I Ricchi e Poveri tornano con ‘Il Natale degli Angeli’
In occasione del nuovo singolo, disponibile dal 29 novembre, i due diventano cartoon
I Ricchi e Poveri, dopo un anno di successo scandito da tormentoni, numeri da record sui social, imitazioni di una gestualità ormai iconica, diventano cartoon per 'consegnare' una sorpresa natalizia soprattutto ai più piccoli: 'Il Natale degli Angeli' (etichetta DM Produzioni su licenza Carosello Records) su tutte le piattaforme digitali e in radio da venerdì 29 novembre. La canzone, scritta e composta da Edwyn Clark Roberts, Cheope, Stefano Marletta e prodotta da Edwyn Clark Roberts e Merk & Kremont, è stata presentata in anteprima su TikTok il 27 novembre: proprio su questa piattaforma i Ricchi e Poveri hanno raggiunto risultati sorprendenti con oltre 400.000 creazioni con il brano presentato all’ultimo Festival di Sanremo, certificato disco di Platino da Fimi/GfK.
I Ricchi e Poveri assumono le sembianze di due angeli natalizi, giocando anche sul proprio nome, per dispensare magia e un augurio di amore, pace e solidarietà con lo stile leggero e coinvolgente che caratterizza il loro repertorio. La strenna natalizia è un invito a rispettare soprattutto una regola semplice: “Non si piange non si litiga. Ci sto! Solo piccoli miracoli, momenti magici, la festa di Natale degli Angeli”. Il brano traduce un sentimento diffuso e descrive alcune situazioni tipiche del Natale: le lucine accese ovunque, la confusione in cucina, la tavola imbandita, la cometa sulla stalla che emana luce a qualsiasi latitudine. Una favola contemporanea che si conclude con l’augurio degli angeli a non lasciare solo nessuno, a ritrovare il dialogo nella quotidianità e soprattutto la pace in un periodo così particolare affinché la magia del Natale raggiunga tutti gli uomini del mondo.
'Il Natale degli Angeli' è accompagnato da un videoclip di animazione, prodotto da DM Produzioni su licenza Carosello Records, in cui Angelo e Angela sono angeli, bambini, un gatto e un cane. Un bambino e una bambina disegnano e ritagliano due angioletti per appenderli sull’albero di Natale allestito in casa. Magicamente le due forme prendo vita, dando il via ad una serie di momenti magici e scherzosi. I bimbi increduli scoprono che i ritagli sono reali e interagiscono con i protagonisti della fiaba sino a quando i due angioletti tornano sull’albero come semplici decorazioni. I bimbi stavano sognando o i sogni a Natale si materializzano? Nello spazio di una notte magica anche la brunetta e il biondo possono trasformarsi in angeli, in un cagnolino e in un gattino giocherelloni.
Spettacolo
Il Mago di Oz, all’asta le scarpette rosse di Judy...
Omaggiate anche in 'Wicked', ora al cinema, potrebbero essere vendute per 2 milioni di sterline
Le iconiche scarpette rosse di Dorothy ne 'Il mago di Oz' saranno vendute all'asta. Si tratta di uno degli oggetti di set cinematografici più noti nella storia, il simbolo stesso del film del 1939, che permette alla protagonista (interpretata da Judy Garland) di tornare a casa, nel Kansas. Ovviamente citate anche nella recente trasposizione cinematografica del musical 'Wicked', ambientato anch'esso nel mondo di Oz.
Secondo il Daily Mail, le scarpe potrebbero essere vendute a un prezzo che si aggira intorno ai 2 milioni di sterline, durante l'asta prevista per il 7 dicembre Heritage Auctions di Dallas. Si tratta di un paio di scarpette molto preziose: nonostante altre tre paia utilizzate per il musical cinematografico siano sopravvissute nel corso dei decenni, quelle che andranno all'asta sono state indossate da Judy Garland per la maggior parte del tempo e sono protagoniste di ben tre 'close-up', compreso il momento in cui Dorothy le batte tre volte per esprimere il desiderio di tornare a casa.
A metterle in vendita è un collezionista privato, Michael Shaw, ex attore bambino agli MGM studios, a cui le preziose scarpette furono rubate nel 2005 quando le concesse in prestito al Judy Garland Museum di Grand Rapids, nel Minnesota. Furono trovate dall'FBI ben 13 anni dopo, nel 2018, all'interno di un contenitore Tupperware: il ladro, Terry Martin, oggi 76enne, ammise di averle rubate pensando che fossero state realizzate con veri rubini.
Spettacolo
Rossella Erra: “sabato dopo Ballando vi racconto la...
L'opinionista dello show di Milly Carlucci ospite di Vira Carbone a 'La vita è meravigliosa' su Rai 1
"Sarà un'intervista sulla mia vita, ma soprattutto una chiacchierata, spontanea e non preparata, tra amiche, un'intervista di cuore con Vira che è una perfetta padrona di casa. Ripercorrerò la mia vita e racconterò come da commercialista sono arrivata in tv". A parlare è Rossella Erra, opinionista della giuria popolare di 'Ballando con le stelle' che, sabato sera, dopo la trasmissione di Milly Carlucci sarà ospite della seconda puntata de 'La vita e’ meravigliosa, il programma ideato da Vira Carbone, scritto con Claudia Manari, in onda su Rai 1 dopo 'Ballando' che in questa edizione, vedrà un'alternanza di medicina, canzoni e danza. E nella rubrica 'e adesso……VIRA”, la prima ospite sarà proprio Rossella Erra, che racconterà quando nella sua vita ha dovuto 'virare' bruscamente per rinascere.
"Vira non mi ha svelato quale sarà il fulcro dell'intervista, e tanto meno le domande, altrimenti arrivo già preparata - scherza Rossella Erra con l'Adnkronos - ma io sono rinomata per essere una che parla a braccio, quindi mi farò sorprendere, questo è sicuro. Anche se - confessa - il mio terrore, chiaramente simpatico, è che quando parlo della mia famiglia e di quello che mi è successo in passato, mi emoziono...perché non ho attutito ancora tutti i colpi del passato. Ed è per questo che mi fa piacere parlarne, perché è come se, parlandone, piano piano rilasciassi un po' del dolore che mi porto dentro. Dunque è terapeutico". A tal proposito Erra tiene a sottolineare quanto "un percorso psicologico" sia "importantissimo" mentre - denuncia - "molti ancora pensano che andare da uno psicologo sia per malati o pazzi. Invece è semplicemente un'autoanalisi, un farsi aiutare da qualcuno che ne capisce meglio, per poter vivere meglio. E' un regalo che facciamo a noi stessi e anche agli altri. Se stiamo bene noi - conclude - possiamo dare tanto anche agli altri".
Spettacolo
Il Muro del Canto: “Parliamo di diritti ma a Sanremo...
La storica band folk-rock romana ha da poco pubblicato il suo sesto album di inediti 'La Mejo Medicina'
Diritti, fragilità e riscatto: questi i temi centrali della musica de 'Il Muro del Canto', la storica band folk-rock romana che ha da poco pubblicato il suo sesto album di inediti, 'La Mejo Medicina'. Nonostante il grande successo e una carriera lunga 14 anni, la band continua a sentirsi fuori posto in contesti come il Festival di Sanremo o il Concerto del Primo Maggio. "Parliamo di lavoro, diritti, persone che soffrono e cercano riscatto. Forse diamo fastidio", afferma con schiettezza all’Adnkronos Daniele Coccia Paifelman, voce del gruppo. Dopo il debutto sold out al Monk Club di Roma, la band è in tour in tutta Italia con il nuovo album.
Uscito il 30 ottobre, 'La Mejo Medicina' rappresenta un nuovo capitolo nella storia della band, un lavoro nato in tempi record, come racconta Coccia Paifelman: "Abbiamo scritto, registrato e mixato tutto in appena quattro mesi. Venivamo da uno sconvolgimento nella formazione, ma è stato un momento di rinascita. Ci siamo ricostruiti moralmente e, grazie alla musica, ci siamo tolti tante soddisfazioni. Abbiamo anche accolto due nuovi membri, Edoardo Petretti e Gino Binchi, che hanno portato nuova linfa al progetto. Questo disco ci piace tanto e non vediamo l’ora di suonarlo dal vivo il più possibile". Il brano che dà il titolo all’album, ‘La Mejo Medicina’, è un inno alla forza delle passioni, in particolare all’amore per la musica: "La musica è stata la nostra medicina. Nei momenti peggiori, ci ha permesso di ritrovarci e andare avanti. L’uscita di due membri storici è stata dura, ma la volontà di lavorare insieme e scrivere nuove canzoni ci ha reso più forti di prima".
La band, infatti, è stata segnata dall’uscita dai due membri storici, Alessandro Marinelli e Alessandro Pieravanti. Con 14 anni di carriera, 5 dischi e oltre 500 concerti in Italia e all’estero, 'Il Muro del Canto' ha costruito un legame solido con il proprio pubblico: "Dal 2012, quando abbiamo iniziato a suonare dal vivo, abbiamo preso coscienza di ciò che stavamo facendo e del rapporto con il pubblico. È cresciuto con noi, ci segue ovunque, ed è una delle cose più belle". L’album è stato anticipato dal singolo 'Montale', un brano che affronta il tema dell’amore, intrecciandolo con la fragilità: "Viviamo in un mondo che ci spinge a nascondere i nostri sentimenti, a mostrarci sempre forti. Ma la fragilità fa parte della vita, e non va repressa. Anzi, parlarne può aiutare anche gli altri. ‘Montale’ è una canzone leggera nella melodia, ma potente nel messaggio: dobbiamo sentirci liberi di esprimere le nostre emozioni, anche nei momenti di debolezza".
E sulle fragilità che toccano soprattutto i giovani, Coccia Paifelman riflette: "Non credo che i giovani di oggi siano più fragili rispetto a noi. Ogni generazione vive le proprie difficoltà. Spesso si tende a fare discorsi nostalgici, tipo ‘ai miei tempi era meglio’, ma non li condivido. I giovani hanno ancora tanti sogni, e anche se a volte sono illusi, è proprio questo che li rende speciali. Bisogna conoscerli, ascoltarli e stare con loro: c’è tanto di buono". Tra i brani più intensi del nuovo album c’è 'Sotto un altro cielo', che racconta la storia di due persone costrette a separarsi: lui emigra a Berlino in cerca di lavoro, dignità e libertà, mentre lei rimane a casa. Alla fine, i due si ricongiungono, ma il brano è un potente richiamo ai viaggi della speranza. "Chi si sposta lo fa per migliorare la propria vita. È un tema che divide tanto, ma non si può ridurre tutto a favorevoli o contrari. Ci sono tante zone grigie che andrebbero affrontate con serietà".
Nell’album anche una reinterpretazione di 'Eppure soffia' di Pierangelo Bertoli, un omaggio a uno degli artisti più amati dalla band: "Bertoli è un amore antico, lo ascoltavo da piccolo con i miei genitori. Il brano parla di ecologia e guerra, ma trasmette anche una grande voglia di vivere. È un messaggio potente, soprattutto oggi". E in tanti anni di carriera non sono mancati i tentativi di partecipare al Festival di Sanremo, ma senza successo: "Abbiamo provato due o tre volte, ma non ci hanno mai fatto sapere nulla. Non credo che siamo noi il problema, ma piuttosto Sanremo ad avere un problema con noi. Adesso, probabilmente, non ci sarebbe più spazio per noi, viste le proposte degli ultimi anni".
Sanremo, spiega l'artista, "potrebbe essere un modo per arrivare a tanta gente, ma magari il giorno dopo non suoni più. Insomma, adesso l'idea non mi convince anche perché sono ancora legato a un Sanremo 'antico'. Oggi è cambiato, come tante altre manifestazioni che non sono più quelle di una volta". Lo stesso vale per il Concerto del Primo Maggio: "Forse, cantare al Primo Maggio canzoni che parlano di lavoro, di persone che non hanno uno stipendio, sarebbe un po’ fuori luogo. Magari potrebbe dar fastidio", risponde ironicamente e aggiunge: "Noi di questo parliamo, e non siamo mai riusciti a partecipare. E mi fermo qui, altrimenti finisco per farmi troppi nemici". Infine, uno sguardo alla città che ha dato i natali alla band: "Roma peggiora sempre. Stamattina, mentre arrivavo, pensavo: è un disastro completo. Ma in mezzo a tutto questo disastro ci sono cose magnifiche. Roma è così: un mix di sublime e terribile. Rimane un posto bellissimo, ma con tanti problemi". di Loredana Errico