Bianca Berlinguer: “Insulti a proiezione film su mio padre, gridavano ‘comunisti di m…'”
La proiezione è stata interrotta su richiesta del pubblico in sala e una signora ha chiamato il 112
"Sabato 9 novembre 2024, durante l’ultima proiezione giornaliera del film su Berlinguer 'La grande ambizione', nella sala 3 del Cinema Atlantic (via Tuscolana 745) si è verificata un’irruzione di almeno 4 ragazzi di circa 15 anni, incappucciati, probabilmente già da prima all’interno del cinema, forse in un’altra sala". La denuncia arriva da Bianca Berlinguer che, sui social, riporta "uno spiacevole episodio avvenuto nei giorni scorsi nel VII Municipio di Roma" riguardante il film diretto da Andrea Segre e interpretato da Elio Germano sulla figura del padre, la cui notizia, spiega, le è arrivata tramite messaggio.
"Hanno disturbato la proiezione camminando, passando nello spazio davanti allo schermo, parlando ad alta voce, con lucette accese e sputando a terra. Poi sono usciti dalla sala e hanno aperto le porte verso l’esterno per far entrare altri ragazzi, diventando in totale 8-10, uno dei quali con un monopattino. Hanno urlato 'comunisti di m...' e insultato una ragazza straniera", racconta la giornalista. La proiezione "è stata interrotta su richiesta del pubblico in sala e una signora ha chiamato il 112".
A sedare la situazione, spiega la conduttrice di 'E' sempre Cartabianca', "sono intervenuti due dipendenti del cinema e i ragazzi sono scappati via. Quando sono arrivati i carabinieri, hanno redatto un verbale e hanno detto che probabilmente si trattava di 'ragazzate'. Pare che sia la prima volta che accade una cosa del genere in questo cinema". Al momento il cinema non ha replicato e - contattato dall'Adnkronos - risulta telefonicamente irraggiungibile.
Spettacolo
Elodie e Luca Marinelli le voci di ‘Mufasa’: “Un...
A 30 anni dall’uscita al cinema de ‘Il Re Leone’, il 19 dicembre arriva il prequel del regista premio Oscar Barry Jenkins
A 30 anni dall’uscita al cinema de ‘Il Re Leone’, arriva ‘Mufasa’ del regista premio Oscar Barry Jenkins (‘Moonlight’), prequel del classico Disney che racconta l’ascesa del re delle terre del Branco nonché papà di Simba. “Chi avrebbe mai immaginato che un giorno avremmo doppiato un personaggio di questa storia”, dicono Elodie (voce di Sarabi, moglie di Mufasa e mamma di Simba), Luca Marinelli (voce di Mufasa) e Alberto Malanchino (voce di Taki), in occasione di un incontro stampa. “Non potevo chiedere di meglio che interpretare una leonessa”, dice la cantante, alla sua seconda prova al doppiaggio dopo ‘Troll World Tour’.
Nella sua vita si è sempre sentita “un cucciolo di leone pensando che aggredire fosse il primo modo per difendersi. Mi fa sorridere - spiega - trovarmi a fare cose che con un giro assurdo finiscono per somigliarmi”, ammette Elodie. “La mia paura è sempre di non essere all’altezza, di non essere capita. Ma questo ruolo - spiega - arriva in un momento di grande serenità e comprensione dei miei limiti”. Emozioni condivise anche dal collega Luca Marinelli, grande fan de ‘Il Re Leone’: “ricordo ancora il balzo che ho fatto dalla poltrona a 9 anni quando partì ‘Nants' Ingonyama’ (l’inizio del brano ‘Il cerchio della vita’, ndr). Avrò visto quel film cento volte e ora mi ritrovo qui, ora mi toccherà fare la voce di Mufasa per mettere a letto i bimbi di tutti i miei amici”, dice Marinelli.
Per l’attore, questa opportunità è arrivata “nel secondo atto della mia vita e mi fa guardare al bambino di tanti anni fa che pensava addirittura di non arrivare a 40 anni. Oggi gli potrei dire che andrà tutto bene”. La parte che più mi ha emozionato “riguarda i dubbi, la grande sensibilità di Mufasa e il viaggio che porta verso la ricerca di te stesso, io ci sono riuscito grazie al supporto della famiglia, degli amici e dei colleghi”, conclude.
Dal 19 dicembre nelle sale accompagnato dalla colonna sonora di Lin-Manuel Miranda, ‘Mufasa: Il Re Leone’ racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che arricchiscono il racconto con le loro battute e canzoni. Raccontata attraverso flashback, la narrazione si concentra su Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale, che poi diventerà il villain Scar. L’incontro casuale dà il via al viaggio di un gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino: i loro legami sono messi alla prova mentre lavorano insieme per sfuggire a un nemico minaccioso e letale.
“Quando mi hanno proposto di farlo ho detto subito no. È stata mia moglie a convincermi. Così ho letto la sceneggiatura e ho scoperto che era una cosa straordinaria, la scrittura mi ha conquistato”, dice Barry Jenkins a Roma. “Mi piace raccontare di come anche Mufasa, seppur adottato, sia riuscito a costruirsi una nuova famiglia, un’identità, un ruolo. È così anche per me. Se guardo una foto di me da giovane, chi avrebbe mai immaginato che oggi potessi essere qui a presentare un film del genere? Eppure non dipende da dove vieni, ma dalle esperienze che fai”, conclude.
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Elodie: “Sono una leonessa, ho fatto di tutto per...
Tra le voci Luca Marinelli e Alberto Malanchino, dal 19 dicembre nelle sale con la regia del premio Oscar Barry Jenkins
"Nella vita e nel lavoro sono una leonessa", infatti, "per il provino di 'Mufasa: Il Re Leone' ho fatto di tutto, in ballo avevo altre cose di lavoro ma lo volevo davvero. È stato un provino lunghissimo, un'intera giornata", e dopo un po' di tempo, "è arrivata la risposta dall'America". A dirlo all'Adnkronos è Elodie, che nel prequel de 'Il Re Leone' presta la voce a Sarabi, moglie di Mufasa e mamma di Simba. "Abbiamo anche cantanto", racconta Marinelli, voce di Mufasa, che ammette: "l'auto-tune fa dei miracoli impressionanti", dice scherzando. "Abbiamo affrontato una lunga selezione, nessuno ti regala nulla come è giusto che sia", fa notare Alberto Boubakar Malanchino, star di 'Doc - Nelle tue mani', voce di Taki che poi diventerà Scar, il villain de 'Il Re Leone'.
Dal 19 dicembre nelle sale con Disney, il film racconta, attraverso Rafiki, la leggenda di Mufasa alla giovane cucciola di leone Kiara, figlia di Simba e Nala, con Timon e Pumbaa che arricchiscono il racconto con le loro battute e canzoni. Raccontata attraverso flashback, la narrazione si concentra su Mufasa, un cucciolo orfano, perso e solo fino a quando incontra un leone comprensivo di nome Taka, erede di una stirpe reale. L’incontro casuale dà il via al viaggio di un gruppo di sventurati alla ricerca del proprio destino. "Trovare il proprio ruggito è un percorso lungo, fatto di piccoli passi, di fiducia in se stessi e nella famiglia, non per forza deve essere quella di sangue", spiega Elodie nell'intervista.
Nella ricerca dell'identità "la mia grande fortuna è stata quella di poter contare su persone che mi hanno sostenuto, anche se alla fine la prima persona che ti sostiene devi essere tu", dice Malanchino. Per l'attore "a volte è difficile trovare un ruggito all'interno di tanti contesti dove c'è caos e un ordine precostituito perché spesso, purtroppo, le persone ti vorrebbero in un modo e, quindi, passi la maggior parte della tua vita a voler essere conforme a una figura che ti viene imposta anziché cercare il tuo percorso personale". Il doppiatore di Taki però ha preso una strada diversa: "ho scelto di emanciparmi e di elevarmi, e ci sono arrivato anche grazie alle persone che mi hanno sostenuto facendomi capire che la strada giusta era quella di seguire la mia voce".
Secondo Marinelli "è necessario essere curiosi verso se stessi e verso gli altri ed è importantissimo non mettere a tacere né la propria voce e né quella degli altri. E' un tema gigante da affrontare, ma per dirla 'alla Mufasa' di base dovremmo tutti essere curiosi e aperti al dialogo con la vita". Nell'attuale momento storico "penso che questa storia sia una lezione preziosa sia per i giovani che per gli adulti", dice all'Adnkronos il regista Jenkins, che torna sul grande schermo dopo 'Moonlight', con cui ha vinto l'Oscar, e 'Se la strada potesse parlare'. "Andiamo nella profondità di Mufasa, che ci mostra come sia possibile essere grandi se si dialoga con il proprio ambiente, se si è aperti a ricevere le lezioni della comunità, se sei aperto a guardare oltre la tua cultura sperimentandone nuove", ma nel mondo di oggi "ci sono molti leoni che usano l'inganno per governare la comunità, è così da sempre", fa notare il regista.(di Lucrezia Leombruni)
Spettacolo
Da Morricone a Piovani, A Buenos Aires si celebra in danza...
Gran gala il 20 novembre al Teatro Coliseo in occasione della visita in Argentina del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Tra i protagonisti della serata-evento Alessandro Frola e XueLin, il duo Riva& Repele, il re del flamenco Sergio Bernal, Emanuela Bianchini e Damiano Grifoni, gli 'scaligeri' Laura Farina e Francesco Della Valle
In occasione della visita nella Repubblica Argentina del presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni il Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Argentina e la collaborazione del Teatro Coliseo di Buenos Aires, organizza, il 20 novembre, una serata di gala, 'Luz, Camara, Danza!, a cura di Daniele Cipriani, in cui l'eccellenza della cultura italiana verrà celebrata attraverso la danza e il cinema. Protagonisti i danzatori italiani che si sono affermati all'estero, come Alessandro Frola (principal dello Hamburg Ballet), che danza in coppia con XueLin, principal nella stessa compagnia, sull'Adagietto di Gustav Mahler che rievoca le splendide immagini di 'Morte a Venezia' di Luchino Visconti.
In contrasto con le sue atmosfere sognanti sarà invece l'omaggio che i due ballerini rendono ai tanti artisti italiani vincitori di Oscar con 'Shall We Dance?', sempre di Neumeier, questa volta sulle americanissime note di Gershwin. Il re del flamenco Sergio Bernal renderà omaggio, 'vestito' da uno dei signori della moda, il celebre couturier Roberto Capucci, a Sofia Loren, Alberto Sordi, a Anna Magnani e Pierpaolo Pasolini, mentre il duo Riva&Repele (Simone Repele e Sasha Riva) ha firmato per la serata di Buenos Aires una creazione liberamente ispirata a 'La vita è bella' di Roberto Begnini con l'indimenticabile colonna sonora di Nicola Piovani.
Emanuela Bianchini e Damiano Grifoni della Mvula Sungani Physical Dance si esibiscono sulle colonne sonore di Ennio Morricone, protagonisti di un estratto tratto da 'Tra cielo e terra', firmato dal regista e coreografo romano Mvula Sungani. Portano la vivacità della giovinezza, improntata al rigore del balletto classico, Laura Farina e Francesco Della Valle, allievi dell'Accademia Teatro alla Scala con celebri pagine coreografiche dal balletto 'La Strada' di Mario Pistoni (creato nel 1966 per Carla Fracci e ispirato all'omonimo film di Federico Fellini, sulle musiche di Nino Rota). Fil rouge di 'Luz, Camara, Danza!' le opere video del designer multimediale Massimiliano Siccardi.