Linkin Park, il nuovo album al numero 1 della classifica Fimi/Gfk
A una settimana dall'uscita, 'From Zero' si piazza al top sia negli album sia nei vinili
'From Zero', il nuovo album dei Linkin Park, nella nuova formazione con Mike Shinoda, Brad Delson, Phoenix, Joe Hahn, e i nuovi membri Emily Armstrong come co-vocalist e Colin Brittain come batterista, entra direttamente al numero uno della classifica ufficiale Fimi/Gfk sia negli album che nei vinili, a una settimana dall'uscita. La band americana tornerà in Italia live agli I-Days Milano 2025 il 24 giugno e sarà l’unico concerto in Italia del 'From Zero World Tour' che sta vedendo di nuovo la band sul palco dopo otto lunghi anni di assenza dal nostro Paese. Con l’album è uscito anche il video del singolo 'Two Faced' che, come il precedente 'Over Each Other', è stato diretto da Joe Hahn e mostra la band, in completo scuro, sullo stesso palco del primo show che li ha visti protagonisti nella nuova formazione con Emily Armstrong alla voce.
L’album era stato anticipato nei mesi scorsi dal primo singolo 'The Emptiness Machine', che, entrato al numero 1 della classifica rock radiofonica, è attualmente in top 5. Anche negli Stati Uniti ha scalato rapidamente il primo posto sia nella Billboard Mainstream Rock Airplay Chart che nella Alternative Airplay Chart. In totale, la band ha ottenuto ben 13 numeri 1 in questa chart, di cui tre negli ultimi diciotto mesi. Finora, 'The Emptiness Machine' ha raggiunto 250 milioni di streaming globali. Il secondo singolo estratto è stato 'Heavy Is The Crown', uscito il mese scorso, e sta seguendo lo stesso percorso, avendo superato i 270 milioni di stream e i 60 milioni di visualizzazioni su YouTube. Il brano è l'inno del campionato mondiale di League of Legends 2024 e segna la prima collaborazione della band con Riot Games. Prossimamente, i Linkin Park trasmetteranno ufficialmente la performance live di 'The Emptiness Machine' dall'Allianz Park di San Paolo durante i Billboard Music Awards 2024. Appuntamento il 24 novembre.
Spettacolo
Federica Petagna bacia Alfonso D’Apice al Grande...
Federica Petagna ha deciso di interrompere la sua relazione con Stefano Tediosi
Nuovi colpi di scena dentro la Casa del Grande Fratello. Federica Petagna e Alfonso D'Apice si sono scambiati un tenero bacio sotto gli occhi di tutti gli inquilini, in particolare di quelli di Stefano Tediosi. La 20enne ha fatto, dunque, la sua scelta: ha detto addio al tentatore di Temptation Island, per tornare tra le braccia di Alfonso, il ragazzo con cui stava da 8 anni.
Il bacio con Alfonso e l'addio a Stefano
È stata una relazione molto complessa quella tra Federica e Alfonso. I due si sono conosciuti quando erano molto giovani e dopo 8 anni di relazione, hanno partecipato a Temptation Island, esperienza che ha dato modo a Federica di assaporare la sua libertà. Hanno deciso di separarsi, fino a quando non si sono incontrati di nuovo dentro la Casa del Grande Fratello. I due hanno affrontato le incomprensioni al reality show, fino all'arrivo di Stefano Tediosi, il tentatore che Federica ha conosciuto al docu reality condotto da Filippo Bisciglia.
Negli ultimi giorni, Federica non era più convinta dei suoi sentimenti. Ma ieri sera, giovedì 21 novembre, la ragazza si è lasciata andare e dopo un dolce momento di abbracci, Federica e Alfonso hanno suggellato il riavvicinamento con un bacio appassionato.
La scena è stata vista anche da Stefano, che amareggiato si è allontanato dal resto degli inquilini rifugiandosi nella tristezza. Il gieffino è stato poco dopo raggiunto da Federica Petagna che si è sentita in dovere di dargli delle spiegazioni. La 20enne si è mostrata molto dispiaciuta di come si è conclusa la loro relazione.
Stefano si augura il meglio per lei, ma non nasconde che avrebbe tanto voluto approfondire la loro conoscenza. Con un tenero abbraccio, Federica ringrazia Stefano e chiude definitivamente il rapporto con lui per tornare dal suo Alfonso.
Spettacolo
Fedez, ecco ‘Pulp Podcast’ con Mr. Marra:...
La puntata d'esordio alle 14 su YouTube
Fedez lancia il nuovo podcast con Mr. Marra, si parte lunedì 25 novembre con la prima puntata online. Archiviata l'esperienza con 'Muschio Selvaggio', il rapper svela il nuovo format intitolato 'Pulp Podcast'.
Il lancio sui social è accompagnato da un trailer, con una sigla rap dello stesso Fedez. La puntata d'esordio sarà disponibile su YouTube dalle 14 di lunedì 25 novembre.
Pulp Podcast, il nuovo format
Ogni puntata avrà uno o più ospiti che si confronteranno con i due conduttori. Il nuovo podcast nasce dopo che, non senza polemiche e strascichi legali, il rapper ha dovuto abbandonare 'Muschio Selvaggio' all'ex socio Luis Sal.
'Pulp Podcast' è un progetto totalmente nuovo per Fedez. Ma non sarà da solo, accanto al rapper ci sarà Mr. Marra, con il quale aveva iniziato una collaborazione poco prima del distacco da Muschio Selvaggio, avvenuto a causa di alcune divergenze professionali con lo youtuber Luis Sal.
Visualizza questo post su Instagram
Fedez, quale settimana fa, avevo mostrato i primi dettagli del nuovo studio: aveva spoilerato il logo e aveva mostrato sui social alcuni oggetti presenti tra cui una piccola cornice che al suo interno contiene una foto di Marco Travaglio quando fu ospite nel suo vecchio podcast, Muschio Selvaggio. Stessa cornice che viene ripresa nel trailer pubblicato sul suo profilo Instagram.
Prima della sigla, Fedez ha lanciato una frecciata a Muschio Selvaggio: un uomo pulisce lo studio di registrazione quando nota un barattolo che al suo interno contiene del muschio verde andato a male, lo prende, lo annusa e lo getta via. Segnale che ricorda l'addio definitivo al progetto precedente, 'Muschio Selvaggio'. Frecciatina che non è passata inosservata: "Il muschio andato a male è il Dissing più bello mai fatto nella storia", ha commentato un utente.
Spettacolo
Per Geolier nuovo album e un libro: “A Sanremo ci...
Il rapper napoletano si racconta nel libro 'Per sempre', edito da Mondadori e scritto con Federico Vacalebre, in uscita oggi e che promette di diventare un vero e proprio caso letterario
Tra fischi che hanno fatto polemica, un primo posto sfiorato a Sanremo e tre sold out allo Stadio Maradona, Geolier continua a lasciare il segno. E sul possibile ritorno al festival promette: "però ci torno". Il rapper napoletano lo fa nel libro 'Per sempre', edito da Mondadori e scritto con Federico Vacalebre, che esce oggi insieme al secondo capitolo del suo ultimo album, già certificato triplo platino da Fimi/Gfk Italia, 'Dio lo sa - Atto II'. Il libro, ricco di ricordi, fotografie e aneddoti personali, promette di diventare un vero caso letterario. Con 50mila copie in stampa, si era già posizionato al primo posto nelle classifiche di prevendita prima dell’uscita ufficiale. Oggi, al Vulcano Buono di Nola, il primo firmacopie è già sold out.
Il libro ripercorre l’incredibile viaggio di Geolie r, partendo dalle sue radici nei quartieri periferici di Napoli fino al palco dell’Ariston e ai tre eventi storici allo Stadio Maradona: nessuno prima di lui era riuscito nell'impresa di riempire per tre date consecutive lo stadio napoletano. Geolier racconta di aver lasciato la scuola per lavorare e di come sua madre lo abbia salvato da un possibile futuro segnato dalla criminalità. La sua scuola era un fabbricato enorme dove c'era anche una piazzetta dove si spacciava ed "io ero un creaturo". "Io l'ho vista la camorra, io visto Gomorra quando era realtà e non una serie tv", dice. Napoli e il rap lo hanno salvato. Michael Jackson è stato il suo primo maestro, lo imitava in cameretta, ma poi sono arrivati i Co'Sang. Il brano 'Int'o rione' "mi ha cambiato la vita": lì ha capito che nella vita voleva rappare. Non a caso, i Co’Sang, insieme a Rose Villain, sono tra gli artisti che Geolier ha voluto con sé in questo secondo capitolo del suo album.
"Sono nato ai borghi di periferia, come cantava Eros Ramazzotti, ma la periferia napoletana è tutta n'ata storia", sottolinea Geolier passando di citazione in citazione. Spesso in napoletano, la sua lingua madre. "Abbiamo mantenuto dei passaggi in napoletano - spiega Vacalebre all'Adnkronos - proprio per restare fedeli al suo percorso ma è un dialetto un po' smussato rispetto a quello delle sue barre, accessibile a tutti".
Il primo pezzo di Geolier, 'Secondino', è stato registrato grazie all’aiuto di un amico barbiere. Ma il fenomeno Geolier esplode per caso nel 2018 con il brano 'P Secondigliano' in coppia con Nicola Siciliano. All'epoca Geolier aveva 15 anni e Nicola 17. Le discoteche iniziano a chiamarli per esibirsi. La prima volta guadagnarono 50 euro, ma avevano solo quel brano, e in qualche serata finirono per rifarlo anche 10 volte di seguito. Il rap diventa dunque una necessità, la sua forma di espressione. "Tu nasci tra le vele e il nulla: che cosa vuoi sognare? Io però ho sognato e in grande, sennò nun stev cà". La sua fortuna? Napoli, sempre Napoli: "Mi ha salvato". E lancia l'appello: "Non fuitevenne". Non scappate.
Ed è proprio la sua amata città a portarlo sul palco dell'Ariston. Nel Capitolo 'Sanremo o Sanscemo?' ripercorre l'esperienza al festival di Amadeus, con il quale è nata una profonda amicizia. Nei giorni scorsi, insieme al conduttore ha annunciato, in una diretta speciale in auto in giro per Napoli, il brano 'Mai per sempre' (prod. DRD). Dalla scelta di salire sul palco più importante per la musica italiana, alla sopresa dei fischi fino al gesto fraterno di Guè, che al momento delle protesta in sala durante la serata cover, gli dice "Guarda a me". Una frase che inizialmente era stata pensata anche come titolo del libro.
Su Sanremo, l'artista dice: "Mi ero messo in capa di vendicare tutti i napoletani esclusi dal festival, quelli famosi e quelli che nessuno ricorda più. E infatti eravamo nella finale a tre". E poi ci sono "i tre giorni che sconvolsero il mondo": i sold out allo stadio Maradona di Napoli. "Quei 3 sold out sono il mio scudetto, il mio Sanremo, il premio che spero di aver meritato". Geolier si racconta con grande onestà, parlando del suo rapporto con il successo e con le persone: "Io non vorrei essere un modello ma visto che per qualcuno lo sono, ci metto la faccia con onestà". E risponde alle critiche sui testi dei rapper spesso giudicati troppo violenti: "Le canzoni non ispirano i criminali come non lo fanno i film e le fiction che quelle realtà narrano".
Il suo amore per la musica nasce dall'esigenza viscerale di comunicare: "Faccio musica per parlare ca gente e farmi capire". E ancora: "Non voglio essere il genio incompreso, frainteso. No, proprio no. Alla fine resto sempre Emanuele Palumbo del rione Gescal che lucidava lampadari che mo lucida versi e bit, spara parole, spara forte senza fa' male a nessuno. Statv buon guagliò". Una frase, quest'ultima che rende omaggio al grande Pino Daniele che amava sempre salutare il suo pubblico così. di Loredana Errico