Aids, Calzavara (Milano Check point): “Presidio fondamentale vicino a comunità a rischio”
‘permette approccio alla pari, che avvicina le persone e abbatte le barriere'
“I check point sono un presidio fondamentale sul territorio, che ci permettono di lavorare a stretto contatto con le comunità che sono maggiormente colpite dall’infezione da Hiv o a rischio, spesso ancora marginalizzate e stigmatizzate ancora più fortemente della popolazione generale”. Lo ha detto Daniele Calzavara, coordinatore di Milano Check point Ets, in occasione del lancio di ‘Hiv. Le parole per tornare a parlarne’, il libro bianco che parte da quattro parole chiave - prevenzione, stigma, checkpoint e qualità di vita - per riportare il discorso pubblico sul tema dell’Hiv e passare all’azione, nell’ambito dell’evento, “Hiv. Dalle parole alle azioni. Insieme per porre fine all’epidemia”, organizzato oggi a Roma e promosso da Gilead Sciences con la partecipazione dei rappresentanti della comunità scientifica, delle associazioni, del terzo settore, delle istituzioni nazionali e regionali.
“Si tratta di comunità difficili da raggiungere da parte della sanità pubblica e dai servizi istituzionali. I check point, invece - conclude - pieni di persone appartenenti in modo diretto a queste comunità, permettono un approccio completamente diverso, alla pari, che avvicina le persone e abbatte le barriere, permettendo quindi di fare un lavoro importantissimo, servendo queste comunità e cercando di contribuire alla lotta all’Hiv e alle infezioni sessualmente trasmissibili”.
Salute e Benessere
Covid in Italia, cresce la variante Xec: sarà dominante a...
Lieve aumento delle reinfezioni nell'ultimo report di novembre rispetto alla settimana precedente. Il virologo Pistello: "Sta crescendo molto da noi e arriverà a essere dominante a fine dicembre, ma è più debole rispetto alle precedenti"
In Italia cresce la variante Xec di Covid-19. Dai dati preliminari, relativi al mese di novembre, al giorno 24, emerge "una predominanza di KP.3.1.1". "E' ancora in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante Xec", riporta il monitoraggio della cabina di regia ministero della Salute-Iss, diffuso online dall'Istituto superiore di sanità. Report che rileva una percentuale di reinfezioni pari al "42% circa, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente".
Il virologo Pistello: "Xec debole rispetto ad altre varianti"
"La variante Xec, che sta crescendo molto e arriverà a breve a essere dominate da qui a Natale, è come dire più tranquilla rispetto alle altre degli anni passati, meno aggressiva e più debole" spiega all'Adnkronos Salute il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità che monitora le varianti Covid. "La situazione Covid in Italia vede una sintomatologia più leggera della malattia rispetto al passato. L'interessamento polmonare non c'è quasi mai, oggi l'infezione nell'80% dei casi è lieve e solo nell'1% dei contagiati c'è una situazione veramente critica. Lo vediamo anche nel numero dei decessi che sta calando ogni settimana". "Sarà che la maggior parte degli italiani ha fatto la malattia ed è stata vaccinata. Abbiamo, poi, una sintomatologia molto sovrapponibile a quella dei virus influenzali (mal di gola, febbre, dolori muscolari) che difficilmente permette di capire se abbiamo di fronte l'influenza o il Covid".
"Essendo oggi il Covid clinicamente quasi indistinguibile dall'influenza e da altre forme virali respiratori, è anche difficile monitorarne la reale incidenza nel Paese anche perché la trasmissione è praticamente da asintomatici - continua Pistello -. Chiaramente c'è anche una varietà d'impatto dei sintomi rispetto allo stato di immunocompetenza dei soggetti. Possiamo però dire che oggi è difficile morire per Covid in Italia, questo non vuole dire che l'infezione non c'è e che non possa essere grave infatti - conclude - i soggetti anziani e immunocompromessi devono farsi il vaccino, contro il Covid ma anche l'antinfluenzale".
Secondo l'ultimo bollettino Covid pubblicato come ogni venerdì dal ministro della Salute, nell'ultima settimana sono 2.122 i nuovi casi, nella settimana precedente erano 2.561; i morti sono 47, erano 61. Diminuiscono anche i tamponi, che passano da 61.013 a 58.468. Scende il tasso di positività: è 3,6% nella settimana corrente, era al 4,2%.
Salute e Benessere
Aritmie per 1 mln di italiani, cardiologi Anmco:...
Congresso Anmco Beat Life Rhythm a Bari
L’aritmia è un disturbo che coinvolge il sistema elettrico del cuore causando battiti cardiaci troppo veloci, troppo lenti o irregolari. A seconda della sede cardiaca coinvolta e del tipo di anomalia elettrica si distinguono diversi tipi di aritmia. "Tra queste le più diffuse sono sicuramente le extrasistoli e la fibrillazione atriale, che rappresenta una delle maggiori cause di ricovero ospedaliero e colpisce circa un milione di italiani. Quest’aritmia non è immediatamente pericolosa per la vita, ma aumenta notevolmente il rischio di scompenso cardiaco e di ischemie cerebrali se non opportunamente e precocemente trattata. Negli ultimi anni, grazie alle nuove conoscenze e all’avanzamento tecnologico, nel campo della elettrofisiologia ed aritmologia interventistica sono stati compiuti passi da giganti ma persistono tuttavia ambiti di incertezza sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico". A fare il punto sono i cardiologi dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) in occasione del congresso Anmco Beat Life Rhythm che si chiude oggi a Bari
Un evento molto atteso che ha consentito, partendo da esperienze condivise, una puntualizzazione delle più moderne tecniche di trattamento delle patologie cardiovascolari. "Si sono trattati argomenti inerenti: la fibrillazione atriale, sia dal punto di vista del trattamento che della prevenzione del rischio tromboembolico; le nuove acquisizioni sulla fibrillazione ventricolare; le nuove terapie per lo storm aritmico e le tachicardie ventricolari di tipo farmacologico ma soprattutto di tipo ablativo. Di estremo interesse sono state inoltre le sessioni con focus sul trattamento dello scompenso cardiaco grazie a nuove modalità di pacing, in particolare il pacing del sistema di conduzione che offre un nuovo scenario nella terapia di questa patologia", ricorda l'Anmco che aggiunge che "si sono evidenziati inoltre i vantaggi che il corretto stile di vita ed i farmaci antiobesità e ipolipemizzanti garantiscono nell’ambito dello scompenso e delle aritmie".
Secondo Fabrizio Oliva, presidente Anmco e direttore Cardiologia 1 dell’Ospedale Niguarda di Milano, "molte aritmie non sono pericolose, ma se si avverte un improvviso e brusco cambiamento del battito, un ritmo cardiaco anomalo, soprattutto se associato a senso di malessere o addirittura svenimento, il consiglio è una visita da uno specialista per controllare la salute del proprio cuore ed impostare eventualmente il trattamento necessario. Le aritmie cardiache sono un insieme di disturbi del ritmo molto variegato pertanto i trattamenti sono altrettanto vari e dipendono dal tipo di aritmia presente".
“Molto diffusa oggi nella popolazione è la Fibrillazione Atriale – continua Oliva - un’aritmia spesso asintomatica che provoca un ritmo del cuore irregolare, spesso accelerato, che può causare agitazione, stanchezza o affanno ma anche passare inosservato. Questa aritmia può, tuttavia, favorire l’insorgenza di ischemia cerebrale poiché favorisce la formazione di coaguli nell’atrio sinistro.”
Per Massimo Grimaldi, direttore Cardiologia dell’Ospedale F. Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) e presidente designato Anmco, "una diagnosi precoce è importantissima e in alcuni casi può salvare una vita o prevenire un ictus. Questi pazienti faranno i dovuti controlli e, laddove richiesto, assumeranno una terapia anticoagulante orale o si sottoporranno ad un intervento di chiusura dell’auricola sinistra. L’ablazione transcatetere di fibrillazione ha invece dimostrato di essere in grado di migliorare la qualità di vita e la prognosi dei pazienti affetti da scompenso cardiaco. E proprio nell’ambito dello scompenso vi sono nuove terapie farmacologiche che, grazie al miglioramento dell’assetto metabolico, sono in grado di aumentare l’aspettativa di vita. Alle terapie farmacologiche si associano nuovi apparecchi impiantabili che attraverso il pacing sul tessuto di conduzione o grazie all’applicazione di energia ad alta intensità sono in grado di migliorare la qualità di vita e la prognosi dei pazienti affetti da scompenso cardiaco.”
“Un altro tema molto importante che abbiamo affrontato nel corso del Congresso – conclude Grimaldi - è la prevenzione della morte improvvisa aritmica che, seppur rara, può colpire soggetti anche molto giovani e con cuore apparentemente sano. Di grande interesse è anche la recente acquisizione sul possibile trattamento nei giovani di alcune bradiaritmie su base funzionale non mediante l’impianto di pace maker ma attraverso tecniche transcatetere di tipo ablativo. Si tratta di soggetti giovani in cui vi è un eccessivo funzionamento del sistema vagale ovvero il sistema deputato al rallentamento del battito cardiaco. L’intervento si effettua eliminando gli stimoli vagali su alcune aree del cuore. Volendo fare un paragone automobilistico è come se si eliminasse il limitatore di velocità di una centralina".
Salute e Benessere
Sanità, Ordini medici e infermieri: “Dl Flussi...
"Permette a operatori stranieri di continuare a esercitare senza regolamentazione", appello Fnomceo-Fnopi a Conferenza Regioni
"Il decreto flussi sta delegittimando l'attività degli Ordini professionali come enti sussidiari dello Stato, perché permette" agli operatori stranieri "di continuare a esercitare le professioni sanitarie senza nessuna regolamentazione. Facciamo appello al presidente Fedriga affinché in Conferenza delle Regioni approvi il prima possibile l'atto d'intesa già predisposto da tempo, che regoli questo percorso e che ponga tutti i professionisti, italiani e stranieri, sullo stesso livello. Serve subito una soluzione". Così la presidente della Fnopi (Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche), Barbara Mangiacavalli, e il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici), Filippo Anelli, commentando in una nota il decreto Flussi approvato in prima lettura dalla Camera e atteso il 3 dicembre in Aula al Senato, che "contiene - sottolineano - un'ulteriore proroga all'esercizio temporaneo in Italia di personale straniero, in particolare infermieri, medici e altri professionisti sanitari, fino al 2027, in deroga al riconoscimento delle qualifiche professionali e senza l'iscrizione agli Ordini italiani".
"L'unico vincolo - spiegano Mangiacavalli e Anelli - è quello di essere iscritti nell'Ordine del Paese di provenienza, ma non c'è nessuna valutazione rispetto all'equivalenza dei titoli, al percorso formativo. Soprattutto, non c'è una previsione di iscrizione, che è ciò che le federazioni avevano chiesto e che era contemplato nell'atto, in un elenco speciale tenuto dagli Ordini per poter esercitare un controllo deontologico su questi colleghi. Quindi noi troveremo in Italia cittadini assistiti da persone che probabilmente hanno una qualificazione adeguata, ma nessuno potrà mai averne la certezza perché non c'è un sistema di monitoraggio, così come non c'è un controllo deontologico, previsti invece nell'intesa. E questo in un momento in cui, dopo i recenti fatti di cronaca, tutti chiedono, da parte degli Ordini, maggiori garanzie e controlli più stringenti".
"Sembra quindi fuori luogo - osservano i presidenti di Fnopi e Fnomceo - una disposizione che permetta a dei professionisti sanitari, che hanno nelle loro mani la vita e la salute delle persone, di poter esercitare senza alcun controllo, né preventivo né a posteriori, da parte degli Ordini. Gli Ordini - rimarcano - sono posti a garanzia dei diritti dei cittadini e questa è una competenza che non possiamo né vogliamo disconoscere. Il rischio è che si ripeta quanto accaduto per la pubblicità sanitaria, campo in cui il ruolo degli Ordini è stato fortemente ridimensionato a favore della concorrenza, a tutto vantaggio di chi non rispetta le regole ed esponendo a gravi rischi i cittadini. Dobbiamo uscire da queste soluzioni temporanee, non risolutive e poco pensate che, proroga dopo proroga, diventano strutturali. Il tema della carenza del personale sanitario - chiedono Mangiacavalli e Anelli - deve essere affrontato in maniera sistemica e connotato con dei requisiti di solidità e di rigore, con regole uguali per tutti i professionisti e identiche garanzie per tutti i cittadini".