Sesso, 1 giovane su 10 lo esplora prima dei 13 anni ma dialogo in famiglia resta tabù
In occasione della Giornata mondiale dell'ascolto diffusi i dati della settima edizione dell'Osservatorio 'Giovani e Sessualità' realizzata da Durex con Skuola.net
Sin dall'adolescenza la sessualità è parte integrante della vita, ma è vissuta come un tabù ancora oggi. In questo scenario Durex Italia, in occasione della Giornata mondiale dell'ascolto (21 ottobre), mette in evidenza l'importanza del dialogo tra genitori e figli sul tema della sessualità e dell'affettività presentando i risultati della settima edizione dell'Osservatorio 'Giovani e Sessualità', ricerca che il brand realizza in collaborazione con Skuola.net da oltre 6 anni su un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni. (Video)
L'indagine 2024 offre una panoramica del rapporto che preadolescenti, adolescenti e giovani adulti hanno con la sessualità ed affettività, ma anche la prospettiva dei genitori in relazione ai propri figli. Dallo studio emerge che i giovani si approcciano al sesso prematuramente: 1 su 10 ha infatti il suo primo rapporto sessuale prima dei 13 anni, mentre, allo stesso tempo, i temi dell'affettività e della sessualità non vengono affrontati nelle famiglie italiane. Il 44,7% dei giovani non si sente a proprio agio a parlare di questi argomenti con i genitori, il 32,4% non ne sente il bisogno, mentre il 15,1% non ne parla perché il sesso in casa è considerato un tabù.
Per quanto riguarda i genitori, quasi 1 su 3 (32,2%) - si legge nel report - non ha mai ricevuto domande sul sesso dai propri figli e il 19% prova sentimenti negativi nell'affrontare il tema a fronte di domande da parte dei figli, come vergogna e imbarazzo (7,6%), senso di smarrimento e impreparazione (6,2%), timore e paura (5,2%). Se solo il 6,9% dei giovani chiede informazioni in ambito affettivo e sessuale ai propri genitori, addirittura più della metà (55,3%) consulta Internet per chiarire i propri dubbi. L'imbarazzo (31,1%) e l'assenza di una figura a cui rivolgersi (13,4%) portano i giovani a cercare in Rete informazioni sul sesso, con il rischio di credere in fake news, informazioni errate o fuorvianti.
Nel contesto familiare anche il confronto sulla prevenzione è scarso: il 37% dei giovani non ne ha mai parlato e il 23% lo ha fatto solo una volta. Significativo anche il dato relativo all'uso del preservativo: meno di 1 giovane su 2 (44%) lo usa regolarmente e solo il 4% ha ricevuto dai propri genitori indicazioni su come utilizzarlo. La fascia d'età con rapporti sessuali più a rischio risulta essere proprio quella dei giovanissimi, tra gli 11 e i 13 anni, con solo il 26,5% che utilizza sempre il preservativo. In tema di informazione e formazione, dall'indagine emerge la volontà da parte di adulti e ragazzi di introdurre l'educazione sessuale nelle scuole. Il 71,4% dei genitori e l'81% dei giovani è, infatti, a favore dell'inserimento dell'educazione sessuale come materia scolastica obbligatoria.
"Quest'anno ritroviamo nei risultati del nostro Osservatorio delle evidenze che ci offrono non solo una fotografia chiara sulle conoscenze e le abitudini dei giovani sui temi della sessualità e dell'affettività, ma anche il punto di vista degli adulti - afferma Laura Savarese, direttrice Affari regolatori e Relazioni esterne di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa, che commercializza il brand Durex in Italia - Da quanto emerge, non ci sorprende in sé la difficoltà di dialogo tra genitori e figli, quanto la rilevanza del fenomeno. Appare, quindi, evidente l'importante ruolo dei genitori e della scuola, oltre che delle aziende e delle istituzioni, per fornire una guida che possa educare i giovani sulla sessualità e affettività".
Alla luce di quanto emerso dall'Osservatorio, Durex - riferisce una nota - si propone di dare un aiuto concreto alle famiglie per migliorare il dialogo genitori-figli attraverso delle iniziative che rientrano nel più ampio progetto del brand 'A Luci Accese', programma di educazione affettiva e sessuale che ha l'obiettivo di diffondere la cultura di una sessualità protetta, libera e consapevole.
"In quanto leader nella categoria del benessere sessuale, Durex ha l'ambizione di poter garantire un accesso sempre maggiore a strumenti di educazione affettiva e sessuale, aiutando i giovani a sentirsi supportati su questa tematica a scuola, in famiglia, nella vita - sottolinea Paolo Zotti, amministratore delegato di Reckitt Benckiser Healthcare (Italia) Spa - Abbiamo deciso di promuovere dei progetti di impatto sociale mettendo a disposizione delle famiglie nuove opportunità per migliorare la comunicazione e promuovere una sessualità protetta e consapevole".
Inoltre Durex, in collaborazione con Serenis, centro medico online per il benessere mentale, ha scelto di offrire un aiuto concreto a tutti quei genitori che non sanno o vogliono scoprire di più su come parlare ai propri figli di sessualità. L'iniziativa dà alle famiglie la possibilità di usufruire di una seduta gratuita con uno psicoterapeuta di Serenis, per comprendere meglio come affrontare nel modo più semplice il tema della sessualità e dell'affettività con i propri figli. L'accesso al colloquio e alla seduta è libero e non è in alcun modo vincolato o collegato all'acquisto di prodotti o servizi. Il servizio, attivo fino a fine ottobre 2025, sarà amplificato all'interno delle farmacie italiane, con materiali informativi, e sarà disponibile alla landing page dedicata https://www.serenis.it/durexaluciaccese.
Infine, in collaborazione con Edulia dal Sapere Treccani, polo Edtech dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Durex - conclude la nota - ha sviluppato un corso digitale di 4 video pillole, a cura dello psicoterapeuta Rocco Falconeri. Uno strumento educativo pensato dal brand con l'obiettivo di aiutare i genitori nel dialogo con i figli sul tema della sessualità e affettività. I contenuti digitali - 'Creare il clima giusto', 'Come iniziare il dialogo', 'Come guidare una comunicazione aperta e trasparente', 'Stili genitoriali' - saranno fruibili gratuitamente dal 21 ottobre sul portale dedicato al link: https://edulia.it/durex.
Cronaca
Al via campagna ‘Facciamo squadra attorno al...
Oggi in Senato presentazione dell'iniziativa di FeSDI per il World Diabetes Day 2024 e firma del nuovo 'Manifesto dei diritti della persona con diabete'
Accerchiato e assediato, da istituzioni, società scientifiche e pazienti, al diabete non si fanno sconti. E 'squadra che vince non si cambia': tutti scendono in campo con iniziative legislative, sportive e di advocacy. Il risultato da raggiungere è ambizioso: contrastare una patologia in continua crescita che, secondo dati dell'International Diabetes Federation, entro il 2045 riguarderà globalmente 1 adulto su 8, e che in Italia colpisce circa 4 milioni di persone, ma sembra destinata a estendersi fino al 10% della popolazione entro il 2040. E oggi in Senato viene presentata la campagna 'Facciamo squadra attorno la diabete', realizzata da FeSDI per l'edizione 2024 del World Diabetes Day, che invita a unire le forze per affrontare la sfida comune, in linea con la narrativa delle precedenti campagne 'Il diabete una malattia molto comune' e 'Una persona con diabete non è mai sola'.
Oggi si celebra la Giornata mondiale del diabete che quest'anno ha come tema 'Diabete e benessere' in senso di prevenzione, salute e tutela delle fragilità. FeSDI, che riunisce le società scientifiche di diabetologia, Sid e Amd, e Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, insieme a Sport e Salute e Ita-Italian Wellness Alliance, celebrano la ricorrenza con il convegno di presentazione ufficiale del World Diabetes Day, su iniziativa della senatrice Daniela Sbrollini, presso la Sala Zuccari in Senato. Incontro preceduto dall'illuminazione di blu, colore ufficiale della Giornata, di alcuni luoghi simbolo della Capitale nella notte fra il 13 e 14 novembre, come Colosseo, Arco di Costantino, Teatro Marcello e piazza della Repubblica. Questa sera anche Palazzo Madama, Palazzo Montecitorio e Palazzo Chigi si tingeranno di blu per dimostrare la vicinanza e l'attenzione delle istituzioni italiane verso tutte le persone con diabete. Un ponte ideale con il Giubileo 2025 che porterà a Roma oltre 32 milioni tra pellegrini e turisti, tra i quali anche tanti con diabete. Il diabete, quindi, non è più un nemico da affrontare da soli. Istituzioni, società scientifiche, professionisti della salute e, soprattutto, i pazienti stessi sono sempre più coesi nel contrastare la malattia.
Quello italiano, nell'ambito di diabete e obesità - riporta una nota - è uno scenario di grande impegno istituzionale, grazie soprattutto all'attività dell'Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili: gli ultimi anni hanno visto la presentazione del Pdl n.741 a prima firma dell'onorevole Roberto Pella, grazie al quale l'Italia potrebbe avere oggi, primo Paese al mondo, una legge specifica sull'obesità, e del Ddl n. 287 a firma della senatrice Sbrollini per rendere l'esercizio fisico prescrivibile come un farmaco da parte del medico di medicina generale, del pediatra di libera scelta e degli specialisti, con l'obiettivo di incentivarlo quale strumento di prevenzione e cura. Oggi, con il Ddl 'Disposizioni per l'arruolamento di atleti con diabete nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato', sempre su iniziativa della senatrice Sbrollini, si porta avanti un'altra battaglia, quella per rendere possibile agli atleti con diabete l'accesso ai gruppi sportivi militari. Una battaglia contro lo stigma e la discriminazione, e per lanciare forte e chiaro il messaggio che lo sport è non solo possibile ma anche auspicabile nel contrasto a questa patologia. Il Convegno, dunque, fa il punto della situazione su una malattia cronica che interessa milioni di individui, ribadendo l'importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della gestione efficace. Al centro della giornata anche la firma del 'Manifesto dei diritti della persona con diabete e dei doveri dell’individuo e della comunità'.
"L'attività fisica non solo è un vero strumento terapeutico, ma esercita i suoi benefici anche a livello psicologico, sociale e di inclusione: si tratta di benefici cumulativi che vanno oltre la gestione della patologia e arrivano al senso di controllo e di appartenenza - afferma Sbrollini, presidente dell'Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e presidente di Ita - Il disegno di legge che ho presentato intende dare la possibilità di inserirlo in ricetta medica, così che le famiglie possano usufruire delle detrazioni fiscali. La speranza è che, recuperando attraverso il 730 parte dell'investimento, le persone siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute".
"Il diabete comporta gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto e dei suoi familiari, oltre che un impatto importante sullìeconomia del Paese, con costi diretti e indiretti legati alla perdita di produttività - dichiara Pella, presidente Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili - Come Intergruppo siamo fortemente impegnati, oltre che nell'iniziativa legislativa, nel mettere il tema al centro dell'agenda politica secondo un approccio olistico e multisettoriale, volto a garantire alle persone con diabete gli stessi diritti delle persone sane, portando avanti un'alleanza tra tutti i soggetti coinvolti e promuovendo a tutti i livelli di governo la cultura dei sani stili di vita, dell'attività fisica e della prevenzione. Di questo tema e delle responsabilità dei decisori locali per la promozione della salute parleremo proprio in occasione della prossima Assemblea nazionale Anci di Torino dal 20 al 22 novembre".
"Occorre realizzare una rivoluzione copernicana nell'approccio al diabete - commenta Riccardo Candido, presidente FeSDI e Associazione medici diabetologi (Amd) - Dobbiamo passare da un sistema che mette al centro la malattia a una rete che accolga e assista la persona con diabete e garantisca il suo diritto alla salute. E' quindi necessario dare l'opportunità a tutti i pazienti di avere le cure migliori e investire con più decisione per evitare che nuove persone si ammalino, da una maggior 'accessibilità' dell'attività fisica e della pratica sportiva alla promozione dei corretti stili di vita, fino alla sensibilizzazione delle nuove generazioni". "Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi avanti nella comprensione del diabete e nella sua gestione - sottolinea Raffaella Buzzetti, presidente Società italiana di diabetologia (Sid) - Nuovi farmaci, terapie innovative e programmi di educazione terapeutica hanno migliorato significativamente la qualità di vita dei pazienti e questo anche grazie alla mobilitazione delle istituzioni".
Rinsaldata anche l'alleanza con Sport e Salute, coinvolta nei mesi scorsi in un protocollo d’intesa firmato insieme a FeSDI e agli Intergruppi parlamentari Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e Qualità di vita nelle città, per promuovere stili di vita sani e fare sensibilizzazione sulla prevenzione di diabete e obesità.
"Il gioco di squadra è fondamentale quando si deve affrontare un'emergenza. La pratica sportiva, l'attività fisica, le abitudini alimentari e i corretti stili di vita, che noi siamo chiamati a diffondere e promuovere, hanno una funzione non solo di cura e contrasto a diabete e obesità, ma anche di prevenzione - dichiara in una nota il presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma - I dati, soprattutto legati all'infanzia, ci chiamano ad un impegno concreto e a tutto campo. E' per questo che oltre ad impegnarci per riqualificare l'offerta di impianti, realizzando anche aree gratuite nelle città per facilitare l'accesso alla pratica sportiva, abbiamo avviato, su impulso del ministro per lo Sport e i Giovani, del ministro della Salute, del ministro dell'Istruzione e del Merito e del ministro dell'Agricoltura, diverse attività sull'educazione alimentare con iniziative di sensibilizzazione per tutte le fasce d’età, a partire dalle scuole, per diffondere l’importanza di una alimentazione corretta ed equilibrata".
E sempre in tema di sport, firmato questa mattina un protocollo d'intesa tra FeSDI e Lega del Ciclismo Professionistico: alla squadra che circonda il diabete si aggiungono i ciclisti professionisti. Infine, a suggellare il convegno di presentazione in Italia del World Diabetes Day, la firma del nuovo 'Manifesto dei diritti della persona con diabete', che devono essere gli stessi di tutti gli altri cittadini: all'informazione, alla prevenzione, all'educazione terapeutica, al trattamento e alla diagnosi delle complicanze non può essere negato.
Cronaca
Da ‘La Vanguardia’ a Francesco Guccini,...
Dagli Stati Uniti all'Italia, si parla di "contenuti tossici" e di "manipolazione dei pensieri politici" in merito al social network di Elon Musk
Continua la fuga da X da parte di testate giornalistiche e noti nomi dello spettacolo italiano e statunitensi. A causarla è il suo patron, Elon Musk, scelto dal neo eletto presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump per guidare il dipartimento per l'Efficienza governativa.
Le testate giornalistiche ed eventi internazionali
Il primo giornale a dire addio a X è stato il 'Guardian', storico quotidiano della sinistra britannica. A seguirlo è stato il giornale spagolo 'La Vanguardia' che ha annunciato la chiusura degli account sulla piattaforma, denunciando "contenuti tossici" e una "deriva" che "lede i concetti minimi di etica e giustizia". Jordi Juan, direttore del quotidiano spagnolo, ha spiegato in un editoriale che 'La Vanguardia' ha deciso di interrompere la pubblicazione di post su X nel giorno in cui è stata resa nota la decisione di Donald Trump di nominare Elon Musk alla guida del Doge, acronimo del dipartimento per l'efficienza governativa della prossima Amministrazione Trump.
L'account X resterà 'congelato'. La decisione del giornale arriva "per non contribuire con il traffico creato da 'La Vanguardia' alla crescita" della piattaforma. L'accusa è che dall'arrivo di Musk, X "ha abusato sempre più di contenuti tossici e manipolati grazie alla proliferazione di bot".
Secondo Jordi Juan, "i consueti team di moderazione che impedivano i contenuti violenti o che incitavano all'odio sono andati scomparendo e la rete è entrata in una deriva che viola i concetti minimi di etica o giustizia che dovremmo rispettare in una società democratica". Sul social sono consentite "teorie del complotto" o la diffusione di fake news che "hanno trovato su X una cassa di risonanza perfetta per poter essere amplificate", è l'accusa. Per Jordi Juan, hanno contribuito alla decisione di dire addio a X la campagna elettorale "o le menzogne diffuse" con la Spagna che faceva i conti con le conseguenze devastanti del fenomeno 'Dana'.
Anche la Berlinale, storico festival del cinema di Berlino, lascia il social network. Nel messaggio pubblicato sull'ex Twitter, la kermesse annuncia che dirà addio a X il 31 dicembre 2024. "Grazie per averci seguito in tutti questi anni. Restiamo connessi su Instagram, Facebook, LinkedIn, YouTube, e il nostro sito web", si legge.
Le celebrità italiane
Anche in Italia molti stanno scegliendo di lasciare X, dopo le esternazioni di Elon Musk sui giudici italiani in merito ai trattenimenti di migranti in Albania. Tra gli ultimi artisti a cancellarsi dal social c'è Francesco Guccini. "Elon Musk - ha detto il cantautore - ha delle idee che sono lontane anni luce dalle mie. Non ho alcun interesse a comunicare su una piattaforma che contribuisce a plasmare narrazioni e a manipolare pensieri politici. Continuerò a vivere serenamente nella mia Pavana, credo che nessuno sentirà la mia mancanza su X".
Qualche ora prima Piero Pelù ed Elio e le storie tese avevano annunciato ai propri fan l'addio al social network per gli stessi motivi. "Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di continuare a far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda", avevano scritto Elio e le storie tese. Un pensiero forse non condiviso da tutta la band: il tastierista Rocco Tanica, infatti, non ha abbandonato la piattaforma e ha continuato a twittare fino a stamattina.
Poi c'è Alessandro Gassmann, da anni molto attivo sul social network, che sta ancora riflettendo sul da farsi. "In tanti stanno lasciando questa piattaforma che è molto cambiata da quando decisi di entrarvi - ha scritto stamattina l'attore - . Se dovessi anche io uscirne mi dispiacerà comunque salutare tutti quelli che fin qui mi hanno dato la loro attenzione, ma forse è la decisione giusta in questo momento".
La Commissione Ue non vuole boicottare Musk
Di diverso avviso è la Commissione Europea che ha voluto esternare apertamente la propria posizione. Thomas Regnier, portavoce della Commissione per l’economia digitale, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, ha detto che "ovviamente la Commissione usa le piattaforme social” per raggiungere i cittadini e dare comunicazioni sul lavoro che svolge e X "è una delle 15 piattaforme" su cui opera. Ricordando che l’esecutivo Ue ha di recente aperto profili anche sulle piattaforme rivali Threads, Mastodon e Bluesky, Regnier ha sottolineato che la Commissione continua a sostenere un’iniziativa di campagna pubblicitaria su X, avviata dopo le stragi del 7 ottobre 2023 e inerente alla disinformazione in Medio Oriente, aggiunge Reigner. L’esecutivo Ue (che a luglio ha avviato un'indagine contro X) "continuerà a monitorare gli sviluppi".
Cronaca
Farmaceutica, BeiGene rivela sua proposta di cambiare nome...
Riafferma impegno internazionale per sviluppare e rendere accessibili farmaci innovativi contro cancro
La farmaceutica oncologica globale BeiGene Ltd ha annunciato oggi l'intenzione di cambiare il suo nome in BeOne Medicines Ltd, confermando il proprio impegno nello sviluppare farmaci innovativi che possano eradicare il cancro, collaborando con la comunità internazionale per raggiungere il maggior numero possibile di pazienti. "Il cancro, una delle principali cause di morte nel mondo, ha un impatto enorme sui pazienti, le loro famiglie e sull'intera comunità - ha dichiarato John V. Oyler, co-fondatore, presidente e Ceo di BeiGene - Nessun paziente, famiglia, medico, ospedale, azienda o Paese deve sentirsi solo nell'affrontare questa terribile malattia. Dobbiamo lavorare tutti insieme per riuscirci ed è per questo che ci impegniamo a svolgere un ruolo fondamentale e a unire la comunità globale. Il nostro obiettivo non è solo quello di offrire terapie innovative a un numero sempre maggiore di pazienti, ma anche quello di identificare e affrontare le difficoltà che ne limitano l'accesso, rendendo i trattamenti maggiormente accessibili. Abbiamo già aiutato oltre 1,4 milioni di pazienti e, con una delle pipeline più ricche del settore oncologico, quest'anno introdurremo più di 10 nuovi potenziali farmaci in fase di sviluppo clinico".
Il nuovo nome e il logo proposti - si legge in una nota - illustrano l'impegno nell'unire la comunità globale per affrontare il cancro. Le caratteristiche fondamentali del nuovo logo includono: 'Be', cioè 'essere', rappresenta l'obiettivo fondamentale di ogni paziente affetto da cancro, quello di essere libero dalla malattia; 'One', che enfatizza la volontà di unione, come una squadra, includendo pazienti, associazioni pazienti, caregiver, scienziati, operatori sanitari, istituzioni governative e aziende con la missione condivisa di eradicare insieme il cancro. Inoltre la parola 'Onc', scritta in rosso all'interno di 'One', sottolinea l'impegno in oncologia; il pulsante di accensione all'interno dell'ultima 'e' rappresenta l'approccio sempre in modalità 'accesa' alla scoperta di nuovi farmaci che possano 'spegnere' i principali fattori di crescita che alimentano le cellule tumorali agendo, allo stesso tempo, sul sistema immunitario dell'organismo, per attaccare mirando a specifici biomarcatori oncologici. Infine, l'angolo inclinato del pulsante simbolizza il percorso che non è sempre lineare, quando si fa ricerca e si perseguono obiettivi ambiziosi.
Il nuovo nome si inserisce all'interno di un più ampio piano strategico di crescita che ha sostenuto la leadership globale dell'azienda in oncologia sin dalla sua nascita nel 2010. Per sostenere l'espansione del portfolio e la crescita globale, in luglio l'azienda ha inaugurato la sua struttura di punta da 800 milioni di dollari dedicata alla ricerca, allo sviluppo clinico e alla produzione presso il Princeton West Innovation Campus di Hopewell, New Jersey (Usa). Quando il nome sarà approvato dagli azionisti, il titolo azionario della società sul Nasdaq cambierà in 'ONC'.
Le oltre 11mila persone che fanno parte dell'azienda hanno sviluppato più di 20 molecole in ambito clinico, ottenuto approvazioni regolatorie in cinque continenti. Il team di clinical operations globale, composto da oltre 1.800 colleghi, conduce studi clinici in Europa, Nord e Sud America, Australia e Asia in più di 45 Paesi. La strategia di portafoglio enfatizza la rapida generazione di dati clinici 'proof-of-concept', resa possibile dall'approccio vantaggioso in termini di velocità e costi delle operazioni cliniche globali.
L'azienda ha consolidato la propria leadership in ematologia con zanubrutinib, la molecola che nella classe Btki ha ottenuto il maggior numero di indicazioni, e negli Stati Uniti è leader nell'utilizzo in nuovi pazienti sia nella leucemia linfocitica cronica recidivante/refrattaria sia in prima linea, oltre a tutte le altre neoplasie a cellule B approvate. L'azienda sta portando avanti questa terapia di grande rilevanza, approvata in più di 70 Paesi, come pietra miliare del suo franchise ematologico in monoterapia e come parte fondamentale di potenziali combinazioni 'best-in-class' con l'inibitore Bcl2 di stadio avanzato sonrotoclax e il degrader (Btk Bgb-16673). Inoltre, l'azienda è focalizzata sull'incremento della propria leadership nei tumori solidi con il suo inibitore Pd-1 (tislelizumab) e sullo sviluppo di potenziali nuovi diversi farmaci 'best-in-class' per i tumori della mammella, del polmone e del tratto gastrointestinale, quali farmaci coniugati ad anticorpi, anticorpi multispecifici, degradatori mirati di proteine e 'small molecules inhibitors'.