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Biden: "Transizione ordinata". Il presidente eletto incontra anche i deputati repubblicani: "Non penso farò terzo mandato, a meno che non vi inventate qualcosa"

Donald Trump e Joe Biden (Afp)

Joe Biden riceve Donald Trump alla Casa Bianca per un ideale passaggio di consegna tra il presidente uscente degli Stati Uniti e il nuovo presidente eletto. Il tycoon, trionfatore nelle elezioni del 5 novembre, si insedierà per il suo secondo mandato il 20 gennaio. "Apprezzo molto una transizione così tranquilla, la più tranquilla possibile. E lo apprezzo veramente tanto, Joe", ha detto Trump rivolgendosi a Biden.

Allo stesso modo Biden si è detto pronto a una "transizione ordinata" a gennaio. "Presidente eletto, ex presidente, Donald, congratulazioni", le parole con cui Biden ha accolto Trump, al quale ha stretto la mano.

In un paio d'ore, tanto è durato l'incontro, archiviati i toni roventi della campagna elettorale, che Trump ha condotto costantemente all'attacco prima contro 'Crooked Joe Biden' (il corrotto Joe Biden) e poi contro Kama Harris. "La politica è tosta ed è, in molti casi, non un bel mondo. Ma oggi lo è e io lo apprezzo molto", detto il neo presidente.

Di un incontro "molto cordiale", uno "scambio di vedute", ha parlato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. "Hanno parlato di questioni importanti di sicurezza nazionale e politica interna che riguardano la Nazione e il mondo", ha detto dopo il colloquio. Biden, ha precisato la portavoce, ha ribadito che "avremo una transizione ordinata e una transizione pacifica".

I conflitti in corso in Medio Oriente e Ucraina sono stati al centro del colloquio alla Casa Bianca tra il presidente eletto e quello uscente, ha poi detto il tycoon in un'intervista telefonica al New York Post, affermando che entrambi "sono stati felici di vedersi" e parlando di un "incontro davvero ottimo".

"Ho chiesto le sue opinioni e mi ha dato il suo punto di vista - ha detto Trump mentre il conflitto in Ucraina va avanti da oltre due anni -. Abbiamo parlato molto del Medio Oriente. Volevo sapere il suo punto di vista su dove siamo e cosa ne pensa. E me lo ha dato, è stato molto gentile".

Assente Melania

Trump è arrivato a Washington su invito di Biden. Un invito che, va ricordato, il presidente eletto non rivolse a Biden dopo la sconfitta elettorale del 2020. Come era stato anticipato, Melania Trump non ha accompagnato il marito per il tradizionale incontro con la first lady Jill Biden.

"La signora Trump non parteciperà oggi all'incontro alla Casa Bianca. Il ritorno del marito nello Studio Ovale per avviare il processo di transizione è incoraggiante e lei gli fa i migliori auguri", ha scritto su X l'ufficio della futura first lady.

Da Jill una lettera di congratulazioni a Melania

Jill Biden ha scritto una lettera a Melania Trump che ha declinato il suo invito a raggiungerla alla Casa Bianca mentre Biden incontrava Trump. La first lady ha accolto Trump insieme al marito. La lettera di congratulazioni per Melania che ha consegnato a Trump per la moglie è stata scritta a mano. Anche Jill Biden ha espresso, nella lettera a Melania Trump, la disponibilità del suo 'team' a fare in modo che la transizione sia ordinata.

Musk a Washington con Trump

 Ad accompagnare Trump nel suo ritorno vittorioso a Washington c'era invece Elon Musk, considerato uno dei principali artefici della vittoria elettorale dell'ex presidente.

Il miliardario tech, al quale è stata appena affidata la guida del Dipartimento per l'efficienza governativa, era al fianco del tycoon durante l'incontro con i deputati repubblicani. "Ama Mar-a-Lago", ha detto Trump, scherzando sul fatto che non riesce a liberarsi di Elon Musk, secondo quanto rivelano alla Cnn fonti che hanno partecipato alla riunione a porte chiuse.

Trump incontra i deputati repubblicani

Le fonti della Cnn precisano che Musk, che è stato lodato più volte dal tycoon, non ha preso la parola durante la riunione aperta dallo Speaker Mike Johnson che ha definito Trump "il re del comeback".

Tra il serio e il faceto, Trump ha fatto riferimento, parlando ai deputati repubblicani, a un suo terzo mandato, che sarebbe vietato dalla Costituzione che impone il limite di due mandati presidenziali. "Sospetto che non farò un terzo mandato, a meno che voi diciate 'è bravo, dobbiamo inventarci qualcosa'", ha detto il presidente eletto. I repubblicani, secondo le proiezioni della Cnn, manterranno il controllo della Camera dei Rappresentanti.

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Esteri

Ucraina, Lavrov: “Una tregua ora sarebbe...

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Il ministro degli Esteri russo: "Abbiamo bisogno di accordi giuridici definitivi"

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov - (Afp)

La Russia gela le speranze di una tregua in Ucraina. "Un cessate il fuoco è una strada che non porta da nessuna parte", ha detto in una intervista a giornalisti russi e stranieri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, secondo il quale "sono necessari degli accordi affidabili".

"Sulla questione molto è stato detto. Ne ha parlato anche il Presidente russo. Non ci accontenteremo di chiacchiere. Finora abbiamo sentito parlare della necessità di arrivare a un cessate il fuoco, ma nessuno nasconde che l'obiettivo di una tregua è quello di guadagnare tempo per continuare a inondare l'Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi, di mobilitare personale e osì via”, ha osservato.

“Il cessate il fuoco è un vicolo cieco”, ha sottolineato Lavrov. “Abbiamo bisogno di accordi definitivi e giuridicamente vincolanti che documentino le condizioni per garantire la sicurezza della Russia e, naturalmente, gli interessi legittimi dei nostri vicini, ma in un modo basato sul diritto internazionale, che renderà impossibile la violazione di tali accordi”, ha aggiunto.

Qatar, Arabia saudita o Emirati località possibili per vertice Trump-Putin

La Russia prova intanto a definire le condizioni per il vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin che non è ancora stato fissato e prima ancora dell'insediamento del Presidente americano eletto. Il quotidiano Izvestia cita esperti secondo cui le località più probabili sono in Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Paesi neutrali, impegnati da tempo in uno sforzo di mediazione fra Mosca e Kiev sulla facilitazione degli scambi di prigionieri di guerra (ma anche sul ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, ndr) e che non hanno aderito alla Corte penale internazionale. Izvestia precisa che pur se la Svizzera ha confermato la sua disponibilità a ospitare un vertice Trump-Putin, non potrebbe andare bene perché per Mosca non è più un Paese neutrale. Scarse probabilità anche che la riunione si tenga in un Paese europeo. Ma non si esclude la Turchia.

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Cronaca

Torino, papà dona parte del suo fegato e salva la figlia di...

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L’intervento all’ospedale Molinette della Città della Salute

Torino, papà dona parte del suo fegato e salva la figlia di 11 mesi

Come regalo di Natale un papà greco di 31 anni ha donato parte del suo fegato salvando così la figlia di 11 mesi affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta, l’atresia delle vie biliari. E’ successo all’ospedale Molinette di Torino dove nei giorni scorsi è stato eseguito il primo trapianto di fegato pediatrico in Piemonte, nell’ambito di una specifica collaborazione attiva tra Italia e Grecia, sotto l’egida del Centro Nazionale Trapianti (Cnt) di Roma. L’Hellenic Transplant Organization di Atene ha inviato richiesta al Cnt di Roma di attivazione dell’accordo tra Italia e Grecia, valido per lo scambio di pazienti con necessità di trapianto e di organi idonei per trapianto.

Il Centro Regionale Trapianti del Piemonte-Valle d’Aosta, interpellato dal CNT, ha inoltrato la richiesta al professor Renato Romagnoli, direttore del Dipartimento Trapianti della Città della Salute che ha dato subito parere favorevole alla presa in carico ed al trasferimento della bambina e dei suoi familiari a Torino.

Lo scorso agosto la bimba è arrivata all’ospedale Infantile Regina Margherita dove è stata presa in cura dal dottor Pierluigi Calvo direttore della Gastroenterologia pediatrica e una volta completate le necessarie pratiche burocratiche e le valutazioni mediche di bilancio per trapianto, la bimba è stata inserita nella lista d’attesa nazionale italiana per trapianto di fegato pediatrico.

Dopo una ventina di giorni senza aver ricevuto valide offerte di donazione di fegato da soggetto deceduto, il papà della bimba ha deciso di donare la parte di fegato necessaria per salvare la vita della sua bimba e con il supporto della Direzione sanitaria dell'ospedale Molinette le pratiche di autorizzazione del trapianto con donazione da vivente sono state espletate in tempi record. Entrambi gli interventi (di prelievo di fegato sinistro dal papà e di trapianto nella bimba) si sono svolti in contemporanea presso il blocco operatorio della Chirurgia Trapianto Fegato dell’ospedale Molinette. Le procedure chirurgiche sono durate circa 16 ore. Molto complesso è’ stato l’impianto del fegato nella piccola paziente (di meno di 8 kg di peso), in quanto la severa ipoplasia della sua vena porta ha richiesto la sostituzione con prelievo ed autotrapianto di vena giugulare della bambina stessa.

Dopo una degenza della bimba di 5 giorni in terapia intensiva presso la Rianimazione Centrale delle Molinette, attualmente entrambi i pazienti operati stanno bene. Il papà è stato dimesso. La bimba è degente presso l’Area Semintensiva Chirurgica del professor Romagnoli. "La sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana ed anche internazionale, soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed al papà che, con un grande gesto, ha salvato la vita della piccola figlia come miglior dono di Natale”, commenta l’assessore regionale, Federico Riboldi e il dg della Città della Salute, Giovanni La Valle aggiunge: “ancora una volta una grande Azienda ospedaliero-universitaria italiana come la Città della Salute di Torino è riuscita in tempi rapidi a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una bambina proveniente da un altro Paese dell'Unione Europea".

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Spettacolo

MasterChef Italia 14, al via stasera la Masterclass: le...

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18 i concorrenti pronti a tutto per tenersi allacciato il grembiule bianco conquistato nelle selezioni delle scorse settimane. Più due riserve pronte a entrare in gioco, in qualsiasi momento

I giudici di Masterchef

MasterChef Italia 14 entra nel vivo: dopo i due live cooking delle scorse settimane, oggi, giovedì 26 dicembre, si spalancheranno le porte della Masterclass per ospitare le prime sfide studiate dal trio di giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, che metteranno alla prova fin da subito gli aspiranti chef: 18 i concorrenti pronti a tutto per tenersi allacciato il grembiule bianco conquistato nelle selezioni delle scorse settimane. Più due riserve pronte a entrare in gioco, in qualsiasi momento.

La prima puntata della MasterClass di MasterChefItalia 14 inizia alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW, con i due episodi sempre disponibili on demand e visibili su Sky Go.

Chi sono i concorrenti

A contendersi il titolo di nuovo MasterChef italiano, nel cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, ci sono: Alessia, cameriera 21enne di Parma; Anna Yi Lan, 32 anni, consulente di moda, che ha origini cinesi, è nata a Milano ma vive a Venezia; Claudio, 33enne della provincia di Brindisi, titolare di un centro revisioni; Franco, direttore marketing 43enne, veronese e ora a Milano; Gaetano, 19enne palermitano e ora studente universitario a Milano; Gianni, 30 anni della provincia di Palermo, commesso in un negozio di elettronica; Giulio, bagnino 35enne della provincia di Pisa; Ilaria, 26 anni da Roma, animatrice per bambini; Jack, 26 anni dell’hinterland di Milano, content creator e social media manager; Katia, impiegata 43enne dalla provincia di Napoli; Laura, 29 anni, bresciana ed attualmente disoccupata; Linda, barista 49enne di Torino; Martina, capocameriera 25enne nata a Pietrasanta che vive vicino a Vicenza; Mary, 30 anni e manager nelle risorse umane, nata a Milazzo ma residente in provincia di Bergamo; Reza, consulente vendite 56enne di origine iraniana che vive tra Parigi e Roma; Samuele, 19 anni di Desenzano del Garda, alla ricerca di un impiego dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Alberghiero; Simone B., contadino 29enne che vive e lavora vicino a Belluno; Simone G., 35enne della provincia di Cuneo, imprenditore nel settore dell’edilizia.

I due aspiranti componenti cono Pino, falegname 61enne che è nato a Bari ma vive vicino a Chieti, e Sara, modella 26enne della provincia di Napoli.

Mystery Box e Invention Test

La prima tappa del loro viaggio prenderà inizio come sempre con una Mystery Box, che farà riemergere ricordi ed esperienze personali portando i cuochi amatoriali in gara a partire dalle proprie radici e dal proprio “nido”; a seguire, per l’Invention Test, dal nido si sposteranno in un “bosco”, per una passeggiata nel bosco tra profumi intensi e sapori aromatici.

La rotta della Masterclass proseguirà verso Marano Lagunare (Friuli Venezia Giulia), dove la Riserva Naturale alle foci del fiume Stella, un paradiso per uccelli e piante autoctone, farà da sfondo alla prima Prova in Esterna della stagione. Tra canneti e casoni, gli antichi rifugi che assicuravano ristoro ai pescatori, i cuochi amatoriali troveranno dei veri e propri esperti di questo ecosistema: la chef Chiara Pavan, 1 stella Michelin e 1 stella Verde Michelin al ristorante Venissa nella laguna veneta, e 25 pescatori pronti a giudicare le portate dei due menù.

La brigata che non si dimostrerà all’altezza incappando subito in un passo falso dovrà affrontare il primo Pressure Test dedicato a uno dei comfort food per eccellenza della cucina mondiale. Chi tra gli aspiranti chef riuscirà a mettersi in salvo senza perdere l’orientamento?

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