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Padel, dal 2 all’8 dicembre la terza edizione del Milano Premier P1

In campo tutti i più forti giocatori del mondo da Arturo Coello e Agustin Tapia a Fede Chingotto e Ale Galan

Padel, dal 2 all'8 dicembre la terza edizione del Milano Premier P1

Da lunedì 2 a domenica 8 dicembre all'Allianz Cloud la terza edizione del Milano Premier Padel P1, ultima tappa del 2024 del circuito professionistico della Federazione Internazionale Padel prima delle Finals di Barcellona. In campo tutti i più forti giocatori del mondo: da Arturo Coello e Agustin Tapia - già vincitori di 12 titoli in questa stagione - a Fede Chingotto e Ale Galan, mentre tra le donne Delfi Brea e Bea Gonzalez difenderanno il trofeo conquistato l'anno scorso dall'attacco delle campionesse del mondo Paula Josemaria e Ari Sanchez. In campo anche i giocatori italiani, reduci dagli ottimi piazzamenti nel Mondiale di Doha (quarta la squadra maschile, terza quella femminile).

Quello di Milano sarà anche l'ultimo torneo della carriera da professionista di Fernando Belasteguin, leggenda argentina e giocatore più titolato di sempre. "Milano si è guadagnata un ruolo importantissimo nel panorama mondiale del padel - le parole del presidente della FIP Luigi Carraro durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Reale -. Siamo pronti per un’altra grande straordinaria edizione: se nei primi due anni abbiamo vissuto emozioni uniche, prepariamoci a qualcosa di ancora più spettacolare”.

"Per il terzo anno di fila - ha aggiunto l'Assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili Martina Riva -, Milano è pronta ad accogliere le più grandi stelle del padel mondiale. Nel percorso di preparazione che porta a Milano Cortina 2026, con questo evento vogliamo confermare l'impegno della città verso un modello di sport responsabile e coinvolgente e la volontà di essere protagonisti nello scacchiere internazionale dei grandi eventi sportivi”.

All'Allianz Cloud, nei giorni del torneo, sarà allestito anche un villaggio commerciale con tutti i maggiori marchi: si riparte dai 30.000 spettatori dello scorso anno. "L'edizione 2023 ha dimostrato quanto questo sport stia conquistando il cuore di tutti - ha sottolineato Federica Picchi, Sottosegretario Giovani e Sport della Regione Lombardia -. Incoraggio tutti a vivere questo evento con lo spirito di chi sa che, oltre alla competizione, ci sono valori profondi da trasmettere: il rispetto, la determinazione, e la capacità di divertirsi e di emozionarsi insieme".

Il torneo sarà trasmesso su Sky Sport e NOW, e in chiaro su Supertennis: "Da sempre siamo vicini al padel - ha spiegato Marzio Perrelli, Executive Vice President Sport di Sky Italia -. Abbiamo contribuito in modo determinante alla sua crescita. Il circuito Premier Padel trova ampio spazio all’interno della nostra ricca offerta sportiva. Siamo contenti di supportare e aggiungere valore a questo movimento”.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Sport

Sport, Fair Play Menarini: svelati i partecipanti al talk...

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Si terrà sabato 30 novembre alle 17 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze

Sport, Fair Play Menarini: svelati i partecipanti al talk show 'I campioni si raccontano'

Il percorso del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini non si ferma. Dopo la meravigliosa cerimonia di premiazione dello scorso 4 luglio, la manifestazione dedicata ai più alti valori della competizione sportiva leale e corretta chiude l’anno con il talk show I campioni si raccontano, che si terrà sabato 30 novembre alle 17:00 nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze.

“I campioni, che a vario titolo rappresentano il mondo dello sport, sono chiamati in quanto portatori di valori che valgono sui campi di gioco come nella vita – ha sottolineato l'Assessora allo sport Letizia Perini – Le loro storie di vita, i successi nelle rispettive discipline e i sacrifici per conseguirli, il loro coraggio, la forza e la determinazione di rialzarsi dopo ogni caduta, sportiva e non, rappresentano per tutti un punto di riferimento. Ringrazio la Fondazione Fair Play Menarini che con costanza e passione porta avanti questa importante missione”.

I nomi dei partecipanti e i dettagli di questa inedita versione invernale de I campioni si raccontano sono stati svelati oggi nel corso di una conferenza stampa. Ancora una volta sono stati coinvolti atleti di alto profilo, che hanno dimostrato nel corso della loro carriera di incarnare i grandi valori dello sport. Tra le leggende del calcio spicca il difensore argentino Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter e Ambasciatore del Fair Play Menarini dal 2023. Sarà presente al talk anche un idolo del popolo viola come Borja Valero, centrocampista spagnolo diventato una bandiera della Fiorentina.

In rappresentanza della pallavolo il “maestro” Andrea Zorzi, due volte campione del mondo con l’Italvolley e vincitore del Premio Fair Play Menarini nel 2010, assieme a una fuoriclasse emergente come Ekaterina Antropova, oro olimpico agli ultimi Giochi di Parigi. Dal mondo dell’atletica, e in particolare del salto triplo, arriva una toccante storia di solidarietà e amicizia: protagonisti Andy Diaz, che ha centrato a Parigi 2024 la prima medaglia olimpica con i colori azzurri dopo aver lasciato Cuba, e il suo allenatore Fabrizio Donato, bronzo nel salto triplo ai Giochi di Londra 2012, che lo ha accolto in casa propria, aiutandolo ad ambientarsi nel nostro Paese.

La carrellata di stelle prosegue con Rigivan Ganeshamoorthy, rivelazione dell’atletica paralimpica, che pochi mesi fa a Parigi ha vinto l’oro nel lancio del disco, migliorando per tre volte consecutive il record del mondo. A proiettarci verso lo sci lo specialista dello slalom speciale Giuliano Razzoli, campione olimpico ai Giochi Invernali di Vancouver 2010 e Ambasciatore del Fair Play Menarini dall’anno successivo. Infine, a incantare il pubblico ci saranno gli appassionanti racconti del giornalista Federico Buffa, vincitore a luglio del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini nella categoria “Narrare le emozioni”.

A commentare i nomi dei partecipanti al talk show un grande esperto di sport come Ivan Zazzaroni, Ambasciatore del Fair Play Menarini dal 2019 e Direttore del Corriere dello Sport. “Sono convinto che anche quest’anno I campioni si raccontano regalerà un mix di punti di vista assolutamente unico, con uno scambio di riflessioni e aneddoti tra nuovi campioni e icone mondiali, provenienti da esperienze e discipline diverse. Non dimentico la ricchezza degli interventi di Ian Thorpe, Tommie Smith o Edwin Moses”, ha osservato Ivan Zazzaroni.

Realizzato in partnership con Sky TG24, I campioni si raccontano sarà trasmesso in diretta sul canale 501 di Sky a partire dalle 17:00. Il talk show sarà presentato da Rachele Sangiuliano, ex campionessa di pallavolo e conduttrice di Sky Sport, Omar Schillaci e Michele Cagiano, vicedirettori di Sky TG24, assieme ad Alessandro Acton, giornalista e conduttore di Sky Sport.

“Non vediamo l'ora di assistere a questo straordinario momento di condivisione, per di più nella cornice di uno spazio fantastico come il Salone dei Cinquecento – dichiarano Valeria Speroni Cardi e Filippo Paganelli, membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini – Ringraziamo di cuore il Comune di Firenze che da anni condivide i valori del Premio e ci auguriamo che questa nuova edizione de I campioni si raccontano possa fornire ai più giovani spunti di riflessione ed esempi di vita”.

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Sport

Buffon: “Messi mi ha fatto capire cosa rappresento....

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L'ex portiere della Juve, campione del mondo con la Nazionale nel 2006, ha presentato a Milano il suo libro “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”

Gianluigi Buffon

Il perché del titolo è tutto in un aneddoto. "Restare alla Juve in Serie B è uno degli esempi del cadere e rialzarsi. Fu una scelta non facile e credo di aver perso qualcosa a livello professionale, ma quella decisione mi ha permesso di tornare a casa, guardarmi allo specchio ed essere orgoglioso di me stesso". Gianluigi Buffon, una vita tra i pali da leggenda della Juve e della Nazionale, ha aperto così la presentazione di “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”, alla Mondadori in Piazza Duomo, a Milano. "Lì è venuta fuori l’energia con cui ho affrontato le sfide successive. In quel periodo ci sono stati momenti complicati. Uno sportivo cerca di portare a casa risultati e per 3-4 anni è stato difficile. Poi, la provvidenza ci ha mandato Andrea Agnelli, Marotta, Paratici e Antonio Conte. E tutte quelle soddisfazioni le ho raccolte dopo, è stato ancora più bello".

“Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi”

Di fronte a centinaia di tifosi arrivati da tutta Italia (qualcuno, addirittura, ha raccontato di essere partito all’alba dalla Sardegna), Buffon ha raccontato gli ultimi anni della sua carriera e lo switch fatto dopo il ritiro. In un dialogo con il conduttore Gianluca Gazzoli. “Per me, quella del libro è stata una sfida inedita - ha spiegato l’ex portiere - ma mi piaceva l’idea e con il grande aiuto del Premio Strega Mario Desiati l’ho portata a casa. Ho intrapreso questa strada un anno fa e ho raccontato in queste pagine esperienze di vita e verità, il perché di certe scelte e come ho reagito in momenti difficili. Penso che il titolo sia una metafora della vita”. La necessità di reagire alle difficoltà si è presentata più volte, dal punto di vista sportivo e personale: "In certi momenti, mi guardavo allo specchio e dicevo di essere il più folle numero uno della storia. Perché a volte, in situazioni delicate, sono sceso in campo e ho performato alla grande".

Il ruolo del portiere

Il racconto affidato alle pagine parte dal giorno del ritiro. "Cosa mi ricordo? Per un uomo di 45 anni, è una consuetudine dire basta e chiudere con lo sport. Oggi posso dire che quella è però realmente la prima morte da affrontare per uno che ha fatto una vita come me. La difficoltà sta poi nel riempire la giornata, visto che per 33 anni avevo fatto lo stesso mestiere e tutto veniva organizzato da altri” ha spiegato il campione del mondo 2006, tra gli sguardi attenti dei tifosi. “All’inizio è stato bellissimo avere tanto tempo libero, quasi una conquista. Poi, un po’ meno e mi sono dato a mille attività". Buffon si è soffermato quindi sull’unicità del ruolo del portiere e sulla solitudine propria dei numeri uno: "Per alcuni aspetti, è un ruolo davvero infame. Ma penso che, con il mio carattere, non avrei potuto fare altro. Sono sfrontato, mi piace rischiare, essere altruista, spendermi per i compagni. C’è una sorta di masochismo in questo senso, perché il portiere è l'unico che in campo difende e non offende. Un aspetto che mi racconta come persona".

La maglia scambiata con Messi

Gli aneddoti impreziosiscono il discorso: "Un bel momento? Nel 2015, alla fine del primo tempo della finale di Champions a Berlino, Messi mi rincorse verso gli spogliatoi per chiedermi la maglia. Perdevamo 1-0 ed ero immerso nei pensieri, ma mi fece piacere e mi sorprese. Fu una cosa che mi colpì, prima non avevo mai avuto il sentore di cosa rappresento agli occhi degli altri. Mi sono sempre sentito un fortunato che faceva la cosa più bella del mondo. Vedere un’icona come Leo correre da me per fare lo scambio della maglia mi ha emozionato”. Una battuta anche sulle differenze rispetto a Cristiano Ronaldo, compagno di squadra in bianconero: "Cristiano è un unicum, non pensavo potesse esistere un professionista con una mentalità di quel tipo. Con tutti i pro e i contro. Da compagno di squadra ammiri quel livello, quasi non è umano. La bellezza di Cristiano è la sua spiccata sensibilità".

Il ritorno al Parma

La chiusura è dedicata all’ultima parentesi della carriera tra i pali, il ritorno al Parma del 2021. "Io nella vita calcolo poco e programmo male, vado a istinto e lì c’è stato il cuore. Non è stato programmato, avevo deciso di smettere da protagonista dopo la Juve. A Torino mi avrebbero rinnovato il contratto, ma decisi di fare un’altra scelta per sentirmi vivo. C’erano il Barcellona, che cercava un secondo portiere, e altre squadre che avrebbero fatto la Champions. Il cuore e il destino mi hanno riportato a Parma". Per chiudere il cerchio, dove tutto cominciò all'inizio degli anni Novanta. (di Michele Antonelli)

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Sport

Vezzali-Di Francisca, botta e risposta sul palco per i 70...

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Le due, ex campionesse di scherma, sono state protagoniste sul palco del Palazzo dei Congressi, a Roma

Di Francisca e Vezzali

Botta e risposta tra Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca alla festa per i 70 anni delle Fiamme Oro. Le campionesse, miti della scherma azzurra, non hanno risparmiato frecciate sul palco del Palazzo dei Congressi, a Roma in zona Eur. Un episodio che è solo l'ultimo della serie per le due, che non si sono mai particolarmente amate.

Il botta e risposta Vezzali-Di Francisca

Come visibile da vari video online, l'episodio è nato da una frase del presentatore Stefano Pantano, ex schermidore, che ha chiesto a Di Francisca se si sentisse oggi più opinionista o scrittrice.

"Nessuna delle due. Come parlo faccio danni, quindi è meglio che sto zitta. Siete d’accordo? Ma oggi vorrei cogliere l’occasione per dire una cosa al settantesimo delle Fiamme Oro, vorrei mandare un messaggio di pace alla mia collega Valentina Vezzali e chiederle una pace ecco, facciamo pace".

Sul palco

La risposta di Valentina non si è fatta attendere: "Guarda Elisa, dal punto di vista sportivo io ti stimo perché sei stata una grandissima campionessa e un grandissimo talento, però per quanto riguarda il livello umano diciamo che non sei proprio il massimo. Quando imparerai a rispettare le persone…". Qui, l'azzurra è stata interrotta dall'altro presentatore dell'evento, il giornalista Marco Lollobrigida. Tutto nel disagio generale dei vari ospiti. Insomma, una pagina non proprio bellissima per due grandi sportive italiane.

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