Adozione nuove norme Uni per le professioni legge 4:2013 Wedding Planner e Destination Wedding Planner
Le nuove norme UNI 11954 e UNI 11955 definiscono i requisiti del servizio di wedding planning, destination wedding planning e le relative figure professionali
Roma, 14 novembre 2024.Il 13 novembre 2024, presso la Sala del Senato Caduti di Nassirya, si è svolta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Senatore Giovanni Satta e l'intera delegazione dell'Associazione Italiana Wedding Planner. L'incontro aveva l'intento di ufficializzare le normative UNI relative alle professioni di Wedding Planner e Destination Wedding Planner, in conformità con la legge 4:2013.
Durante la conferenza, è stata enfatizzata l'importanza della certificazione delle competenze nel settore, così come l'impegno dell'associazione nel promuovere una qualifica che garantisca la sostenibilità delle pratiche professionali. Il Senatore Giovanni Satta ha dichiarato:
"La norma UNI costituisce un significativo passo avanti per il settore del wedding e del destination wedding, evidenziando l'importanza delle competenze certificate. Un aspetto fondamentale della Legge 4 è l'introduzione di criteri chiari per la formazione e la certificazione delle competenze. Grazie a questa legge, i professionisti hanno la possibilità di dimostrare le proprie abilità attraverso percorsi formativi riconosciuti e certificati. Ciò non solo assicura un servizio di alta qualità ai clienti, ma contribuisce anche a rendere il mercato più trasparente e competitivo, eliminando il rischio di improvvisazioni."
I ringraziamenti si estendono anche all’Onorevole Salvatore Sasso Deidda, Presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati per Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, insieme alla Senatrice Elena Leonardi.
La Vicepresidente con delega alla sostenibilità di AIWP, Silvia Sottocasa, ha affermato che "La sostenibilità è un termine che ha generato spesso confusione, soprattutto nel contesto degli eventi, il quale spesso rappresenta un problema di rispetto del territorio. È fondamentale che la sostenibilità diventi una nuova interpretazione innovativa, strettamente connessa al mondo degli eventi, poiché essa è essenziale per la promozione delle destinazioni turistiche. Solo se questi luoghi vengono valorizzati in modo rispettoso della loro identità sociale, storica, culturale, enogastronomica e ambientale, possono diventare la vera vetrina del made in Italy. La vera innovazione risiede nella sostenibilità e grazie ad Audit of people abbiamo sviluppato un protocollo di sostenibilità presieduto da Aiwp.
La nostra missione in questo ambito è comunicare e raccontare la sostenibilità agli sposi e agli invitati, affinché possano sentirsi parte di questa necessaria trasformazione e diventare essi stessi promotori. Tuttavia, non dobbiamo improvvisare; non può diventare soltanto uno slogan di moda. È nostro compito assicurarci che questo percorso sia chiaro e conforme, seguendo le linee guida della Norma UNI 11954. Solo in questo modo possiamo garantire che non si sfrutti un'importante valore come slogan senza offrire certezze ai clienti finali, danneggiando così la destinazione turistica."
Una proposta di wedding tourism di qualità deve anche passare attraverso la valorizzazione delle competenze professionali, come sottolineato da Delia Cualbu, vicepresidente di AIWP.
Clara Trama, Presidente di AIWP, ha dichiarato:
"Oggi siamo qui per confermare e sostenere un passo importante per il riconoscimento della professione di wedding planner in Italia. Grazie all'impegno della nostra Associazione Italiana Wedding Planner e al costante lavoro svolto nel tavolo di lavoro, abbiamo raggiunto un'importante svolta. Il riconoscimento ufficiale della professione di wedding planner non significa solo conferire dignità a una figura lavorativa sempre più richiesta, ma anche promuovere un settore che contribuisce in modo significativo all'economia del nostro Paese.
In primo luogo, come afferma Pasquale Brescia le normative UNI stabiliscono requisiti chiari per diventare wedding planner e destination wedding planner attraverso una formazione certificata.
La Legge 4 del 2013 rappresenta un importante passo avanti per il riconoscimento delle professioni non organizzate in Italia, con l'obiettivo di garantire maggiore qualità e professionalità nei servizi offerti dai liberi professionisti, inclusi i wedding planner. La legge stabilisce principi fondamentali per la tutela dei consumatori e per la valorizzazione delle competenze professionali.
Le nuove norme UNI 11954 e UNI 11955 definiscono i requisiti del servizio di wedding planning, destination wedding planning e le relative figure professionali in risposta a un settore in forte crescita.
UNI ha pubblicato due norme a tema elaborate dalla Commissione Servizi, all’interno del GL Wedding Planning coordinato dalla Dott.ssa Clara Trama (AIWP Associazione Italiana Wedding Planner) che vanno a sostituire la UNI/PdR 61 “Wedding planning – Requisiti di servizio e delle figure professionali del wedding planner e del destination wedding planner” pubblicata l’11 giugno del 2019 ed elaborata sempre in collaborazione con AIWP.
Il primo documento è la UNI 11954, che definisce i requisiti del servizio di wedding planning e destination wedding planning sia per matrimoni nazionali che internazionali. Il documento fornisce le linee guida per garantire un servizio professionale e di qualità, dalla pianificazione iniziale fino alla conclusione dell’evento, in tutte le sue fasi. La UNI 11954 si integra con il secondo documento, sempre elaborato dalla CT Servizi, cioè, la UNI 11955, dedicata alla figura professionale e in particolare ai requisiti professionali di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità dei wedding planner e destination wedding planner completando così il quadro normativo del settore.
All’interno delle norme troviamo quali riferimenti:UNI EN ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità – Requisiti;
UNI EN ISO 19011 Linee guida per audit di sistemi di gestione;
UNI CEI EN ISO/IEC 17024 Valutazione della conformità – Requisiti generali per organismi che eseguono la certificazione di persone;
UNI CEI EN ISO/IEC 17065 Valutazione della conformità – Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi;
UNI ISO 21001 Organizzazioni di istruzione e formazione – Sistemi di gestione per le organizzazioni di istruzione e formazione – Requisiti e raccomandazioni per la loro applicazione;
CEN Guide 14 Common policy guidance for addressing standardisation on qualification of professions and personnel.
Come evidenziato durante la conferenza, la professionalità dei wedding planner non si limita solo alla pianificazione di eventi, ma si estende alla capacità di creare esperienze uniche e memorabili per gli sposi e i loro invitati. La certificazione delle competenze rappresenta un valore aggiunto non solo per il professionista, ma anche per il cliente finale, che potrà contare su un servizio di alta qualità e su operatori preparati a gestire ogni aspetto dell'evento. La trasparenza e la qualità sono elementi chiave per costruire un mercato del wedding tourism che possa competere a livello internazionale.
La conferenza si è conclusa con un appello a tutti i wedding planner e destination wedding planner affinché si uniscano all’Associazione Italiana Wedding Planner e si impegnino attivamente a seguire le nuove normative.
Solo insieme possiamo garantire un futuro prospero e sostenibile per il nostro settore, valorizzando le tradizioni e le bellezze del nostro Paese e offrendo servizi di eccellenza ai clienti, in linea con le esigenze del mercato globale.
Contatti: https://associazioneitalianaweddingplanner.it/
Immediapress
Da Londra con amore: DineMe è la nuova app d’incontri per...
Milano, 14 Novembre 2024. Cibo e appuntamenti sono un’accoppiata celebrata da sempre dal grande schermo. Sono tanti gli esempi di cene romantiche che ci hanno fatto innamorare, ma forse è la Disney, con Lilly e il vagabondo, che ci ha regalato una delle scene più iconiche del primo appuntamento al ristorante: chi non ricorda i due cani che, senza accorgersene, finiscono per baciarsi al centro di un piatto di spaghetti e polpette.
Oggi, nell’epoca in cui la cultura "foodie" è più vivace che mai, scattare foto dei piatti perfetti o restare al passo con i nuovi ristoranti in città sono diventati parte del nostro linguaggio e di come ci relazioniamo con gli altri. Chiunque abbia vissuto un momento di convivialità a tavola sa per certo che il cibo è ben più che semplice nutrimento, è un’esperienza, un modo per entrare in sintonia. E se anche una nuova app d’appuntamenti partisse proprio da qui?
Quando il cibo diventa condivisione (non solo social)
Lanciata inizialmente nel Regno Unito, l’idea alla base di DineMe è quella di combinare l’amore per l’enogastronomia con l’opportunità di creare nuove connessioni sociali, dando agli utenti la possibilità di organizzare appuntamenti - rigorosamente offline - di fronte a un buon piatto. Quante volte si rinuncia a provare quel nuovo ristorante in centro o quel bar famoso dall’altra parte della città solo perché non si ha nessuno con i nostri stessi gusti per andare.
In questo senso, rispetto alle tradizionali piattaforme d’incontri, la dating app DineMe si propone come soluzione per incontrare nuove persone mentre, uniti dalla passione per la cucina, si passa del tempo insieme nel mondo reale, per uno scambio più coinvolgente e meno superficiale.
Come funziona DineMe, la nuova app per chi è stanco dei soliti appuntamenti
Il funzionamento di DineMe è semplice ma originale: gli utenti scelgono una “dine” - il nome per l’esperienza culinaria in piattaforma - in base alle proprie preferenze, dal tipo di cucina, all’orario, fino ai dettagli di chi si occuperà del conto. L’utente che crea il “dine” avrà, infatti, la possibilità di decidere se offrire o dividere il conto in parti uguali, evitando il tipico imbarazzo che emerge alla fine della cena.
In questo modo l’app, non solo facilita gli incontri, ma permette anche di personalizzarli a tal punto da rendere ognuno un’occasione unica. A prescindere dal fatto che magari, seppur lo si spera, si troverà l’anima gemella. L’intento è di creare un contesto rilassato, in cui il cibo e la conversazione guidino la serata, senza pressioni o aspettative eccessive. Ogni “dine” offre così l’opportunità di vivere un appuntamento diverso, dove conta davvero il piacere di stare insieme.
Perché DineMe può essere la scelta giusta per conoscere nuove persone
A differenza di altri social dove l’immagine è tutto, DineMe mette al centro gusti e passioni comuni tra i criteri di scelta, offrendo un’interazione più autentica. Invece di concentrarsi sull’aspetto fisico o sulla professione, la piattaforma richiede solo tre foto, la località, una lista di interessi e una breve bio da personalizzare. Questo approccio, che potrebbe sembrare banale, è invece molto apprezzato da chi è stanco delle dinamiche superficiali tipiche delle app di appuntamenti e cerca esperienze più vere per sfuggire alla cosiddetta "swipe fatigue”, ovvero quella frustrazione legata agli incontri deludenti o ai match mancati.
In un mondo sempre più digitale, dove la prima impressione è tutto, DineMe offre un’opzione che guarda alla sostanza. D’altronde, l’amore per il cibo ha un modo unico di far emergere le nostre caratteristiche e le nostre passioni, e per chi è in cerca di qualcosa di diverso dal solito è difficile immaginare un modo migliore per iniziare una nuova conoscenza.
Per maggiori informazioni
Sito web: https://www.dineme.net/it/
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Manovra/ Collatina (Egualia): «Via dal Ddl misure che...
Le richieste delle aziende dei farmaci fuori brevetto alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera
Roma, 14 novembre 2024 – «Alla vigilia dell’avvio dell’esame in commissione Bilancio della Camera degli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2025 non possiamo non ribadire con forza la necessità di una profonda revisione delle misure previste nel DDL presentato al capitolo della farmaceutica, a partire dalla cancellazione della misura contenuta nell’art. 57, relativa alla revisione delle quote di spettanza sui prezzi delle industrie a vantaggio della distribuzione intermedia e individuando un percorso per abrogare il payback 1,83 % sulla spesa convenzionata versato alle Regioni».
Questo l’appello di Stefano Collatina, Presidente di EGUALIA (associazione dei produttori di equivalenti biosimilari e value added medicines) alla vigilia dell’avvio dell’esame delle proposte emendative in Commissione Bilancio alla Camera.
«Qualsiasi altro tentativo di rimodulazione delle quote di spettanza sui farmaci di fascia A – spiega Collatina - si tradurrebbe in un “attacco” alla sostenibilità della produzione industriale del settore alimentando inevitabilmente i rischi di carenze e indisponibilità di medicinali essenziali in particolare per le terapie croniche utilizzati ogni giorno da migliaia di pazienti».
«Altrettanto inaccettabile e rischioso – prosegue - risulterebbe il progetto, ipotizzato in alcune ipotesi emendative, di redistribuire il tetto complessivo della farmaceutica pari al 15,3% del Fondo sanitario nazionale riducendo il tetto della convenzionata (dal 6,9% al 6,3%) a vantaggio della spesa per acquisti diretti (dall’8,3%5 all’8,9%) che avrebbe come effetto quello di annullare qualsiasi spazio di possibile intervento sul livello di rimborso per i farmaci fuori brevetto più a rischio di carenza, più volte sollecitata dalle imprese. La strada è un’altra: aumentare il complesso delle risorse della farmaceutica sul FSN, perché è la spesa ad essere sottofinanziata».
«Ci auguriamo invece – conclude il presidente di Egualia - che possa essere definitivamente introdotto nel nostro ordinamento il meccanismo dell’accordo quadro nelle procedura di gara per i farmaci fuori brevetto in ospedale, antidoto indispensabile alla ricorrente fuga della imprese dalle gare ospedaliere».
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Egualia
Sara Todaro
Mob. +39 348 9009082
sara.todaro@egualia.it
www.egualia.it
EGUALIA (già Assogenerici) è l’organo ufficiale di rappresentanza dell’industria dei farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Italia. L’associazione, fondata nel 1993, rappresenta oggi più di cinquanta tra imprese multinazionali e aziende italiane dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10mila occupati e quasi 40 siti produttivi. In ambito europeo, EGUALIA è membro di Medicines for Europe (già EGA), la voce delle industrie produttrici di farmaci generici equivalenti, biosimilari e value added medicines in Europa che rappresenta 350 siti produttivi e di ricerca con un totale di 160mila addetti.
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Alessandro Gherardotti “L’agente di commercio:...
Il noto esperto di reti commerciali svela il segreto per una brillante carriera nel mondo delle vendite.
Milano, 14 novembre 2024. Alessandro Gherardotti, National Sales Recruiter di Pagine Si! S.p.A, figura di spicco nel panorama italiano della creazione di reti commerciali, ha recentemente sottolineato l'importanza fondamentale del ruolo dell'agente di commercio nel percorso di crescita professionale.
"L'agente di commercio è molto più di un semplice venditore - afferma Alessandro Gherardotti- È un vero e proprio imprenditore individuale all'interno di un'azienda, con un'autonomia e una responsabilità che lo mettono alla prova ogni giorno. Questa esperienza unica è un trampolino di lancio eccezionale per chi ambisce a ricoprire ruoli di maggiore responsabilità nel mondo delle vendite."
Secondo l'esperto, il lavoro dell'agente di commercio offre una serie di vantaggi unici.
Lo sviluppo di competenze trasversali: gli agenti di commercio acquisiscono competenze in ambito commerciale, relazionale, negoziale e di gestione del tempo, tutte fondamentali per una carriera di successo.
Autonomia e responsabilità: l'agente di commercio è padrone del proprio tempo e delle proprie azioni, sviluppando così un forte senso di responsabilità e iniziativa.
Visione a 360 gradi del business: essendo a diretto contatto con i clienti, gli agenti di commercio acquisiscono una profonda conoscenza del mercato e delle dinamiche competitive.
Rete di contatti: gli agenti di commercio costruiscono una rete di relazioni professionali che può rivelarsi preziosa per tutta la carriera.
"Tutti i più bravi direttori vendite e direttori commerciali che conosco hanno un passato da agenti di commercio - continua Alessandro Gherardotti- Questo perché l'esperienza sul campo è insostituibile per comprendere a fondo le esigenze dei clienti e le dinamiche di mercato. Chi ha lavorato come agente di commercio ha una marcia in più."
"Non è solo un lavoro, è una scuola di vita che ti prepara per ruoli di maggiore responsabilità e leadership," sottolinea. La sua visione è chiara: il futuro delle carriere manageriali commerciali passa attraverso l'esperienza diretta e pratica che solo il ruolo di agente di commercio può offrire.
L'esperto si rivolge ai giovani, invitandoli a considerare l'agente di commercio come un'opportunità per lanciarsi in una carriera stimolante e gratificante. "Se siete ambiziosi, determinati e avete una forte passione per le vendite, l'agente di commercio è il percorso giusto per voi. – assicura Gherardotti- Non abbiate paura di mettervi in gioco e di affrontare nuove sfide."
Parole che confermano l'importanza strategica del ruolo dell'agente di commercio nel mondo del business. Chi decide di intraprendere questo percorso si apre le porte a un futuro ricco di opportunità e soddisfazioni.
In un'epoca in cui le opportunità di lavoro sono molteplici e spesso confuse, il consiglio dell’esperto risuona come una guida preziosa per chiunque voglia costruire una carriera solida e di successo nel mondo delle imprese.
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