Feltri: “Maria Rosaria Boccia mi ha querelato, cerca in ogni modo notorietà”
Il direttore all'Adnkronos: "Se sono preoccupato? Per carità, mi viene da ridere, anche perché non vedo proprio dove sia l'offesa"
"Maria Rosaria Boccia mi ha querelato. Se sono preoccupato? Ma per carità, è una cosa ridicola, mi viene da ridere, anche perché non capisco dove sia l'offesa". A dirlo all'Adnkronos è Vittorio Feltri, annunciando che Boccia, l'ex assistente dell'allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha sporto querela nei suoi confronti. Feltri spiega la vicenda: "Ero ospite tempo fa al programma 'L'Aria Che Tira', e Parenzo (il conduttore, ndr) mi chiede se avevo conosciuto la Boccia. Gli dico sì, che l'ho incontrata al ristorante con Sangiuliano, e che lui me l'ha presentata come sua amica, non certo come la sua tro*a. Ho dunque negato che lo fosse, quale sarebbe l'offesa?", dice Feltri.
Che ammette di essere stato colto un po' di sorpresa dal gesto dell'imprenditrice di Pompei: "Se me lo aspettavo? Certo che no, ma mi sono fatto una risata - spiega il direttore editoriale de 'Il Giornale' - Affronto volentieri anche il processo, sarà divertente in aula. Sinceramente, una cosa così scema non mi è mai capitata". E sulla Boccia, scandisce: "Lei confonde la notorietà con la popolarità, e quindi cerca di essere sempre menzionata, di andare sui giornali, di andare in tv, le piace da morire. Certo che ad aver scelto me per questa sua cosa, penso che abbia perso in partenza", conclude ironico Feltri.
Esteri
Romania, l’algoritmo di TikTok manipolato per...
Per Mattia Caniglia è "ancora troppo presto" per determinare i responsabili ma "sappiamo che c’è stato coordinamento" per influenzare le visualizzazioni
Le tecniche di coordinamento utilizzate durante la campagna elettorale in Romania per manipolare l’algoritmo di TikTok sono “esattamente le stesse” di quelle utilizzate da attori pro-Russia nel periodo elettorale in Moldova. Lo dice all’Adnkronos Mattia Caniglia, Senior Intelligence and Policy Analyst presso il Global Disinformation Index. È ancora troppo presto per attribuire responsabilità, sottolinea, “ma sappiamo che c’è stato un coordinamento e le modalità di alcune tattiche ci parlano di strategie spesso usate da Mosca”.
TikTok è sotto la lente d’ingrandimento delle autorità rumene ed europee dopo la vittoria a sorpresa del candidato estremista e filorusso Calin Georgescu al primo turno delle presidenziali. Il Consiglio supremo di difesa nazionale rumeno ha denunciato la “massiccia esposizione” di uno dei candidati “sulla base di un trattamento preferenziale” da parte della piattaforma cinese.
Caniglia racconta che i ricercatori open source hanno riscontrato un “largo impiego di canali Telegram popolati da ‘volontari’ che ricevevano istruzioni dettagliate su cosa commentare, come rilanciare, che hashtag usare” sulla piattaforma – dove la campagna di Georgescu ha ricevuto una visibilità straordinaria rispetto ai rivali.
Lo scopo di questo comportamento coordinato era la manipolazione dell’algoritmo per massimizzare visualizzazioni, spiega il ricercatore. I canali Telegram erano gli strumenti di coordinamento e i partecipanti erano incentivati con premi e competizioni; “tattiche che abbiamo osservato durante il periodo elettorale in Moldova, dove attori pro russi hanno usato esattamente queste tecniche”.
I ricercatori che hanno seguito la campagna elettorale rumena hanno rilevato altre tecniche di manipolazione, ossia la creazione di account falsi (almeno 5.000) che hanno agito in maniera coordinata interagendo con determinati contenuti per aumentarne la viralità, e una certa quota di influencer pagati per promuovere messaggi specifici. “Due comportamenti inautentici coordinati in grado di influenzare l’algoritmo e che fanno parte del toolkit della disinformazione russa”, sottolinea Caniglia.
Ora serve capire chi è il direttore d’orchestra, ossia chi c’è dietro alla monetizzazione dei contenuti. Georgescu dice di aver finanziato da solo la campagna, “ma noi sappiamo che per quel tipo di viralità vanno spesi molti più soldi”. Il ricercatore definisce il successo del candidato “ai limiti dell’incredibilità: è passato da 70 a 120-140 milioni di visualizzazioni in due mesi”.
Le autorità indagano se si sia trattato di un aumento legittimo o sia stato causato da una campagna di comportamento inautentico coordinato, cosa che TikTok nega. In Romania il social network cinese è utilizzato da nove milioni di cittadini su diciannove milioni complessivi. Ed è “rilevante la sfiducia diffusa nei confronti dei media mainstream, scesa dal 42% al 27% nelle ultime stime Reuters, osserva Caniglia. “In molti si affidano ai social media come Telegram per leggere le notizie, motivo per cui TikTok è stato utilizzato da tutti i candidati”, seppur con risultati molto diversi.
Nella giornata di venerdì si è tenuto una tavola rotonda tra rappresentanti della Commissione europea, dell’Authority digitale rumena e di TikTok, più altre aziende di social media. L’esecutivo europeo starebbe considerando di avviare un’indagine formale per capire se la piattaforma ha rispettato obblighi del Digital Services Act, che richiede di valutare e mitigare rischi sistemici nel contesto di processi elettorali. Se la violazione viene certificata, sono previste sanzioni fino al 6% del fatturato annuo globale. (di Otto Lanzavecchia)
Spettacolo
Morto Fernando Capecchi, l’agente che scoprì Conti,...
Il noto agente dello spettacolo e talent scout aveva 80 anni
Era stato lo scopritore di Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Massimo Ceccherini e aveva lanciato anche Zucchero Fornaciari: all'età di 80 anni, nella sua casa di Ramini, nel comune di Pistoia, dove era nato e cresciuto, è morto Fernando Capecchi, noto agente dello spettacolo e talent scout. Fu grazie alla sua agenzia 'Vegastar' che tutta la scuola dei comici toscani passò dalle esibizioni nei locali di periferie e nelle feste di piazza alla tv e al cinema.
La carriera
La Vegastar nasce nel 1974 per volontà di Fernando Capecchi che, con abilità e determinazione, si dedica al mestiere dell'impresario artistico. Inizialmente Vegastar si fa strada nel campo della musica leggera, grazie alla collaborazione con Gianni Ravera, il quale intravede subito le doti di Capecchi e lo nomina selezionatore per l'Italia centro-settentrionale del Festival di Castrocaro (in quegli anni il più importante per il lancio di artisti emergenti). Da questo sodalizio nascono importanti successi, quali la scoperta e il lancio di artisti come Zucchero, Eros Ramazzotti, Fiordaliso, Paolo Vallesi ed altri.
Parallelamente Capecchi si rende conto che la Toscana può essere la fucina di tanti nuovi talenti ed infatti dedica tutte le sue energie allo scouting e al management di numerosi personaggi, tra cui: Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Massimo Ceccherini. Capecchi incontrò a Firenze un giovane Carlo Conti, che all'epoca faceva il dj alla discoteca 'Il Poggetto' e gli consigliò un promettente comico, Leonardo Pieraccioni appunto. Si formò un binomio di ferro che presto divenne un irresistibile trio, quando nella primavera 1985 Capecchi intuisce le grandi capacità di Giorgio Panariello: lo scopre quasi per caso vedendolo esibirsi come comico di contorno in uno spettacolo a Bussoladomani, in Versilia. Quel ragazzo simpatico e dissacrante propone imitazioni eccezionali (Mike Bongiorno, Pippo Baudo, papa Giovanni Paolo II, il cavallo di battaglia Renato Zero) e lo scrittura anche se lui ha già un altro manager. Il trio Conti-Pieraccioni-Panariello grazie alla Vegastar realizza nel 1994 'Fratelli d’Italia' spettacolo di grande successo, seguito dal programma 'Succo d'arancia' e poi dal fenomeno di 'Aria fresca' negli anni 1995-96: la prima puntata alla Bussola solo 39 paganti ma esplode la mania per questo programma cult che da Videomusic arriva fino a Telemontecarlo. Un successo che porta Carlo, Giorgio e Leonardo fino alla ribalta della Rai con i programmi estivi dalla riviera romagnola. Fernando Capecchi è stato insignito dei titoli di Cavaliere e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana. Nel 2018 ha pubblicato il libro "Saluta tutti. Vita, talenti, scoperte e avventure di un manager che si è fatto da solo" (Rai Eri).
Il cordoglio
"Ciao Fernando, che gavetta insieme ! Quanti kilometri, quante serate, quante delusioni e quante soddisfazioni, quanti abbracci e quante discussioni, quanti 'saluta tutti'. Con te se ne va un pezzo di vita". Con queste parole, pubblicate su Instagram insieme a uno scatto insieme, Carlo Conti ha detto addio a Capecchi.
Visualizza questo post su Instagram
Lo stesso fa anche Leonardo Pieraccioni, che su Instagram ha pubblicato uno scatto insieme e le parole: "Caro Fernando, avevo 17 anni e mi dicevi che avrei potuto fare questo mestiere quando nemmeno io ci credevo. Siamo stati insieme 42 anni, ultimamente ti chiedevo: 'Oh ma il contratto me lo fai o no?' ridevi: 'no, sei ancora in prova'. Ciao Capecchi! Ci siamo divertiti".
Politica
M5S, ecco la vecchia scrittura privata Grillo-Movimento:...
L'Adnkronos è in possesso del documento dove è fissato nero su bianco l'impegno del comico genovese a non intraprendere azioni legali circa l'utilizzo del nome e del simbolo da parte del Movimento
Beppe Grillo si è impegnato a non promuovere "alcuna contestazione" nei confronti del Movimento 5 Stelle per quanto riguarda l'uso del nome e del simbolo, anche se in futuro il logo sarà modificato "in tutto o in parte". Mentre si avvicina la resa dei conti tra Grillo e Giuseppe Conte, l'Adnkronos è entrata in possesso della scrittura privata stipulata tra l'Elevato e il Movimento 5 Stelle, dove è fissato nero su bianco l'impegno del comico genovese a non intraprendere azioni legali circa l'utilizzo del simbolo da parte del M5S. Di questo documento hanno parlato sia Conte sia il notaio del Movimento, Alfonso Colucci, in diverse interviste. Ma la carta che di fatto 'blinda' il simbolo pentastellato nel forziere di Via Campo Marzio non era stata mai diffusa.
Il documento è sicuramente successivo al 2021, visto il riferimento alla sede nazionale di Campo Marzio che si stabilisce lì in quell'anno. Ma la data precisa della scrittura è riservata e coperta da omissis nella versione di cui è entrata in possesso l'Adnkronos.
Nella scrittura privata si fa riferimento alla "manleva" garantita dal Movimento, che solleva Grillo dalle conseguenze patrimoniali derivanti da eventuali cause giudiziarie. In cambio di questa sorta di scudo legale, l'Elevato è chiamato a prendere una serie di "impegni".
Cosa c'è scritto nel documento
Nel dettaglio, si legge a pagina 14 del documento visionato dall'Adnkronos, Grillo è obbligato "a non formulare in proprio e quale legale rappresentante delle associazioni" M5S del 2009 e del 2012 "alcuna contestazione" nei confronti dell'Associazione Movimento 5 Stelle 2017 (ovvero quella presieduta da Conte) "con riguardo all'utilizzo del nome Movimento 5 Stelle e/o del simbolo" descritto nella premessa ("linea di circonferenza color rosso recante al proprio interno, nella metà superiore del campo, in carattere nero su fondo bianco, la dicitura MOVIMENTO, la cui lettera V è scritta in rosso con carattere di fantasia e nella metà inferiore del campo, disposte orizzontalmente, cinque stelle a cinque punte di colore giallo, più chiaro nella parte alta più scuro nella parte bassa, con una linea di contorno scura, con l'indicazione nella parte inferiore della circonferenza 'ilblogdellestelle.it'"), nonché del simbolo "come finora modificato e in futuro modificabile, in tutto o in parte", dal M5S.
L'impedimento in caso di scissione
Ma non è tutto. Grillo si impegna anche "a non prestare collaborazione funzionale e/o strutturale ad altre associazioni che hanno quale finalità quella di svolgere attività in contrapposizione e/o concorrenziale" con il Movimento: in buona sostanza, qualora dovesse verificarsi una scissione o dovesse nascere una nuova forza politica filo-grillina antitetica al Movimento di Conte, Beppe Grillo non potrebbe lavorare con o per questa nuova formazione. Il punto 6 del documento rivela l'estensione temporale dell'accordo. "Il presente contratto - si legge - è senza termine di durata" e si risolverà solo con lo scioglimento dell'Associazione Movimento 5 Stelle con sede in Roma alla Via di Campo Marzio n. 46. In tal caso, "la manleva sarà efficace solo in relazione ai contenziosi radicati entro 5 anni decorrenti dalla data di scioglimento della medesima" salvi gli effetti "della manleva 2018".
In vista della votazione bis sulle modifiche statutarie che si terrà dal 5 all'8 dicembre, Conte è tornato a parlare della 'guerra' a distanza con il garante, che ha chiesto formalmente la ripetizione del voto: "Il risultato" sul quesito relativo all'abolizione del garante "ha sorpreso anche me. E' la democrazia, dobbiamo prenderne atto", ha detto l'ex premier agli Stati generali della ripartenza, a Bologna. "Adesso viene fuori che i suoi seguaci stanno predicando di non votare, ma se eserciti la clausola che ti conferisce il potere che è fuori dal tempo di ri-votare, non è una contraddizione? Il tutto perché? Per dimostrare che si è sopraelevati, rispetto a cosa?", ha proseguito il leader pentastellato a proposito della mobilitazione dei sostenitori di Grillo che hanno lanciato l'hashtag #IoNonVoto con l'obiettivo di far fallire il quorum della prossima votazione. "Non puoi dire a tutti gli iscritti di trovarsi un'altra casa. Sei stato rivoluzionario a fare questo processo - ha rimarcato Conte - ma una volta fatto ti devi render conto che non hai costituito una fondazione familiare, ma un movimento politico che non appartiente a me, a lui, a un terzo, ma agli iscritti". (di Antonio Atte)