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Autonomia, Calderoli: “Farò tesoro indirizzi Consulta, poi opposizioni tacciano per sempre”

Schlein: "Non decide il governo cosa dice l'opposizione". Insorgono anche M5S e AVS

Roberto Calderoli (Fotogramma)

"Ora farò tesoro degli indirizzi della sentenza" della Consulta e "una volta che travaso quelle richieste nella legge, le opposizioni taceranno e mi auguro taceranno per sempre". Così Roberto Calderoli ad un incontro sull'autonomia a Brescia con il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana.

"Sono state presentate un centinaio di eccezioni su 43 commi e ne hanno accettate 7. Abbiamo trovato la strada per una perfetta coincidenza della Costituzione. La legge nel suo impianto regge e reggerà. E questa è la cosa più importante", ha sottolineato Calderoli.

"Rispetto al referendum" a prescindere dalla sentenza della Consulta, ha aggiunto, "ricordo che nel 2015 raccolsi le firme per abolire un articolo della legge Fornero, ma venne giudicato irricevibile" anche perché "collegato alla legge di bilancio, come lo è l'autonomia differenziata".

Le reazioni

Le opposizioni insorgono. “Le affermazioni di Calderoli sono estremamente gravi e dimostrano scarso rispetto della democrazia", dichiara la segretaria del Pd, Elly Schlein. "Invece di assumersi la responsabilità per aver presentato alle Camere un provvedimento incostituzionale, lo Spacca Italia, e per aver ignorato prima ogni forma di critica, anche costruttiva, da parte delle opposizioni in Parlamento e di autorevoli costituzionalisti, anche dopo le censure della Corte costituzionale, continua a insistere con arroganza e oggi auspica che le opposizioni tacciano per sempre".

"Ma lo chiarisco a questo governo e a tutti i suoi ministri, una volta ancora: non è la maggioranza a decidere cosa può o deve dire l’opposizione. Noi continueremo sempre con più forza a farci sentire, questo è il ruolo che spetta all’opposizione in una democrazia. Contro i tagli alla sanità pubblica, alla scuola pubblica, prima grande leva di emancipazione sociale, ai comuni e ai trasporti. Noi continueremo a far sentire la nostra voce e attraverso la nostra anche quella di chi questo governo rifiuta di ascoltare. Questo clima di repressione costante del dissenso deve finire, non è accettabile in una democrazia costituzionale”.

Interviene in una nota anche il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Michele Gubitosa: “Se Calderoli pensa di zittire il dissenso politico si rassegni. Tuttavia possiamo promettergli una cosa: quando l’autonomia differenziata sarà solo il bruttissimo ricordo di una riforma mai attuata, noi lo andremo ad avvolgere nel tricolore, come ha tentato di fare Donno, in assoluto silenzio, senza dirgli manco una parola, proprio come piace a lui”.

Per la capogruppo di AVS alla Camera, Luana Zanella, "Calderoli e con lui tutta la Lega sono di fronte ad un disastro creato dalle loro mani: l’autonomia differenziata, nota anche come Spacca-Italia si configura come la seconda ‘porcata’ di Calderoli dopo la famigerata legge elettorale. Anziché tacere, riflettere, valutare fanno a gara a chi la spara più grossa”.

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Politica

Cortei, La Russa: “C’è china che riporta a...

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Il presidente del Senato: "Fermiamo qualsiasi piccola escalation". Piantedosi: "C'è preoccupazione, abbassiamo i toni". Orlando: "Paragone con anni di piombo non ha né capo né coda"

Ignazio La Russa  (Fotogramma)

“Io credo che dalla vicenda di Sergio Ramelli dovremmo trarre un concetto importantissimo, che vorrei che tutti potessero conoscere. Attenzione, stiamo prendendo una china che assomiglia all’inizio di queste vicende”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo a Milano alla presentazione del libro ‘Il tempo delle chiavi’, di Nicola Rao.

“Tra le manifestazioni di ieri - ha spiegato La Russa - c’era uno striscione con scritto ‘pagherete tutto, pagherete caro’. Ecco, io vorrei dire ‘abbassiamo i toni’. Lo dico a tutti, abbassiamo i toni. Nel 1969 - ricorda poi il presidente del Senato - passò un corteo di sinistra in piazza San Babila e per la prima volta dei ragazzi avevano in mano dei bastoni. La cosa ci scandalizzò perché fino a quel momento la violenza era fatta di sberle. Cominciava un'escalation, dai bastoni si passò alle chiavi inglesi e poi alle pistole. Fermiamo qualsiasi piccola escalation prima che possa essere troppo tardi”.

“Non dobbiamo arrivare al latte versato - ha ammonito La Russa - fermiamoci prima. Non criminalizziamo inutilmente chi non c’entra, ma sappiamo che anche se dovessero essere una minoranza tra quelli che manifestano, sono le avanguardie delle ‘chiavi’”.

Poi, a margine, ha sottolineato: “Io credo che gli episodi di antisemitismo e di violenza contro la polizia di questi ultimi giorni debbano costituire per tutti, senza distinzione di maggioranza o opposizione, un segnale di allarme. Io l’ho detto più volte, non chiederò mai il divieto di una manifestazione, non foss’altro perché a me ne hanno vietate talmente tante da ragazzo che non me la sentirei, ma credo che il rispetto della convivenza e del modo di protestare anche in maniera aspra, senza violenza, debba essere la base comune. Non ci può e non ci deve essere nessuna tolleranza. È bene farlo subito, da parte di tutti”.

“A tutti - ha ribadito La Russa - dico che c’è bisogno di abbassare i toni e di condannare la violenza perché le parole possono fare male. Mi riferisco alle ‘zecche rosse’ o allo sciopero definito con una terminologia non proprio delle migliori. La cosa peggiore è fare finta di nulla di fronte alle violenze”.

Per il deputato Pd Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, "la condanna dei violenti è sempre dovuta ma il paragone con gli anni di piombo non ha né capo né coda e serve alla destra per preparare altri interventi repressivi".

"Non esiste alcun movimento di massa a sostegno dei violenti come invece purtroppo avvenne allora. Il fatto che risuonino slogan analoghi non significa che ci si trovi di fronte alla stessa situazione. Ci sono pericoli ma non sono gli stessi", aggiunge Orlando sui social. "I paralleli servono per giustificare strumenti 'd’eccezione' come allora. Questo mi pare il punto".

Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al Tg1. "Se guardo all'innalzamento e all'aggressività che si manifesta in queste circostanze sicuramente qualche preoccupazione mi sento di esprimerla - ha affermato - Siamo ormai all'utilizzo anche di artifizi chimici contro le forze dell'ordine. Tutti noi dobbiamo tenere conto anche dell'esperienza del passato e abbassare i toni". Per Piantedosi occorre "considerare che, soprattutto nei confronti dei ragazzi, esasperare i toni potrebbe essere poi foriero di qualche preoccupazione".

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Politica

Autonomia, Nordio: “Sentenza equilibrata che dovrebbe...

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Le parole del ministro della Gisutizia all’indomani della parziale bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge

Autonomia, Nordio:

"Una sentenza che condivido e che dovrebbe eliminare la possibilità del referendum". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’indomani della parziale bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge sull’autonomia differenziata.

La sentenza, letta a spanne, è più che equilibrata. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni che saranno sicuramente articolate e molto lunghe”, ha detto Nordio intervenendo al convegno della Fondazione Iniziativa Europa a Stresa. “Detto questo - ha proseguito il Guardasigilli - è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso la soluzione definitiva. Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum bisognerà leggere le motivazioni ma direi di sì: è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum”.

“Adesso il parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione, direi che a spanne, con prudenza, questa sentenza dovrebbe eliminare, almeno per ora, la possibilità del referendum”, ha concluso Nordio.

"Musk? Non commento fa parte di dialettica politica esasperata"

A proposito delle affermazioni di Elon Musk sui giudici italiani, Nordio npn vuole commentare "le espressioni soprattutto provenienti da persone che in questo momento non rivestono ruoli istituzionali, del resto, ne abbiamo sentito di tutti i colori”. “Anche nei nostri confronti sono state dette cose terribili - ha aggiunto il ministro - in Parlamento quando abbiamo proposto la limitazione delle intercettazioni hanno detto che volevamo aiutare la mafia o il terrorismo: detto a un ministro della Giustizia che quarant'anni fa ha rischiato la vita con le Brigate Rosse mi è sembrato un po' offensivo” . “Ci sono momenti in cui le parole sfuggono dal cervello, agiscono da sole, ma fa parte della dialettica politica un po' esasperata di questi tempi”, ha detto Nordio.

"Probabile ricorso su decisione giudici Bologna"

“Sul tribunale di Bologna - ha poi spiegato - non mi sono mai pronunciato però è completamente diverso da quello di Roma". Il giudizio di Bologna “è stato molto più articolato, non hanno detto che non convalidano il fermo, hanno sospeso il giudizio mandando tutto a Bruxelles". "In questo caso decade però la limitazione della libertà perché entro quarantotto ore l'autorità giudiziaria si deve esprimere. E’ stato un ragionamento completamente diverso anche se il risultato è di fatto sembrato uguale”, ha ribadito Nordio anticipando che “probabilmente anche con questo faremo ricorso, ma per motivi tecnici”. Quanto alla pronuncia dei giudici di Roma, Nordio ha ricordato: "Mi sono limitato ai primi decreti del tribunale di Roma che non hanno convalidato il fermo dei migranti a obiezioni tecniche che poi sono quelle che adesso abbiamo riportato attraverso l'Avvocatura dello Stato davanti alla Corte di Cassazione perché vi è una assoluta carenza di motivazione". "Quei decreti non avevano convalidato il fermo senza motivare il perché, questa è l'abnormità, deciderà la Cassazione”, ha concluso il ministro invitando “tutte le parti ad abbassare i toni perché l’azione chiama la reazione”.

"Spero magistratura sia severa no attenuanti per chi aggredisce forze ordine"

Infine, sui disordini di ieri a Torino nel quale sono rimasti feriti una ventina di rappresentanti delle forze dell’ordine, Nordio ritiene che "come tutte le forme di violenza sono inaccettabili, spero che la magistratura intervenga nei tempi più rapidi e nel modo più severo". “Data la mia età - ha sottolineato Nordio - ho visto come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara, quindi l'intervento deve essere rapido, efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto molto severa nei confronti di coloro che hanno ferito le forze dell'ordine”. “Non ci sono attenuanti per chi aggredisce le forze dell’ordine, su questo bisogna essere chiari”, ha concluso il ministro.

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Politica

Delmastro replica a polemiche per frasi su auto blindata...

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Critiche dalle opposizioni per le parole del sottosegretario alla Giustizia durante la presentazione della nuova autovettura blindata per il trasporto dei detenuti

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (Fotogramma)

"Ci mancherebbe altro che diamo respiro alla mafia e alla criminalità organizzata". A quanto apprende l'Adnkronos, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro replica così alle polemiche per le affermazioni, pronunciate ieri durante la presentazione della SsangYong Rexton Dream e-XDi220, la nuova autovettura blindata con cellula detentiva che il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha fatto realizzare per il trasporto di detenuti al regime del 41-bis e di alta sicurezza.

Le parole di Delmastro

Nel corso della presentazione, ieri nel piazzale antistante l’ingresso del Dap, Delmastro aveva sottolineato in un passaggio dell'intervento: "L'idea di veder sfilare questo potente mezzo, che dà il prestigio, con il gruppo operativo mobile sopra, far sapere ai cittadini chi sta dietro a quel vetro oscurato, come noi sappiamo trattare chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi incalziamo chi sta dietro quel vetro oscurato, come noi non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato, è una intima gioia per il sottoscritto e credo che, in una visione molto semplificata dell'esistenza, sia una gioia per tutti i ragazzi che vogliono scegliere di servire lo Stato e possono e debbono scegliere di servirlo con la divisa della Penitenziaria come prima scelta perché ne valorizzeremo le sue specializzazioni".

Bufera sui social

Parole che, rimbalzate sui social, hanno scatenato la reazione da parte dei partiti di opposizione con richieste di dimissioni e l'annuncio da parte di Iv di una mozione di censura con richiesta di dimissioni per le parole sui detenuti.

Ma che, secondo il sottosegretario, erano invece strettamente collegate alla lotta alla criminalità organizzata: "Ci mancherebbe altro che diamo respiro alla mafia", la replica, a quanto si apprende, di Delmastro. E da parte del sottosegretario filtra anche "amarezza per il fatto che fino a oggi nessuno ha pensato di dotare questo gruppo specifico di questo tipo di auto che consente il trasporto in sicurezza" di detenuti al 41 bis.

Donzelli: "Da sinistra polemiche surreali per indebolire 41 bis"

"Le parole di Delmastro nel presentare le vetture per il trasferimento di mafiosi e terroristi a regime di carcere duro hanno il chiarissimo significato di non dare tregua e fiato ai mafiosi al 41 bis e quindi alla criminalità organizzata nel suo complesso" scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. "La sinistra solleva polemiche surreali per cercare ancora una volta di inquinare il dibattito politico per indebolire la difesa del 41 bis da parte del governo Meloni. Siamo invece orgogliosi di non aver lasciato fiato alla criminalità organizzata, di non aver dato tregua ai mafiosi e di continuare a portare avanti una lotta alla mafia determinata e senza tentennamenti".

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