Israele, nuovi raid Libano. Mosca: “Russia al lavoro de-escalation”
Illesi tutti i caschi bluNuovi raid israeliani in Libano. Mosca: "Russia al lavoro de-escalation". Hrw accusa Tel Aviv di crimini guerra: "Le azioni dell'esercito rientrano nella definizione di pulizia etnica"
E' salito a 20 il bilancio delle vittime dei raid aerei israeliani che hanno colpito i dintorni di Damasco in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Tra le vittime ci sarebbero almeno tre membri del gruppo palestinese della Jihad islamica e tre civili.
L'obiettivo dei raid aerei israeliani sono stati due edifici della Jihad islamica palestinese nei quartieri di Al-Mazzeh e Qudsaya, riferisce la radio dell'esercito israeliano spiegando che gli obiettivi sono stati colpiti. Il ministero della Difesa siriano ha accusato in una nota ''il nemico israeliano di aver condotto una aggressione aerea dal Golan siriano occupato, colpendo immobili residenziali''. Tra le vittime, aggiunge il ministero, ci sono ''donne e bambini''.
Spari contro pattuglia Unifil in Libano
Colpi d'arma da fuoco, "circa 30", sono stati sparati da "due o tre persone sconosciute" in direzione di una pattuglia di Unifil vicino Qallawiyah, nel sud del Libano, subito dopo la scoperta di un deposito segreto di munizioni. A riferirlo la stessa missione Onu in una nota nella quale ha spiegato che l'episodio è avvenuto questa mattina e che i Caschi Blu hanno risposto al fuoco prima di mettersi in sicurezza. Nessuno dei militari è rimasto ferito. "Non è chiaro - secondo Unifil - se la scoperta" delle munizioni e l'attacco siano "direttamente collegati".
Raid Israele in Libano
Israele intanto continua anche i bombardamenti contro le roccaforti di Hezbollah in Libano. Un attacco ha colpito stamattina la periferia sud di Beirut, dopo un nuovo appello all'evacuazione pubblicato dall'esercito israeliano. Le immagini dell'Afptv mostrano una fitta nuvola di fumo grigio sopra la periferia meridionale di Beirut.
Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf, ha pubblicato delle mappe insieme all'annuncio in cui invita i civili a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai siti, affermando che si tratta di strutture di Hezbollah. Da martedì almeno sei serie di raid hanno preso di mira la periferia sud della capitale libanese.
E' di almeno nove morti e cinque feriti il bilancio provvisorio di raid israeliani che hanno colpito un edificio di due piani nella zona di Al-Shaab, a Baalbek, nell'est del Libano. Lo riferisce l'agenzia libanese Nna.
"Russia lavorerà con Paesi arabi per de-escalation"
''La Russia collaborerà con i Paesi arabi per la de-escalation in Medio Oriente''. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova spiegando che ''è stato rivolto un appello alla comunità internazionale affinché contribuisca al raggiungimento di questo obiettivo".
"Siamo pronti a un ulteriore stretto coordinamento con i nostri partner arabi e musulmani, così come con altre nazioni che la pensano allo stesso modo, con l'obiettivo di ridurre le tensioni nella zona del conflitto e per la transizione verso una soluzione politico-diplomatica globale basata su principi universalmente riconosciuti", ha sottolineato Zakharova.
Hrw accusa Israele di crimini guerra
Israele sta utilizzando gli ordini di evacuazione nella Striscia di Gaza per perseguire lo “sfollamento forzato deliberato e massiccio” dei civili palestinesi, il che equivale a un "crimine di guerra" e una "pulizia etnica". E' quanto sostiene l'Ong Human Rights Watch (Hrw) in un rapporto pubblicato oggi, mentre è salito a 43.736 il numero dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco subito il 7 ottobre dello scorso anno. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza City spiegando che almeno 24 persone hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. Sono invece 103.370 le persone che sono rimaste ferite in oltre un anno di combattimenti.
"Human Rights Watch ha raccolto prove che i funzionari israeliani commettono il crimine di guerra del trasferimento forzato" di civili, ha scritto l'organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, che parla di “una grave violazione delle convenzioni di Ginevra e un crimine ai sensi dello statuto di Roma della corte penale internazionale”. Il rapporto ha aggiunto che "le azioni di Israele sembrano anche rientrare nella definizione di pulizia etnica" per quanto riguarda le aree dove i palestinesi non potranno fare ritorno.
Il rapporto è stato pubblicato in un momento in cui sono sempre più evidenti le prove che Israele sta accelerando i suoi sforzi per tagliare in due la Striscia di Gaza con una zona cuscinetto e sta costruendo nuove infrastrutture per supportare una presenza militare prolungata, con un ritmo crescente di demolizioni e distruzioni.
Msf: Israele nega evacuazione medica bambini verso ospedale Giordania
Le autorità israeliane hanno bloccato, senza alcuna spiegazione, l'evacuazione medica di 8 bambini e dei loro tutori da Gaza che necessitano di cure mediche, tra cui un bambino di 2 anni con amputazioni alle gambe, verso l'ospedale di Medici Senza Frontiere (Msf) in Giordania. ''E' assolutamente scioccante e oltraggioso che Israele impedisca ai bambini che hanno bisogno di cure essenziali di lasciare Gaza. Il rifiuto di Israele di effettuare evacuazioni mediche urgenti va contro ogni ragione e umanità'', ha affermato Moeen Mahmood, capomissione di Msf in Giordania.
Grossi (Aiea) ha incontrato ministro Esteri iraniano
Il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Lo riporta l'agenzia di stampa statale Irna, precisando che il capo dell'Aiea è "arrivato ieri sera a Teheran con la sua delegazione per negoziare con i massimi funzionari nucleari e politici del Paese". E' ''fondamentale'' trovare un accordo con l'Iran, arrivare a dei ''risultati'' nei colloqui in corso con Teheran per evitare una guerra, ha dichiarato. "E' indispensabile arrivare, in questo momento, a risultati concreti, tangibili e visibili che indichino che questo lavoro congiunto sta migliorando la situazione e, in senso più generale, ci sta allontanando dal conflitto e, in ultima analisi, dalla guerra", ha detto Grossi.
I siti nucleari dell'Iran ''non devono essere attaccati'', ha aggiunto. Un messaggio diretto a Israele, che ha minacciato di colpire gli impianti nucleari iraniani se Teheran dovesse attaccare obiettivi israeliani. Lunedì il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha detto che i siti nucleari dell'Iran sono oggi più vulnerabili che mai dopo i raid di Israele dello scorso 26 ottobre che hanno preso di mira i sistemi di difesa aerea della Repubblica islamica. Nell'agenda della sua visita in Iran, dove è arrivato ieri sera, Grossi ha in programma la visita agli impianti nucleari di Fardo e Nazanz.
Esteri
Ucraina-Russia, Trump e il dialogo in salita: le condizioni...
L'analisi dell'Isw evidenzia che le posizioni della Russia non sono cambiate: Mosca vuole la resa di Kiev
Vladimir Putin non ha intenzione di fare alcuna concessione a Donald Trump. La Russia non cambia linea: vuole dettare le condizioni per la conclusione della guerra con l'Ucraina. E' il quadro che l'Institute for the study of war (Isw), think tank che monitora il conflitto quotidianamente, elabora in un momento cruciale nello scacchiere internazionale.
Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, si insedierà a gennaio e appena arrivato alla Casa Bianca cercherà di dare seguito agli annunci fatti in campagna elettorale: lavorerà per favorire un rapido accordo tra Mosca e Kiev.
Il piano di Trump
Secondo il Wall Street Journal, i consiglieri di Trump avrebbero tracciato un perimetro del piano da sviluppare per arrivare alla pace: una zona demilitarizzata lungo la linea del fronte, con forze internazionali ma non americane presenti, e l'Ucraina fuori dalla Nato per almeno 20 anni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sempre rifiutato l'ipotesi di sacrifici territoriali, ma a Kiev - evidenziano media Usa - la posizione potrebbe mutare parzialmente se un'eventuale intesa prevedesse garanzie di sicurezza blindate per il paese.
La Russia non cambia obiettivo
In realtà, secondo l'Isw, tali ragionamenti non tengono conto di un elemento chiave: la posizione della Russia e quella del suo presidente Vladimir Putin non pare cambiata rispetto all'inizio del conflitto e l'obiettivo ultimo di Mosca rimane sempre lo stesso, "la completa resa dell'Ucraina". "Il Cremlino -osserva il think tank- sembra poco disposto a fare concessioni alla nuova amministrazione Trump, così come non è stato disposto a farne all'attuale amministrazione", si legge nel rapporto.
"Il Cremlino sembra poco disposto a fare concessioni alla nuova amministrazione Trump, così come non è stato disposto a farne all'attuale amministrazione", si legge nel rapporto. Putin si è congratulato con Trump per l'elezione e nelle dichiarazioni pubbliche ha manifestato una generica disponibilità a riprendere il dialogo con Washington. Mosca ha smentito il contatto diretto tra i due presidenti che, secondo il Washington Post, sarebbe avvenuto con una telefonata giovedì 7 novembre.
I messaggi da Mosca
Nelle ultime ore, le posizioni russe sono state illustrate dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov e dalla sua portavoce Maria Zakharova. Per Lavrov, l'avvento di Trump non modificherà la situazione e l'ipotesi di congelare il conflitto va scartata. Per Zakharova, c'è solo un modo per arrivare alla pace: "Serve lo stop all'assistenza militare che l'Occidente fornisce all'Ucraina".
Apparentemente, quindi, lo spazio per dialogare è poco. A completare il quadro, le parole di Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: non ci sono stati contatti con la nuova amministrazione americana, gli eventuali piani di Trump in relazione all'Ucraina al momento sono ignoti.
Ultima ora
Belgio-Italia 0-1, gol di Tonali: azzurri ai quarti di...
La nazionale sarà testa di serie il prossimo 13 dicembre al sorteggio di Zurigo per i gironi di qualificazione al mondiale 2026. Il ct Spalletti: "Bello l'atteggiamento di tutti, i ragazzi sono stati dei leoni"
L'Italia avanza ai quarti di finale di Nations League e sarà testa di serie il prossimo 13 dicembre al sorteggio di Zurigo per i gironi di qualificazione al Mondiale 2026. Allo stadio 'Re Baldovino' di Bruxelles, gli azzurri si impongono 1-0 sul Belgio grazie a un gol di Tonali all'11' e restano al comando del gruppo 2 della Lega A di Nations League con 13 punti, frutto di 4 vittorie e un pareggio e mantengono una lunghezza di vantaggio sulla Francia (vittoriosa 1-0 su Israele) con la quale si giocheranno il primo posto domenica prossima a Milano.
La partita
Il primo tentativo della gara arriva dopo sei minuti, ci prova Frattesi da fuori area, conclusione troppo centrale parata da Casteels. Dopo 11 minuti gli azzurri sbloccano la partita con Tonali. Bellissima azione degli azzurri con una combinazione tra Barella e Di Lorenzo, palla in mezzo, arriva il centrocampista del Newcastle che deve solo appoggiare in rete. Bisogna aspettare il 23' per vedere un'azione pericolosa dei padroni di casa con Trossard che controlla e calcia dal limite, palla ribattuta dalla difesa dell'Italia.
Dopo un minuto Retegui lavora un buon pallone in area, la palla esce al limite, Rovella calcia ma il pallone è abbondantemente impreciso. Al 28' ammonito Castagne per un fallo su Tonali. Alla mezz'ora primo vero intervento di Donnarumma su un cross dalla destra di Engels, il portiere del Psg allontana in tuffo. Nella parte finale del primo tempo crescono i 'diavoli rossi' che alzano il baricentro del proprio gioco ma senza creare particolari problemi dalle parti di Donnarumma, anzi al 44' gli azzurri si rendono di nuovo pericolosi, bell'assist di Cambiaso per Tonali, provvidenziale la chiusura di Debast.
In apertura di ripresa i padroni di casa si fanno vedere due volta dalle parti di Donnarumma, prima con un tiro di Engels dalla distanza che finisce alto sulla traversa e poi con Trossard: anch lui conclude alto. Al 9' i ragazzi di Spalletti vicini al raddoppio con un contropiede micidiale concluso da Retegui, Casteels salva in angolo. Al 10' ancora l'Italia due volte vicina al raddoppio, prima Di Lorenzo non riesce nella deviazione a pochi passi dalla linea di porta, successivamente colpisce di testa ma manda alto da due passi. Al 12' gran tiro di Trossard dal limite dell'area con Donnarumma che si allunga e devia in angolo. Al 16' il Belgio approfitta di un errore di Frattesi, Openda calcia in diagonale, il portierone azzurro respinge di piede.
Al 23' forze fresche per gli azzurri con Udogie e Kean al posto di Dimarco e Retegui. Poco dopo doppio cambio anche per Tedesco: escono Engels e Theate, entrano Vermeeren e Al-Dakhil. Al 33' padroni di casa pericolosi con un colpo di testa di Lukaku, con palla di poco fuori. Al 34' prosegue la girandola dei cambi, tra gli azzurri Locatelli e Raspadori sostituiscono Rovella e Barella, per i diavoli rossi Lukebakio prende il posto di De Cuyper.
Al 37' Spalletti esaurisce di cambi con Gatti per Cambiaso. Tra il 38' e il 39' padroni di casa a un passo dal pari in due occasioni. Prima con Lukaku che va al tiro su sponda di Al-Dakhil ma la conclusione viene deviata in angolo e poi con un colpo di testa di Faes e colpisce il palo. Al 42' ultima sostituzione per il Beglio con Bakayoko al posto di Castagne. Nel finale i padroni di casa tentano l'assalto ma gli azzurri si difendono con ordine e senza concedere nulla.
Spalletti
"Sono stati bravi, il campo nel secondo tempo si è fatto pesante e si è persa un po' di lucidità. Abbiamo sbagliato qualche pallone di troppo, in dei campi del genere diventa fondamentale tenere palla perché adeguarsi alla corsa degli avversari diventa difficilissimo. Quando sono venuti nella nostra metà campo è diventato complicato ma i ragazzi sono stati dei leoni", ha detto il ct azzurro Luciano Spalletti. "Bello l'esordio di Rovella e l'atteggiamento di tutti, hanno fatto vedere di essere una squadra tosta - ha sottolineato al microfono di Rai Sport-. Essendo l'Italia abbiamo sempre la possibilità di trovare 30 calciatori per fare una Nazionale forte, lo si è detto 500 volte. Bisogna trovare le soluzioni giuste e metterli nelle condizioni di giocare da squadra ma quella l'hanno trovata da soli perché sono ragazzi forti".
Ultima ora
Trump ha scelto, il no vax Kennedy segretario alla Salute:...
Il presidente eletto: "Tutti saranno protetti da sostanze chimiche, prodotti inquinanti, farmaci e alimenti che hanno contribuito alla devastante crisi sanitaria"
Donald Trump ha scelto Robert F. Kennedy jr come segretario alla Salute. Il neo presidente eletto, trionfatore alle elezioni americane del 5 novembre, affida a Kennedy jr la guida del Dipartimento della Salute e dei Servizi umani. Kennedy jr, che negli ultimi anni ha assunto posizioni no vax, ha accettato la proposta di Trump.
"Sono entusiasta di annunciare Robert F. Kennedy Jr. come Segretario della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS). Per troppo tempo, gli americani sono stati schiacciati dal complesso alimentare industriale e dalle aziende farmaceutiche che si sono macchiati di inganni, disinformazione e informazioni errate in relazione alla Salute Pubblica", le parole di Trump.
"La sicurezza e la salute di tutti gli americani sono l'elemento più importante per qualsiasi Amministrazione e il Dipartimento della Salute svolgerà un ruolo importante per contribuire a garantire che tutti siano protetti da sostanze chimiche nocive, inquinanti, pesticidi, prodotti farmaceutici e additivi alimentari che hanno contribuito alla devastante crisi sanitaria in questo Paese", aggiunge Trump. "Kennedy riporterà queste agenzia ai tradizionali livelli massimi della ricerca scientifica e seguirà il faro della trasparenza per porre fine all'epidemia di malattie croniche e per rendere l'America di nuovo grande e sana", conclude il presidente eletto.
Negli ultimi anni, in particolare nel periodo della pandemia di covid, Kennedy ha messo in discussione l'efficacia e la sicurezza dei vaccini dando credito e diffondendo teorie cospirazioniste. Il rappresentante della dinastia ha presentato lo scorso anno la propria candidatura alla presidenza iniziando l'avventura come democratico e proseguendola poi come indipendente. Ad agosto, Kennedy ha interrotto la propria campagna e si è schierato a favore di Trump, garantendo il proprio sostegno al candidato repubblicano con la prospettiva di assumere un ruolo nell'amministrazione in caso di vittoria di Trump alle elezioni. Dopo il voto, Kennedy ha espresso la volontà di rivedere le linee guida della sanità e ha indicato nei vaccini una priorità dell'agenda.