Microgame ottiene certificazioni ISO 9001 e ISO 27001 e punta su gioco sostenibile
L'azienda "intende continuare a crescere, puntando anche su altri importanti temi come la sostenibilità e la parità di genere"
Microgame annuncia l'ottenimento delle certificazioni ISO 9001 e ISO 27001, "a dimostrazione dell’impegno costante dell'azienda verso la qualità, la sicurezza e l’eccellenza dei servizi. Questi risultati - si legge in una nota - rappresentano un traguardo significativo nel percorso di Microgame, che intende continuare a crescere, puntando anche su altri importanti temi come la sostenibilità e la parità di genere". Le certificazioni ISO 9001 e ISO 27001 "confermano l’impegno di Microgame nel mantenere elevati standard di qualità e sicurezza. La ISO 9001, standard internazionale per la gestione della qualità, garantisce che i processi aziendali siano ottimizzati per offrire prodotti e servizi che rispondano pienamente ai requisiti di qualità e alle esigenze dei nostri clienti. La certificazione ISO 27001, invece, conferma l’importanza attribuita alla protezione dei dati e alla sicurezza delle informazioni di clienti e partner".
Microgame ricorda di avere intrapreso un percorso che porterà l'azienda a ottenere altre certificazioni in ambiti rilevanti per il settore e per la società. Tra queste, il G4 per il gioco responsabile, la ISO 26000 per la Responsabilità Sociale e la UNI/PDR 125 per la parità di genere. Progetti, questi, che non fanno altro che sottolineare l’interesse costante per un miglioramento dei servizi offerti anche in tema di sostenibilità e gioco sicuro, nonché l’impegno profuso verso una cultura aziendale basata su inclusione e pari opportunità.
Come sottolinea il Ceo Marco Castaldo "siamo orgogliosi di aver conseguito le certificazioni ISO 9001 e ISO 27001, traguardi che rappresentano il nostro impegno per qualità e sicurezza. Questi riconoscimenti sono una base solida per continuare a migliorare il nostro operato. Il nostro obiettivo non si ferma qui: siamo determinati a consolidare il nostro percorso anche in ambiti come il gioco sostenibile, la responsabilità sociale di impresa e la parità di genere. Il nostro successo si basa sulla fiducia di clienti e partner e sull’impegno a operare con responsabilità e trasparenza. Continueremo a lavorare con dedizione per costruire un futuro sempre più inclusivo e sostenibile".
Economia
Webuild, Re Salman inaugura nuova rete metro Riyad con...
Salini: "L’inaugurazione della rete è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha dimostra le competenze uniche del nostro Gruppo, sviluppate lavorando ai più grandi progetti di mobilità sostenibile nel mondo"
Sua Maestà Re Salman bin Abdulaziz Al Saud ha ufficialmente inaugurato ieri la rete metro di Riyadh, in Arabia Saudita, le cui sei linee, completamente automatizzate, coprono una lunghezza complessiva di 176 km. La rete, che vede impegnato il Gruppo Webuild nella realizzazione della linea 3, la più lunga dell’intero sistema, contribuirà alle esigenze di mobilità urbana della capitale, migliorando la qualità della vita dei suoi residenti e visitatori, in linea con gli obiettivi di Vision 2030. La Qasrl Al Hokm Downtown Station della metro di Riyadh, situata vicino al Palazzo del Governatore della Regione di Riyadh, si distingue tra le quattro stazioni iconiche della rete. Con una superficie di 20mila metri quadrati, il suo design di grande impatto presenta un grande cono rovesciato in acciaio inossidabile, simbolo della visione di sviluppo del paese.
"Siamo molto orgogliosi - sottolinea Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild - di contribuire ad un progetto di tale portata ed importanza, a supporto di un’opera infrastrutturale strategica per il Regno e per la sua capitale. La Metro di Riyadh è lo specchio di una città dove la tradizione abbraccia la modernità. La rete metro risponderà alle esigenze della capitale del Regno in grande crescita, migliorando la qualità della vita dei suoi residenti e contribuendo alla riduzione del traffico e al miglioramento della qualità dell’aria. L’opera rappresenta anche un modello di riferimento per nuove infrastrutture sostenibili, in grado di coniugare la tecnica ingegneristica e la bellezza estetica".
L’inaugurazione della rete, aggiunge Salini, "è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha dimostra le competenze uniche del nostro Gruppo, sviluppate lavorando ai più grandi progetti di mobilità sostenibile nel mondo. Siamo presenti in Arabia Saudita dal 1966, e abbiamo realizzato 90 progetti nel Regno. Ad oggi abbiamo una pipeline di progetti di nostro interesse di oltre 30 miliardi di euro e l’Arabia Saudita è un’area in cui vogliamo continuare a crescere".
"Siamo impegnati nella realizzazione di grandi progetti innovativi, in Arabia a Neom stiamo realizzando Connector e 3 dighe a Trojena. Siamo un Gruppo in grande crescita, con quasi 92mila persone nel mondo, 10mila persone assunte nel solo 2024, con 4mila ingegneri per la progettazione. Solo imprese di tale scala dimensionale riescono a garantire capacità di delivery lavorando con una filiera di 19.400 imprese specializzata sulle infrastrutture e investendo in qualità, legalità, innovazione, sicurezza e formazione", sottolinea Salini.
Webuild, aggiunge, "è da anni leader mondiale nel settore idrico, sia per quanto riguarda impianti di dissalazione che per impianti per trattamento delle acque reflue, oltre che per dighe. Su questo fronte, siamo molto attivi specialmente in Medio Oriente, dove il tema della scarsità idrica è centrale, ma siamo al servizio del Paese per contribuire a risolvere il problema anche in Italia. Per questo motivo abbiamo elaborato una proposta finalizzata a risolvere l’emergenza idrica in Sicilia nei prossimi due anni con interventi emergenziali e strutturali, proponendoci come partner strategico di riferimento a servizio del Paese",conclude Salini.
Il Gruppo Webuild ha una presenza storica nel Regno Saudita, con le prime opere avviate nel 1966. Attualmente, è impegnato nel Regno con progetti significativi, come la linea ad alta velocità Connector e un sistema di tre dighe e un lago d’acqua dolce per la città di Trojena, parte del programma di sviluppo NEOM. A Riyadh, sta realizzando un mega parcheggio da 10.500 posti auto, sviluppato tutto in sotterraneo, e il Piano di Urbanizzazione Sang Villas. Queste opere si aggiungono ai progetti già realizzati, tra cui l’iconico Kingdom Center di Riyadh, premiato con l’Emporis Skyscraper Award 2002 come miglior grattacielo al mondo per il design, più di 70 strutture sanitarie e l’impianto di dissalazione Shuaibah-3, realizzato da Fisia Italimpianti, controllata del Gruppo specializzata nel trattamento delle acque e nella dissalazione. Nel settore della mobilità sostenibile, Webuild ha realizzato opere come la M4 di Milano e alcune delle più belle Stazioni dell’Arte della metro di Napoli in Italia, la metro Cityringen di Copenaghen in Danimarca, e il viadotto skytrain della metro di Sydney in Australia. Il Gruppo è attualmente impegnato nella realizzazione di progetti tecnicamente sfidanti come la Linea C della Metropolitana di Roma, e per il Grand Paris Express, la Linea 15 Ovest, di recente aggiudicazione, e la Linea 16, in corso di ultimazione, e il Suburban Rail Loop East di Melbourne, per cui il Gruppo ha firmato il contratto negli scorsi giorni.
Economia
Immediapress/DI MARCO PRESENTA SLICES OF ART: LO STREET...
Di Marco, l'azienda che ha inventato e reso famosa nel mondo La Pinsa, presenta oggi un affascinante progetto, in cui la pinsa, street food per definizione, si veste di street art, in un connubio divertente, colorato e gustosissimo.
La Pinsa Di Marco è una vera opera d'arte. Nata dall'intuizione di Corrado Di Marco, si è evoluta nel tempo, perfezionandosi fino a diventare un'icona di gusto e qualità. È da questa consapevolezza che è nata l'esigenza di creare un contenitore che fosse all'altezza della sua unicità. Quello che una volta era un banale, anonimo cartone da asporto doveva perdere il ruolo secondario di semplice "scatola" per diventare esso stesso un'opera d'arte, degna di contenere un prodotto d'eccellenza, gustoso, leggero ed unico al mondo.
E per ottenere questo "scrigno" ideale è stata avviata la collaborazione con tre dei più noti street artist italiani - Camilla Falsini, Lucio Schiavon, Daniele Tozzi- per far sì che la migliore street art potesse vestire il migliore street food. Nasce così la "PBox", una tela contemporanea, che oltre a contenere un'opera d'arte, la Pinsa, racchiude la creatività e lo stile degli artisti che ne hanno reinterpretato la storia e i valori.
Ad ogni artista è stato chiesto di dare forma aI valori e caratteristiche che rendono unica la Pinsa e ciascuno di loro ha creato un'opera colorata, divertente e bellissima, in pieno spirito street e moderno. Tre box, completamente diverse una dall'altra, per poter scegliere quella che meglio si addice al proprio umore, al proprio stile, al proprio "gusto" artistico.
"Siamo molto orgogliosi – afferma Alberto Di Marco, Ceo dell'omonima azienda- di poter offrire a tutti i nostri clienti e di conseguenza a tutti i consumatori che ordineranno la Pinsa a casa un vero e proprio pezzo di arte, anzi due: La Pinsa stessa e la sua confezione disegnata da artisti che rappresentano l'avanguardia dell'arte moderna e contemporanea"
Camilla Falsini ha rappresentato la condivisione partendo dalla forma ovale che contraddistingue la Pinsa e la rende perfetta per essere gustata e condivisa in compagnia. Non è un caso che nella sua opera sia presente l'elemento umano, fondamentale per trasmettere il senso di convivialità e tradizione.
Lucio Schiavon ha raccontato la storia che rende unica la pinsa: la storia della sua invenzione. Un percorso di passione, determinazione e intuito, che inizia dal laboratorio di Corrado Di Marco e che arriva ad ognuno di noi. Con il suo tratto inconfondibile ha rappresentato la vitalità e l'energia di un laboratorio geniale (e molto romano), che è stato capace di creare una prelibatezza rara.
Daniele Tozzi con i suoi lettering creativi ha narrato attraverso parole chiave ciò che rende unica La Pinsa. Questo perché la pinsa non è solo un piatto che sta conquistando le tavole degli italiani, è anche autenticità, eccellenza, croccantezza, digeribilità e molto altro.
Le Pbox, prodotte inizialmente con una tiratura di 1 Milione di pezzi, verranno distribuite nelle migliori pinserie italiane e internazionali.
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Economia
Sciopero 29 novembre, ‘giallo’ ricorso al Tar:...
La nota del Mit annuncia il respingimento del ricorso contro la precettazione. E il ministro esulta: "Difeso il diritto alla mobilità". Ma Cgil e Uil precisano: "Ricorso rigettato non è il nostro, la butta in caciara"
Il ricorso urgente al Tar di Cgil e Uil contro la precettazione dello sciopero di domani, 29 novembre? Respinto. Anzi no. Con una nota del Mit - insieme all'annuncio sulla presunta bocciatura del ricorso - il ministro Matteo Salvini esprime "grande soddisfazione", ribadendo di aver difeso "il diritto alla mobilità degli italiani" precettando i lavoratori.
Un'affermazione, però, contestata a stretto giro dai due sindacati attraverso una nota congiunta. "Il ricorso d'urgenza contro la precettazione rigettato dal Tar, di cui si ha notizia da organi stampa, non è quello presentato da Cgil e Uil", la spiegazione delle sigle confederali cui si è aggiunto poi il commento del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite a Tagadà su La7.
"Noi rispettiamo la precettazione di Salvini, sulla quale abbiamo depositato ricorso al Tar, ricorso che non è stato ancora discusso. Nella nota del Mit manca una precisazione: si sono dimenticati di dire chi ha presentato il ricorso. E' un tentativo di dire che hanno ragione, ma il Tar non si è ancora espresso sul nostro ricorso", la precisazione di Bombardieri.
Caso chiuso? Non proprio. Sui social infatti il ministro Salvini continua a esultare per il presunto respingimento del Tar. E lo fa con un post su X dove sottolinea nuovamente di aver "difeso il diritto alla mobilità degli italiani". "Bene così", quanto si legge nel post corredato da una foto nella quale è rappresentato il leader della Cgil, Maurizio Landini.
Al post del ministro e vicepremier risponde ancora una volta Bombardieri. "Basterebbe leggere i documenti", rimarca, aggiungendo: "Se c'è una sentenza del Tar, ci sarà anche scritto di chi è il ricorso che non è stato accettato. Il ricorso di Uil e Cgil non è stato ancora discusso - ribadisce -, è un modo per buttarla in caciara, come si dice a Roma".