Biden: “Ok da Israele e Hamas a piano Usa per il cessate fuoco e il rilascio degli ostaggi”
"Sono determinato a fare del mio meglio" perché l'accordo venga messo in atto. Media Israele: "Netanyahu sta bloccando accordo con nuove richieste"
Il piano, elaborato dall'Amministrazione Biden per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, ''è stato accettato sia da Israele sia da Hamas''. Lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden su 'X' sottolineando che ''la mia squadra sta facendo progressi e sono determinato'' affinché l'accordo venga messo in atto.
''Sei settimane fa ho delineato un quadro completo su come raggiungere un cessate il fuoco e riportare a casa gli ostaggi. C'è ancora del lavoro da fare e queste sono questioni complesse, ma quel quadro è ora concordato sia da Israele che da Hamas'', ha spiegato Biden.
Media Israele: "Netanyahu sta bloccando accordo con nuove richieste"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ''sta ponendo nuove richieste'' e quindi di fatto ''bloccando un accordo'' che avrebbe permesso ''entro due settimane di riportare a casa gli ostaggi'' ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo afferma un alto funzionario israeliano citato da Channel 12. "L'insistenza del primo ministro nel creare un meccanismo per impedire il movimento di agenti armati bloccherà i colloqui per settimane e poi potrebbe non esserci nessuno da riportare a casa", afferma il funzionario.
Secondo il sito di notizie Walla, Netanyahu ha sollevato la questione in un incontro con il team negoziale ieri. I negoziatori hanno chiarito a Netanyahu di essere contrari alla nuova condizione e che non era fattibile, ma il premier ha insistito. "E' una richiesta che non faceva parte della proposta israeliana del 27 maggio. Non è chiaro perché Netanyahu stia sollevando questa richiesta ora. I servizi di sicurezza sanno come gestire il ritorno dei terroristi armati nel nord di Gaza", afferma il funzionario.
Esteri
India soffocata dallo smog, a Delhi valori 60 volte sopra i...
Disposta la chiusura delle scuole
Nuova Delhi soffoca a causa dell'inquinamento. Le immagini che arrivano dalla capitale indiana mostrano una città avvolta da una coltre di smog. Alle 12.30 ora locale, riportano i media indiani, l'indice di qualità dell'aria (Aqi) era pari a 1743, secondo IQAir, e un Aqi pari o superiore a 301 è considerato "pericoloso".
Dopo giorni di allarme nella capitale indiana e in aree limitrofe i livelli record di inquinamento - 60 volte superiori ai limiti 'consentiti' dall'Organizzazione mondiale della sanità, come riporta l'agenzia Afp - hanno costretto le autorità a decidere per la chiusura delle scuole. Aule vuote e 'dad' fino a nuovo avviso per tutti gli alunni, ad eccezione degli studenti più grandi delle ultime classi. Vietato l'ingresso ai camion, ad eccezione di quelli carichi di generi alimentari, e stop anche per i cantieri dei lavori pubblici.
A Delhi, riferiscono i media locali, sono stati segnalati casi di irritazione agli occhi e problemi respiratori. Nella città, dove si stima vivano 33 milioni di persone, erano già state adottate una serie di misure pensate per la 'lotta allo smog', compreso lo stop ai cantieri non essenziali, che però molti hanno giudicato inutili. A inizio mese l'inquinamento aveva costretto anche le autorità del vicino Pakistan a chiudere temporaneamente le scuole elementari di Lahore.
Esteri
Oman, festa per la Giornata Nazionale: il Sultano alla...
Usa: "Un Paese amico, promuove pace, stabilità e prosperità regione"
È la Giornata Nazionale dell'Oman. Per molti è ben più di una semplice festa, un modo per ricordare la storia del sultanato. Una giornata "gloriosa" in nome del "rinnovato rinascimento", dicono gli omaniti. Il sultano Haitham bin Tarik Al Said presenzia alla parata militare, culmine delle celebrazioni, che si tiene in occasione celebrazione della 54esima Giornata Nazionale.
"Gli Stati Uniti sono orgogliosi di definire l'Oman un amico - sottolinea in una dichiarazione il segretario di Stato Usa, Antony Blinken - Siamo grati alla leadership del sultano Haitham bin Tarik Al Said che continua a rafforzare la nostra partnership strategica a beneficio dei cittadini di entrambi i Paesi".
All'Oman gli Stati Uniti riconoscono di aver "dimostrato la sua leadership nel promuovere pace, stabilità e prosperità nella regione". E, aggiunge Blinken nella dichiarazione il Dialogo Strategico "ci ha dato l'opportunità di definire i prossimi passi in materia di commercio e investimenti, energia pulita e istruzione, scienza e cultura". L'auspicio per gli "anni a venire" sono "legami ancor più forti", dall'economia alla sicurezza.
Il sultano, riferisce l'agenzia di stampa ufficiale dell'Oman, "ha ricevuto messaggi di congratulazioni per l'occasione da re e leader, principi ereditari, capi di governo, organizzazioni, organismi e alti funzionari di Paesi fraterni e amici". L'augurio è di "buona salute, felicità e lunga vita a Sua Maestà", con la richiesta "a Dio Onnipotente di dare a Sua Maestà aiuto, consiglio e successo nella guida del popolo dell'Oman per raggiungere il prestigio, il progresso e la prosperità a cui aspirano". Messaggi, aggiunge ancora l'agenzia, che includono l'auspicio di "una crescita progressiva, uno sviluppo continuo e un rinascimento globale".
Alla parata militare parteciperanno unità simboliche che rappresentano la Royal Army of Oman, la Royal Air Force of Oman, la Royal Navy of Oman, la Royal Guard of Oman, la Sultan's Special Force, la Royal Oman Police, la Royal Court Affairs e la banda musicale militare congiunta. Presenti rappresentanti della famiglia reale, ministri, presidenti del Consiglio di Stato e del Consiglio della Shura, consiglieri, comandanti delle Forze Armate, capi del corpo diplomatico dei Paesi arabi e stranieri accreditati presso il Sultanato dell'Oman, giudici, delegati della Procura, sceicchi e i dignitari.
Esteri
Ucraina-Russia, decisione Biden “è passo verso la...
Da Mosca le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e di alcuni parlamentari russi
Se dovesse essere confermata, la decisione del presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden di consentire all'Ucraina di colpire in profondità la Russia con missili Atacms significherebbe "un ulteriore aumento delle tensioni" e un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto che potrebbe portare verso la Terza guerra mondiale. Lo scrive il 'Kyiv Independent' che riporta le opinioni di diversi parlamentari russi.
Parlando alla sua consueta conferenza stampa quotidiana, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto di aver visto le notizie ed "è ovvio che l'Amministrazione uscente di Washington intende adottare misure per continuare a gettare benzina sul fuoco e provocare un'ulteriore escalation di tensioni".
Peskov ha anche affermato che non c'è stato alcun cambiamento di posizione rispetto a quanto dichiarato da Vladimir Putin a settembre. Secondo il presidente russo, attacchi a lungo raggio contro la Russia con armi occidentali significherebbero il coinvolgimento della Nato nella guerra e Mosca sta preparando "varie risposte" a tale passo.
"Un passo verso la Terza guerra mondiale"
"Si tratta di un passo molto importante verso l'inizio della Terza guerra mondiale", ha affermato il deputato Vladimir Dzhabarov, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa statale russa Tass.
"L'Occidente ha deciso un livello di escalation che potrebbe concludersi con la perdita completa dello status di Stato da parte dei resti dell'Ucraina", ha scritto Andrei Klishas, membro del Consiglio della Federazione russa, sul suo canale Telegram
Leonid Slutsky, residente della Commissione Esteri della Duma, ha affermato che tale decisione "porterebbe inevitabilmente a una grave escalation, con gravi conseguenze". L'amministrazione Biden lascia a Trump non solo il problema di risolvere la crisi ucraina ma anche quello di evitare uno scontro globale", dice. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, si limita a ricordare che sul tema si è già pronunciato il presidente Vladimir Putin.
Il quotidiano governativo Rossiyskaya Gazeta l'ha definita "una delle decisioni più provocatorie e impreviste" dell'amministrazione Biden, che potrebbe avere "conseguenze catastrofiche".
La decisione di Biden
Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa il 17 novembre, Biden ha autorizzato l'Ucraina a utilizzare missili Atacms a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti per attacchi all'interno della Russia, segnando un cambiamento significativo nella politica statunitense.
Secondo quanto riferito al New York Times da fonti ufficiali riservate, Kiev utilizzerà probabilmente inizialmente i missili contro le forze russe e nordcoreane nell'oblast di Kursk, ma Washington potrebbe autorizzarne l'uso anche altrove.
La decisione non è stata confermata pubblicamente né da Kiev né da Washington, con il presidente Volodymyr Zelensky che ha affermato che "i missili parleranno da soli".
Cosa farà Putin
Ci pensa l'agenzia Tass a ricordare le parole del leader, che circa un mese fa ha fatto riferimento a "varie opzioni" per rispondere all'eventuale attacco con missili a lungo raggio. "Solo gli specialisti della Nato possono farlo", ha aggiunto riferendosi alla gestione dei missili. "Questo significa che la Nato - gli Usa e i paesi europei - sono in guerra con la Russia. E se questa è la situazione, prenderemo le decisioni appropriate in risposta alle minacce nei nostri confronti".