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Michael Schumacher per la prima volta in pubblico dopo 11 anni?

Al matrimonio della figlia, nella villa di famiglia a Maiorca, sono stati vietati foto e video

Michael Schumacher - Agenzia Fotogramma

Michael Schumacher sarebbe apparso in pubblico per la prima volta da quando nel dicembre 2013 rimase gravemente ferito in un incidente su una pista da sci a Méribel. E' quanto riportano i media tedeschi, nonostante non ci siano video e foto a testimoniare l'evento, né dichiarazioni in merito da parte della famiglia Schumacher.

L'occasione era molto speciale: il matrimonio della primogenita del pilota, Gina Maria, nella villa di famiglia a Maiorca. Una cerimonia e una festa blindatissima: la stampa tedesca riporta che, proprio per tutelare la privacy dell'ex pilota, agli ospiti sia stato vietato di accedere con smartphone e dispositivi in grado di filmare o scattare fotografie.

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Da quando, nel 2014, Schumacher uscì dal coma e tornò a casa, sua moglie Corinna ha impedito l'accesso a chiunque non fosse più che fidato. Ecco perché da allora quasi nessuno ha più visto il campione di Formula 1 e non si hanno notizie ufficiali sul suo stato di salute. Sempre secondo la stampa tedesca, a questo esiguo numero di persone è stata in questi giorni aggiunta la modella danese Laila Hasanovic, fidanzata di Mick Schumacher, secondogenitori di Michael e Corinna. Sembra che anche il giovane pilota si sposerà a breve.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

SuperEnalotto, numeri combinazione vincente 15 novembre

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Jackpot sale a 32,4 milioni di euro

SuperEnalotto, numeri combinazione vincente 15 novembre

Nessun 'sei' né '5+1' al concorso SuperEnalotto - Superstar numero 182 di oggi. Un punto '5' ha totalizzato una quota unitaria pari a 125.342,48 euro. Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei punti '6' è di 32,4 milioni di euro.

Quali sono i punteggi vincenti?

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Quanto costa una schedina

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

Come faccio a sapere se ho vinto

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

La combinazione vincente di oggi, 15 novembre 2024

La combinazione vincente è 2, 4, 5, 42, 53, 83, Jolly 23 e Superstar 43.

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Esteri

Trump e le nomine, spuntano gli scheletri di Hegseth e Gaetz

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Il futuro capo Pentagono fu indagato per aggressione sessuale nel 2017, mentre contro la nomina alla Giustizia c'è la testimonianza di una donna

Donald Trump, Pete Hegseth e Matt Gaetz (Afp)

Le provocatorie nomine dei fedelissimi di Trump stanno facendo discutere. Tra tutti il più controverso è Matt Gaetz alla Giustizia, ma anche il prossimo capo del Pentagono Pete Hegseth.

Le accuse al futuro capo del Pentagono

Pete Hegseth, il veterano diventato star di Fox News nominato da Donald Trump come prossimo capo del Pentagono, è stato indagato per una presunta aggressione sessuale nel 2017. Lo ha confermato la polizia di Monterey in un comunicato diffuso dopo che ieri Vanity Fair per primo ha rivelato che Susie Wiles, futura capo dello staff della Casa Bianca, è stata informata di accuse di comportamenti sessuali impropri di Hegseth denunciati da una donna nella cittadina californiana.

Secondo quanto riporta Cbs News, la dichiarazione del manager cittadino e del locale dipartimento della polizia contiene pochi dettagli, salvo confermare che il fatto sarebbe avvenuto nella notte tra il 7 e l'8 ottobre del 2017 in un indirizzo che corrisponde a quello dell'Hyatt Regency Monterey Hotel. La denuncia è stata presentata tre giorni dopo, aggiunge la polizia che non rivela il nome o l'età della presunta vittima, precisando che nella denuncia si faceva riferimento a "contusioni".

Secondo quanto rivelato dalla rivista, vi è stata una discussione tra Wiles e il team legale di Trump e Hegseth che hanno detto che si trattava di un incontro sessuale consensuale e di un classico caso di "he said, she said", in cui c'e' la parola della donna contro quella dell'uomo. "Queste accuse sono state già indagate dalla polizia di Monterey e non sono state trovate prove a loro sostegno", ha dichiarato all'emittente americana l'avvocato di Hegseth, Timothy Parlatore.

A difendere il fedelissimo di Trump, la cui nomina ha provocato preoccupazione al Pentagono e perplessità al Congresso, anche da parte di repubblicani che non sapevano neanche chi fosse il giornalista che ha tatuaggi che evocano i simboli delle crociate, apprezzatissimi tra gli appartenenti alle milizie di estrema destra, oggi è intervenuto anche il portavoce del presidente eletto, Steven Cheung.

"Il presidente Trump sta nominando candidati di alto calibro e estremamente qualificati - ha detto - Hegseth ha smentito con forza ogni accusa e non è stato incriminato. Non vediamo l'ora che sia confermato come segretario alla Difesa così che possa iniziare dal primo giorno a rendere l'America di nuovo sicura e grande".

Il 44enne futuro capo del Pentagono, che è molto vicino alla destra estremista cristiana, è al suo terzo matrimonio: ha sposato nel 2019 la produce di Fox News Jennifer Rauchet, e le nozze sono state celebrate nel golf club di Trump nel New Jersey. Nel 2017, anno in cui è stato indagato a Monterey, ha divorziato dalla seconda moglie, Samantha Deering, e nel 2009 aveva divorziato dalla prima Meredith Schwarz.

Il giorno dopo la sua nomina al Pentagono Brooks Potteiger, pastore della Communion of Reformed Evangelical Churches, ha postato che Hegseth fa parte della chiesa che appartiene alla denominazione Christian Reconstructionism, considerata dagli studiosi come un movimento estremista suprematista, con posizioni patriarcali e maschiliste. Intervenendo al podcast "Reformation Redpill", ha detto che ha trasferito la famiglia in Tennessee nel 2022 per essere vicino ad una scuola cristiana privata per i figli, anche se il suo show veniva trasmesso da New York.

La testimonianza contro Gaetz

La donna che è stato al centro dell'inchiesta di un anno del dipartimento di Giustizia sulle accuse di sfruttamento sessuale contro Matt Gaetz, nominato da Donald Trump attorney general, ha testimoniato di fronte alla commissione Etica della Camera di aver avuto rapporti sessuali con l'ormai ex deputato quando aveva 17 anni e quindi era minorenne. Lo rivelano a Abcnews fonti informate sull'indagine che era arrivato alle sue fasi finali prima di essere stata interrotta bruscamente dalle immediate dimissioni presentate dal deputato della Florida subito dopo la sua contestatissima nomina.

Le dimissioni di Gaetz sono state una mossa per impedire la conclusione dell'indagine riservata, affermano i democratici che stanno chiedendo a gran voce che venga reso noto il rapporto, sul quale la commissione si preparava a deliberare oggi, in vista delle audizioni di conferma dell'esponente dell'estrema destra che Trump ha nominato alla Giustizia con l'esplicito mandato di mettere in pratiche le sue promesse purghe.

Secondo l'emittente, la commissione ha convocato la scorsa estate la donna, ora ventenne, che ha testimoniato che Gaetz ha avuto rapporti sessuali con lei quando era ancora al liceo. "Queste accuse sono false e costituirebbero falsa testimonianza di fronte al Congresso", ha dichiarato il repubblicano all'Abcnews, affermando che "devono essere considerate con scetticismo queste falsità che arrivano dopo 3 anni di inchiesta penale". Un riferimento al fatto che i procuratori federali hanno chiuso l'inchiesta a suo carico senza incriminazioni.

La testimonianza della donna confermerebbe le accuse rivolte al repubblicano da Joel Greenberg, un suo ex amico che attualmente sta scontando una pena di 11 anni dopo essersi dichiarato colpevole di aver sfruttato sessualmente una minore, presentandola ad altri "uomini adulti" per avere rapporti sessuali. "Il principale testimone della commissione, Greenberg, è un pregiudicato bugiardo che ha mentito altre volte", aveva dichiarato nei mesi scorsi Gaetz riferendosi al fatto che l'uomo ha ammesso di aver falsamente accusato di pedofilia un insegnante che era suo avversario elettorale.

Non solo, la commissione ha ascoltato diverse donne che avrebbero partecipato a festini pagati da Greenberg con Gaetz tra gli invitati, ed a loro sarebbero state presentate le ricevute di pagamenti ricevuti dal repubblicano. E' stata sentita la sua fidanzata di allora, e agli atti vi sarebbe una sua dichiarazione in cui indicava l'ormai ex deputato della Florida come uno dei partecipanti ad una festa nel luglio del 2017 durante la quale circolava droga. Anche Greenberg dal carcere della Florida dove sta scontando la pena ha inviato una dichiarazione giurata alla commissione.

Gaetz ha sempre negato ogni accusa, sostenendo che "qualcuno sta cercando di trasformare la mia generosità verso ex fidanzate in qualcosa di spiacevole". Ma ovviamente questa vicenda sarà al centro delle audizioni di conferma di Gaetz alla commissione Giustizia, se Trump non vincerà il braccio di ferro per bypassare la ratifica del Senato. Basti pensare che vi sono diversi repubblicani che stanno appoggiando la richiesta dei democratici che venga pubblicato il rapporto dell'inchiesta della Camera. Per affossare la nomina di Gaetz basterebbero quattro voti della maggioranza repubblicana, e le due moderate Lisa Murkowski e Susan Collins hanno già espresso grandi riserve.

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Cronaca

Palermo, spari a salve a scuola davanti ai bambini: è...

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La simulazione della cattura di un ladro con tanto di unità cinofila è andata in scena nel cortile dell'istituto scolastico. La preside si scusa: "Errore umano nato da drammatica sottovalutazione"

Le immagini della simulazione della Polizia municipale

Un "corto circuito", un "errore umano", nato da "drammatica sottovalutazione". Lucia Sorce, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo statale 'Rita Borsellino' di Palermo, finito nella bufera dopo la simulazione dell'arresto di un malvivente da parte della Polizia municipale con tanto di spari a salve, è visibilmente provata. "Mi assumo pienamente la responsabilità di quanto successo - dice all'Adnkronos - e chiedo scusa a tutti i docenti e ai genitori. C'è stato un errore umano, un'inaccettabile leggerezza. E' chiaro che la proposta è stata inadatta e incoerente, ma non è stata fatta in cattiva fede". A ogni modo, dice senza giri di parole, "come scuola non possiamo permetterci di non avere uno sguardo critico, di non contestualizzare, di non capire che abbiamo dei bambini a cui dobbiamo garantire ben altri scenari".

La cattura del ladro con tanto di unità cinofila è andata in scena nel cortile del plesso Ferrara, alla Magione. Poco prima ai bimbi dai 3 ai 7 anni di età era stata fatta una lezione di educazione stradale. "Hanno parlato di come attraversare la strada, di come difendersi dai cani randagi. I vigili urbani si sono dimostrati sensibili e professionali. Tutto era apparso come un gioco". Poi, terminata quella lezione, era arrivata la proposta. Simulare l'arresto di un ladro. Una proposta fatta con "superficialità", ragiona adesso la preside alla guida dell'istituto comprensivo da 18 anni, e accolta con "altrettanta leggerezza" dalle insegnanti. Così ai bimbi era stato spiegato che ci sarebbero state pistole giocattolo, ma che nessuno sarebbe davvero morto. "Nessuno mi aveva parlato di spari o di caccia al cattivo", dice adesso la preside, sottolineando che "al di là del fatto che una simile attività non ha nulla a che fare con l'educazione stradale, la cattura di un malvivente si può spiegare in tanti altri modi".

Alla scena lei non era presente. "Ho sentito un rumore - racconta - ma non ho capito fossero spari e quando mi sono affacciata ho trovato i bimbi che applaudivano. Anche io ingenuamente ho sottovalutato, non ho capito quello che era successo". Né qualcuno subito dopo le ha fatto presente l'irritualità di quanto accaduto nel cortile. "Nessuno nell'immediato è venuto a parlarmi, l'ho scoperto l'indomani". A sollevare il caso ieri era stata la consigliera comunale del Pd Mariangela Di Gangi che ha inviato una lettera al comandante della Polizia municipale di Palermo, Angelo Colucciello, e all'assessore comunale, Aristide Tamajo. "Pur comprendendo e apprezzando l'impegno della polizia municipale nel promuovere la cultura della sicurezza e della legalità nelle scuole - ha scritto - mi chiedo quanto una simulazione di arresto, con l'utilizzo di armi, sia pertinente al tema dell'educazione stradale". Anche la preside concorda. "Quella simulazione non aveva nulla a che fare con l'educazione stradale. Gli agenti, forse con superficialità, l'hanno proposta e spiegata alle insegnanti che con altrettanta superficialità l'hanno accolta con una paradossale buonafede da parte di entrambi, perché tutto era stato fatto come un giorno. Un terribile gioco". A qualcuno, però, il dubbio sarebbe potuto venire. "Questo non mi perdono - dice la preside -. Anche perché si tratta di insegnanti che io stimo molto, parecchio in gamba, inclusivi, professionali. Eppure nessuno dei presenti ha attivato un senso critico, una lettura del contesto e delle sue conseguenze". Oggi la dirigente scolastica ha inviato un comunicato interno a tutto il personale della scuola e ai genitori perché "dobbiamo approfittare di questa spiacevolissima vicenda per riflettere sul fatto occorre sempre interrogarsi, coltivare quel senso critico di cui abbiamo estremamente bisogno, proprio per contrastare una dilagante riduzione della complessità. E questo vale ancora di più quando si ha a che fare con bambini".

"Reputo che la Polizia municipale - scrive la preside nella comunicazione interna rivolta ai docenti e ai genitori - abbia sbagliato a proporre, in maniera estemporanea, non preventivata, non concordata in principio, un linguaggio militare e la scena di un crimine all’interno di un percorso formativo sull’educazione stradale, probabilmente poiché resta innegabile la fascinazione che la repressione, la cattura e l’arresto vittorioso possa produrre su adulti e bambini. Reputo molto più grave che il personale educativo presente, all’unanimità, abbia accolto, acriticamente, la proposta presentata nel dettaglio, qualche minuto prima, dagli agenti. Noi educatori non possiamo sbagliare, non dovremmo sbagliare ma, laddove sbagliamo, dobbiamo avere l’umiltà professionale di chiedere scusa"."Poteva forse capitare a tutti di sottovalutare la scena, il rumore, le conseguenze - dice ancora all'Adnkronos la preside Sorce -. A noi è capitata questa drammatica sottovalutazione e adesso dobbiamo riflettere e tutta la comunità educante lo sta facendo". Quello che, però, è altrettanto sbagliato è "la strumentalizzazione di un errore umano. Le strumentalizzazioni non fanno bene a nessuno. Noi abbiamo capito l'errore". Ai genitori, "tutti non solo quelli dei bambini che hanno assistito alla simulazione" la preside chiede scusa. "Perché la scuola è un luogo sacro, in cui i bambini passano metà della loro giornata e perché vicende simili rischiano di ledere la fiducia tra la comunità educante e le famiglie", conclude. (di Rossana Lo Castro)

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