Leucemia, ematologo Isidori: “Terapie orali svolta per prognosi e qualità vita”
"In particolare per chi ha leucemia mieloide acuta, malattia aggressiva e con prognosi infausta"
La leucemia mieloide acuta è "una patologia estremamente aggressiva e con una prognosi infausta. Per questi pazienti, grazie all'impegno di Otsuka abbiamo a disposizione terapie completamente orali ed efficaci che permettono di avere un'ulteriore opzione di cura della patologia e, allo stesso tempo, un'attenzione alla loro qualità di vita". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Isidori, dirigente medico Ematologia e Centro trapianti dell'Ospedale di Pesaro, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività dell'azienda farmaceutica giapponese in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
La ricerca scientifica in onco-ematologia "è guidata dalla Società italiana di ematologia - spiega Isidori - e il contributo di Otsuka in questa area è estremamente importante, in quanto sta sviluppando nuovi farmaci orali per pazienti affetti da leucemie mieloidi acute che hanno degli unmet medical need, cioè delle necessità cliniche irrisolte estremamente rilevanti". In Italia si stimano "circa 3.500 nuove diagnosi di leucemia mieloide acuta ogni anno, l'età media è di 64 anni. Per i pazienti anziani, quindi con più comorbidità e non candidabili alla chemioterapia intensiva, le terapie orali permettono minori ospedalizzazioni e una migliore aderenza alle cure". conclude.
Salute e Benessere
Sanità: Svimez, al Sud poca prevenzione e alta mobilità
Nel biennio 2022-2023, 7 donne italiane su 10 di 50-69 anni hanno avuto accesso agli screening mammografici a cadenza biennale, 5 su 10 nell'ambito di un programma organizzato. Questa media nazionale nasconde profondi differenziali territoriali. La prima regione per copertura è il Friuli Venezia Giulia: 9 donne su 10, quasi 7 nell'ambito di un programma organizzato. L'ultima è la Calabria: solo 2 donne su 10, appena 1 su 10 nell'ambito di un programma organizzato. E' quanto emerge dal Rapporto Svimez 2024.
Altro capitolo: la mobilità. Nel 2022, spiegano da Svimez, la mobilità passiva ha interessato 629mila pazienti, il 44% dei quali residente in una regione del Sud. Nello stesso anno, i Servizi sanitari regionali meridionali hanno attirato 98mila pazienti, solo il 15% della mobilità attiva totale. Complessivamente, i malati oncologici residenti al Mezzogiorno che ricevono cure presso un Ssr di una regione del Centro-Nord sono 12.401, circa il 20% dei pazienti oncologici meridionali: da un minimo del 15% della Campania a un massimo del 41% della Calabria. Al Sud non mancano tuttavia le esperienze positive, come il modello innovativo della Rete oncologica campana, sulle quali bisognerebbe investire per rafforzare l'offerta di percorsi di cura territorialmente omogenei e ridurre le diseguaglianze di accesso alle cure.
Infine i fondi. Escludendo dai criteri di allocazione i fattori socioeconomici che impattano sui fabbisogni di cura e assistenza, il riparto regionale delle risorse per la sanità penalizza i cittadini delle regioni del Mezzogiorno. La presa in conto di questi fattori (povertà, istruzione, deprivazione sociale) renderebbe la distribuzione del finanziamento nazionale tra Ssr più coerente con le finalità di equità orizzontale del Servizio sanitario nazionale, concludono da Svimez.
Salute e Benessere
Nuove tariffe visite ed esami, Uap: “Chiarimenti su...
"Se il 31 dicembre dovesse entrare in vigore il nomenclatore i costi per Ssn diventerebbero insostenibili"
L'Uap, Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata, che rappresenta più di 27.000 strutture sanitarie a livello nazionale, chiede "chiarimenti sul taglio effettuato in sanità ai rimborsi delle prestazioni, per avere un'informazione chiara ed univoca su un argomento che invece, al momento, desta perplessità e confusione. Ed infatti - osserva - a ben vedere, i conti non tornano tra quanto è stato stanziato dalla Ragioneria dello Stato ed i tagli che sono stati disposti per tariffe che erano ferme da 26 anni. Esemplificando, è come se da una torta con 10 spicchi improvvisamente ne siano stati realizzati 20: è' chiaro che diminuiscono i costi", sottolinea l'Uap.
"Per questo - prosegue - abbiamo chiesto un incontro al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sempre avuto a cuore la salute degli italiani, per avere i dovuti chiarimenti. Perché se il 31 dicembre dovesse entrare in vigore il nuovo nomenclatore tariffario - avverte l'Uap - i costi della sanità diventerebbero insostenibili, con la drammatica conseguenza dell'aumento delle patologie tumorali e l'impossibilità di poter continuare ad erogare servizi sanitari accreditati. Il tutto a danno dei cittadini, che ne pagheranno le conseguenze".
Salute e Benessere
Farmaci: psichiatra Fiorillo, ‘orali o intramuscolo...
"Con terapie somministrate 1 o 2 volte al mese il paziente dimentica la sua malattia"
"Per i disturbi mentali i farmaci orali o somministrati per via intramuscolare sono sempre più efficaci per i pazienti che, in questo modo, si sentono sempre meno 'malati'. Il contributo di Otsuka alla cura, alla gestione delle persone affette dai disturbi mentali è stato veramente decisivo e innovativo. Con l'inizio dell'attività dell'azienda farmaceutica giapponese nel campo della salute mentale, abbiamo avuto un farmaco completamente nuovo, l'aripiprazolo: somministrato prevalentemente per via orale, consentiva di gestire una serie di sintomi che con i farmaci tradizionali non era possibile affrontare, soprattutto i sintomi negativi della schizofrenia. Con il tempo la ricerca di Otsuka ha consentito di utilizzare questo farmaco anche per via intramuscolare con una somministrazione 'long acting' una volta al mese". Così all'Adnkronos Salute Andrea Fiorillo, professore ordinario di Psichiatria e presidente eletto della Società europea di psichiatria, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività di Otsuka in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
Oggi "l'innovazione è andata ancora avanti e Otsuka - spiega Fiorillo - ha prodotto lo stesso farmaco che può essere somministrato una volta ogni 2 mesi e questo naturalmente consente di migliorare ulteriormente la qualità di vita dei pazienti, oltre ad un approccio a lungo termine che sia più orientato sui reali bisogni clinici, ma anche sociali e personali, della persona affetta da schizofrenia".
"Negli ultimi anni la ricerca è andata ulteriormente avanti. Da pochi anni è uscito in commercio anche in Italia un farmaco, il brexpiprazolo, che consente di affrontare i sintomi trasversali delle malattie mentali e quindi è efficace nei pazienti con disturbo bipolare, depressione maggiore e schizofrenia", conclude lo specialista.