Artigiano in Fiera e myPOS, la partnership per soluzioni di pagamento innovative
Artigiano in Fiera, la manifestazione internazionale che celebra l’artigianato e le micro e piccole imprese, l’innovazione e la tradizione da tutto il mondo, e myPOS, leader europeo nelle soluzioni di pagamento per le piccole e medie imprese annunciano la loro partnership.
Lo riporta un comunicato. Questa collaborazione strategica mira a semplificare e migliorare l’esperienza di pagamento per gli espositori e per i visitatori dell’evento, che si svolgerà dal 30 novembre al 8 dicembre a Fieramilano Rho. Grazie alle soluzioni offerte da myPOS, gli artigiani che hanno aderito al servizio potranno accettare pagamenti in modo semplice, veloce e sicuro, migliorando la loro capacità di vendere prodotti e servizi ad un ampio pubblico. Gli espositori potranno scegliere tra dispositivi portatili, versatili e altamente innovativi, perfetti per un ambiente dinamico come quello di Artigiano in Fiera.
Artigiano in Fiera è da sempre un punto di incontro tra tradizione e modernità; questa collaborazione con myPOS rappresenta un ulteriore passo avanti nell’offrire strumenti tecnologici che favoriscano la crescita degli artigiani. Grazie ai dispositivi myPOS, gli espositori che hanno aderito al servizio potranno: accettare pagamenti con carta e wallet digitali, comprese soluzioni contactless come Apple Pay e Google Pay; beneficiare dell’accredito istantaneo dei pagamenti, senza dover attendere giorni per ricevere i fondi sul proprio conto aziendale; e sfruttare la portabilità dei terminali, ideali per gli spazi flessibili della fiera. Con il crescente interesse verso i pagamenti elettronici, questa collaborazione rende Artigiano in Fiera un evento continuamente all’avanguardia, contribuendo a ridurre l’uso del contante e offrendo un’esperienza di acquisto più comoda, sia per i visitatori sia per gli espositori.
“Uno degli obiettivi della fiera è diventare sempre più cashless e agevolare le modalità di pagamento degli artigiani. Uniformando e rendendo easy le transazioni li agevoleremo negli innumerevoli scambi che avvengono all’Artigiano in Fiera. - ha dichiarato Gabriele Alberti Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ge.Fi. Spa – Inoltre, in una fiera in cui si realizzano migliaia di transazioni al giorno riteniamo strategico a favore di tutti i nostri visitatori rendere più accessibili, semplici e veloci i pagamenti, facilitando le transazioni elettroniche, che ormai sono per tutti una necessità. Questo accordo è un passo fondamentale per migliorare l’esperienza di tutti e rendere il nostro villaggio artigiano globale sempre più tecnologicamente innovativo.”
"Artigiano in Fiera è un evento che incarna perfettamente i valori della tradizione e dell’eccellenza artigianale. Con myPOS, vogliamo supportare gli artigiani italiani e internazionali offrendo loro strumenti di pagamento all’avanguardia, ideali per un evento così importante" ha commentato Massimo Terreni, Country Manager Italia, myPOS - La nostra tecnologia punta a semplificare il lavoro degli espositori, aiutandoli a concentrarsi su ciò che sanno fare meglio: creare e innovare. Le nostre soluzioni di pagamento all-in-box, semplici da usare, veloci e versatili, ottimizzano il cash flow dei piccoli imprenditori, offrendo vantaggi immediati, una proposta trasparente e l’assenza di costi nascosti.”
Con una presenza capillare e terminali intuitivi, myPOS sosterrà gli espositori durante tutta la durata dell’evento grazie anche ad una presenza espositiva nel padiglione 2, perché "è importante fornire soluzioni rapide e affidabili, soprattutto in contesti dinamici come quello di una fiera”. L’ingresso ad Artigiano in Fiera è gratuito: ogni visitatore può ottenere il proprio pass sul sito artigianoinfiera.it in pochi e semplici click. I visitatori delle precedenti edizioni e i clienti della piattaforma online hanno già ricevuto il pass gratuito sul proprio indirizzo e-mail.
Economia
Sciopero 29 novembre, ‘giallo’ ricorso al Tar:...
La nota del Mit annuncia il respingimento del ricorso contro la precettazione. E il ministro esulta: "Difeso il diritto alla mobilità". Ma Cgil e Uil precisano: "Ricorso rigettato non è il nostro, la butta in caciara"
Il ricorso urgente al Tar di Cgil e Uil contro la precettazione dello sciopero di domani, 29 novembre? Respinto. Anzi no. Con una nota del Mit - insieme all'annuncio sulla presunta bocciatura del ricorso - il ministro Matteo Salvini esprime "grande soddisfazione", ribadendo di aver difeso "il diritto alla mobilità degli italiani" precettando i lavoratori.
Un'affermazione, però, contestata a stretto giro dai due sindacati attraverso una nota congiunta. "Il ricorso d'urgenza contro la precettazione rigettato dal Tar, di cui si ha notizia da organi stampa, non è quello presentato da Cgil e Uil", la spiegazione delle sigle confederali cui si è aggiunto poi il commento del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite a Tagadà su La7.
"Noi rispettiamo la precettazione di Salvini, sulla quale abbiamo depositato ricorso al Tar, ricorso che non è stato ancora discusso. Nella nota del Mit manca una precisazione: si sono dimenticati di dire chi ha presentato il ricorso. E' un tentativo di dire che hanno ragione, ma il Tar non si è ancora espresso sul nostro ricorso", la precisazione di Bombardieri.
Caso chiuso? Non proprio. Sui social infatti il ministro Salvini continua a esultare per il presunto respingimento del Tar. E lo fa con un post su X dove sottolinea nuovamente di aver "difeso il diritto alla mobilità degli italiani". "Bene così", quanto si legge nel post corredato da una foto nella quale è rappresentato il leader della Cgil, Maurizio Landini.
Al post del ministro e vicepremier risponde ancora una volta Bombardieri. "Basterebbe leggere i documenti", rimarca, aggiungendo: "Se c'è una sentenza del Tar, ci sarà anche scritto di chi è il ricorso che non è stato accettato. Il ricorso di Uil e Cgil non è stato ancora discusso - ribadisce -, è un modo per buttarla in caciara, come si dice a Roma".
Economia
Sciopero 29 novembre, cos’è la precettazione e cosa...
Cosa succede se non viene rispettata e quali sono le conseguenze per i lavoratori? Lo spiega il giuslavorista
In vista dello sciopero generale di domani 29 novembre proclamato da Cgil e Uil, il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato l'ordinanza di precettazione con la riduzione a 4 ore dello sciopero generale nazionale di 24 ore proclamato nei servizi del trasporto aereo, del trasporto pubblico locale e del trasporto marittimoi. Ma cosa s'intende per precettazione? Lo spiega ad Adnkronos/Labitalia l'avvocato Vincenzo Ferrante, partner dello Studio legale Daverio & Florio, specializzato in diritto del lavoro e della previdenza sociale.
Cos'è la precettazione
"Si tratta - spiega l'esperto - di un ordine rivolto ai lavoratori, perché riprendano il servizio in relazione al quale è stato proclamato lo sciopero, garantendo in questo modo che l’astensione si svolga assicurando che vengano forniti ai cittadini i servizi essenziali. Il potere di precettazione è attribuito al presidente del Consiglio dei ministri o a un ministro da lui delegato (spesso quello dei Trasporti) ovvero al Prefetto, in caso di conflitti locali e deve essere esercitato solo all’esito di un confronto con i sindacati che hanno proclamato lo sciopero. L’ordine di precettazione si può anche solo limitare a posporre il momento dello sciopero ad altra data, anche unificando astensioni collettive già proclamate, ovvero anche prevedere la riduzione della sua durata complessiva", sottolinea.
Cosa succede se non viene rispettata
Ma cosa succede se la precettazione non viene rispettata? "Un tempo -spiega l'esperto- si prevedeva per i lavoratori una sanzione penale, in quanto ordine dato dall’autorità di governo; la legge del 1990 prevede ora solo una sanzione economica per i lavoratori che, individuati come destinatari, non si presentino al lavoro, stabilendo anche (ad ulteriore tutela del diritto individuale di sciopero) che quanti non ottemperino alla precettazione non possano mai essere licenziati a ragione del solo mancato rispetto dell’ordine ricevuto".
"In qualche caso, come a Milano alcuni anni fa, in occasione di uno sciopero dei trasporti, il sindaco -ricorda il giuslavorista- chiese alla procura di perseguire gli autisti per interruzione di pubblico servizio, ma il procedimento fu archiviato per la difficoltà di individuare esattamente quanti erano stati raggiunti dall’ordine di precettazione, che in genere viene reso noto mediante i media o (utilizzando un sistema che risale ad un passato lontano) attraverso l’affissione dell’ordinanza nei luoghi di lavoro, e solo in occasioni eccezionali viene direttamente comunicato ai singoli destinatari".
Cosa comporta per lavoratori e sindacati
Ma quali conseguenze ha la precettazione sui lavoratori e, eventualmente, i sindacati? "Sono previste sanzioni economiche anche per i sindacati dei lavoratori e per le associazioni e gli organismi di rappresentanza degli autonomi o dei professionisti e piccoli imprenditori (tassisti, farmacisti, autotrasportatori etc.) che non ottemperino all'ordinanza di precettazione. Poiché la sanzione è molto elevata (va da euro 5.000 a euro 50.000) è abbastanza raro che l’ordine non sia rispettato, anche se ovviamente i lavoratori restano liberi di non riprendere il loro lavoro, malgrado gli inviti ricevuti da parte dei loro rappresentanti sindacali. Poiché la legge tutela utenti e cittadini, anche le imprese che non favoriscano la ripresa del servizio possono essere assoggettate a sanzioni", conclude il giuslavorista.
Economia
Premio De Sanctis per le scienze economiche a Guerrieri,...
La cerimonia il 2 dicembre al ministero dell’Economia alla presenza del presidente del premio Gianni Letta e di eminenti personalità del mondo economico
Gli studi sugli effetti macroeconomici della contrazione creditizia negli Usa; le interazioni tra lavoro e finanza e una divulgazione sempre mirata ad approfondire i legami tra cultura ed economia; le rilevazioni volte a valutare l’efficacia delle politiche di sviluppo sulla base delle diversità tra i differenti gruppi sociali. Questi i profili salienti dei tre “bocconiani” - Veronica Guerrieri, Luigi Guiso ed Eliana La Ferrara - cui è stato assegnato il Premio De Sanctis per le Scienze Economiche, giunto alla sua terza edizione, la cui cerimonia di consegna delle medaglie sarà ospitata, il prossimo 2 dicembre, presso la “Sala Ciampi” del Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla presenza del presidente del premio Gianni Letta e di eminenti personalità del mondo economico.
Carriere prestigiose, quelle di Guerrieri, Guiso e La Ferrara, che si sono distinte per la loro abnegazione nelle ricerche sulle dinamiche di un’economia sempre più dominata da meccanismi finanziari. Guerrieri, già “enfant prodige”, è una delle tre donne italiane classificate tra i cento economisti più influenti al mondo. Vanta una laurea in Bocconi nel 2001 e un PhD in Economics al Mit nel 2006. Dal luglio 2012 è docente alla “Booth school of business” di Chicago. Posizione migliorata a partire dal gennaio 2014, quando è diventata “Ronald E. Tarrson Professor of Economics”. Ha pubblicato, giovanissima, su due riviste di prestigio come “Econometrica” e l’”American Economic Review”. La sua ricerca riguarda la macroeconomia e le frizioni fra il mercato del lavoro e i mercati finanziari.
Guiso, bocconiano, prima di dedicarsi all’attività accademica ha lavorato per 15 anni al Servizio Studi della Banca d’Italia, svolgendo quindi attività di consulenza per il governo italiano e diversi organismi internazionali, tra cui la Banca Centrale Europea e la Commissione Europea, e importanti intermediari finanziari, tra cui Unicredit. Editorialista del “Sole24Ore”, i suoi interessi di ricerca riguardano principalmente l’area dell’economia applicata, con importanti approfondimenti sulle decisioni di investimento delle imprese e le scelte finanziarie delle famiglie e ai legami tra norme culturali ed economia. Oggi è Axa Professor of “Household Finance” presso l’Einaudi Institute for Economics and Finance.
La Ferrara, laureata alla Bocconi nel ’93, dove ha avuto un dottorato di ricerca già nel ’97, si è specializzata con un PhD in Economy ad Harvard nel ’99. Oggi è docente di politica pubblica alla “Harvard Kennedy School”. Presidente dell'Econometric Society e direttrice del programma di economia dello sviluppo per il Center for Economic Policy Research (CEPR). La sua ricerca si concentra su Development Economics ed Political Economics, in particolare sul ruolo dei fattori sociali nello sviluppo economico. Ha studiato la diversità etnica, la struttura di parentela e le norme sociali, nonché gli effetti dei Mass Media sui risultati sociali. Collabora regolarmente con governi e organizzazioni internazionali, come la Banca mondiale, per valutare l'efficacia delle politiche di sviluppo. Prima di entrare ad Harvard, è stata titolare della Cattedra Invernizzi in Economia dello sviluppo presso l'Università Bocconi di Milano, dove ha fondato e diretto il Laboratory for Effective Anti-poverty Policies (LEAP).
L’evento, organizzato con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Rai e in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo, Automobile Club d’Italia, Open Fiber, Simest e Gruppo Editoriale Athesis, sarà moderato dalla giornalista e conduttrice televisiva Benedetta Rinaldi.