Black Friday: Kaspersky segnala un aumento del 25% delle minacce informatiche
Milano, 20 novembre 2024. Nel 2024 i cybercriminali hanno portato a termine oltre 38 milioni di attacchi phishing, spacciandosi per i principali marketplace, banche e retailer di dispositivi tecnologici. I dati delle carte di credito rubate sono rivenduti sul dark web, con prezzi che variano dai 70 ai 315 dollari.
Kaspersky monitora costantemente l'evoluzione delle minacce informatiche legate allo shopping online. Dal momento che gli acquirenti sono alla ricerca delle migliori offerte in occasione di grandi eventi di vendita come il Black Friday, i ricercatori dell'azienda hanno notato che i truffatori si stanno attrezzando per sfruttare la crescente domanda al fine di rubare dati personali o denaro e diffondere malware tramite offerte di vendita ingannevoli.
Tra gennaio e novembre 2024, le soluzioni Kaspersky hanno bloccato 38.473.274 tentativi di phishing, tutti legati a acquisti online, servizi di pagamento e istituti bancari. Il 44% di questi attacchi ha sfruttato i servizi bancari come esca, registrando un aumento di quasi il 25% rispetto ai 30.803.840 tentativi registrati nello stesso periodo del 2023.
Le truffe più diffuse vedono i malintenzionati spacciarsi per grandi rivenditori come Amazon, Walmart ed Etsy. Inviando e-mail apparentemente vantaggiose con sconti esclusivi, i truffatori reindirizzano le vittime su siti web falsi, progettati per sembrare legittimi, ma con errori impercettibili come errori di ortografia o nomi di dominio leggermente modificati. Le vittime che cercano di acquistare su questi siti in genere perdono denaro.
Un’altra truffa molto comune sfrutta il desiderio di vincere premi. I criminali inviano messaggi che promuovono sondaggi online, disponibili per un tempo limitato, con estrazioni di premi, offrendo ricompense di grande valore come ad esempio un iPhone 14 gratuito. Per aumentare la pressione, i truffatori fanno credere che solo pochi fortunati possano accedere all’offerta, spingendo i destinatari a rispondere rapidamente. I cybercriminali offrono una ricompensa in cambio di qualche "informazione di base", come un indirizzo email, e di un pagamento su un sito falso.
Gli esperti di Kaspersky hanno ricostruito i passaggi delle attività fraudolente, rilevando che i dati rubati vengono utilizzati direttamente dai truffatori o venduti nei mercati del dark web. Il prezzo di questi dati varia in base alla loro completezza e valore: i cosiddetti “fullz” – set completi di dati di carte di credito – includono informazioni come numero della carta, data di scadenza, CVV, nome del titolare, indirizzo di fatturazione e numero di telefono, e vengono venduti a prezzi che vanno dai 70 ai 315 dollari.
"Quest'anno i mercati del dark web replicano le strategie di prezzo e le tattiche di marketing dei retailer online legittimi. Alcuni offrono anche promozioni in stile Black Friday, come sconti e offerte in bundle, simili alle vendite stagionali che si trovano sui principali siti di e-commerce", ha spiegato Marc Rivero, Lead Security Researcher di Kaspersky Global Research and Analysis Team.
In una di queste campagne, un venditore offriva uno sconto del 10% sui dati delle carte di credito rubate provenienti da Paesi come Canada, Australia, Italia e Spagna. I prezzi variavano dai 70 ai 315 dollari per ogni carta, a seconda della qualità dei dati e della regione di provenienza.
Per ulteriori informazioni sui rischi legati allo shopping nel 2024, consultare il sito Securelist.com.
Per approfittare dei vantaggi del Black Friday, è bene seguire alcune raccomandazioni di sicurezza:
•Controllare attentamente il mittente prima di aprire qualsiasi link o allegati ricevuti via e-mail.
•Verificare i siti web degli e-commerce prima di compilare qualsiasi informazione. L'URL è corretto? Ci sono errori di ortografia o bug progettazione?
•Proteggere tutti i dispositivi utilizzati per gli acquisti online con una soluzione di sicurezza affidabile. Kaspersky Premium protegge gli utenti da numerose truffe legate allo shopping online.
•Verificare le recensioni prima di acquistare da un'azienda poco conosciuta.
•Accedere al proprio conto bancario online per verificare che tutte le transazioni siano legittime. In caso contrario, contattare immediatamente la banca o la compagnia della carta di credito per risolvere la situazione.
Informazioni su Kaspersky
Kaspersky è un’azienda globale di cybersecurity e privacy digitale fondata nel 1997. Con oltre un miliardo di dispositivi protetti dalle minacce informatiche emergenti e dagli attacchi mirati, la profonda esperienza di Kaspersky in materia di sicurezza e di Threat Intelligence si trasforma costantemente in soluzioni e servizi innovativi per la sicurezza di aziende, infrastrutture critiche, governi e consumatori in tutto il mondo. Il portfolio completo dell’azienda comprende una protezione Endpoint leader, prodotti e servizi di sicurezza specializzati e soluzioni Cyber Immune per contrastare le minacce digitali sofisticate e in continua evoluzione. Aiutiamo oltre 200.000 aziende a proteggere ciò che più conta per loro. Per ulteriori informazioni è possibile consultare https://www.kaspersky.it/
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RitiroAutoIncidentate, la soluzione per vendere vetture...
Roma, 3 Dicembre 2024. La questione delle vetture sinistrate è direttamente correlata al tema degli incidenti stradali, una problematica molto sentita in Italia con migliaia di veicoli coinvolti ogni anno con diversi livelli di gravità. Di fronte a un'auto danneggiata, spesso si presenta un dilemma: ripararla, venderla a un privato o rottamarla? In questo scenario sono nati già da qualche anno, in Italia, servizi che offrono un'alternativa interessante. Sul mercato ce ne sono diversi, uno dei primi ad essere comparso anni fa è RitiroAutoIncidentate.com. Vediamo nel dettaglio come funzionano i servizi.
Come funziona il servizio di RitiroAutoIncidentate.com
RitiroAutoIncidentate.com è un servizio online che si rivolge a coloro che possiedono un veicolo incidentato, non più funzionante o semplicemente da rottamare. L'azienda propone un'acquisizione diretta del veicolo, offrendo una valutazione e un pagamento immediati. Il vantaggio principale è la praticità: l'auto viene ritirata direttamente a domicilio, evitando all'utente la necessità di recarsi in officina o presso un demolitore.
Perché vendere l'auto incidentata?
Perché provare a vendere una vettura incidentata? Le motivazioni sono diverse, ad esempio:
• Svalutazione: un incidente, anche lieve, può incidere significativamente sul valore di un'auto. Riparare un veicolo danneggiato può essere costoso e non sempre conveniente, soprattutto se l'età o il chilometraggio sono elevati.
• Occupazione spazio: un'auto ferma in garage rappresenta un ingombro e un costo fisso (assicurazione, bollo).
• Pratiche burocratiche: la rottamazione di un veicolo implica una serie di pratiche burocratiche che possono risultare complesse e dispendiose in termini di tempo.
Un'alternativa alla rottamazione
Vendere l'auto incidentata a un'azienda specializzata come RitiroAutoIncidentate.com può essere una soluzione più vantaggiosa rispetto alla rottamazione per varie ragioni:non solo si ottiene un compenso economico, ma si contribuisce anche al riciclo dei materiali e alla riduzione dell'impatto ambientale.
Secondo i dati dell'ACI, l’Associazione Automobilistica Italiana, in Italia si verificano ogni anno circa 175mila incidenti stradali;questi sinistri provocano non solo danni alle persone, ma anche ingenti perdite economiche per i proprietari dei veicoli coinvolti.
Come si stabilisce il deprezzamento di un’auto incidentata
Una vettura incidentata va incontro ad un evidente deprezzamento che può essere calcolato mettendo in correlazione:
1. Costo manodopera: il costo dei lavori per rimettere in sesto la vettura;
2. Valore dell’auto prima dell’incidente: quale era il valore della vettura prima del sinistro? Questo dato è fondamentale per capire la valutazione post-incidente:
3. Anzianità del veicolo: variabile legata al punto di cui sopra, l’anzianità del veicolo stabilisce a costituire la valutazione di una vettura anche prima del sinistro;
4. Svalutazione: si parla qui del naturale processo di svalutazione cui ogni veicolo, anno dopo anno, va naturalmente incontro.
Sulla base di queste variabili si va a calcolare il valore della vettura dopo un incidente, operazione a seguito della quale si può capire se sia conveniente o meno, ad esempio, procedere con la riparazione, optare per la rottamazione (che ha comunque un costo legato alla relativa tassa) o rivolgersi, per l’appunto, ad un servizio di ritiro auto incidentate come quello di cui sopra.
La soluzione di Ritiro Auto Incidentate
Il portale RitiroAutoIncidentate.com nasce per offrire una soluzione pratica e conveniente a chi possieda un veicolo incidentato;mettendo a disposizione un servizio di valutazione e ritiro a domicilio, l'azienda semplifica notevolmente la procedura di vendita, permettendo ai clienti di liberarsi di un problema e di ottenere un guadagno economico da una vettura che, sul mercato ordinario, varrebbe sostanzialmente zero.
Per maggiori informazioni
Sito web: https://www.ritiroautoincidentate.com/
Email: info@ritiroautoincidentate.com
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Marco Mizzau: la crescita delle PMI con il supporto del...
Milano, 03/12/2024 - La crescita delle PMI italiane non è solo un obiettivo per il singolo imprenditore, ma una necessità per il sistema economico nazionale.
Come evidenziato da Marco Mizzau, Senior Advisor nel campo del private equity, "il tessuto produttivo italiano è un ecosistema di grande potenziale, ma per trasformare quel potenziale in risultati tangibili serve un cambiamento di mentalità e l’adozione di strumenti strategici".
Tra questi, il private equity si configura come una leva fondamentale per innescare il salto industriale delle imprese, garantendo non solo risorse economiche, ma anche competenze e visione strategica.
PMI: il cuore pulsante dell’economia italiana
Le PMI rappresentano la struttura portante del sistema produttivo italiano: con oltre 211.000 realtà attive, sono responsabili del 41% del fatturato nazionale e impiegano il 33% della forza lavoro privata. Tuttavia, questo settore soffre di problemi strutturali: bassa crescita, produttività calante e scarso accesso ai mercati globali.
"Se l’Italia fosse un’azienda", sottolinea Mizzau, "potremmo descriverla come una PMI ad alto potenziale, ma con gravi difficoltà di espansione". La stagnazione produttiva, aggravata da politiche frammentarie e da una scarsa capacità di attrarre investimenti, ha lasciato il Paese in una posizione di svantaggio rispetto ad altre nazioni europee, come la Francia.
Private Equity: un alleato per la crescita
Il private equity rappresenta una risposta concreta a queste sfide. Questo strumento permette di investire in aziende con potenzialità di crescita significativa, fornendo il capitale necessario per espandersi e innovare.
Marco Mizzau descrive il private equity come "un ponte tra il presente e il futuro delle imprese, capace di trasformare una realtà promettente in una macchina produttiva e redditizia".
Tre sono i principali criteri valutati dai fondi di private equity per selezionare le aziende:
• Crescita dei ricavi: un aumento medio annuo composto di almeno il 10% nell’ultimo quinquennio.
• EBITDA elevato: un margine operativo lordo superiore al 10% rispetto al fatturato.
• Capacità di generare cassa: un rapporto tra cash flow e fatturato superiore al 10%.
Grazie a questa strategia, il private equity italiano ha mostrato una resilienza notevole, registrando più di 196 operazioni nel primo semestre del 2024, in crescita rispetto alle 194 dello stesso periodo del 2023.
Casi di successo e prospettive future
La Francia è un esempio emblematico di come il private equity possa diventare un volano di sviluppo. Negli ultimi 25 anni, il mercato transalpino ha triplicato le sue dimensioni rispetto a quello italiano, grazie a una continuità politica e istituzionale che ha favorito gli investimenti. "In Italia manca una visione sistemicadi lungo periodo che incentivi il private equity come elemento centrale per lo sviluppo economico", osserva Mizzau.
Nonostante ciò, il panorama italiano mostra segnali positivi. I settori emergenti, come l’IA, il quantum computing, l’energia sostenibile e l’ed tech, offrono opportunità significative per attrarre capitali e generare innovazione. "La vera sfida", afferma Mizzau, "è costruire un ecosistema in cui industria e finanza collaborino per creare valore duraturo".
Lezioni dal passato: innovazione e produttività come ricetta per la ripresa
Analizzando le principali crisi economiche globali - dalla guerra del Kippur del 1973 alla crisi finanziaria del 2008, fino al recente shock del Covid-19 - emerge un dato comune: l’innovazione tecnologica e la produttività del lavoro sono gli elementi chiave per la ripresa.
Ogni crisi ha comportato una perdita significativa nell’indice di produzione industriale, ma la ricetta per superarle è rimasta invariata: investire in nuove tecnologie, migliorare i processi produttivi e acquisire competenze.
"L’Italia deve imparare dal passato e adottare un modello che premi la collaborazione tra imprese, la ricerca scientifica e l’innovazione continua", suggerisce Mizzau.
Un nuovo modello per il futuro dell’Italia
Per rilanciare il Paese, è necessario seguire una logica simile al New Deal di Roosevelt, puntando su elementi rilevanti che possano promuovere la sua crescita su lungo periodo come:
• Industria e ricerca scientifica: creare un flusso costante di innovazione attraverso il sostegno a università e centri di ricerca.
• Aggregazione di imprese: favorire la cooperazione tra aziende per raggiungere una massa critica sufficiente a competere a livello globale.
• Crescita sostenibile: combinare redditività e innovazione per generare ricchezza duratura.
Mizzau enfatizza anche come: "La creatività e l’immaginazione siano fondamentali. È miope pensare che la ricerca venga fatta altrove per poi acquistare il know-how. Dobbiamo investire nelle nostre eccellenze".
Il private equity può giocare un ruolo cruciale nel futuro delle PMI italiane, offrendo il supporto necessario per trasformare il potenziale in risultati concreti.
Come affermava Napoleon Hill: “Il momento giusto non esiste. Inizia dove sei, con ciò che hai, e migliorerai strada facendo”.
L’Italia ha tutti gli strumenti per intraprendere questo percorso: servono visione, coraggio e una forte volontà politica per valorizzare appieno le opportunità offerte dal private equity. Come ci ricorda Mizzau, "dobbiamo puntare a un modello che preveda più industria e meno finanza, capace di intercettare imprese ambiziose e operatori orientati alla crescita".
Per informazioni:
Marco Mizzau, Senior Advisor di Private Equity, in precedenza CEO di Consip, ManagingDirector di Inarcassa, COO al Campus Bio-Medico e Senior Manager in Accenture ed Ernst Young.
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Punto CER: la rivoluzione delle Comunità Energetiche...
Milano, 03 dicembre 2024, - Punto CER è il primo portale italiano dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e ai gruppi di Autoconsumo Collettivo, offrendo servizi e benefici per promuovere l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. La piattaforma funge da aggregatore, facilitando la connessione tra individui, enti e imprese interessati a raggiungere e a costruire insieme l'indipendenza energetica attraverso la creazione o l'espansione di CER e gruppi di autoconsumo.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono associazioni o altre forme giuridiche costituite da cittadini, piccole e medie imprese, enti locali e altri attori che collaborano per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili. L'obiettivo principale è promuovere l'autoconsumo energetico, ridurre le emissioni di CO₂ e favorire la transizione verso un sistema energetico più sostenibile. I membri di una CER possono beneficiare di tariffe energetiche più vantaggiose anche grazie e di incentivi statali per l'energia condivisa.
I gruppi di Autoconsumo Collettivo sono costituiti da almeno due soggetti che condividono l'energia prodotta da impianti rinnovabili situati nello stesso edificio o condominio. Questa configurazione consente ai partecipanti di ottimizzare l'utilizzo dell'energia prodotta localmente, riducendo i costi energetici e aumentando l'efficienza complessiva. A differenza delle CER, i gruppi di autoconsumo collettivo operano in un contesto più ristretto, limitato a un singolo edificio o complesso residenziale.
La principale differenza tra una CER e un gruppo di autoconsumo collettivo risiede nell'ambito territoriale e nella struttura organizzativa. Mentre le CER possono includere membri situati in diversi edifici all'interno dello stesso comune o comunque sotto la stessa cabina primaria e richiedono la costituzione di un'entità giuridica autonoma, i gruppi di autoconsumo collettivo sono limitati a un singolo edificio o condominio e non necessitano di una struttura giuridica formale. Inoltre, le CER possono gestire una o più configurazioni di autoconsumo, offrendo maggiore flessibilità nella gestione dell'energia prodotta e condivisa.
“L’informazione” riveste un ruolo fondamentale nel promuovere la consapevolezza e le competenze necessarie per partecipare attivamente alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Punto CER “aiuta ad organizzare” organizza eventi informativi e attività di divulgazione per educare il pubblico sulle opportunità offerte dalle CER e sulle migliori pratiche per l'efficienza energetica. Attraverso la condivisione di conoscenze e l'accesso a“informazioni” risorse formative, gli individui e le organizzazioni possono contribuire in modo significativo alla transizione energetica e alla creazione di un futuro più sostenibile.
Antonio Meotto Pompilio, fondatore di Punto CER, afferma che la missione è quella di facilitare l'accesso alle Comunità Energetiche Rinnovabili e promuovere l'efficienza energetica attraverso la condivisione di risorse e informazioni. Credendo fermamente che, unendo le forze, si possa costruire un futuro energetico più sostenibile e vantaggioso per tutti.
Con Punto CER si vogliono abbattere le barriere che ancora oggi impediscono a molti di cogliere le opportunità che il mercato dell’energia rinnovabile offre. Il lavoro si concentra sul rendere ogni passaggio, dalla progettazione alla gestione quotidiana, semplice e chiaro per tutti tramite la rete capillare di CER Services. Il portale, infatti, offre strumenti pratici e un supporto tecnico personalizzato, garantendo che ogni realtà possa sviluppare il proprio progetto energetico in modo sicuro ed efficace.
C’è la convinzione che l'energia debba essere una risorsa condivisa e democratica. Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono una risposta concreta non solo ai problemi ambientali, ma anche a quelli economici e sociali, per il fondatore. Grazie a Punto CER, chiunque può trovare una guida affidabile per entrare a far parte di una CER o crearne una, costruendo un modello energetico più equo e sostenibile.
Inoltre, Punto CER promuove attivamente la creazione di reti tra attori locali, favorendo collaborazioni e sinergie tra istituzioni pubbliche e private. Questo approccio non solo moltiplica i benefici economici e ambientali, ma rafforza anche la coesione sociale, elemento imprescindibile per il successo di ogni progetto condiviso.
La piattaforma si pone, quindi, come il partner ideale per chi desidera esplorare le potenzialità dell’energia rinnovabile, fornendo consulenza, strumenti digitali avanzati e accesso a una rete di professionisti esperti. Punto CER crede in un futuro in cui la sostenibilità sia alla portata di tutti, trasformando ogni edificio, comunità o azienda in un esempio virtuoso di gestione energetica consapevole. Più info su https://puntocer.it/.