Da tasse a rate per partite Iva a concordato, le novità del Dl fisco
Dalle tasse a rate per le partite Iva al via libera al concordato fiscale e al pay back sanitario ma anche il 'no' al taglio del canone Rai nel 2025. Per il dl fiscale è arrivato il via libera finale con la fiducia chiesta dal governo. Il nodo sulla riduzione a 70 euro del canone Rai, che mercoledì ha spaccato la maggioranza in commissione Bilancio a Palazzo Madama, potrebbe ritornare sul tavolo alla Camera con il rischio di allungare i tempi di approvazione del dl collegato alla manovra e ritardare lo stesso iter della Legge di Bilancio. Queste le novità introdotte dal provvedimento con l'esame in Senato.
PARTITE IVA, TASSE A RATE FINO A MAGGIO. Slitta dal 2 dicembre al 16 gennaio il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi per i titolari di partita Iva che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro. La proroga non riguarda il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). I contribuenti potranno effettuare il versamento del secondo acconto in unica soluzione oppure in cinque rate mensili di pari importo, da gennaio a maggio 2025.
CANONE RAI TORNA A 90 EURO. Bocciato ieri l'emendamento della Lega per confermare il canone Rai a 70 euro, si torna ai 90 euro in linea con quanto prevede la nuova Legge di Bilancio.
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RITOCCHI AL PAYBACK SANITARIO. Il dl fiscale riequilibra il payback sanitario farmaceutico tra le regioni.
3 MLN IN PIU' AI PARTITI. Aumento di 3 milioni di euro al tetto per i contributi ai partiti. Il via libera è arrivato sul testo originario a firma Pd e Avs, dopo lo stop di ieri del Colle ad una riformulazione del governo che fissava una soglia garantita dello 0,2 per mille sull’intero gettito Irpef da ripartire tra le forze politiche anche se il contribuente non avesse espresso preferenze.
CONCORDATO. Luce verde alla riapertura fino al 12 dicembre dei termini per l'adesione dei soggetti Isa al concordato preventivo biennale scaduto il 31 ottobre. Il concordato consente per due anni di pagare le tasse sulla base di una proposta formulata dall'Agenzia delle Entrate, coerente con i parametri contenuti nelle banche dati a disposizione dell'amministrazione finanziaria e i redditi dichiarati dal contribuente. Esclusi dalla remissione dei termini i soggetti con regime forfetario. Con le risorse reperite il governo intenderebbe tagliare le tasse al ceto medio abbassando dal 35% al 33% l'aliquota del secondo scaglione Irpef.
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BONUS NATALE. Platea ampliata per il Bonus Natale da 100 euro: un emendamento approvato estende infatti ai genitori single con reddito entro i 28mila euro il contributo una tantum allargando i beneficiari potenziali a 4,5 milioni di persone. Il bonus potrà però essere percepito da un solo coniuge nello stesso nucleo famigliare.
AUTOSTRADE DI STATO. Aumentano di 343 milioni di euro le risorse per il patrimonio di Autostrade dello Stato, la società in-house del ministero delle Infrastrutture controllata dal Mef per la gestione di tratte autostradali. I fondi sono destinati all’acquisizione dei diritti e obblighi legati alle partecipazioni azionarie di Anas in Concessioni Autostradali Venete, Autostrada Asti-Cuneo, Società italiana per azioni per il traforo del Monte Bianco e Società italiana traforo autostradale del Frejus.
TAGLIO LISTE ATTESA SANITA'. Liste d'attesa più corte nella sanità, recuperando le risorse non spese stanziate durante l’emergenza Covid per attuare i piani operativi di smaltimento delle liste. Nel dettaglio i fondi andranno al potenziamento delle prestazioni aggiuntive e al coinvolgimento di operatori privati accreditati.
NO SANZIONI ENTI LOCALI. Stop sanzioni pecuniarie per gli enti locali in caso di mancato invio della certificazione Covid per il 2022. In caso di risorse Covid utilizzate nel 2022 e successivamente non certificate, infatti, "la penalità a carico dell’ente inadempiente - spiega la senatrice - si è già configurata automaticamente, sotto forma di obbligo di restituzione allo Stato delle risorse di cui non si è certificato l’impiego".
Economia
Regione Puglia partecipa all’Artigiano in Fiera 2024
Dal 30 novembre all’8 dicembre 2024, a Fieramilano Rho
La Regione Puglia, con il Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Tutela dell’Ambiente, in sinergia con Unioncamere Puglia, sarà presente all’Artigiano in Fiera, dal 30 novembre all’8 dicembre 2024 presso Fieramilano (Rho-Pero). L’Ente presenzierà assieme a numerose imprese pugliesi del settore agroalimentare. Ampi spazi del Padiglione n. 4 ospiteranno la Regione Puglia che sarà impegnata nella promozione e nella diffusione delle opportunità offerte dal Pr Puglia Fesr - Fse+ 2021-2027 e che possono essere consultate sul portale https://pr2127.regione.puglia.it/.
Diversi i forum, gli incontri e i convegni che vedranno la Regione protagonista a questo appuntamento annuale. L’evento clou 'Puglia (ˈpuʎʎa) Suona bene', organizzato in collaborazione con Radio 101, si terrà giovedì 5 dicembre nella cassa armonica realizzata con le tipiche luminarie pugliesi. Dalle 18 alle 21.15 sono previsti quattro momenti di divertimento e di coinvolgimento dei visitatori.
'Artigiano in Fiera' è da sempre evento di rilievo internazionale che promuove artigiani, creatori di bellezza e di bontà, di prodotti unici e di qualità, rispettosi della natura e delle persone. Una fiera che nelle precedenti edizioni ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di presenze presso l’area della Puglia che, pertanto, intende dare seguito e continuità a una vetrina di spessore e di respiro globale. Artigiano in Fiera è aperto dal 30 novembre all’8 dicembre tutti i giorni dalle 10 alle 22.30. L’ingresso è gratuito con pass scaricabile online dal sito artigianoinfiera.it in pochi e semplici click.
Economia
Sciopero, Landini: “Adesione altissima, piazze non si...
Il leader Cgil a Bologna: "Tentativo di svolta autoritaria, governo ritiri decreto sicurezza". Trasporti, scuole, sanità: chi si ferma
"Le piazze non si precettano". E sullo sciopero generale di oggi 29 novembre, "abbiamo già dati di adesione altissimi, è una giornata importantissima ed è la migliore risposta che ci può essere ed è il segno che la maggioranza di questo Paese chiede di cambiare delle leggi balorde e che il lavoro e la dignità delle persone tornino ad essere al centro. E' un messaggio fortissimo per continuare ad andare avanti e piazze così piene dicono che siamo sulla strada giusta". Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine del corteo organizzato a Bologna.
"La risposta che sta arrivando è una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Per quello che ci riguarda - ha detto ancora il numero uno Cgil - questo significa non limitarci alla protesta oggi. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese. Basta ingiustizie, basta precarietà".
"Noi - ha spiegato - vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese, e per rivoltarlo c'è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale per noi significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un'altra parte di fronte alle ingiustizie, deve passare l'idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione", ha spiegato ancora il leader sindacale.
"E' in discussione in Parlamento un decreto che viene chiamato decreto sicurezza, che noi chiediamo che sia ritirato ed è una delle richieste anche di questa giornata di mobilitazione. Vuole addirittura far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, le occupazioni delle fabbriche quando chiudono, quindi è chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone", ha detto ancora il segretario.
Con la manovra il governo "aumenta le tasse per i lavoratori dipendenti e i pensionati" e "non sta tassando i profitti, non sta tassando le rendite, non combatte l'evasione fiscale", ha poi spiegato Landini.
"Nel 2024 l'Irpef, che è pagata al 90% dai lavoratori dipendenti e pensionati, ha aumentato le entrate per lo Stato di 17 miliardi - ha aggiunto - e noi stiamo chiedendo che quei 17 miliardi tornino a chi ha pagato quelle tasse investendo sulla sanità pubblica, facendo le assunzioni nei pubblici dipendenti, mettendo i soldi per aumentare i salari, riducendo la precarietà, facendo ripartire gli investimenti", ha detto ancora Landini aggiungendo come "stiano facendo una manovra che ancora una volta colpisce il mondo del lavoro, in particolare i lavoratori dipendenti e i pensionati ed in particolare colpisce i giovani e le donne che sono quelle più colpite dalla precarietà nel lavoro".
Trasporti, scuole e sanità: chi si ferma
La mobilitazione nazionale contro la manovra, proclamata da Cgil e Uil, coinvolge i settori pubblici e privati, dalla sanità alla scuola, dalle fabbriche alle poste, passando per giustizia, commercio, ministeri e vigili del fuoco. Per tutti i settori coinvolti, lo stop previsto è di otto ore o per l'intero turno di lavoro. Sciopero ridotto invece a quattro ore - dalle 9 alle 13 - per il trasporto pubblico, aereo e marittimo, per la precettazione del Mit.
Escluso del tutto il trasporto ferroviario perché sulla base delle rilevazioni del Garante scioperi era stato già sfilato dalla lista dei settori aderenti alla mobilitazione nel rispetto della 'regola dei dieci giorni'.
Economia
Alimentazione, esperti a confronto: “La scienza...
A Roma incontro ‘Mangiare secondo natura: la scienza conferma che siamo onnivori’
Il dibattito sulle diete e la produzione animale, con le sue implicazioni etiche, ambientali e di salute ha assunto un’importanza senza precedenti. Di queste implicazioni si è parlato oggi, a Roma, all’incontro ‘Mangiare secondo natura: la scienza conferma che siamo onnivori’. Protagonisti dell’evento il veterinario e divulgatore scientifico spagnolo Juan Pascual, autore del volume ‘Perché essere onnivori’ (Edizioni Lswr, 2024) e Elisabetta Bernardi, biologa, nutrizionista, docente di biologia della nutrizione presso l’Università degli studi di Bari e autrice del libro ‘Mangiare secondo la scienza’ (Edizioni Dedalo, 2024). La malnutrizione continua ad essere una delle piaghe dell’umanità - si legge in una nota - Secondo la Fao, oltre 733 milioni di persone, più di 1 su 10 nel mondo, soffrono di grave denutrizione e fino a 2 miliardi hanno difficoltà ad assumere i nutrienti necessari. La situazione peggiora a livello pediatrico: sotto ai 2 anni, solo un terzo riceve la quantità di alimenti adeguata. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda che i bambini di questa età consumino quotidianamente carne e uova perché sono ricche di ferro e zinco, ma solo 1 su 3 può mangiare carne o pesce e solo 1 su 5 uova.
“È indubbio che ognuno debba scegliere liberamente come vivere e che cosa mangiare – spiega Pascual – tuttavia quando si parla di sana nutrizione bisogna rifuggire da soluzioni arbitrarie basate sul convenzionalismo, ideologie, pregiudizi e falsi miti che non hanno alcuna base se non le emozioni e le credenze di coloro che le promuovono. Deve essere la scienza, e non le convinzioni di alcune organizzazioni, a definire ciò che determina o meno il benessere”. Secondo uno studio pubblicato su Psychology Today, a livello mondiale, l’84% delle persone vegetariane e vegane abbandona la dieta e molto frequentemente per deterioramento della salute. In Italia, secondo gli ultimi dati Eurispes, il 93,4% della popolazione è onnivoro.
“Mangiare o non mangiare un alimento – osserva Bernardi - limitare troppo o esagerare con un nutriente può ottimizzare o rendere difficili alcuni processi. Molte delle nostre predisposizioni sono scritte nel Dna, tuttavia c’è una sorta di interruttore che accende o spegne un gene, una caratteristica, una predisposizione e a giocare un ruolo fondamentale sono gli stili di vita, l’ambiente in cui viviamo e ciò che mangiamo. Una cattiva nutrizione, infatti, può portare alla riduzione della nostra risposta immunitaria aumentando la suscettibilità alle malattie e compromettere lo sviluppo fisico e mentale”. Senza contare i rischi concreti che un’alimentazione povera di proteine può causare. “Quando l’organismo ha bisogno di proteine o di aminoacidi e non ne riceve a sufficienza dalla dieta - spiega Bernardi - può iniziare a degradare le proteine muscolari per ottenere gli aminoacidi necessari (anche il cuore è un muscolo). Questo processo è il catabolismo proteico, uno dei motivi per cui una dieta insufficiente in proteine può portare a perdita di massa muscolare, compromettendo la forza, la funzionalità fisica e il metabolismo basale”.
L’allevamento, poi, si inserisce di diritto nell’economia circolare “Gli animali trasformano ciò che noi non siamo in grado di trasformare - afferma Pascual - scarti vegetali che per noi non hanno alcun valore, ma che loro convertono in proteine di alto valore biologico”. Essere onnivori dunque è una risorsa anche per il pianeta, gli animali diventano una parte fondamentale di questo ecosistema, aiutandoci a limitare gli sprechi. Che cosa succederebbe, quindi, se diventassimo tutti vegani? “Una totale catastrofe ambientale, sanitaria e nutrizionale”, secondo Pascual.
Senza gli animali, inoltre, saremmo costretti a fare a meno di alcuni farmaci. Il caso emblematico è quello dell’eparina, composto naturale che si trova nelle mucose di alcuni animali (suino e bovino), utilizzata nel trattamento delle malattie circolatorie come la trombosi, ma anche nel biomedicale con l’utilizzo del pericardio bovino per costruire valvole cardiache biologiche, sfruttando le peculiari caratteristiche del tessuto animale ricco di collagene, flessibile ma capace di garantire un’ottima robustezza. Al mondo dei volatili dobbiamo il contributo più importante nella produzione di vaccini o acido ialuronico utilizzato per trattare l’artrosi da lieve a moderata. “Non so quante vite si sarebbero perse senza le cure che ci forniscono gli animali – avverte Pascual - ma indubbiamente si tratta di centinaia di milioni ogni anno. Sarebbe morale smettere di produrre questi farmaci?”.
Negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha dimostrato quanto la nostra dieta possa influire profondamente sul nostro benessere generale, la prevenzione delle malattie e la gestione delle condizioni croniche. La nutrizione, infatti, gioca un ruolo determinante nella prevenzione di malattie cardiache, diabete, obesità e alcuni tipi di cancro. Secondo un recente studio statunitense pubblicato su ‘Nature’, emerge che tra i principali nutrienti con maggiore azione coadiuvante delle terapie antitumorali, l’acido trans-vaccenico alimentare (Tva), che si trova soprattutto nei ruminanti come bovini e ovini e nei prodotti lattiero caseari come latte e formaggi, sia risultato il più efficace a promuovere l’immunità antitumorale. “I risultati di questo studio – chiarisce Bernardi – ribadiscono l’importanza di una dieta completa di tutti gli alimenti come può essere quella mediterranea perché ciò che mangiamo influenza la nostra salute e sarebbe un peccato privarsi di alcuni cibi, magari in seguito a convinzioni errate”. Ma essere onnivori ha anche un valore sociale, favorito dalla varietà della dieta Mediterranea. “L’ingrediente segreto di questo stile di vita - conclude Bernardi - è proprio la convivialità intesa come strumento per diffondere le buone abitudini alimentari. I bambini che mangiano in famiglia, che condividono il pasto, non ottengono soltanto cibo dalla famiglia ma anche benessere psicologico”.