Intercettazioni, Lo Voi: “Limite 45 giorni è divieto a indagare”
''La limitazione delle intercettazioni a 45 giorni comporta una eliminazione di un potere che non è del pm ma del giudice per quanto riguarda la richiesta di proroga. Non c’è solo la criminalità organizzata o il terrorismo o il cybercrime, ma ci sono reati gravissimi in cui 45 giorni di intercettazioni in realtà non basteranno mai e tutto questo si trasforma in una specie di divieto a indagare’’. Lo ha detto il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge, approvata dal Senato, in materia di 'Modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione'.
‘’Le intercettazioni sono un mezzo investigativo temuto da tutti coloro che commettono reati, sia che si tratti di organizzazioni criminali o siano coinvolti in reati contro la pubblica amministrazione o il riciclaggio – ha aggiunto Lo Voi - tutto ciò non mi fa comprendere perché dovremmo fargli questo regalo’’.
‘’Mi domando quale sia lo scopo di questa riforma: perché potendo indagare fino a 24 mesi in determinati casi devo privarmi di un mezzo essenziale se io ho il potere e quindi anche il dovere di fare verifiche su una notizia di reato? Mi è difficile comprendere le ragioni di una riduzione così drastica del periodo delle intercettazioni – ha sottolineato il procuratore capo di Roma - tenendo presente che spesso gli audio carpiti nei primi mesi di indagini vengono realmente compresi sulla base di altre attività investigative o altre intercettazioni fatte nei mesi successivi’’.
Cronaca
Un tempio Zen tra le montagne, in Giappone l’autunno...
Cinquecento Arhat di pietra accompagnano il cammino del visitatore fino all'ingresso dell'Hoko-ji, dove in questi giorni si tiene il 'Festival delle foglie d'autunno' per celebrare il momijigari
Cinquecento Arhat di pietra tra le montagne colorate di rosso e giallo per l'autunno: sono le statue dei discepoli del Buddha che accompagnano il cammino del visitatore fino all'ingresso dell'Hoko-ji, il "grande tempio" Zen della setta Hoko del Buddhismo Rinzai, uno dei principali della regione di Tokai, nel cuore del Giappone, a pochi chilometri dal monte Fuji.
Fondato nel 1371 da Mumon Gensen, figlio dell'imperatore Go-Daigo, quasi 700 anni dopo la sua creazione l'Hoko-ji è più vivo che mai e fonte di ispirazione per monaci e laici. Immerso in una natura spettacolare, associato a un misterioso 'dio drago', i suoi terreni ospitano molti edifici preziosi e storici, 22 dei quali sono stati registrati come National Tangible Cultural Properties. Eppure non c'è niente che possa sembrare più lontano dalla freddezza di un museo: tutto è vivo e presente e parla a chi sa ascoltare 'qui e ora'.
Già dal momento in cui ci si addentra per la strada tra le montagne si sente l'effetto che quella natura imponente ha su chi si avvicina e la perfetta armonia tra l'uomo e ciò che lo circonda: una armonia che illumina la capacità di percezione di ciascuno e svela la potenza insita in tutte le cose, difficile da sentire nella moderna confusione delle città. Una potenza che talvolta trova riconoscimento esplicito: come avviene con le corde che circondano il grande cedro davanti al tempio, identificandolo quasi come fosse un kami, uno spirito della natura da onorare.
Nel complesso sono innumerevoli i richiami all'atmosfera del Giappone feudale dei samurai, che dello Zen furono i seguaci più intransigenti: si narra che fu Tokugawa Ieyasu, leggendario fondatore dello shogunato Tokugawa nel 1603, a promettere un territorio sicuro al tempio, e il documento su cui Ieyasu firmò ancora oggi esiste ed è ben conservato.
Percorrendo il "sentiero dei filosofi" che porta alla sala principale del tempio, l'hondo, ci si immerge nella meravigliosa natura che circonda la struttura e che fa parte a tutti gli effetti della sua dimensione spirituale. Ecco allora che con questo spirito in questi giorni si tiene il 'Festival delle foglie d'autunno' per celebrare il momijigari, la contemplazione delle foglie d'autunno che per i giapponesi ha lo stesso valore spirituale e filosofico della contemplazione dei fiori di ciliegio in primavera.
All'interno del tempio in una enorme sala di tatami si contano poi centinaia di postazioni per lo zazen. Una pratica aperta a tutti, con laici, studenti, monaci, talvolta turisti che si mettono seduti insieme, nelle ore indicate, per meditare: ossia svuotare la mente da ogni tipo di pensiero per arrivare a cogliere il puro essere.
"Nel silenzio sentirete presto le voci degli uccelli e i sussurri degli alberi", spiegano i monaci che ospitano ogni giorno all'Hoko-ji tanti visitatori: gruppi di studenti o di manager e impiegati che affrontano con naturalità la pratica della meditazione seduta o della copia dei sutra, con la consapevolezza che questa esperienza porterà un arricchimento non solo alla propria vita interiore ma all'intera comunità.
Cronaca
Farmaci: psichiatra Fiorillo, ‘orali o intramuscolo...
"Con terapie somministrate 1 o 2 volte al mese il paziente dimentica la sua malattia"
"Per i disturbi mentali i farmaci orali o somministrati per via intramuscolare sono sempre più efficaci per i pazienti che, in questo modo, si sentono sempre meno 'malati'. Il contributo di Otsuka alla cura, alla gestione delle persone affette dai disturbi mentali è stato veramente decisivo e innovativo. Con l'inizio dell'attività dell'azienda farmaceutica giapponese nel campo della salute mentale, abbiamo avuto un farmaco completamente nuovo, l'aripiprazolo: somministrato prevalentemente per via orale, consentiva di gestire una serie di sintomi che con i farmaci tradizionali non era possibile affrontare, soprattutto i sintomi negativi della schizofrenia. Con il tempo la ricerca di Otsuka ha consentito di utilizzare questo farmaco anche per via intramuscolare con una somministrazione 'long acting' una volta al mese". Così all'Adnkronos Salute Andrea Fiorillo, professore ordinario di Psichiatria e presidente eletto della Società europea di psichiatria, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività di Otsuka in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
Oggi "l'innovazione è andata ancora avanti e Otsuka - spiega Fiorillo - ha prodotto lo stesso farmaco che può essere somministrato una volta ogni 2 mesi e questo naturalmente consente di migliorare ulteriormente la qualità di vita dei pazienti, oltre ad un approccio a lungo termine che sia più orientato sui reali bisogni clinici, ma anche sociali e personali, della persona affetta da schizofrenia".
"Negli ultimi anni la ricerca è andata ulteriormente avanti. Da pochi anni è uscito in commercio anche in Italia un farmaco, il brexpiprazolo, che consente di affrontare i sintomi trasversali delle malattie mentali e quindi è efficace nei pazienti con disturbo bipolare, depressione maggiore e schizofrenia", conclude lo specialista.
Cronaca
Anziani, Fondazione Longevitas e Lottomatica per...
A Roma due appuntamenti, mercoledì 27 e venerdì 29 novembre per poi fare tappa a Perugia e Ancona
Ha preso il via il progetto nazionale e territoriale “Digitalmente Attivi” grazie alla collaborazione tra Fondazione Longevitas e Fondazione Lottomatica, con l’obiettivo di promuovere l’alfabetizzazione digitale tra gli over 65. Un percorso essenziale per combattere l’emarginazione sociale e favorire un ruolo più attivo e partecipativo degli anziani all’interno della comunità, contribuendo a una longevità sana e consapevole. Il progetto vede coinvolte cinque regioni, tra cui il Lazio (insieme a Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo) dove vengono organizzati incontri di formazione digitale all’interno di centri sociali per anziani, enti e associazioni di promozione sociale.
Digitalmente Attivi arriva adesso nel Lazio con un doppio appuntamento: a Roma, alla Casa Sociale delle persone Anziane e del Quartiere (Csaq) La Romanina in via Gregoraci 140, mercoledì 27 novembre dalle ore 15:00 e nella Csaq San Basilio, in via Pergola 19 dalle ore 15:00, venerdì 29 novembre. Seguiranno le tappe di Perugia - Sabato 7 dicembre e Ancona - Mercoledì 11 dicembre. Questi incontri, della durata di 4 ore, di cui 2 dedicate a laboratori interattivi, si svolgeranno in diverse città e avranno l’obiettivo di fornire strumenti utili aumentare le competenze necessarie per utilizzare con più facilità strumenti digitali come smartphone e tablet, quindi per migliorare la vita quotidiana. L’iniziativa si propone di favorire l’accesso a nuove forme di socializzazione e informazione, grazie ad un uso corretto del web, delle app e dei social, nonché di sensibilizzazione alla prevenzione delle truffe online, un fenomeno in grande crescita. Secondo una ricerca dell’Università Bicocca di Milano, infatti, due anziani su dieci sono stati vittime di abusi finanziari e raggiri.
"Digitalmente Attivi" rappresenta un’occasione per abbattere le barriere digitali e offrire alle persone senior nuove opportunità di connessione, crescita e protezione, contribuendo così a una società più inclusiva e sicura. "Con 'Digitalmente Attivi' puntiamo a creare un ecosistema in cui le persone over 65 possano sfruttare le tecnologie per rafforzare la loro indipendenza e partecipazione sociale, contribuendo attivamente alla vita della comunità. Siamo convinti che promuovere il dialogo tra le generazioni attraverso la tecnologia possa portare a una società più coesa ed interconnessa, valorizzando il ruolo di ognuno. Tutto questo è possibile grazie al sostegno di Fondazione Lottomatica, che condivide con noi la visione di una società più inclusiva e connessa", dichiara Eleonora Selvi, Presidente di Fondazione Longevitas. "Con il progetto 'Digitalmente Attivi', si inaugura un nuovo entusiasmante viaggio, insieme alla Fondazione Longevitas, per costruire una società più inclusiva, dove la tecnologia sia ponte capace di connettere le generazioni, permettendo agli anziani, veri depositari di conoscenza e saggezza, di interagire con i più giovani. Promuovere l'alfabetizzazione digitale tra le persone over 65 significa aiutarle a essere più autonome e integrate, riducendo il rischio di isolamento sociale" – spiega Riccardo Capecchi, Presidente di Fondazione Lottomatica. "La formazione pratica sull'uso di smartphone e tablet, unita alla sensibilizzazione contro le truffe online, incide direttamente sulla sicurezza e sul benessere degli anziani. Formazione e educazione sono, infatti, i pilastri fondamentali sui quali Fondazione Lottomatica costruisce le proprie iniziative, con l'obiettivo di valorizzare le capacità e l'esperienza di ciascun individuo, inclusi gli appartenenti alla terza età.”