MotoGp, titoli decisi all’ultima gara: i precedenti che fanno sperare Bagnaia
A Barcellona, Pecco parte con 24 punti di ritardo da Martin. La storia del Motomondiale racconta però che tutto è ancora possibile…
Ultimo atto MotoGp con finale da brividi. Il weekend conclusivo del Motomondiale mette in palio a Barcellona il titolo piloti, con la lotta serrata tra il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Lo spagnolo comanda al momento la classifica con 485 punti e un margine di 24 lunghezze su Bagnaia, fermo a quota 461. In Spagna, però, può ancora succedere di tutto. E non sarebbe la prima volta…
Il duello Bagnaia-Martin
Intanto, il contesto. A Martin basterebbe pochissimo per la vittoria del suo primo titolo mondiale nella classe regina: lo spagnolo potrebbe coronare il sogno già vincendo la gara sprint di sabato, o chiudendo di almeno due posizioni davanti a Bagnaia (qui tutte le combinazioni) la sprint race. La curiosità è che, in caso di arrivo a pari punti, il Mondiale finirebbe ancora tra le mani del torinese (in virtù del numero di successi superiore in gara lunga, 10 a 3).
I Mondiali decisi all’ultima gara
Il weekend di Barcellona non sarà una novità, visto che in passato già altre 18 volte il titolo in MotoGp è stato assegnato all’ultima gara. È successo per esempio l’anno scorso, al termine di un’annata dominata ancora da Martin e Bagnaia. E nell’elenco dei precedenti spuntano finali memorabili, con rimonte da annali. La prima nel 1992, con il guizzo di Wayne Rainey, capace di ribaltare alle ultime curve un finale che sembrava già scritto contro il rivale Mick Doohan.
Poi, altri due ribaltoni clamorosi nel nuovo millennio, entrambi con Valentino Rossi come protagonista sfortunato. Il primo nel 2006: Valentino, avanti di 8 punti su Hayden, cadde all’ultima gara tagliando il traguardo in 13esima posizione. Lo statunitense centrò invece un terzo posto d’oro, volando in testa alla classifica. Il secondo nel 2015, con botta e risposta continui tra Rossi e Lorenzo. Valentino, alla ricerca del decimo titolo, arrivò all’ultima gara con 7 punti di vantaggio sullo spagnolo.
Poi, il noto scontro con Marquez e la penalità da scontare alla partenza, con l’ultima posizione in griglia. “The Doctor” ci provò, ma chiuse con un onorevole quarto posto, dopo un lungo inseguimento. A Lorenzo gara e titolo, tra mille polemiche. Al tempo non esistevano le gare sprint e lo svantaggio degli inseguitori era meno corposo rispetto all'impresa che dovrà fare Bagnaia, ma furono sempre successi inaspettati. L'italiano potrebbe partire da qui.
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Marigona, chi è la tifosa dell’Olympiacos diventata...
La ragazza è originaria del Kosovo ed è stata inquadrata durante una partita di Eurolega
Di Olympiacos-Asvel, partita valida per l'Eurolega di basket, non si sta parlando per la vittoria, a fatica, dei greci. Il match è diventato in poche ore virale per la presenza sugli spalti di una spettatrice che ha catturato rapidamente l'attenzione. Il suo nome è Marigona, una ragazza che è stata inquadrata per caso dalle telecamere durante il match e che è balzata all'occhio per la sua bellezza.
Marigona è una ragazza di 24 anni, che non era mai stata sotto i riflettori prima della sfida di ieri sera. Nata in Kosovo, è emigrata in Germania nel 2004 a causa dell'instabilità politica del Paese balcanico e lì si è laureata in infermieristica.
Durante la partita Marigona è stata inquadrata al fianco di un uomo, il suo compagno, conosciuto proprio in Germania. Si tratta di un uomo d'affari greco che lavoro nella compravendita di orologi e oro. In Grecia i due hanno trascorso la loro prima vacanza insieme, ma alla fine si sono decisi a rimanere e spesso presenziano alle partite casalinghe dell'Olympiacos.
Anche in Grecia la bellezza della ragazza non è passata inosservata e Marigona ha ricevuto diverse proposte per lavorare in televisione. Riguardo l'invito di un programma di modelle, chiamato "Greece's Next Top Model (GNTM)", disse: «Penso che questo tipo di spettacoli riducano la personalità delle donne e le sacrifichino sull'altare della televisione. La bellezza esteriore ha sempre un impatto positivo sul mondo, ma non mi aspettavo che fosse un tale spreco».
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Calcio: gli angoli del cuore di mister Ranieri, dalla...
"Claudio, core de Testaccio, mettece 'na mano te". L'augurio (e l'auspicio) di buon lavoro a mister Claudio Ranieri arriva da un residente della "sua" Testaccio, il quartiere giallorosso della capitale dove la famiglia del neo allenatore della Roma è cresciuto nella macelleria di famiglia, in via Luca della Robbia, e dove la fede giallorossa si pratica con bandiere appese tra il bucato e santini di Totti da un quarto di secolo nei portafogli dei residenti. "Io sulla panchina di piazza Testaccio, lui su quella della Roma - scherza - con un unico grande sogno: che la 'magica' si salvi". "Ci riuscirà sicuro - dice convinto Fabio, della macelleria di fronte a quella della famiglia Ranieri, dove oggi invece c'é un ristorante - Al Mister Claudio bisogna solo battere le mani, ancora una volta è venuto a salvarci".
Euforia e speranza si respirano anche a San Saba, all'ombra della palazzina in viale Giotto 1 dove l'allenatore ha passato i suoi primi 18 anni di vita. Il tecnico del 'miracolo Leicester', la squadra inglese portata alla vittoria della Premier in una stagione 2015/2016 dove arrancava per il salvataggio, è stato accolto come un eroe. "Che cambi e sistemi un po' le cose - dice un ex vicino di casa - Così come ha fatto in passato, che ripeta il miracolo". A sorpresa, dalla parte di Claudio Ranieri, romano e romanista, pure un testaccino biancoceleste: "Papà mi racconta sempre di quando viveva qui, in viale Giotto - racconta all'Adnkronos Marco - Io sono tifoso della Lazio, ma gli faccio tanti auguri perché è un professionista che ho sempre stimato".
Nel suo 'nido' a Parioli, Domenico, Adam e Miguel del 'garage Parioli' avevano preceduto i Friedkin quanto a strategia salva-stagione. "Noi è da un annetto che suggeriamo a Ranieri di venire ad allenare la Roma - dicono all'Adnkronos - Lui, che qui viene a parcheggiare la macchina, ci aveva risposto che ancora non era stato chiamato, ma ci sperava. E' la persona giusta, noi ne siamo certi". "Questa notizia ci voleva, sono sicuro che con lui la stagione possa cambiare - dice Umberto, parrucchiere in via Schiaparelli, a due passi da casa Ranieri - Speriamo che resista, intanto noi tutti qui facciamo il tifo per lui". (di Silvia Mancinelli)
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MotoGp, Marquez: “Senza la Ducati mi sarei ritirato....
Il pilota spagnolo sarà compagno di squadra di Pecco nel 2025: "Voglio tornare a vincere un titolo"
Aspettando il gran finale di stagione, con il duello Bagnaia-Martin che si deciderà all'ultima curva di Barcellona, c'è chi pensa già al prossimo mondiale di MotoGp. Tra questi c'è Marc Marquez, terzo in classifica generale, che dal 2025 sarà compagno di squadra di Pecco in Ducati: "Il cambiamento è stato azzeccato, perché altrimenti quest'anno avrei annunciato il mio ritiro. Avevo molti punti interrogativi nella mia mente. Ma ora tutti i dubbi sono scomparsi”.
Con la Ducati lo spagnolo punta a tornare nella lotta per il titolo: “Sento di essere tornato a un livello competitivo. Non direi quello del 2019, ma piuttosto un livello sufficiente per continuare a lavorare, ad avere quello spirito speciale della MotoGp, e a riassaporare la vittoria, il podio, l'intensità che si prova lottando al vertice. Vincere è come una droga, dopo i centri di Aragon e Misano, ho cercato sempre di ripetermi. Ho capito però che le vittorie non sono la normalità. Quando non si primeggia, la mentalità cambia, si valutano le cose in modo diverso. Vincere dà molta fiducia ed è qualcosa che, dopo tre o quattro anni senza risultati e le operazioni al braccio, iniziavo a perdere”. Questa stagione però Marquez è tornato sui suoi livelli: “Non so se è per la moto o per la condizione fisica. Tra belle gare, podi e vittorie, il mio morale è tornato altissimo”.
La nuova vita in Ducati lo metterà fianco a fianco al campione del mondo in carica, Pecco Bagnaia: “Con la moto più competitiva in griglia è più facile lottare per le vittorie, ma non è scontato. Pecco sarà il riferimento all'interno del nostro box e il mio obiettivo è avvicinarmi al suo livello. Spero che entrambi lotteremo per il titolo, evidenzierebbe la nostra competitività. Credo molto nella Ducati, ho fiducia nello staff e penso che avremo la migliore moto per i prossimi due anni. Poi non si sa mai, perché questa è competizione. Sicuramente io e Pecco avremo un bel rapporto professionale. Aiuteremo la Ducati, proveremo a vincere il titolo. È il mio obiettivo per i prossimi anni”.