Editoria, Il Tirreno tra le eccellenze del web: premiato con il ‘Digital news 2024’
Dati del traffico registrati online incorniciano uno scenario molto incoraggiante.
Una medaglia in più al petto de Il Tirreno diretto da Cristiano Marcacci, del Gruppo Sae (del presidente Alberto Leonardis, del direttore editoriale Luciano Tancredi e del responsabile dello sviluppo digitale del Gruppo Massimo Mazzitelli) e dei giornalisti del quotidiano, tra i quali spiccano in questo caso coloro che costituiscono l’ossatura del settore web: i vicecapiservizio Mario Moscadelli e Tommaso Silvi e i colleghi Libero Red Dolce, Federica Scintu e Luca Barbieri. Martedì 26 novembre, alle 18, in piazza Venezia a Roma a Il Tirreno sarà infatti conferito il premio “Digital News 2024” quale prestigioso riconoscimento assegnato a quelle testate che hanno saputo e sanno distinguersi sui propri territori con contributi significativi alla diffusione di notizie di qualità attraverso il giornalismo online.
In effetti, i dati del traffico registrati da Il Tirreno online incorniciano uno scenario più che positivo e molto incoraggiante: sino alla fine del mese di settembre 2024 le pagine viste hanno oltrepassato quota 140 milioni, con una crescita rispetto al 2023 tra il 65 e il 70%, e gli utenti unici sono saliti fino a toccare quota 27 milioni, con un aumento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Numeri che motivano e rafforzano ancora di più la scelta che sta dietro al premio 'Digital News 2024', organizzato ogni anno dalla Fondazione Aidr-Italian Digital Revolution, ente che collabora con la Commissione Europea, il Parlamento e altre istituzioni italiane per diffondere i contenuti presenti nel programma dell’Agenda Digitale Europea e dell’Agenda Digitale Italiana e favorire lo sviluppo della cultura e dell’economia digitale. "Proprio per perseguire tali finalità – sostiene il presidente della Fondazione Aidr Mauro Nicastri – abbiamo organizzato il premio 'Digital News', con l’obiettivo di premiare le eccellenze e gli innovatori nel campo della comunicazione e delle relazioni istituzionali".
"Il premio che ci accingiamo a ritirare - afferma il direttore de Il Tirreno Cristiano Marcacci - ci riempie di orgoglio e soddisfazione, in primo luogo perché testimonia indiscutibilmente la fiducia che i lettori ripongono in noi. Da evidenziare che il 'Digital News 2024' arriva a pochi mesi dal record stabilito lo scorso 31 luglio, quando, in una sola giornata, ben 850mila lettori cliccarono su iltirreno.it. Il raggiungimento di una soglia eccezionale per quanto riguarda gli utenti unici e un dato davvero gratificante, che ci spinge a fare ancora meglio prestando grande attenzione sia ai grandi temi globali che alle news della comunità toscana".
Economia
Autostrade, Cavhere: sempre più servizi in info-point di...
Dal 2 dicembre oltre alle consuete informazioni su viabilità, traffico e turismo, i viaggiatori potranno ottenere anche assistenza per quanto riguarda tutti i servizi autostradali
Baricentrico rispetto ai flussi di mobilità in Veneto, l’info-point “CAVhere” gestito da Cav-Concessioni Autostradali Venete, si trova nell’area di servizio Arino Est lungo la A4 in direzione Trieste e Venezia, in uno dei punti di sosta maggiormente frequentati dell’arteria autostradale. Dal 2 dicembre, oltre alle consuete informazioni su viabilità, traffico e turismo, i viaggiatori potranno ottenere anche assistenza per quanto riguarda tutti i servizi autostradali, fino a prima erogati solo dal Centro Servizi Cav di Mestre: sottoscrizione di contratti e distribuzione di apparati di telepedaggio, con assistenza post-vendita, cambi targa e smarrimenti, regolarizzazione dei mancati pagamenti del pedaggio, informazione sui pedaggi autostradali, rilascio di abbonamenti e altre forme di scontistica previste per l’utenza.
L’obiettivo è estendere i punti di accesso all’assistenza garantita da Cav permettendo ai viaggiatori di fruire di tutte le informazioni e di tutti i servizi senza uscire dall’autostrada e in un unico contenitore. Progettato per offrire ai viaggiatori un’informazione completa e una sosta in un ambiente accogliente, connesso e digitale, CAVhere è stato concepito come spazio polifunzionale, grazie alla sua multimodalità e multimedialità, con l’utilizzo di schermi, collegamenti alla centrale operativa, telecamere e servizi da remoto. Nel 2022 CAVhere è entrato anche nella rete di promozione turistica regionale, offrendo, grazie a una partnership con la Regione del Veneto, un info-point afferente al marchio “The Land of Venice” per promuovere eventi e destinazioni del territorio.
Ora, nella nuova veste di “Infopoint più Centro Servizi”, CAVhere sarà un punto di assistenza a tutto tondo per ogni necessità relativa al viaggio: sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:00. Il recapito telefonico è lo 041.5497184.
Economia
Food, ad Artigiano in Fiera i sapori dall’Italia e dal mondo
Il più importante evento dedicato all’artigianato e alle micro e piccole imprese è anche l’occasione per viaggiare tra i sapori e le tradizioni culinarie italiane e del mondo. Ad attendere i visitatori 28 ristoranti e 19 Luoghi del Gusto
Artigianato da tutto il mondo: circa 2.800 stand espositivi di micro e piccole imprese provenienti da 90 Paesi in 8 padiglioni. Si tratta di alcuni numeri per raccontare l’edizione 2024 di Artigiano in Fiera, l’amatissimo evento milanese in programma tutti i giorni dal 30 novembre all’8 dicembre dalle 10.00 alle 22.30 con ingresso gratuito a Fieramilano Rho.
Un giro del mondo in nove giorni tra le arti, i mestieri ma anche le cucine dall’Italia e da ogni angolo del globo grazie a un’incredibile varietà di prodotti gastronomici, stand culinari, ristoranti e aree ristoro che raccontano storie di piatti, territori (vicini e lontani) e identità culturali. Insomma, un'occasione imperdibile per (ri)scoprire i sapori regionali e internazionali, spizzicando tra uno stand e l'altro, comodamente seduti al ristorante o acquistando prodotti tipici.
Ma cosa si mangia all’Artigiano in Fiera? Non c’è che l’imbarazzo della scelta, attraversando tutto lo Stivale dai canederli dell’Alto Adige alla pasta alla norma siciliana, dagli agnolotti piemontesi alla pizza napoletana, o aprendosi al resto del mondo, dai samosa indiani al pulled pork americano, senza dimenticare il Vecchio Continente dove assaporare paella, raclette, mussaka, spatzle e tanto altro. Ogni Paese ha la propria cucina e basterà fare il giro tra i padiglioni per provare ricette dai diversi continenti. Oltre ai tanti produttori e botteghe artigianali, ad accogliere i visitatori ci saranno 28 Ristoranti e 19 Luoghi del Gusto. Se tra i ristoranti italiani si potrà scegliere tra le specialità da tutte le regioni, tra cui Valtellina, Piemonte, Toscana, Umbria, Abruzzo, Liguria, Puglia e poi ancora Lazio, Valle d’Aosta, Alto Adige e Trentino, Lombardia, Veneto e Campania. Massiccia (e molto originale) è l’offerta internazionale ben rappresentata da Francia, Spagna, Grecia, Messico, Germania, Argentina, Austria, Arabia Saudita, Irlanda, Stati Uniti e anche Giappone e India solo per citarne alcuni.
Tra i Luoghi del Gusto, oltre al biologico, si confermano i classici imperdibili tra Italia e resto del mondo, con il debutto di Africa e Georgia (da non perdere i Khinkali, ravioli di pasta fresca locali farciti con tanti ripieni differenti).
Economia
Caregiver, quasi il 70% dei lavoratori italiani ha un...
I risultati della prima indagine dell'Osservatorio Nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura di Welfare Come Te
Il 69,6% di lavoratrici e lavoratori italiani ha un carico di cura: tra questi, il 36% ha la responsabilità di figli minorenni, il 46% segnala di occuparsi di familiari anziani o fragili (nel 16% dei casi si tratta di un impegno quotidiano) e il 30% si prende cura di altri minori della famiglia, come ad esempio i nipoti. Considerando chi affianca la responsabilità su figli minori e la cura di altri familiari anziano o fragili, è stato possibile identificare la cosiddetta “generazione sandwich”: si tratta del 18% dei lavoratori. Sono i principali risultati dell’Osservatorio Nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura, di Welfare Come Te, in partnership con la Prof.ssa Elena Macchioni (Professoressa di Sociologia – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali 'Università di Bologna’) e con il contributo dell’Istituto di Ricerca Ixè.
Il progetto di Welfare Come Te
Welfare Come Te – provider di welfare aziendale espressione della cooperazione sociale – oltre a servire numerose aziende nella progettazione di iniziative e servizi dedicate ai caregiver e al benessere personale, ha voluto anche creare questo spazio organico di osservazione sulle esperienze in atto di welfare aziendale, con una focalizzazione sulla condizione dei ‘lavoratori caregiver’.
Il progetto si struttura a partire da un’indagine demoscopica quantitativa – realizzata su un campione rappresentativo di lavoratrici e lavoratori del settore privato. L’indagine monitora, con periodicità biennale, il welfare aziendale, fornendo una fotografia delle condizioni familiari, lavorative, dei bisogni e delle necessità di welfare dei lavoratori italiani, con un focus su quanti hanno una responsabilità di cura. La prima indagine è stata realizzata nel maggio 2024.
Gli altri risultati della prima indagine
Emergono altri dati interessanti: la conciliazione si basa prevalentemente sul “fai-da-te” degli stessi lavoratori, che in larga maggioranza (70%) dichiarano di riuscire a gestire gli impegni di lavoro e quelli personali e familiari grazie alla propria capacità organizzativa, aspetto rimarcato - per lo più - dalle donne e che si consolida con l’età delle rispondenti; sul fronte delle carenze i lavoratori lamentano innanzitutto (49%) la mancanza di servizi pubblici territoriali, particolarmente avvertita dai lavoratori residenti nelle regioni del centro e del sud Italia.
Il 41% segnala anche la carenza di servizi di welfare aziendale. Nel groviglio di impegni da conciliare, i lavoratori trascurano, innanzitutto, il proprio benessere psicofisico, tema indicato dal 68%, e sottolineato per lo più dalle lavoratrici. Un lavoratore dipendente su tre sente di aver trascurato responsabilità familiari e il 19% il lavoro; chi è gravato da carichi di cura tende a giudicare se stesso con maggiore severità, sottolineando in misura significativamente più marcata le proprie mancanze sul fronte lavorativo e familiare.
Le conclusioni dell'indagine
In questo scenario il welfare aziendale occupa uno spazio che appare ancora contenuto e non del tutto adeguato, il welfare offerto dalle imprese ha pochi elementi di utilità sociale, là dove presenti ricalcano i pillar del welfare state tradizionale (senza ricercare una vera e propria modalità di integrazione) e seguono una pratica di convenienza (ciò che la normativa permette di offrire con vantaggio fiscale), piuttosto che di convinzione (ciò che può essere realizzato tenendo conto dei reali bisogni di lavoratrici e ai lavoratori).
Questo studio ha restituito la dimensione del fenomeno su scala nazionale ed ha evidenziato uno spazio ampio di lavoro e di intervento. È necessario promuovere una nuova narrazione del welfare, lo sviluppo di una prospettiva sociale e di personalizzazione degli interventi, attraverso un approccio plurale– preferibilmente sviluppato a partire dal livello territoriale – in cui imprese, PA e Terzo Settore possano cooperare in risposta ai bisogni crescenti di cura di lavoratrici e lavoratori.