Connect with us

Published

on

Maltempo sull’Italia, da domani arriva la tempesta: le previsioni

Vento forte, pioggia intensissima, freddo con neve anche in pianura e onde alte fino a 7 metri

La mappa delle previsioni meteo

Una tempesta in arrivo sull'Italia con vento violentissimo da ovest, pioggia, freddo e neve anche in pianura. A partire da domani, 20 novembre, secondo le previsioni di Lorenzo Tedici, meteorologo del sito iLMeteo.it un mix micidiale si abbatterà sulla penisola. Il vento che genererà in mare aperto onde giganti fino a 7 metri.

Nel dettaglio, il mare diventerà ‘agitato’ dal pomeriggio sul settore ligure con onde fino a 4 metri, poi in serata sarà ‘grosso’ (scala Douglas) sulle coste di Liguria di Levante e Toscana con onde di 5-6 metri. Le onde più alte raggiungeranno l’estrema ed eccezionale altezza di 7 metri davanti alla costa toscana del Mar Ligure (tra la Versilia e Livorno). Sarà purtroppo una storica mareggiata di Libeccio con potenziali danni sulle coste esposte.

Nella giornata di mercoledì altre onde fino a 5 metri, con mare molto agitato, colpiranno anche i litorali laziali e il nord della Sardegna (in primis le Bocche di Bonifacio): i venti ruoteranno in giornata da Libeccio (sud-ovest) verso Maestrale (nord-ovest).

Il Maestrale nella notte tra mercoledì e giovedì sarà impetuoso anche su Campania e Calabria tirrenica per poi insistere su gran parte dei bacini meridionali in giornata. Giovedì, contemporaneamente, avremo anche una seconda tempesta di Libeccio con onde fino a 4-5 metri sul Mar Ligure, in discesa serale verso sud. In pratica la ‘tempesta perfetta’ avrà almeno due fasi di vento impetuoso da sud-ovest, ovest, nord-ovest: il vento sarà pericoloso da martedì pomeriggio fino almeno a sabato mattina e i marosi colpiranno ripetutamente le coste.

Dopo il vento arriveranno anche le piogge: in particolare, da mercoledì fino a venerdì pioverà sempre sulle stesse zone, quelle tirreniche dalla Toscana al Lazio, alla Campania e fino alla Calabria. Su queste regioni i cumulati di pioggia potrebbero essere significativi, in 3 giorni ben oltre i 100-150 litri per metro quadrato.

Ma l’altro aspetto più importante della tempesta sarà la neve: inizialmente cadrà sulle Alpi, anche moderata, oltre i 1000 metri con accumuli più rilevanti in Valle d’Aosta e sui rilievi di confine. Mercoledì avremo un’imbiancata anche sull’Appennino oltre i 1400-1500 metri, ma il giorno da segnare con la ‘matita blu’ sarà giovedì 21 novembre.

Giovedì la neve potrebbe cadere fino in pianura, specie in Piemonte; dalla sera non sono poi escluse fioccate coreografiche anche sul Triveneto, sulle pianure più settentrionali di quest’area. Anche a Milano giovedì ci sarà la caccia al fiocco di neve, guardando controluce il lampione; al momento si prevedono accumuli significativi solo in Piemonte e Valle d’Aosta ma dovremo monitorare bene la situazione anche per tutte le arterie stradali collinari o di alta pianura. Tra l’altro con lo spostamento della massa d’aria artica verso sud-est, avremo locali fenomeni nevosi in pianura venerdì mattina ancora sul Triveneto e soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale fino a quote collinari.

Insomma per 3 giorni la tempesta perfetta, o meglio ‘imperfetta’ per i potenziali danni, allerte e disagi, imperverserà sul nostro Paese da Nord a Sud: chiudete i boccaporti e serrate gli ormeggi, si vola e si batte i denti!

NEL DETTAGLIO

Martedì 19. Al Nord: cielo a tratti molto nuvoloso o nebbioso in pianura; in serata neve in Valle d’Aosta. Al Centro: qualche pioggia sull’alta Toscana, molte nubi altrove; arriva la Libecciata. Al Sud: piogge sparse sul settore tirrenico.

Mercoledì 20. Al Nord: peggiora velocemente sulle Alpi con neve, via via più soleggiato altrove. Al Centro: burrasca di Libeccio, maltempo sulle tirreniche. Al Sud: maltempo su Campania e Calabria tirrenica, venti molto forti.

Giovedì 21. Al Nord: dal pomeriggio/sera neve possibile fino in pianura. Al Centro: venti molto forti, maltempo sulle tirreniche. Al Sud: maltempo, venti molto forti.

Tendenza: maltempo e vento specie al Centro-Sud, freddo e neve a bassa quota. Migliora da sabato.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Stupro di gruppo a Palermo, le mamme dei giovani...

Published

on

Le donne parlano degli insulti ricevuti per strada e soprattutto sui social e si dicono preoccupate per i loro figli

Tribunale - Fotogramma

Disapprovano il comportamento dei loro figli ma sono certe che quella notte non ci sia stato uno stupro: "Hanno sbagliato perché non si fa sesso in gruppo, in strada, come i cani. Ma non è stato stupro. Non sono dei mostri". A parlare ad alcuni siti per raccontare la loro verità sono le mamme di tre dei sette ragazzi condannati per lo stupro di gruppo di una ragazza di diciannove anni avvenuto l'estate scorsa in un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo. "I nostri figli hanno sbagliato perché non si va in sette con una donna", dicono Loredana Mamone, Ornella Valenti e Francesca Mortillaro, rispettivamente mamme di Gabriele di Trapani, Angelo Flores e Christian Maronia, ma "non sono dei mostri". Parlano degli insulti ricevuti per strada e soprattutto sui social - "mi definivano cagna e prostituta" racconta la mamma di Angelo Flores -, sono preoccupate per i loro figli - "sono spenti da quando sono lì dentro (in carcere ndr)" - e, come sottolineano i loro avvocati, evidenziano come "nonostante la richiesta fatta per avviare percorsi per uomini maltrattanti, dato il linguaggio disgustoso che hanno usato riferendosi alla ragazza, nessuna associazione ha accettato di seguirli".

Loredana Mamone: "Gabriele non si doveva lasciare coinvolgere"

"Per l'educazione che ho dato a Gabriele non si doveva unire a questo gruppo, non si doveva lasciare coinvolgere, ha sbagliato - afferma Loredana Mamone - Non ci doveva andare, anche se lei era d'accordo: non si fa sesso così, in gruppo, in mezzo alla strada come i cani". Racconta che quando i carabinieri hanno suonato a casa dicendole che suo figlio aveva commesso uno stupro lo ha odiato, "ma poi, col passare dei giorni, man mano che venivano fuori i contorni di questa vicenda, ho capito che non ha stuprato nessuno".

Francesca Mortillato: "Christian ha una fidanzata che non dubita di lui"

La mamma di Christian parla di un ragazzo "solare, socievole, che lavorava con mio marito nella vendita di frutta e verdura e che aveva fatto anche un corso per saldatore". Christian ha anche una fidanzata, sempre la stessa, che, sottolinea la signora Mortillaro, "non ha mai dubitato di lui, io sì ma lei no...".

Maronia durante il processo ha anche scritto una lettera per chiedere scusa "a tutte le donne che amo". "Quando mi hanno detto che si trattava di una violenza sessuale mi si è gelato il cuore - racconta la mamma - Ho guardato mio figlio e lui mi ha detto 'Ti giuro che non è stato così, non è stato uno stupro'. Mi ha spiegato che la ragazza era consenziente, dicendomi che neanche la conosceva".

Durissime le parole del padre di Christian al momento dell'arresto: "Se le cose stanno come racconta questa ragazza dimenticati la mia faccia". Difficile anche trovare un avvocato: "Tra insulti e accuse ho iniziato a cercare un avvocato per mio figlio e 4 o 5 si sono rifiutati di difenderlo" ma "Christian lo ha detto: 'Ho sbagliato, non dovevo andarci, mi sento una merda, non so come mi sono andato a mettere in questo guaio... Non mi hai cresciuto così, non sono questo'".

Ornella Valenti: "Angelo deve pagare per ciò che ha realmente fatto"

Angelo Flores era l'unico a conoscere la ragazza e con lei aveva già avuto rapporti consenzienti. E' anche l'unico che non ha partecipato alla violenza ma l'ha solo filmata col telefonino per poi condividere il video con altri amici. "Mio figlio ha detto subito ai carabinieri del video – spiega la madre, Ornella Valenti - è stato lui a sbloccare il telefonino e a consegnarlo. C’è un altro video in cui ha dei rapporti sessuali con la ragazza, mi ha detto che era sempre lei a chiedere di filmare”. Angelo aveva parlato alla madre di quella ragazza: "Mi disse che aveva conosciuto una ragazza, che il suo fidanzato la maltrattava, ma che non si voleva affezionare. Si frequentavano, tanto che avevano avuto anche rapporti consenzienti".

Al momento dell'arresto, ricorda la signora Valenti, "Angelo mi ha detto: 'Mamma ti giuro che non ho fatto nulla, solo un video e me lo ha chiesto lei, lo chiedeva sempre. Non capisco perché fa la denuncia ora visto che è successo a luglio'". "Doveva tenere per sé il video, scambiarsi queste cose per vantarsi con gli amici no - aggiunge - Mio figlio deve pagare se ha sbagliato e io ho fiducia nella giustizia". Ma deve pagare "per ciò che ha realmente fatto".

"Hanno pubblicato la mia foto e quella degli altri miei figli, mi definivano cagna e prostituta, ma che c’entrava tutto questo odio. Ora per fortuna il clima è cambiato, la gente ha capito - continua - Non riusciamo ad andare ai colloqui con Angelo per problemi economici, mio figlio più piccolo peraltro non sa che lui è in carcere, non sa nulla di tutta questa storia. Gli abbiamo detto che Angelo lavora fuori e quando siamo andati a trovarlo lui mi ha chiesto: 'Ma perché Angelo lavora in un posto così brutto?'".

Continue Reading

Cronaca

Emofilia, a Milano incontro ‘Let’s Talk’...

Published

on

In Italia, secondo l'ultimo Rapporto Istisan dell'Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 5.000 le persone affette da emofilia e più di 10.000 quelle con difetti della coagulazione

Emofilia, a Milano incontro 'Let's Talk' su novità terapeutiche

Si è tenuto ieri a Milano, presso la sede di Sobi Italia, "Sobi Let’s Talk. Mont Blanc experience: to the next level", il quarto appuntamento del progetto "Let’s Talk", nato nell’ottobre scorso con l’obiettivo di approfondire argomenti di attualità e prospettive inesplorate in un contesto, per alcuni aspetti ancora poco conosciuto, come quello delle malattie rare. L'incontro è stato dedicato all'emofilia, una patologia rara della coagulazione, di origine genetica, che provoca emorragie, anche gravi, e microsanguinamenti a livello articolare. Questi eventi possono avere conseguenze significative sulla mobilità e sullo stato di salute complessivo dei pazienti. In Italia, secondo l'ultimo Rapporto Istisan dell'Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 5.000 le persone affette da emofilia e più di 10.000 quelle con difetti della coagulazione.

Il talk - riporta una nota - ha offerto l'opportunità di approfondire l'evoluzione dei trattamenti, partendo dalle prime soluzioni, fino ad arrivare alle più recenti innovazioni terapeutiche. È stato anche un momento per guardare al futuro, esplorando le opportunità che ci attendono. Inoltre, è stata condivisa una storia personale ricca di spunti di riflessione, tanto simbolici quanto concreti. Negli ultimi anni, la gestione dell'emofilia ha subito una trasformazione significativa, grazie all'introduzione di terapie innovative, che consentono di personalizzare i trattamenti in base alle esigenze specifiche di ogni paziente. Non ci si limita più alla semplice prescrizione di farmaci, ma si adotta un approccio integrato, che include anche la prevenzione, la protezione e la promozione di attività fisiche appropriate. Inoltre, sono state sviluppate competenze multidisciplinari per ottimizzare la collaborazione tra specialisti, migliorando così la qualità delle cure e l'efficacia del trattamento.

"Oggi, grazie a strategie di prevenzione e protezione come la profilassi con fattori a emivita prolungata, il monitoraggio periodico della salute articolare e l'attività fisica regolare, è possibile gestire l'emofilia e ridurre significativamente il rischio di sanguinamenti, preservando, così, il benessere articolare e migliorando la qualità di vita - ha dichiarato Carina Fiocchi, Direttore Medico di Sobi Italia, Grecia, Malta e Cipro -. I dati mostrano che una profilassi regolare e personalizzata, che garantisca un adeguato livello di protezione, anche durante l'attività fisica, riduce i sanguinamenti e mantiene in buone condizioni il sistema muscolo-scheletrico. L'aderenza alla terapia è fondamentale, per proteggere la salute articolare in tutte le fasi della vita. Con le attuali opzioni terapeutiche e attraverso un approccio multidisciplinare e omnicomprensivo è possibile consentire alle persone con emofilia di vivere una vita piena, protetti e sicuri".

(segue)

Alla luce di queste considerazioni Sobi - riferisce la nota - in collaborazione con Save One Life Foundation, ha recentemente supportato un gruppo di persone con emofilia in un'emozionante e straordinaria avventura verso la cima del Monte Bianco, la vetta più alta delle Alpi, durante il mese di luglio 2024.

"In passato, ai pazienti con emofilia veniva consigliato dai medici di evitare sport, attività fisica e qualsiasi situazione potenzialmente rischiosa per evitare infortuni, sanguinamenti o danni alle articolazioni. Tuttavia, i progressi nella cura dell'emofilia hanno portato a importanti miglioramenti nelle opportunità di vita per chi convive con questa condizione. Grazie ai trattamenti profilattici, oggi i pazienti sono in grado di raggiungere e mantenere livelli di emostasi simili a quelli di una persona senza emofilia, un concetto noto come normalizzazione dell'emostasi - ha sottolineato Jason Donohue, Community Engagement Director – Emofilia - di Sobi Global -. Questo ha favorito un cambiamento di mentalità sia nei medici che nei pazienti, dove il dialogo si sposta dal rischio di praticare attività fisica, al rischio di non praticarla. Fare sport per una persona con emofilia non solo è possibile, ma è anche fortemente raccomandato per mantenere la salute generale".

"Per questo motivo, Sobi è orgogliosa di aver collaborato con Save One Life Foundation - conclude Jason Donohue - La scalata al Monte Bianco non è stata solo una sfida fisica, ma un vero e proprio simbolo di resilienza e determinazione. La nostra speranza è che questa esperienza possa ispirare tutte le persone con emofilia a compiere il loro prossimo passo, grande o piccolo che sia, spingendole a inseguire i propri sogni e obiettivi con coraggio e determinazione".

(segue)

Tra i partecipanti a questa straordinaria iniziativa c'era Roberto Centurame, persona con emofilia, che ha scelto di condividere la propria esperienza in occasione di "Sobi Let’s Talk. Mont Blanc experience: to the next level". "Questa esperienza di salita verso il Monte Bianco è stata unica, perché non era solo una sfida personale, ma un percorso condiviso – ha ricordato Centurame - Quando ci si trova in un gruppo, soprattutto in un contesto così impegnativo, la condivisione diventa fondamentale. Le tensioni salgono, certo, ma è proprio lì che la socializzazione e l'empatia tra di noi sono state il vero motore. Abbiamo imparato a sostenerci, a leggere i segnali degli altri, a rispettare i momenti di difficoltà".

Il "messaggio più importante che voglio trasmettere a chi ha l'emofilia, è che cercare di andare oltre i propri limiti può essere stimolante, ma bisogna avere anche la lucidità di fermarsi quando il corpo ci manda segnali chiari – continua Centurame - Non è necessario scalare il Monte Bianco per sentirsi realizzati; la vera sfida quotidiana per chi ha l’emofilia è alzarsi dalla poltrona, fare una passeggiata, mettersi in movimento. Ogni piccolo passo è una conquista". Il messaggio emerso dall'incontro di ieri è che, per favorire l'inclusione delle persone con emofilia, è fondamentale consentire loro di avere una vita sociale attiva. Per questo, l’attività fisica e lo sport hanno un ruolo fondamentale, a condizione che si abbia una protezione adeguata, e la consapevolezza dei propri limiti. Oggi - conclude la nota - grazie alle terapie più recenti, è possibile garantire livelli di protezione maggiori, favorendo progressivamente la normalizzazione dell’emostasi. Questo non solo aumenta la sicurezza dei pazienti, ma facilita la socializzazione e permette una vita pienamente attiva.

Continue Reading

Cronaca

Il coraggio di Cassandra: La storia emozionante della...

Published

on

Cassandra… un nome che non puoi dimenticare, che ti si appiccica addosso, che ti resta lì, come un marchio, una cicatrice che non va via. Ti entra dentro e non se ne va più. Antonia Cassandra Capasso, o meglio, Cassandra. Una ragazza di Napoli, una che magari avresti incrociato per strada senza sapere che dietro quel sorriso c’era un mondo intero. Una voce che non veniva da qui, veniva da un altro pianeta, da un posto dove tutto è più vero, più intenso.

La sua vita è stata breve, troppo breve, ma capace di lasciare un segno che niente e nessuno potrà mai cancellare. Cassandra era normale, sì, come tante altre ragazze, ma aveva quel qualcosa che pochi hanno. Un dono, qualcosa che la bruciava dentro, che non le dava tregua: la musica. E quella forza, quella dannata forza di non mollare mai, quella voglia di lottare fino all’ultimo respiro, anche quando tutto sembrava crollarle addosso. Cassandra non era solo una cantante. Era una guerriera. Di quelle che la vita le prende a pugni, le sbatte per terra, ma lei… lei si rialza sempre. Era una di quelle persone che ti fanno credere ancora nella bellezza della vita, anche quando la vita sembra volerti portare via tutto. Anche quando sembra non ci sia più niente di bello da dare, Cassandra era lì, con la sua voce, a ricordarti che vale ancora la pena lottare.

Una passione che nasce a Frattamaggiore

Cassandra era di Frattamaggiore, un piccolo paesino vicino Napoli, ma dentro di lei c’erano sogni che non ci stavano, troppo grandi per restare chiusi lì. Da bambina già era speciale, aveva quel fuoco dentro che non si spegne mai, che brucia e ti spinge a fare musica, sempre, comunque. A 12 anni suonava il pianoforte, cantava, come se quella fosse l’unica cosa che la faceva respirare, come se senza la musica non ci fosse aria. Non era solo talento, no, era qualcosa di più, era la sua vita, la sua anima che parlava. E ogni volta che cantava, la gente restava senza parole, toccata, scossa nel profondo. La sua voce… non era solo potente, era piena di emozioni, così vera che ti entrava dritta nel cuore, ti faceva venire i brividi, ti faceva sentire vivo, anche solo per un attimo.

Il sogno di “Amici” e il destino beffardo

Nel 2020, Cassandra aveva un sogno grande, un sogno di quelli che ti fanno tremare le gambe solo a pensarci: voleva entrare ad “Amici” di Maria De Filippi. Voleva farsi vedere, voleva gridare al mondo chi era davvero. Non era solo un desiderio qualunque, era la sua occasione per far vedere a tutti di cosa era capace. E ce l’aveva quasi fatta, superò le prime selezioni con quella grinta che solo lei aveva, quella voglia di mangiarsi il mondo. Tutto stava andando come doveva, sembrava che finalmente la vita le stesse sorridendo.

Poi, proprio quando tutto sembrava a un passo dalla realizzazione, la vita le tirò uno schiaffo in pieno viso. A gennaio, un linfonodo gonfio sul collo… niente di che, pensava, ma purtroppo era l’inizio del suo incubo. Una serie infinita di visite, esami, paure. Poi quella parola, quella maledetta parola che non avrebbe mai voluto sentire: leucemia linfoblastica acuta. Un tumore aggressivo, uno di quelli che ti toglie il respiro solo a pronunciarlo. Da lì in poi, la sua vita cambiò per sempre.

La lotta e il rifugio nella musica

Molti, davanti a una notizia del genere, avrebbero mollato tutto. Avrebbero detto basta, avrebbero lasciato andare, si sarebbero chiusi in se stessi. Ma non Cassandra. Lei no. Lei era fatta di un’altra pasta, di quella rara, quella che non si spezza mai. Non ha perso nemmeno un attimo, si è buttata subito nella battaglia, iniziando le cure all’ospedale Cardarelli di Napoli, sapendo bene che sarebbe stato un inferno, ma pronta, con la testa alta, a combattere ogni maledetto giorno.

Giornate tutte uguali, infinite, piene di dolore, di stanchezza che ti fa mancare il fiato. Ma lei aveva la musica e la musica non l’ha mai tradita. Era il suo rifugio, il suo respiro, il modo in cui riusciva a sentirsi viva. Anche quando la malattia la stava consumando, non ha mai smesso di cantare, mai. E poi, un giorno, è successo qualcosa di magico: un’infermiera, colpita da quella voce che sembrava davvero venire da un altro mondo, l’ha registrata mentre cantava “If I Ain’t Got You” di Alicia Keys. Quel video è finito sui social e boom… è diventato virale. Migliaia di persone lo hanno visto, migliaia di persone sono rimaste senza parole. Perché lì non c’era solo una ragazza malata che cantava, c’era un’anima, una vita intera che si aggrappava con tutte le forze, che non voleva lasciar andare. E quel canto… quel canto era un grido di vita, una preghiera, un pugno al cuore di chiunque l’ascoltasse.

Un provino speciale per “Amici” e un talento che non si spegne

Quella performance non passò inosservata nemmeno alla redazione di “Amici”. La videro, la sentirono e rimasero spiazzati. C’era qualcosa in lei, qualcosa di troppo grande per ignorarlo. Così, decisero di offrirle un provino. Ma non uno qualunque: un provino tramite Skype, perché Cassandra non poteva muoversi dall’ospedale, le terapie erano troppo pesanti.

Eppure, nonostante tutto, lei accettò. E si esibì. Cantò “Titanium” di David Guetta e Sia e la sua voce era… era ancora più forte, ancora più piena di tutto quel dolore e quella forza che solo chi sta lottando con tutto se stesso può mettere in ogni nota. Non era solo una canzone, era la sua vita, la sua battaglia, era tutto quello che aveva dentro. E chiunque l’ascoltasse non poteva fare a meno di sentirlo. Ancora una volta, dimostrò che non era solo una cantante, era un’artista, una vera, capace di prendere il cuore di chiunque e farlo vibrare, farlo piangere, farlo sentire vivo.

Cassandra, però, non era solo musica. Era anche una ragazza determinata a sensibilizzare su quanto importante sia una diagnosi precoce e accurata. Raccontò sui social delle difficoltà incontrate durante il percorso diagnostico, dei sintomi sottovalutati dai medici. Un messaggio potente che servì da monito per tante altre persone, per non abbassare mai la guardia e per pretendere sempre attenzione ai segnali che il corpo ci manda.

La scomparsa di una guerriera

Il 19 novembre 2024, Cassandra se n’è andata. Solo 25 anni, solo una vita a metà, ma vissuta più intensamente di tanti altri che di anni ne hanno molti di più. Le terapie, il trapianto, tutto quello che poteva fare l’ha fatto. Ma a volte, la vita decide per te e non c’è niente da fare.

La sua famiglia, i suoi amici, tutti quelli che l’avevano conosciuta, anche solo tramite quel video che ha toccato migliaia di cuori… sono rimasti tutti con un vuoto dentro, un buco che niente e nessuno potrà mai colmare. I messaggi, le parole di cordoglio sono arrivati da ogni parte, pieni di ammirazione per quella guerriera che non ha mai mollato, per quella forza, quella dolcezza che Cassandra aveva dentro di sé e che riusciva a trasmettere a tutti.

L’eredità di Cassandra: una voce che non smetterà mai di risuonare

Cassandra… lei è ancora qui, è qui con noi, perché ci ha insegnato che la passione è più forte di qualsiasi maledetta malattia. Più forte della sofferenza, più forte di tutto quello che la vita le ha tirato addosso. Non è solo la storia di una ragazza che sognava di cantare, no, è la storia di una guerriera. Di una che non ha mai voluto arrendersi, nemmeno quando sembrava che tutto fosse perduto.

Lei ha lottato fino all’ultimo respiro. E quella sua voce… quella voce non se ne andrà mai. Non è solo in qualche vecchia registrazione, è nei cuori di chi l’ha ascoltata, di chi l’ha amata, di chi ha trovato un po’ di speranza in quella sua voce spezzata ma così piena di vita. Cassandra è e sarà sempre una luce, una voce che non si spegne mai.

Un ultimo pensiero

La vita di Cassandra è stata breve, troppo breve, ma cavolo se è stata intensa. Piena fino all’orlo. Di luce, di sogni, di quella passione che solo chi ama davvero qualcosa sa cosa vuol dire. Una passione che non ti lascia mai, che ti tiene sveglio la notte, che ti fa respirare anche quando tutto va a rotoli.

Anche quando la vita ti sbatte a terra, ti prende a schiaffi e sembra voler portarti via tutto. Ma lei no, lei non si è mai lasciata portare via. E la sua voce è ancora qui. La senti? La senti davvero? Risuona, forte, in ogni nota, in ogni respiro, in ogni sorriso che ha regalato. Un’eco che non se ne andrà mai. Che ci ricorda di non mollare, mai.

Cassandra era, è e sarà sempre un simbolo. Un simbolo di coraggio, di forza, di quella testardaggine che ti fa andare avanti quando tutto sembra finito. La sua eredità? Non sono solo le canzoni, non sono solo le note. Sono le risate, sono quelle piccole lezioni che ti restano appiccicate addosso. Lei continuerà a vivere nei cuori di chi l’ha amata, di chi ha avuto il privilegio di sentirla cantare, di chi l’ha sostenuta, di chi non potrà mai dimenticarla. Mai.

Continue Reading

Ultime notizie

Cronaca9 minuti ago

Stupro di gruppo a Palermo, le mamme dei giovani...

Le donne parlano degli insulti ricevuti per strada e soprattutto sui social e si dicono preoccupate per i loro figli...

Economia28 minuti ago

Bollette, il 54% degli italiani dovrà attingere ai risparmi...

Report Aira: "L'89% dei proprietari di casa italiani risente in modo significativo dell'aumento dei costi energetici" Il 54% degli italiani...

Spettacolo40 minuti ago

Ascolti tv, trionfa ‘L’Amica geniale’:...

'La Talpa' al secondo posto, terzo Boss in Incognito 'L'Amica Geniale – Storia della Bambina Perduta' vince la prima serata...

Cronaca41 minuti ago

Emofilia, a Milano incontro ‘Let’s Talk’...

In Italia, secondo l'ultimo Rapporto Istisan dell'Istituto Superiore di Sanità, sono oltre 5.000 le persone affette da emofilia e più...

Cronaca45 minuti ago

Il coraggio di Cassandra: La storia emozionante della...

Cassandra… un nome che non puoi dimenticare, che ti si appiccica addosso, che ti resta lì, come un marchio, una...

GR Audio (Giornali Radio)48 minuti ago

GrAudio Flash delle 10:50 del 19 novembre

Economia59 minuti ago

Affitti brevi, nuove norme dal 1° gennaio. Ma i proprietari...

Dal nuovo anno obbligo di Codice identificativo nazionale, ma in 230mila non lo sanno Dal 1° gennaio 2025 gli immobili...

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

GrAudio edizione delle 10:30 del 19 novembre

Immediapress1 ora ago

Oscar Fortunato, Smart Gain: “La nostra Community un...

L’Amministratore dell’azienda fondata ad Altamura spiega la crescita di un gruppo d’acquisto che condivide numerosi vantaggi: “Dalle utenze luce e...

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

GrAudio regione Puglia delle 10:25 del 19 novembre

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

GrAudio regione Campania delle 10:20 del 19 novembre

GR Audio (Giornali Radio)1 ora ago

GrAudio regione Sicilia delle 10:15 del 19 novembre

Immediapress1 ora ago

OPPO Takes ColorOS 15’s AI Capabilities to the Next Level...

●OPPO enhances ColorOS 15 with Google’s leading AI capabilities ●ColorOS 15 will include the Google Gemini app and Circle to...

Economia1 ora ago

Bardi: “Valorizzare nostre radici, Roots-in a Matera...

Il presidente della Regione Basilicata ha aperto i lavori della terza edizione di Roots-in, la Borsa internazionale del turismo ''Se...

Immediapress1 ora ago

Fibraweb tra le aziende Leader della Crescita 2025 nella...

Grande soddisfazione dell’a.d. Walid Bounassif per il traguardo raggiunto: «Un risultato che ci rende estremamente onorati. Questo riconoscimento non solo...

Ultima ora1 ora ago

Putin aggiorna la dottrina nucleare: ampliate le condizioni...

"Era necessario allineare i nostri principi all'attuale situazione", ha detto il portavoce del Cremlino La Russia ritiene che sia "necessario"...

Senza categoria1 ora ago

Giochi da tavolo accessibili con deposito minimo 4 euro

Giochi da tavolo accessibili con deposito minimo 4 euro Il mondo del gioco d’azzardo si è evoluto a dismisura negli...

Immediapress2 ore ago

Pixartprinting: la tipografia online di riferimento in...

Milano, 19 novembre 2024.Pixartprinting, realtà consolidata nel settore della stampa digitale online, offre ai propri clienti un’esperienza d’acquisto su misura,...

GR Audio (Giornali Radio)2 ore ago

GrAudio Flash delle 09:50 del 19 novembre

Immediapress2 ore ago

Massimiliano Cilli, Da Zero a Centro: il Bestseller su come...

Milano, 19.11.2024 – Tutti noi sappiamo che la frenesia della quotidianità lascia spesso poco spazio alla riflessione su cosa vogliamo...