Milesi (Parkinson Italia): “Parlare al plurale almeno 40 sintomi oltre tremore”
Al lancio campagna per Giornata nazionale, ‘conoscenza complessità malattia migliora diagnosi precoce’
“Il Parkinson non è una malattia”, bisogna parlare “di Parkinson al plurale, perché ci sono almeno 40 modi diversi di manifestarsi di questa malattia e di incrociarsi fra le malattie, quindi è una malattia di grande complessità”. Così Giangi Milesi, presidente Confederazione Parkinson Italia commenta all’Adnkronos Salute la nuova campagna lanciata in occasione della Giornata nazionale, che si celebra il 30 novembre, con il supporto non condizionante di Zambon.
“Stiamo concentrando da alcuni anni la comunicazione su questo aspetto proprio perché - continua Milesi - uno dei pregiudizi sul Parkinson è che sia una malattia degli anziani e del tremore, che quindi abbia solo queste due facce. Invece, ha tantissime facce che noi vogliamo metterle in evidenza perché, più c'è competenza, conoscenza della malattia, più c'è la possibilità di fare una diagnosi precoce. La nuova campagna forza molto su questo aspetto della complessità della malattia perché appunto avere la consapevolezza di questa molteplicità ci aiuta a far suonare dei campanelli d'allarme fra la popolazione. La diagnosi di Parkinson è relativamente semplice” e, se viene fatta all'inizio, “consente di avere un'aspettativa di vita lunga e di qualità possibilmente più simile a quella di chi non ha la malattia”.
In questa campagna si mette in evidenza “la possibilità di reagire al dolore, alle sofferenze, con l'iniziativa, con le attività generative, con le attività sportive - elenca Milesi - Si tratta di tirar fuori gli interessi che magari abbiamo abbandonato da bambini. Abbiamo tante storie di persone che reagendo alla malattia scoprono delle qualità e riescono a essere più creative. Noi raccontiamo un po' queste storie. In questa campagna ci sono degli esempi concreti di una persona che, nonostante il Parkinson si arrampica, fa attività di climbing, ci sono le persone che, colpite in giovane età dalla malattia, decidono di continuare la propria vita e di fare un figlio proprio perché la salute glielo sta permettendo. Abbiamo la storia di un altro giovane con Parkinson, un mio collega, che lavora in associazione e che, oltre al proprio lavoro, ha fatto diventare l'attività di resistenza alla malattia, un lavoro vero e proprio che comincia all'alba con una trasmissione radiofonica. C'è persino chi - conclude - grande viaggiatore, grande motociclista, ha dovuto abbandonare questa passione e ha trovato nel simulatore di volo la possibilità di continuare a girare il mondo: tutti gli aeroporti del mondo lo conoscono perché è sempre in viaggio col simulatore di volo”.
Cronaca
Farmaceutica, Lattuada (Otsuka Italia): “Da 50 anni...
"Per il futuro pronti a nuove sfide, in particolare nell'ambito delle malattie rare"
"Nel 1974 Otzuka Pharmaceutical ha iniziato la sua attività di ricerca e sviluppo nelle aeree di psichiatria e neurologia, fortunatamente provando delle soluzioni importanti che sono diventate leader di mercato soprattutto nel trattamento della psicosi e schizofrenia. Ma Otsuka in questi anni si è focalizzata sull'attività di R&S nell'area nefrologica: recentemente è stato lanciato un prodotto con indicazione nel lupus nefritico. E adesso in Italia stiamo introducendo un nuovo trattamento per la leucemia mieloide acuta. Però questo è il presente, altre importanti sfide ci attendono per il futuro". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Lattuada, amministratore delegato Otsuka Italia, in occasione della conferenza stampa a Roma (Palazzo Ferrajoli) per celebrare il mezzo secolo di attività dell'azienda farmaceutica giapponese in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
"Stiamo entrando in nuove aree terapeutiche - spiega Lattuada - soprattutto nell'ambito delle malattie rare. In particolare nella nefropatia da IgA (da accumulo di immunoglobuline A), angioedema ereditario, fenilchetonuria, ed è della scorsa settimana l'annuncio mondiale di un trattamento innovativo sulla medicina di precisione sulla Sla con la mutazione del gene Fus". Per cui "diciamo che per i prossimi 5-10 anni la filosofia di Otsuka sarà sempre la stessa: un forte impegno per dare soluzioni nuove e migliorare la salute del mondo lavorando sui tre pilastri fondamentali: tecnologie, innovazioni e bisogni dei pazienti", conclude l'Ad.
Cronaca
Farmaceutica, i 50 anni di Otsuka in Europa tra ricerca e...
Impiega 500 dipendenti ed è focalizzata su nuovi farmaci nelle aeree di psichiatria, neurologia, malattie infettive, nefrologia e onco-ematologia
Dal Giappone all'Europa, per fare innovazione e mettere a punto nuove terapie. Soprattutto nelle aree di psichiatria, neurologia, malattie infettive, nefrologia e onco-ematologia. E' Otsuka, tra le farmaceutiche nipponiche di lunghissima tradizione (100 anni nel 2021) e che dal 1974 è presente anche nel Vecchio Continente. Oggi l'azienda conta nel mondo 34.388 dipendenti, un fatturato consolidato di circa 13,27 miliardi di euro e una spesa di 2 miliardi in Ricerca e Sviluppo nel 2023. In Europa impiega circa 500 dipendenti ed è focalizzata anche sullo sviluppo di terapie digitali. Leader nella salute mentale, Otsuka finanzia numerosi programmi di ricerca in aree poco esplorate come la tubercolosi, tutt'oggi una patologia che costituisce un problema di salute pubblica globale molto significativo. I numeri del gruppo sono stati presentati oggi a Roma, in una conferenza stampa a Palazzo Ferrajoli per celebrare il mezzo secolo di attività in Europa: presenti clinici, associazioni di pazienti e rappresentanti dell'Ambasciata del Giappone in Italia.
Nel 1974 l'apertura di un ufficio di rappresentanza nel nostro Paese. Da lì a breve in Spagna la prima società operativa, mentre nel 1982 il Frankfurt Research Institute diventa la sede europea di Ricerca e Sviluppo di Otsuka. Nel 1998 viene formalmente fondata Otsuka Pharmaceutical Europe Ltd con l'European Regional Office nel Regno Unito, quindi la compagnia è cresciuta in tutta Europa vantando ad oggi circa 500 dipendenti e 36 aziende. In quest'ultimo mezzo secolo - è emerso dall'incontro - Otsuka si è specializza in diverse aree terapeutiche tra cui sistema nervoso centrale, endocrinologia, nefrologia, immunologia, onco-ematologia, malattie infettive e terapie digitali. Presenta, infine, una pipeline importante nell'ambito delle malattie rare.
"Mezzo secolo di attività rappresenta un importante pietra miliare nella storia della nostra azienda - afferma Alessandro Lattuada, amministratore delegato di Otsuka Italia - Come italiani siamo poi doppiamente orgogliosi perché questo lungo percorso è iniziato proprio qui nel nostro Paese. Otsuka è da sempre impegnata in tutto il mondo nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di farmaci in grado di rispondere ad esigenze mediche insoddisfatte e di prodotti nutraceutici per il mantenimento del benessere quotidiano della persona". "In Otsuka, la salute delle persone in tutto il mondo è al centro di tutto ciò che facciamo e come poter aiutare le persone a vivere in modo più sano, mettendo a disposizione farmaci e terapie a favore dei pazienti, è una domanda che ci poniamo ogni giorno. Inoltre, ci impegniamo a fare sempre la cosa giusta e nel miglior modo possibile: il nostro Codice di condotta europeo è il pilastro fondante delle nostre azioni e rappresenta il nostro impegno verso i pazienti, la società, le istituzioni e i nostri partner", aggiunge Fumihiro Haradadi, Otsuka Europe.
"Negli ultimi 50 anni, i nostri sforzi in Ricerca e Sviluppo e le collaborazioni con altre aziende farmaceutiche con cui abbiamo stipulato delle partnership - riporta una nota della società nipponica - hanno portato all'approvazione e al lancio di diversi farmaci in Europa". Tra questi: uno dei trattamenti più utilizzati al mondo per la schizofrenia e per il disturbo bipolare, che è incluso nell'elenco dei farmaci essenziali (Model list of essential medicines) dell'Oms; un trattamento per i pazienti adulti con nefrite lupica (Nl) attiva di classe III, IV o V (comprese le classi miste III/V e IV/V), che rappresenta una grave forma di lupus eritematoso sistemico (Les), malattia autoimmune cronica e invalidante; il primo trattamento orale per la leucemia mieloide acuta (Lma), che offre ai pazienti un'alternativa alla chemioterapia per infusione endovenosa caratterizzata dalla necessità numerose e regolari visite in ospedale. E ancora: il primo trattamento ad essere approvato per i pazienti affetti da rene policistico autosomico dominante, una malattia genetica rara fino ad allora orfana di trattamenti in grado di modificare il decorso della patologia; un trattamento orale per l'iponatriemia, ovvero bassi livelli di sodio nel sangue; una delle più importanti molecole scoperte degli ultimi 50 anni per il trattamento specifico della tubercolosi multifarmaco-resistente (Mdr-Tb).
"La nefrite lupica interessa circa il 40% dei pazienti colpiti da lupus eritematoso sistemico - spiega Carmelita Marcantoni, direttore della UO di Nefrologia e Dialisi dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania - E' una condizione patologica severa che aggrava ulteriormente la qualità di vita soprattutto di donne già colpite da una grave malattia autoimmune. Otsuka ha reso disponibile un nuovo trattamento in grado di rispondere a dei bisogni clinici non del tutto soddisfatti e migliorare la prognosi della malattia. E' stato fondamentale riuscire a trovare cure innovative contro una malattia che può portare anche ad una perdita irreversibile dei reni".
"Il disturbo bipolare e la schizofrenia sono patologie molto diffuse tra la popolazione italiana, in cui almeno un terzo dei pazienti non riceve una diagnosi corretta e, quindi, nemmeno un trattamento efficace - sottolinea Andrea Fiorillo, presidente eletto Epa (European psychiatric association) e professore ordinario Dipartimento Salute mentale e Fisica e Medicina, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli - L'azienda è impegnata da anni nella cura della schizofrenia e del disturbo bipolare grazie allo sviluppo di terapie innovative che presentano un meccanismo d'azione in grado di agire attraverso una combinazione di agonismo parziale per i recettori dopaminergici D2 e serotoninergici 5-HT1A, e di antagonismo per i recettori serotoninergici 5-HT2A. Si tratta di trattamenti capaci di rispondere agli unmeet needs di queste due patologie, garantendo efficacia a lungo termine e un buon profilo di tollerabilità".
"Si stima che i nuovi casi di leucemia mieloide acuta siano più di 3.600 all'anno, e la maggior parte dei pazienti ha un'età superiore ai 65 anni alla diagnosi - evidenzia Alessandro Isidori, dirigente medico Uoc Ematologia e Centro trapianti, Azienda sanitaria territoriale Pesaro-Urbino - E' un tumore del sangue molto aggressivo, che si sviluppa da cellule del sangue indifferenziate di tipo mieloide, con prognosi infausta specialmente nel paziente anziano. Molti pazienti adulti di nuova diagnosi non sono idonei a chemioterapia intensiva. Grazie ad Otsuka, è possibile somministrare a questi pazienti una terapia orale, alternativa alla chemioterapia, che si è dimostrata capace anche di migliorare la qualità di vita di pazienti e caregiver".
"E' importante poter disporre di cure che limitano fortemente gli accessi in ospedale - rimarca Davide Petruzzelli, presidente Associazione La Lampada di Aladino Ets - Le terapie orali in ematologia sono poi in grado di contribuire al miglioramento della qualità di vita e vengono apprezzate per la loro 'comodità'. In una fase storica in cui stiamo ridisegnando i percorsi di cura, in un'ottica di prossimità, è importante ricordarsi delle determinanti che per il malato compongono la qualità della vita, da coniugare con l'innovazione terapeutica per massimizzare gli effetti".
"Siamo riusciti ad ottenere tutti questi importanti risultati in Europa, e nel resto del mondo, anche grazie a partnership con aziende farmaceutiche con una filosofia simile alla nostra - conclude Lattuada - Nel corso degli anni abbiamo stretto numerose collaborazioni e siamo convinti che unendo risorse e competenze possiamo accelerare lo sviluppo e rendere disponibili nuovi trattamenti. Il nostro impegno come Otsuka, per almeno i prossimi 500 anni, deve essere quello di continuare a contribuire alla costruzione di una società più sana e sostenibile per tutti".
Cronaca
Il Calendario di Frate Indovino compie 80 anni
Il cappuccino in barba bianca continua a sorridere alla vita e rallegrare le case degli italiani con i suoi consigli e la sua saggezza antica
Il Calendario di Frate Indovino festeggia i suoi primi 80 anni, 80 anni di storia italiana: il cappuccino in barba bianca continua a sorridere alla vita e rallegrare le case degli italiani con i suoi consigli e la sua saggezza antica. Con l'umorismo tipico francescano e la familiarità cappuccina è riuscito con immagini, ricette, detti e consigli a mantenere viva e a custodire la tradizione della cultura popolare italiana in maniera semplice e accattivante. E nelle sue copertine sono racchiuse fotografie impresse nell’immaginario collettivo.
Un'edizione molto speciale, già dalla copertina, quella del 2025, Anno Santo del Giubileo, indetto da papa Francesco lo scorso 9 maggio 2024, cui questa edizione è dedicata sul filo rosso del tema comune della speranza. Non solo: 1225-2025, ricorre un altro compleanno importante, gli 800 anni del "Cantico di Frate Sole" di San Francesco d'Assisi, tra le primissime poesie scritte in lingua italiana: una pagina dell'Almanacco ne pubblica il testo accanto al commento in versi del poeta e scrittore Daniele Mencarelli.
"È davvero un dono della Provvidenza celebrare il nostro 80° nel corso di un anno giubilare: non capita spesso, no? Per questo abbiamo voluto dedicare questo numero speciale al grande Giubileo della speranza: vogliamo così rispondere all’appello di papa Francesco e arrivare a tutte le famiglie come 'pellegrini di speranza', tenendo fede al nostro motto 'una buona parola, nella vita di ogni giorno'", Paolo Friso, direttore generale Edizioni Frate Indovino.
In questi momenti nei quali vengono rimessi in discussione, dai potenti della terra, gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, il Calendario 2025 si fa portavoce di un forte richiamo alla responsabilità nei confronti della questione ambientale, della limitatezza delle risorse, dello spreco indiscriminato. Un invito a promuovere la sostenibilità come stile di vita, che sollecita un ripensamento dei sistemi economici, sociali, politici e tecnologici che tenga conto dei bisogni e dei diritti di tutte le comunità, anche le più emarginate.
Prodotto in milioni di esemplari, ne vengono spedite più di 2.500.000 copie ogni anno. Dal 1946 il Calendario di Frate Indovino - Padre Mariangelo da Cerqueto - mantiene inalterato il suo fascino puntando, come sempre, sulla saggezza in pillole: segreti per la coltivazione dell’orto e del giardino, ricette gustose, spigolature e curiosità, i consigli per la salute. Nascono così le sue pagine, stampate per informare su Sole, vento e pioggia con indicazioni pratiche per chi deve seminare, coltivare la vite, falciare l’erba, curare l’orto, mietere e occuparsi del vino… "Quando ero giovane sacerdote, iniziai a pensare all'almanacco - ha confidato Padre Mariangelo - avevo uno scopo ben preciso: far giungere alla gente, insieme a tanti piccoli consigli, il messaggio della pace e della letizia francescana, eco mirabile del messaggio evangelico".
L'Almanacco viene spedito in tutta Italia, c’è una versione speciale per la Svizzera, in 15.000 copie, e una per la Sardegna che riporta le festività proprie dell’isola. Circa 2500 copie vanno all’estero, in tutto il mondo, e vengono realizzate anche 50 copie in linguaggio Braille per i non vedenti. Ne esistono due versioni, la classica da parete, e una più recente da tavolo, ma c’è anche il calendario dell’avvento. Per celebrare l'Anno Giubilare sono stati stampati ulteriori 100.000 esemplari personalizzati che sono gratuitamente distribuiti negli info point in piazza San Pietro ai pellegrini che raggiungeranno Roma.
Negli ultimi anni il calendario si è arricchito di una serie di volumi di approfondimento del tema principale, collane formate da piccoli volumetti monotematici. La prima era dedicata intitolata "Creature", 8 volumetti che aiuteranno a vivere in armonia con la Natura e con la Vita, la seconda "Fratelli in Umanità" e lo scorso anno "Perle", 12 libricini con brevi riflessioni sulla parabola della pagina del mese del calendario 2024, con una lettura al tempo stesso spirituale, personale, professionale e anche teologica, in uno stile semplice e francescano. Quest'anno si tratta di un volume unico sulle dodici parole-chiave del Giubileo, che accompagnano ogni mese il Calendario di Frate Indovino 2025, associate a uno o più personaggi conosciuti per la sicura scia di santità che hanno lasciato dietro di loro. Ricordare in spirito francescano le vicende storiche di alcuni grandi protagonisti della fede, tra cui Padre Pio, i Martiri dell’Uganda, Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Charles De Foucault, Madre Teresa di Calcutta, Vittorio Bachelet, Padre Leopoldo Mandic e papa Benedetto XVI, incastonandole nel grande disegno del Giubileo.
Sono 22 gli illustratori che hanno fatto grande la storia di questi ottant’anni anche sotto il profilo artistico: tra gli altri Luigi Arzuffi, Severino Baraldi, Achille Superbi, Curt Caesar, Fernando Carcupino, Angelo Cesselon, Gianluigi Mattia, Gino Gavioli, Marina Molino, Irio Ottavio Fantini, Dario Gobbi, Giorgio Olivetti e Leonardo Spina. Moltissime anche le collaborazioni autorali: nel calendario 2025, illustrato dal maestro Stefano Pachì, ritroviamo assieme ai frati della redazione le firme di Daniele Mencarelli, Ernesto Olivero, (il fondatore del Sermig-Arsenale della Pace), Andrea Tornielli e Michele Zanzucchi.
Nato nell'immediato dopoguerra per portare una buona parola per la vita di ogni giorno, per aiutare i contadini, scrutando preventivamente li cielo per loro ed annunciando in anticipo il corso delle stagioni, è divenuto via via un “mai-più-senza” nelle cucine del focolare domestico contribuendo a portare speranza e stimolando la reciprocità. Non è un caso che Il Calendario sia da sempre un invito allo scambio, un esempio virtuoso di economia del dono generativa per dare sostegno a chi ha bisogno e vive situazioni di disagio, di povertà.
Già l'edizione del 1979 raccontava le storie delle missioni e all'impegno dei frati nei paesi in via di sviluppo. Il Calendario del 2009, a 100 anni dalla prima missione dei frati cappuccini in Amazzonia, illustra molte delle attività̀ economiche nate grazie al contributo dei lettori: non solo scuole, chiese, seminari, case di accoglienza, progetti in favore degli Indios, ma anche segherie, officine, allevamenti ittici, apicoltura, ecc...
E la storia continua: dal 2013 è la Fondazione Assisi Missio, grazie alle donazioni raccolte con il Calendario, che promuove e supporta progetti di prossimità, nel nostro territorio, le famiglie in difficoltà sociali, economiche ed abitative; si occupa dell’accoglienza dei profughi, degli immigrati.
E ancora, entrando ancor più nell’oggi, si affrontano le situazioni di crisi nel mondo: dalla salvaguardia dei popoli indigeni dell’amazzonia al sostengo psicologico delle madri che hanno perso i figli in combattimento in Ucraina, all’aiuto alle famiglie bisognose nei Territori Occupati.
Padre Mariangelo da Cerqueto, il fondatore, aveva avuto fin da subito la sua intuizione del Calendario. Infatti la prima edizione del 1946 (preparata nel 1945), nonostante l'aspetto dimesso, fu subito premiata dal successo: dodici paginette in bianco e nero in carta quasi velina, e la tiratura di duemila copie, che oggi sono diventate milioni e milioni.
Fin dal 1946, le pagine dell'Almanacco riportano gli orari del Sole e i cicli della Luna, come anche le ipotesi sul meteo. Ma come può̀ un Frate fare previsioni meteo o dare indicazioni e consigli sull'agricoltura? Padre Mariangelo aveva accesso al grande archivio dei Cappuccini di Assisi, dove sono conservate le Cronache (una sorta di “Giornale di bordo”) di tutti i conventi dipendenti. Dai più̀ vecchi insediamenti della prima metà del XVI secolo ai giorni nostri c’erano molte di queste Cronache che riportavano i lavori fatti anche in considerazione delle condizioni meteo più̀ o meno favorevoli. Così Padre Mariangelo ha steso una sorta di "foglio di calcolo", ponendo - lunazione per lunazione - tutte le variabili anno per anno ottenendo quella che oggi sarebbe definita una valida base statistica sulla ciclicità̀ del tempo atmosferico, sulla quale ancora oggi vengono elaborate le previsioni in anticipo... e la cosa funziona tutt’ora.
Per questa sua abilità nell'azzeccare le condizioni meteorologiche, la gente che lo conosceva lo definiva "il Frate che ci indovina" dove in dialetto umbro "indovinare" è appunto sinonimo di "azzeccare". E da qui prende il nome il Calendario: il Frate che... indovina il tempo!
Nei primi anni, l'Almanacco era anche uno strumento utile e pratico per le scadenze amministrative. Il 18 luglio del 1951, Frate Indovino ricorda ai suoi lettori che è l'ultimo giorno per il pagamento delle imposte dirette, per non far scattare una indennità̀ di mora del 2%, che diventa del 6% dopo il 22 del mese. Lungo i mesi dell’anno vengono segnalati i pagamenti di altre tasse o la riscossione delle pensioni.
E poi, gli astri, i pianeti e le costellazioni che Frate Indovino ha sempre scrutato con curiosità̀ e sete di conoscenza. Da decenni, la rubrica "Specola" accompagna i lettori del Calendario, parlando di macchie solari, perturbazioni atmosferiche, tempeste magnetiche, giornate sfavorevoli, influenze fisiopatologiche, posizione dei pianeti e fenomeni celesti.
Nel tempo le rubriche si sono aggiunte, modificate, adattate ai tempi. Su ogni pagina del calendario, mese per mese, consigli, curiosità, proverbi, informazioni sui fenomeni celesti, le giornate favorevoli per i coltivatori.
Nella rubrica Dal libro delle stelle troviamo le scoperte astronomiche, astrofisiche, posizioni planetarie; in quella Donne invece ritratti di figure femminili che hanno fatto la storia; in Salute ovviamente suggerimenti e indicazioni sull’utilizzo delle erbe di campo per preparare infusi, decotti… La rubrica Per tutti riporta consigli di ecologia e sostenibilità attraverso l’utilizzo di materie semplici (limone, bucce ortaggi…) che hanno un impiego efficace alla base di ricette segrete, ed è un po' una chiave di lettura semplice del pensiero ecologista. E poi ancora, il pensiero spirituale, con le citazioni da parole e testi di santi, filosofi, sacre scritture, uomini e donne di grande spiritualità di tutto il mondo e di ogni religione; il famosissimo Grillo sparlante, che offre perle di saggezza, massime e proverbi; Dalla Bisaccia di Frate Indovino troviamo le gustose ricette che seguono, mese per mese, la stagionalità dei prodotti della terra. VedoPrevedoTravedo è la sezione dedicata all’innovazione e alle nuove tecnologie. Non potevano poi mancare le curiosità sulle parole della lingua italiana, le etimologie, le storie e gli usi raccolti in Lo sapevate.
Dai classici della letteratura italiana alle storie tradizionali narrate in giro per il mondo, scorrere alcune annate del Calendario è come sfogliare pagine di Manzoni, Dante Alighieri, De Amicis e altri. Ma sono stati soprattutto un’ottima fonte di ispirazione per Frate Indovino il grande e il piccolo schermo. Nel 1954, la tv arriva anche in Italia e il Calendario di quell'anno pubblica inserti e rubriche come "Televisioni di sapienza" e "Sapienza in televisione".
Seguendo il grande successo cinematografico di “Marcellino pane e vino”, l’Almanacco del 1957 è dedicato proprio al film e ha in copertina Marcellino. Nel 1959 tocca a Don Camillo e Peppone di Giovannino Guareschi. “Pinocchio per i ragazzi dagli 8 agli 80 anni” arriva nel 1963, sulla scia del successo del libro di fine Ottocento e dei tanti film già̀ usciti fra il 1936 e gli anni Sessanta. Le illustrazioni ripercorrono la storia del burattino di legno, mentre in pagina anche le rubriche di consigli e proverbi si richiamano alla creatura di Collodi: “Pinocchiate”, “Pinocchio in pillole”, “Pinocchio risponde”. Nel 1966 è la volta di “Biancaneve e i nove nani”. La giovane protagonista diventa il simbolo delle ragazze che si preparano a diventare spose. I nani non sono più̀ sette ma nove e incarnano le virtù̀ necessarie per una buona sposa o per un’ottima madre, che vuol costruire su basi solide la felicità della sua famiglia.
Nel 1973 per la prima volta compaiono le foto al posto delle illustrazioni. Sono gli scatti tratti dal film “Fratello Sole, sorella Luna”, diretto nel 1972 da Franco Zeffirelli, con Graham Faulkner nel ruolo di Francesco e Judi Bowker in quello di Chiara. Nell’anno seguente, il 1974, “Cappuccetto Rosso nel mondo di oggi” è alle prese con la modernità̀ degli anni Settanta e tutti i rischi che si possono incontrare, ben maggiori di quelli del bosco della favola originaria. Nel 1976, fa la sua comparsa anche il protagonista del libro (1940) e del film (1943) “Torna a casa, Lassie!”. E ancora: il film del 1978 diretto da Ermanno Olmi, vincitore della Palma d’oro al 31o Festival di Cannes, ispira nel 1982 il Calendario da titolo “L’albero degli zoccoli. Albero della vita”. Il Calendario del 1984 si apre con Chaplin, Aldo Fabrizi e Totò in copertina. Risale, infine, al 1987 l’ultima citazione cinematografica del nostro Calendario, uscito con il titolo “Il vero amore”. Un richiamo alla storia del romanzo di fine Ottocento e del film “Quo vadis”, colossal del 1951, diretto da Mervyn LeRoy. La storia di Licia e Vinicio, di Ursus e san Pietro scorre nei quadri dipinti e nelle didascalie in rima.