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“Famiglie italiane: un patrimonio rilevante ma in calo”, la ricetta di Aipb per favorirne la crescita
"I consumi negli ultimi venti anni sono rimasti stabili, mentre il tasso di risparmio è passato dal 28% degli anni ottanta all'8,4% nel 2024"
Attenzione, le famiglie italiane si stanno impoverendo. A suonare l'allarme all'Adnkronos è Andrea Ragaini, presidente dell'Aipb (Associazione italiana Private banking). "I consumi negli ultimi venti anni - dice - sono rimasti stabili, mentre il tasso di risparmio è progressivamente diminuito (passando dal 28% degli anni ottanta all'8,4% nel 2024): tutto questo implica che il reddito delle famiglie sia sceso". Bisogna aiutare gli stock di ricchezza delle famiglie a crescere, rimarca Ragaini, "generando nuovi flussi che a propria volta possono creare nuovo reddito e fare da moltiplicatore del Pil".
Le famiglie hanno buoni patrimoni... ma non generano più ricchezza
Le famiglie italiane hanno trasmesso ai figli un patrimonio tra i più rilevanti al livello globale. Solo a livello finanziario, spiega l'Associazione, il valore di questa ricchezza è quasi triplicato passando da 1.975 miliardi di euro nel 1996 a 5.692 mld nel 2023. Il problema, spiega l'Aipb, è la capacità di generare nuova ricchezza che è diminuita significativamente passando da flussi cumulati di 1.46 miliardi tra il 1996 e il 2009 a soli 950 miliardi di euro negli anni successivi. "Bisognerebbe rendere produttivi questi enormi stock di ricchezza ma a pesare - spiega Ragaini - è soprattutto la composizione del portafoglio".
Un portafoglio male assortito: troppa liquidità e poche azioni
Gran parte della ricchezza delle famiglie italiane, sottolinea l'Aipb, è concentrata in immobili (51%): nella parte finanziaria investibile (che pesa il 30% sul totale della ricchezza) emerge uno sbilanciamento sulla liquidità (circa il 40%) e sul comparto obbligazionario (45%) mentre le azioni rappresentano solo una quota marginale del 10%. Quasi del tutto ignorate le offerte dei private markets. Per favorire la crescita degli importanti stock di ricchezza delle famiglie italiane, spiega Ragaini, "è fondamentale ridurre la quota di liquidità dei portafogli e diversificare maggiormente gli investimenti aumentando il peso azionario, a scapito di quello obbligazionario, ed estendere l'orizzonte temporale delle scelte finanziarie".
Finanza
Intesa Sanpaolo: utile netto record di 8,7 miliardi nel...
L'utile è aumentato del 12,2% rispetto al 2023
Intesa Sanpaolo archivia il 2024 con un utile netto record di 8,7 miliardi di euro, rafforzato da 0,9 miliardi di azioni gestionali mirate a garantire risultati solidi nel tempo. Al netto delle componenti non ricorrenti, l'utile netto sfiora i 9 miliardi di euro, con prospettive per il 2025 ben oltre tale soglia. La banca conferma un significativo impegno verso gli azionisti con dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi di euro, di cui 3 miliardi già pagati a novembre 2024 e un saldo di 3,1 miliardi previsto per maggio 2025. A giugno 2025 partirà un buyback di 2 miliardi di euro, già autorizzato dalla Bce.
Dal punto di vista operativo, Intesa Sanpaolo registra una crescita a due cifre: l’utile netto è aumentato del 12,2% rispetto al 2023, con un risultato corrente lordo in crescita del 13,9% e proventi operativi netti in aumento del 7,5%. Gli interessi netti hanno visto un incremento del 6,9%, le commissioni nette sono cresciute del 9,4% e il risultato dell’attività assicurativa è aumentato del 4,1%, mentre i costi operativi hanno avuto un contenuto incremento dell’1,3%. Sul fronte del credito, l’incidenza dei crediti deteriorati netti è pari all’1,2%, con un costo del rischio ridotto a 26 centesimi escludendo rettifiche straordinarie per favorire il de-risking. Dal punto di vista patrimoniale, il Common Equity Tier 1 ratio si attesta al 13,9%, ampiamente superiore ai requisiti normativi, deducendo dal capitale il pagamento dei dividendi e il buyback autorizzato.
L’impegno verso la sostenibilità e il sociale si concretizza in un contributo fiscale di 5,3 miliardi di euro, in aumento di 0,7 miliardi rispetto al 2023. È stato inoltre potenziato il programma “Cibo e Riparo”, con 54,1 milioni di interventi tra il 2022 e il 2024. I finanziamenti destinati alla rigenerazione urbana e all’inclusione sociale, educativa e culturale hanno raggiunto 20,4 miliardi di euro nel triennio 2022-2024, con l’impegno del Gruppo a destinare circa 1,5 miliardi di euro nel periodo 2023-2027 per rispondere ai bisogni sociali.
Nel sostegno all’economia reale, la banca ha concesso circa 43 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine a famiglie e imprese nel 2024 e ha riportato in bonis circa 3.100 aziende, preservando 15.500 posti di lavoro. Una crescita implacabile, sostenuta da numeri in costante attacco, che segna un punto di svolta per Intesa Sanpaolo, pronta a superare le sfide del 2025 con obiettivi ancora più ambiziosi.
Finanza
Messina (Intesa Sp) scherza sul risiko bancario:...
La battuta a inizio conferenza: "Spero che nessuno mi dica di aver appena acquisito il 10% di Intesa Sanpaolo"
Inizio frizzante per la conferenza stampa di presentazione dei risultati finanziari 2024 di Intesa Sanpaolo. Il Ceo Carlo Messina strappa un sorriso ai presenti con una battuta dal tono ironico: "Spero che nessuno mi dica di aver appena acquisito il 10% di Intesa Sanpaolo".
Nel mirino di Messina il risiko bancario che impazza, affrontato ancora con una battuta: "Ogni tanto io stesso mi dimentico i pezzi sui vari intrecci", scherza Messina, alludendo alle continue indiscrezioni su partecipazioni e operazioni di mercato.
Quando il discorso si è fatto più serio, Messina ribadisce con fermezza la strategia del gruppo: "Vogliamo rimanere un porto sicuro per il nostro Paese e i nostri investitori. Non abbiamo nessun interesse a entrare in operazioni di M&A né a livello domestico né europeo". Un messaggio chiaro che spegne ogni speculazione sul coinvolgimento di Intesa in future fusioni o acquisizioni, consolidando la visione di stabilità del gruppo nel panorama bancario italiano ed europeo. (di Andrea Persili)
Finanza
Ferrari: le performance delle supercar nel bilancio da...
Trainano la Purosangue e la Roma Spider, insieme con la 296 GTS. E ai dipendenti un premio di oltre 14mila euro
Un utile di oltre 1,5 miliardi di euro. E' il modello ''Conti 2024' presentato oggi dai vertici della casa di Maranello: un anno di bilancio in costante accelerata, che ha permesso di superare tutti i target, a cominciare proprio dall'utile netto cresciuto del 21% esattamente a 1,526 miliardi di euro. Conti che hanno riservato note positive proprio per gli azionisti che hanno deciso di investire nei titoli delle supercar made in Italy: l'utile per azione è di 8,47 euro (+23%). Ma anche i dipendenti hanno potuto godere delle performance: a ciascuno andrà un premio di competitività pari a 14.400 euro.
Quante auto ha venduto Ferrari nel 2024
Ferrari ha venduto l'anno scorso 13.752 auto (+0,7%). L’aumento delle consegne è stato trainato dalla Ferrari Purosangue e dalla Roma Spider, insieme con la 296 GTS. Le consegne della famiglia SF90 XX e della 12Cilindri sono iniziate nel secondo semestre, mentre quelle della 812 Competizione A, vicina alla fine del ciclo di vita, sono diminuite. Nel corso dell’anno sono giunte a fine produzione la Portofino M, la SF90 Stradale, la 812 GTS, la 812 Competizione e la Roma. Le consegne della Daytona SP3 sono aumentate rispetto all’anno precedente, in linea con i piani. Tra i prodotti consegnati nel 2024 sono compresi dieci modelli con motore a combustione interna (ICE) e sei modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente il 49% e il 51% delle consegne
Dove si vendono di più le rosse
La ripartizione geografica delle vendite rispecchia la strategia di Maranello per mantenere l’esclusività del marchio. Durante l’anno la regione Emea ( cioè Europa, medio Oriente e Africa) ha registrato un aumento di 141 auto per un totale di 6.204 auto, le Americhe hanno riportato un incremento di 192 auto per un totale di 4003 vetture, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno registrato una diminuzione di 328 unità per un totale di 1.162 auto e la regione Resto dell’Apac (Asia Pacifico) ha riportato un aumento di 84 auto per 2.383 auto.
Parla Vigna, l'amministratore delegato di Ferrari: ''a cosa puntiamo''
“Puntiamo alla qualità dei ricavi più che ai volumi. Credo sia questa la miglior spiegazione degli straordinari risultati finanziari nel 2024, trainati da un forte mix prodotto e da una crescente domanda di personalizzazioni. Su queste solide basi, ci aspettiamo una robusta crescita anche nel 2025, che ci permetterà di raggiungere la fascia alta della maggior parte dei nostri target di profittabilità per il 2026 con un anno di anticipo. I risultati dello scorso anno riflettono un grande lavoro di squadra in tutte le anime della Società, fondamentale anche per una stagione sportiva molto competitiva. La volontà di progresso, che ci caratterizza da sempre, ha portato a un’innovazione nelle infrastrutture – con l’inaugurazione dell’e-building – e nei prodotti, evidenziata al meglio dalla nuova supercar, la Ferrari F80. Inoltre, abbiamo puntato all’innovazione nella R&S con il nuovo E-Cells Lab, che rafforzerà ulteriormente le nostre conoscenze elettrochimiche per prepararci al futuro. E proprio di futuro vi parleremo il prossimo 9 ottobre al nostro Capital Markets Day''.