Roma, presunto giro di mazzette per pilotare appalti: si indaga anche su fondi Giubileo
Tra gli indagati 5 pubblici ufficiali. Vicende riguardano presunti episodi corruttivi e fraudolenti nel settore della manutenzione e rifacimento del manto stradale. Gualtieri: "Indignazione per possibili irregolarità"
Serie di perquisizioni da parte della Guardia di finanza, anche in Campidoglio, nell’ambito di una indagine condotta dalla Procura di Roma. La vicenda riguarderebbe anche fondi per il Giubileo. Cinque i pubblici ufficiali indagati. Al centro dell'inchiesta per corruzione, su un presunto giro di ‘mazzette’ per pilotare una serie di appalti per lavori di manutenzione delle strade, c'è l'imprenditore Mirko Pellegrini.
Le attività della Guardia di Finanza hanno interessato gli uffici del dipartimento Lavori Pubblici, in via Petroselli, dove sono stati acquisiti atti.
L'indagine e le accuse
I finanzieri del comando provinciale hanno dato esecuzione a decreti di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro, per le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio.
"Le vicende – si legge in una nota della procura di Roma - riguardano presunti episodi corruttivi e fraudolenti posti in essere in fase di aggiudicazione ed esecuzione di appalti banditi nel settore della manutenzione e rifacimento del manto stradale, da Roma Capitale e Astral – Azienda Strade Lazio Spa. Tra gli indagati figurano altresì 5 pubblici ufficiali in servizio presso i citati soggetti pubblici, nei cui confronti sono in corso perquisizioni, sia presso i domicili che nei rispettivi luoghi di lavoro. Le attività di perquisizione riguardano, inoltre, la sede legale e una filiale di un istituto di credito (non sottoposto a indagini)’’.
"Indagini su appalti per 100 milioni"
L'imprenditore al centro dell'inchiesta, in particolare, avrebbe commesso frode nella pubblica fornitura di appalti, tra i quali quelli a via della Serenissima, via della Magliana e piazzale De Bosis, "non adempiendo dolosamente agli obblighi contrattuali previsti e ponendo in essere espedienti maliziosi e ingannevoli idonei a far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, con particolare riguardo allo spessore del manto di asfalto e alle quantità del materiale impiegato’’ si legge nel decreto di perquisizione.
"Dalle indagini è stato possibile rilevare la partecipazione delle società appartenenti al ‘gruppo’ a numerose procedure di gara per lo più inerenti a lavori di rifacimento del manto stradale, con la conseguente aggiudicazione, che nella maggior parte dei casi hanno avuto quale controparte ‘Roma Capitale’, per importi di circa 100 milioni di euro - si legge - In particolare le attività di intercettazione ed i successivi accertamenti, hanno consentito di far emergere l’esistenza di un unico disegno criminoso e di un’associazione per delinquere, il cui dominus è risultato Mirko Pellegrini’’.
Gualtieri: "Indignazione per possibili irregolarità"
"Stiamo seguendo con la massima attenzione le indagini in corso, con la piena collaborazione e con un sentimento di gratitudine per il prezioso lavoro svolto a tutela della legalità e anche di indignazione per la possibilità che delle irregolarità siano state commesse perché questo non devo sporcare il lavoro straordinario e grandissimo che stiamo svolgendo’’, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
‘’Ho disposto una verifica approfondita su tutti gli interventi realizzati dalle ditte coinvolte nell’indagine in corso - ha detto ancora il primo cittadino - Al momento non risultano interventi legati al Giubileo ma naturalmente la verifica è ancora in corso. Vi terremo al corrente dei successivi sviluppi, anche quelli delle nostre autonome verifiche’’.
Politica
Autonomia differenziata, Consulta: legge costituzionale ma...
La Corte Costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità sull’intera legge
La Corte costituzionale ha ritenuto non fondata la questione di costituzionalità dell’intera legge sull’autonomia differenziata delle regioni ordinarie, considerando invece illegittime specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. Lo rende noto la stessa Consulta, in attesa del deposito della sentenza.
In particolare i giudici della Consulta sottolineano che la forma di Stato riconosce, insieme al ruolo fondamentale delle Regioni e alla possibilità che esse ottengano forme particolari di autonomia, i principi dell’unità della Repubblica, della solidarietà tra le Regioni, dell’eguaglianza e della garanzia dei diritti dei cittadini, dell’equilibrio di bilancio.
Pertanto la distribuzione delle funzioni legislative e amministrative tra i diversi livelli territoriali di governo, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione non deve corrispondere all’esigenza di un riparto di potere tra i diversi segmenti del sistema politico, ma deve avvenire in funzione del bene comune della società e della tutela dei diritti garantiti dalla nostra Costituzione. A tal fine, è il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e regioni. In questo quadro, l’autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare una maggiore responsabilità politica e a meglio rispondere alle attese e ai bisogni dei cittadini.
Partendo da queste premesse viene ritenuta incostituzionale la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola Regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà.
Economia
Moda, Liverani (Doxa): “Negozio fisico continua a...
La special projects unit manager di Bva Doxa alla presentazione del primo Osservatorio Moda e Generazioni ‘Fashion & Identity – Vestirsi senza infrastrutture’
“Il negozio fisico continua a rimanere centrale, soprattutto nel momento in cui è in grado di offrire un'esperienza che va al di là dell'acquisto, un elemento che gli outlet possono offrire e che è apprezzato anche dai giovani”. Lo ha detto Cristina Liverani, special projects unit manager Bva Doxa durante la presentazione a Milano del primo Osservatorio Moda e Generazioni “Fashion & Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, un’indagine esclusiva realizzata da McArthurGlen in collaborazione con Bva Doxa.
L’Osservatorio di McArthurGlen rappresenta una lente preziosa per interpretare le dinamiche della moda come linguaggio generazionale, aiutando a comprendere come Millennials e GenZ usino l'abbigliamento per affermare la propria identità. Lo studio rivela due generazioni sempre più libere da condizionamenti, che utilizzano la moda come mezzo di espressione autentica e personale, anticipando nuove tendenze e approcci estetici.
“Abbiamo analizzato soprattutto la generazione Z e i millennials e come i diversi fattori hanno influenzato la costruzione della loro identità personale e del loro modo di apparire. Tra i dati più interessanti - aggiunge Liverani - c’è quello che racconta il dualismo tra le vetrine dei negozi, che continuano ad essere una fonte d'ispirazione estremamente importante, e il mondo dei social, che sta giocando un ruolo determinante nelle sue varie sfaccettature. Anche i diversi social infatti stanno diventando diversamente stimolanti per le varie generazioni”.
“Vestirsi senza infrastrutture significa esprimere attraverso l’immagine quella che è la propria identità senza troppe forzature dall'esterno. Che è poi quello che è emerso dai racconti degli intervistati che hanno partecipato all’indagine. Il 40% del nostro campione - conclude - ci racconta infatti di riuscire a mantenere, seppur con una certa dose di adattamento, il suo modo di apparire prediletto nei vari contesti, per mostrare quella che è la sua identità”.
Sport
Marigona, chi è la tifosa dell’Olympiacos diventata...
La ragazza è originaria del Kosovo ed è stata inquadrata durante una partita di Eurolega
Di Olympiacos-Asvel, partita valida per l'Eurolega di basket, non si sta parlando per la vittoria, a fatica, dei greci. Il match è diventato in poche ore virale per la presenza sugli spalti di una spettatrice che ha catturato rapidamente l'attenzione. Il suo nome è Marigona, una ragazza che è stata inquadrata per caso dalle telecamere durante il match e che è balzata all'occhio per la sua bellezza.
Marigona è una ragazza di 24 anni, che non era mai stata sotto i riflettori prima della sfida di ieri sera. Nata in Kosovo, è emigrata in Germania nel 2004 a causa dell'instabilità politica del Paese balcanico e lì si è laureata in infermieristica.
Durante la partita Marigona è stata inquadrata al fianco di un uomo, il suo compagno, conosciuto proprio in Germania. Si tratta di un uomo d'affari greco che lavoro nella compravendita di orologi e oro. In Grecia i due hanno trascorso la loro prima vacanza insieme, ma alla fine si sono decisi a rimanere e spesso presenziano alle partite casalinghe dell'Olympiacos.
Anche in Grecia la bellezza della ragazza non è passata inosservata e Marigona ha ricevuto diverse proposte per lavorare in televisione. Riguardo l'invito di un programma di modelle, chiamato "Greece's Next Top Model (GNTM)", disse: «Penso che questo tipo di spettacoli riducano la personalità delle donne e le sacrifichino sull'altare della televisione. La bellezza esteriore ha sempre un impatto positivo sul mondo, ma non mi aspettavo che fosse un tale spreco».