entrambi pesi massimi, non durerà tutti i 16 minuti”. Tyson, tranquillo, ha parlato così: “Sono solo pronto a combattere. Non ho intenzione di perdere”.
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Milano-Cortina 2026: lo spettacolo dei Giochi nei fumetti...
Il pluricampione paralimpico di nuoto racconterà l’avvicinamento al grande evento sfruttando il suo talento nel disegno. Primo episodio “Team26”, sul programma volontari
Un’iniziativa da campioni per accompagnare l’avvicinamento a Milano Cortina 2026. In un mix di talento, amore e creatività. “È un grande onore poter raccontare l’avvicinamento a questo grande evento grazie alla mia passione per il fumetto. Da atleta, vivere i Giochi Olimpici e Paralimpici da una prospettiva diversa è stimolante. Soprattutto perché so quanto i volontari siano fondamentali per noi atleti durante eventi di questo calibro”. Così Simone Barlaam, pluricampione paralimpico di nuoto e fumettista, ha presentato l’ultima novità verso il 2026. Il fuoriclasse azzurro racconterà sui canali social di Milano Cortina le tappe fondamentali verso i Giochi. Come? Con una matita e tanta fantasia.
L'iniziativa
L’iniziativa fa parte di un più ampio piano di comunicazione del Comitato Organizzatore ed è sostenuta dal Comitato Paralimpico Italiano e dal presidente Luca Pancalli. Nasce per aiutare a diffondere in modo semplice e immediato i grandi progetti della “Road to the Games”, rendendo accessibili per il pubblico anche i processi all’apparenza più complessi. Il primo episodio è dedicato a Team26, il programma volontarie e volontari di Milano-Cortina. Qui Simone Barlaam ha spiegato, attraverso il fumetto, le varie fasi del programma. Dalla candidatura alla selezione finale.
Il contributo di Simone Barlaam
“Nelle vignette – ha spiegato il campione azzurro - mi sono divertito a immaginare scene in cui io e Jannik Sinner, ambassador del programma, spieghiamo come funziona il processo di selezione per entrare a far parte di Team26. Il fumetto è un linguaggio immediato e universale. Un modo diverso per avvicinare a questo mondo anche chi di solito non è abituato a viverlo in prima persona”. Nel percorso verso il 2026, il contributo di Barlaam sarà funzionale a illustrare le varie fasi dei progetti. Per consentire al pubblico e a tutti gli appassionati di partecipare al countdown in modo attivo, mettendo a disposizione la sua grande passione per il disegno.
Verso Milano-Cortina
Le Olimpiadi invernali del 2026 rappresenteranno un grande momento di competizione sportiva, ma non solo. Perché due delle parole chiave saranno inclusione e partecipazione, come spiegato dal responsabile media relations e comunicazione digitale di Fondazione Milano Cortina 2026 Luca Casassa. “Con questo progetto, Milano Cortina 2026 vuole comunicare non solo l'eccellenza delle migliori atlete e dei migliori atleti del mondo, ma anche valori di inclusione, creatività e partecipazione, che sono elementi cardine dello spirito italiano dei Giochi 2026. Le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali tornano in Italia 20 anni dopo Torino 2006, la comunicazione digitale oggi ha un ruolo centrale ed è imprescindibile esplorare nuove modalità per coinvolgere il pubblico in maniera non convenzionale”.
Fumetti e ispirazione
Sulla stessa linea, le considerazioni di Maria Teresa Squillaci, Head of web & social media di Fondazione Milano Cortina 2026: “La serie di fumetti punta a ispirare le nuove generazioni e a coinvolgere il pubblico con un linguaggio accessibile, moderno e visivamente coinvolgente. Con le sue creazioni Simone Barlaam non solo ci aiuterà a spiegare le tappe della 'Road to the Games', ma dà un messaggio importante alle nuove generazioni. Tutti possiamo esprimere più di un talento". (di Michele Antonelli)
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MotoGp, titoli decisi all’ultima gara: i precedenti...
A Barcellona, Pecco parte con 24 punti di ritardo da Martin. La storia del Motomondiale racconta però che tutto è ancora possibile…
Ultimo atto MotoGp con finale da brividi. Il weekend conclusivo del Motomondiale mette in palio a Barcellona il titolo piloti, con la lotta serrata tra il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Lo spagnolo comanda al momento la classifica con 485 punti e un margine di 24 lunghezze su Bagnaia, fermo a quota 461. In Spagna, però, può ancora succedere di tutto. E non sarebbe la prima volta…
Il duello Bagnaia-Martin
Intanto, il contesto. A Martin basterebbe pochissimo per la vittoria del suo primo titolo mondiale nella classe regina: lo spagnolo potrebbe coronare il sogno già vincendo la gara sprint di sabato, o chiudendo di almeno due posizioni davanti a Bagnaia (qui tutte le combinazioni) la sprint race. La curiosità è che, in caso di arrivo a pari punti, il Mondiale finirebbe ancora tra le mani del torinese (in virtù del numero di successi superiore in gara lunga, 10 a 3).
I Mondiali decisi all’ultima gara
Il weekend di Barcellona non sarà una novità, visto che in passato già altre 18 volte il titolo in MotoGp è stato assegnato all’ultima gara. È successo per esempio l’anno scorso, al termine di un’annata dominata ancora da Martin e Bagnaia. E nell’elenco dei precedenti spuntano finali memorabili, con rimonte da annali. La prima nel 1992, con il guizzo di Wayne Rainey, capace di ribaltare alle ultime curve un finale che sembrava già scritto contro il rivale Mick Doohan.
Poi, altri due ribaltoni clamorosi nel nuovo millennio, entrambi con Valentino Rossi come protagonista sfortunato. Il primo nel 2006: Valentino, avanti di 8 punti su Hayden, cadde all’ultima gara tagliando il traguardo in 13esima posizione. Lo statunitense centrò invece un terzo posto d’oro, volando in testa alla classifica. Il secondo nel 2015, con botta e risposta continui tra Rossi e Lorenzo. Valentino, alla ricerca del decimo titolo, arrivò all’ultima gara con 7 punti di vantaggio sullo spagnolo.
Poi, il noto scontro con Marquez e la penalità da scontare alla partenza, con l’ultima posizione in griglia. “The Doctor” ci provò, ma chiuse con un onorevole quarto posto, dopo un lungo inseguimento. A Lorenzo gara e titolo, tra mille polemiche. Al tempo non esistevano le gare sprint e lo svantaggio degli inseguitori era meno corposo rispetto all'impresa che dovrà fare Bagnaia, ma furono sempre successi inaspettati. L'italiano potrebbe partire da qui.