Atp Finals, chi troverà Sinner in semifinale? Tutte le combinazioni e l’incognita Alcaraz
Il numero uno al mondo aspetta il suo avversario nel prossimo turno del torneo. Tutto è ancora aperto
Jannik Sinner adesso aspetta il suo avversario nelle semifinali delle Atp Finals 2024 di Torino in programma domani, sabato 16 novembre. Dopo i tre successi nel girone iniziale e il passaggio del turno da primo della classe, per il numero 1 al mondo c’è da attendere ancora qualche ora per scoprire contro chi sarà il prossimo match a Torino. L'azzurro affronterà il secondo del gruppo John Newcombe, in cui tutto è ancora aperto. Alexander Zverev, Casper Ruud, Carlos Alcaraz e Andrey Rublev sono tutti in corsa per agguantare un posto tra i migliori 4 del torneo.
Sinner vs Alcaraz, le combinazioni
Ma chi può incontrare Jannik in semifinale? Gli appassionati guardano in primis al super duello con Alcaraz, accoppiamento possibile se Zverev battesse Alcaraz 2-1 e Rublev vincesse 2-0 contro Ruud. Se invece Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe deciso dalla percentuale dei game vinti e dunque Alcaraz potrebbe arrivare secondo.
Sinner vs Zverev, le combinazioni
Sinner potrebbe affrontare anche Zverev in semifinale. Qui servirebbero le seguenti combinazioni: vittorie di Alcaraz contro Zverev e di Rublev contro Ruud, indipendentemente dal risultato. Oppure, vittoria di Alcaraz 2-0 su Zverev e vittoria di Ruud su Rublev 2-1. Se Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe determinato dalla percentuale di game vinti e il tedesco potrebbe arrivare secondo.
Sinner vs Ruud, le combinazioni
Dopo il ko con Zverev, il percorso di Ruud alle Finals dipende anche dagli altri risultati. Con una vittoria su Rublev nell'ultimo match del round robin, il norvegese dovrebbe aspettare l’esito della sfida tra Zverev e Alcaraz. Potrebbe chiudere al secondo posto in questi casi: vittoria di Zverev su Alcaraz e di Ruud su Rublev, indipendentemente dal punteggio; successo di Zverev contro Alcaraz 2-0 e di Rublev contro Ruud 2-1; vittoria di Zverev contro Alcaraz 2-1 e vittoria di Rublev contro Ruud 2-1; vittoria di Alcaraz contro Zverev 2-1 e vittoria di Ruud contro Rublev 2-0; successo 2-1 di Alcaraz contro Zverev e vittoria 2-1 di Ruud contro Rublev. Inoltre, se Alcaraz battesse Zverev 2-0 e Ruud battesse Rublev 2-0, l'ordine dei primi tre sarebbe determinato dalla percentuale di game vinti. Idem se Zverev battesse Alcaraz 2-0 e Rublev battesse Ruud 2-0, il tedesco sarebbe certo del primo posto e gli altri tre si contenderebbero il secondo.
Sinner vs Rublev, le combinazioni
Anche Andrey Rublev può ancora passare il turno, da secondo, e sperare nelle semifinali delle Finals. Dovrebbe però di certo battere Ruud 2-0 e sperare in un successo di Alcaraz contro Zverev in due set. A questo punto, la classifica verrebbe decisa dalla solita percentuale di game vinti.
Sport
Claudio Ranieri ‘uomo dei Friedkin’ nella Roma,...
La conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore chiarisce ruolo e prospettive
La conferenza stampa di presentazione di Claudio Ranieri, nuovo allenatore e futuro dirigente della Roma, chiude la crisi aperta con l'esonero di Daniele De Rossi e conclamata con i fallimentari 50 giorni di Ivan Juric. Il campo, i prossimi mesi e le prossime scelte diranno se la scelta fatta da Dan e Ryan Friedkin sarà quella giusta. Intanto, però, ci sono le parole. Quelle di Ranieri, prima di tutto, ma anche quelle del direttore sportivo Florent Ghisolfi, ancora in francese.
Hanno detto tante cose che aiutano a rimettere al loro posto una serie di tasselli, sia rispetto alle ultime settimane vissute sia rispetto al confronto che c'è stato a Londra fra Ranieri e Dan Friedkin e alle reali prospettive di riprendere un percorso interrotto bruscamente da una serie di errori. La frase più importante, "Nel futuro sarò l'uomo vicino alla famiglia Friedkin, per aiutarli a sbagliare il meno possibile", dice più di qualsiasi forma contrattuale.
A Ranieri è stato chiesto di fare l'allenatore e di cambiare le cose sul campo, da qui a giugno. Ma a Ranieri è stato chiesto, o comunque si è arrivati a concordare dopo una 'trattativa' fatta solo sul livello di autonomia e le reali possibilità di incidere, di essere l'uomo di calcio che è sempre mancato a rappresentare la famiglia Friedkin.
La scelta che è stata fatta, definita "una priorità" da Ghisolfi quando evidentemente si sono considerate prima ipotesi alternative, può rappresentare un passaggio chiave per il futuro della Roma. Perché Claudio Ranieri oggi non è solo l'allenatore della Roma e non è solo un futuro dirigente della Roma. Claudio Ranieri è l'opportunità, forse l'ultima, che si sono concessi Dan e Ryan Friedkin per salvare la propria esperienza alla presidenza della Roma.
Era tutt'altro che scontato che finisse così. Fra tentazioni straniere, soluzioni esotiche e rischio di improvvisazione, la Roma ha corso il rischio di perdere definitivamente qualsiasi identità. Ora invece a Trigoria c'è un uomo di calcio e un uomo di Roma e della Roma. Se Ranieri diventasse veramente l'uomo dei Friedkin, la proprietà americana potrebbe ancora dare un senso agli investimenti fatti, rimediando alle conseguenze catastrofiche delle scelte sbagliate fatte e tornando a guardare a un futuro diverso. (Di Fabio Insenga)
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Dia e la malaria presa in Senegal, infettivologo: “Va...
Nicastri (Spallanzani): "Purtroppo ancora oggi in Italia ci sono decessi legati a casi d'importazione"
L'attaccante della Lazio, Boulaye Dia, fermato dalla malaria in Senegal dove era arrivato per giocare con la sua Nazionale è l'ultimo caso di calciatori africani colpiti dalla malattia quando tornano in patria. A febbraio era finito 'Ko' Christian Kouamé, attaccante della Fiorentina, che era stato in Costa d'Avorio per la Coppa d'Africa.
"I giocatori africani che vivono in Europa e ritornano nei Paesi dove è endemica la malaria devono fare la profilassi perché hanno perso, vivendo per anni fuori dai Paesi d'origine, la semi-immunità all'infezione malarica. Meglio prendere una pasticca al giorno per la profilassi che rischiare di fare una malattia che può impedirgli di giocare per un po' di tempo. La profilassi non è obbligatoria, ma raccomandata, però ha una protezione molto alta (oltre il 95%) per la malattia e del 99% per la malaria grave", spiega all'Adnkronos Salute Emanuele Nicastri, direttore dell'Unità di Malattie infettive ad alta intensità di cura dell'Inmi Spallanzani di Roma.
"Ricordo il caso di Fausto Coppi, morto nel 1960 per malaria non diagnosticata all'inizio - prosegue Nicastri - Era andato in Africa, in Burkina Faso, e tornò con la malaria. Non aveva fatto la profilassi. Questo per dire che di malaria si può morire. Purtroppo ancora oggi in Italia ci sono decessi legati a casi d'importazione. L'indicazione è di fare la profilassi, e anche i calciatori dovrebbero farla perché una pasticca al giorno non incide sulle prestazioni sportive".
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Roma, Hermoso pensa all’addio:...
Il difensore era arrivato in giallorosso da svincolato lo scorso settembre
L'arrivo di Ranieri non ha fugato tutte le nubi intorno alla Roma. Uno dei compiti principali del nuovo tecnico giallorosso, succeduto a Ivan Juric, sarà quello di rivitalizzare giocatori che fin qui non hanno reso secondo le aspettative. Tra questi c'è sicuramente Mario Hermoso, difensore arrivato lo scorso settembre da svincolato che sta trovando qualche difficoltà ad ambientarsi in Serie A.
Negli ultimi giorni infatti si sono fatte insistenti voci che lo vorrebbero vicino a un ritorno in Spagna già nel prossimo mercato di gennaio. In particolare sull'ex Atletico ci sarebbe l'altro club di Madrid, ovvero il Real, alle prese con un'emergenza in difesa dopo il nuovo infortunio di Militao: "È un onore quando ti accostano a club di questo tipo. Sono cresciuto nell’Academy del Real Madrid e sono grato per tutto quello che mi hanno insegnato", ha detto il difensore della Roma in un'intervista al quotidiano spagnolo As. "Ho 29 anni, la maggior parte della mia carriera è stata in Spagna, mi piace il calcio della Liga ed essere nel tuo paese rende tutto più facile. Non posso chiudere la porta ad un ritorno in Spagna".
Sul difficile inizio di stagione della Roma ha invece aggiunto: "L'ambientamento non è stato facile, onestamente. Non ero abituato a questi cambiamenti, ma il calcio è così e devi fare tutto. Presto troveremo una continuità positiva nei risultati, credo, e cambieremo la situazione. È difficile avere la mia famiglia lontana, abito ancora in hotel e sto cercando una casa per farli venire a Roma. Nella squadra, nonostante i cambi di allenatore, ci sono ottime vibrazioni, anche se non stiamo ancora trovando una continuità di risultati, personalmente mi sono adattato rapidamente. E ci sono gli argentini e Angelino".
Hermoso ha poi concluso parlando del suo addio all'Atletico Madrid: "Con Simeone ho ancora un bellissimo rapporto. Con il club non è stato raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto e le nostre strade si sono separate".