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RCS, un’innovazione che coinvolge (anche) le aziende l’esempio di TeamSystem

RCS, un'innovazione che coinvolge (anche) le aziende l'esempio di TeamSystem

Due miliardi di utenti e un tasso di conversione del 140%: gli RCS e un’esperienza a misura di cliente

Milano, 29 Novembre 2024. L'RCS (Rich Communication Services) sta rapidamente emergendo come una delle tecnologie più promettenti nel panorama della comunicazione aziendale. Aziende come TeamSystem, leader nelle soluzioni digitali per la gestione delle imprese, sono state tra le prime a riconoscere e sfruttare il potenziale dell'RCS. Tramite MailUp, in particolare, TeamSystem ha deciso di adottare questa tecnologia, offrendo ai propri clienti un modo sicuro, interattivo e altamente personalizzabile di comunicare.

Questo approccio innovativo non solo consente a TeamSystem di rimanere all’avanguardia nelle soluzioni di comunicazione, ma risponde anche alle crescenti esigenze di aziende e professionisti di adottare canali più sicuri ed efficaci per interagire con i propri clienti. L'adozione dell'RCS dimostra quanto questa tecnologia sia fondamentale per le imprese che vogliono ottimizzare la loro strategia di marketing digitale e migliorare la comunicazione con i clienti. In questo senso, e si è alla ricerca di un modo per potenziare la propria comunicazione aziendale e migliorare l’engagement con i propri clienti, è possibile consultare l’infografica realizzata da MailUp, che offre una panoramica completa delle sue potenzialità.

Una nuova era per la messaggistica aziendale

L'RCS rappresenta un'evoluzione significativa rispetto agli SMS tradizionali. Mentre i vecchi messaggi di testo erano limitati a 160 caratteri e privi di interattività, l'RCS consente alle aziende di inviare messaggi ricchi e dinamici. I contenuti possono includere immagini, caroselli, video, link interattivi e call to action (CTA), creando esperienze di comunicazione più coinvolgenti e personalizzate.

Questa capacità di integrare contenuti multimediali rende l'RCS uno strumento potente per migliorare l'engagement con i clienti, rispondendo meglio alle loro esigenze e preferenze. Grazie a queste funzionalità avanzate, le aziende possono offrire una comunicazione più mirata ed efficace, aumentando la probabilità di generare interazioni significative.

Sicurezza garantita: il mittente certificato

Un altro vantaggio fondamentale dell'RCS è la sicurezza. Gli SMS tradizionali, infatti, sono vulnerabili a frodi e phishing, ma con l'RCS il mittente è sempre certificato. Questo significa che i clienti possono avere fiducia nei messaggi ricevuti, eliminando i rischi legati a falsificazioni e attacchi informatici. Inoltre, l'RCS garantisce una crittografia avanzata dei dati, assicurando che le informazioni sensibili siano protette durante la trasmissione. Questa maggiore sicurezza rende l'RCS una scelta ideale per le aziende che gestiscono informazioni delicate, come dati finanziari o personali, aumentando la fiducia dei clienti nel canale di comunicazione scelto.

Interattività e personalizzazione: un’esperienza su misura

L'RCS non si limita a rendere i messaggi più sicuri, ma li rende anche molto più interattivi. Le aziende hanno la possibilità di inserire funzionalità come caroselli di immagini, moduli di feedback e pulsanti di chiamata all'azione che guidano i clienti verso azioni specifiche, come acquistare un prodotto o iscriversi a una newsletter. Questo tipo di comunicazione multimediale permette alle aziende di essere più creative e di coinvolgere i clienti in modi nuovi e stimolanti.

Oltre a essere più interattivo, l'RCS permette anche un livello superiore di personalizzazione. Ogni messaggio può essere adattato in base ai dati del cliente, come le sue preferenze o comportamenti passati. In questo modo, le aziende possono inviare comunicazioni più rilevanti e tempestive, migliorando l'esperienza complessiva del cliente.

Una soluzione ideale per il marketing aziendale

L'adozione dell'RCS rappresenta un'importante opportunità per le aziende che vogliono ottimizzare la loro strategia di marketing. Grazie alla possibilità di inviare messaggi più ricchi, interattivi e sicuri, le aziende possono migliorare significativamente il tasso di conversione, incrementando le vendite e il ritorno sugli investimenti (ROI). Inoltre, l'RCS permette alle imprese di rimanere al passo con le ultime innovazioni tecnologiche, mostrando ai clienti una forte attitudine verso l’innovazione.

Le aziende che utilizzano l'RCS hanno già cominciato a registrare tassi di conversione più alti rispetto ai metodi di comunicazione tradizionali, grazie a messaggi più rilevanti, personalizzati e, soprattutto, sicuri.

Per maggiori informazioni Sito web: https://www.teamsystem.com/

Responsabilità editoriale

Andrea Puchetti

info@andreapuchetti.it

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Come proteggersi da un attacco hacker? I consigli di...

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Per ridurre il rischio di phishing è necessario utilizzare il buon senso, essere accorti, prestare attenzione agli sconosciuti e verificare con attenzione i siti internet.

29 novembre 2024 - Le cronache riportano ciclicamente imprese che sembrano appartenere più a film di James Bond che alla vita reale eppure sono realissime. Virus informatici che si attivano a distanza di anni, database violati, intercettazioni di ogni tipo. E la sempre più marcata dipendenza da computer, telefoni e altri apparecchi elettronici rende tutti più vulnerabili. Ecco alcuni consigli utili da Altroconsumo per aumentare la sicurezza dei propri dispositivi.

Nell’immaginario popolare alimentato da film e giornali l’hacker cattivo è una specie di genio dell’informatica. Questo può essere vero, ma sono anche altre le figure che possono attaccare le nostre difese informatiche, come le persone che conosciamo. Andare in pausa pranzo in ufficio lasciando il telefono incustodito sulla scrivania o il computer acceso senza che sia necessaria una password per accedervi è uno degli anelli più deboli della nostra catena di protezione informatica. Infatti, se c’è qualcuno intenzionato a mettere il naso nei nostri dispositivi, è più probabile che si tratti di una persona che conosciamo bene piuttosto che di uno sconosciuto. Averne consapevolezza è necessario per proteggersi da ogni tipo di minaccia.

Inoltre, potrebbe capitare di ricevere messaggi allarmanti del tipo “il tuo telefono è stato hackerato”, “il tuo iPhone è stato hackerato” e similari. Sono messaggi falsi, che puntano a spaventare e indurre a cliccare su link che potrebbero poi installare sul telefono virus e altri programmi maligni. In altre parole, questi messaggi non sono il segno che il telefono è stato hackerato, ma sono essi stessi un tentativo di hackerarlo. Queste tecniche sono note come “phishing”: attacchi informatici che hanno bisogno dell’aiuto della vittima per essere messi in atto.

È quindi importante tenere conto di alcuni consigli pratici, come assicurarsi di avere sempre aggiornati il sistema operativo e i programmi utilizzati, sia sul Pc sia sul telefono; sul Pc è indispensabile installare un antivirus e tenerlo aggiornato e non installare più di un antivirus. Installarne due non solo non aggiunge sicurezza, ma può addirittura peggiorare la situazione; limitare il numero di programmi e app installati e usare solo programmi e app di nota affidabilità; non usare la stessa password in tutti i siti; attivare almeno una protezione di base nel telefono (un codice numerico, oppure sugli Android il codice “a gesto”), così che nessuno possa accedervi se lasciato incustodito.

È, inoltre, consigliato utilizzare con parsimonia i metodi di protezione basati sulle proprie caratteristiche fisiche come il riconoscimento del volto (che comunque non sempre funziona) o l’impronta digitale: in caso di violazione informatica una password si può sempre cambiare, la propria impronta digitale no. E nel dubbio, non cliccare. Quando si ricevono messaggi allarmanti, o che confondono, è necessario riflettere prima di cliccare per cercare di capire esattamente cosa sta succedendo. Nei siti più importanti dove è possibile farlo (la mail, i social network, quelli che usi per movimentare denaro) attiva la protezione a due fattori, quel sistema per il quale non basta inserire la password ma è necessario anche un secondo codice.

Ma il modo migliore per difendersi dal phishing o da altri messaggi sospetti è quello di cancellare immediatamente il messaggio senza mai rispondere, cliccare su link o scaricare programmi allegati. Ma per riconoscere un messaggio di phishing da uno vero bisogna utilizzare il buon senso. Se un messaggio chiede informazioni personali, può darsi che sia un modo per raccogliere indizi e indovinare le tue password. Le banche non mandano mai messaggi email o via chat in cui chiedono dati confidenziali. Lo stesso vale per proposte allettanti di ogni genere: se è troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa.

Prestare attenzione agli sconosciuti. Se si ricevono messaggi da mittenti sconosciuti o servizi mai attivati, si tratta di spam.

Esistono, inoltre, numerosi siti con nomi molto simili a quelli di siti famosi o istituzionali (per esempio: facebok.com - con una O sola - o ancagenerali.it, senza la B iniziale). Siccome possono anche essere veicolo di phishing, la cosa migliore è digitare una volta l’indirizzo della propria banca, ad esempio, facendo attenzione a scriverlo correttamente, e poi salvarlo tra i preferiti del browser per il futuro.

Controllare gli indirizzi internet. La parte dell’indirizzo che identifica il proprietario del sito è quella subito prima del .com (ma anche .it, . org e così via). Per esempio: www.intesasanpaolo.com è un sito di proprietà̀ di Intesa Sanpaolo, mentre www.intesasanpaolo.abc123.com appartiene al proprietario del sito abc123, che potrebbe non avere nulla a che fare con il gruppo bancario. È importante anche tenere presente che se un sito inizia con https:// preceduto da un lucchetto è un sito sicuro.

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In Veneto oltre 70.000 persone sono in carico ai...

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In Veneto oltre 70.000 persone sono in carico ai Dipartimenti di salute mentale

Inoltre si stima che il 20/25% della popolazione manifesti situazioni di disagio psicologico e disturbi mentali sottosoglia

Negli ultimi anni si è registrato un progressivo aumento fino al 30% di richieste. Gli esperti e i rappresentanti delle istituzioni a confronto nel Think Tank promosso da Motore Sanità hanno stilato una to do list concreta per migliorare l’assistenza nella Regione

Padova, 29 novembre 2024 - Da una parte, l’esplosione di un fenomeno che, dopo la pandemia, ha assunto i caratteri di una vera e propria emergenza, con oltre 70.000 persone in carico di Dipartimenti e oltre un milione di persone (le stime parlano del 20-30% della popolazione) con situazioni di disagio psicologico e disturbi mentali sottosoglia soltanto in Veneto. Dall’altro le difficoltà a farvi fronte, legate a vari fattori, anche dovuti alla carenza di specialisti. E intanto le richieste di aiuto continuano a crescere, con un aumento del 30% negli ultimi anni per problematiche legate alla salute mentale, con un picco soprattutto da parte di minori e giovani adulti. Per fare il punto della situazione, Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Angelini Pharma, ha promosso il think tank tra esperti del settore, associazioni di pazienti, stakeholder ed istituzioni, con l’obiettivo di identificare le quick win action che possano migliorare l’attuale scenario assistenziale della Regione Veneto. Dando una particolare rilevanza anche all’analisi delle condizioni di vita delle persone con disagio mentale che non dipendono solo dalla gravità della malattia, ma anche dal grado di accettazione all'interno della famiglia e della società, accettazione spesso ridotta a causa dello stigma di cui vengono fatte oggetto.

Per quanto riguarda le carenze di personale, e in particolare di medici psichiatri, nel dibattito è emerso che il problema riguarda tutte le Regioni ed è legato alla errata programmazione ministeriale dei posti di specialità. L’aumento delle borse di studio introdotto in occasione della pandemia Covid, però, rappresenta un primo passo per risolverlo, seppure gradualmente. Per quanto riguarda il personale non medico, una recente delibera regionale ha definito gli standard, con un numero adeguato di psicologi, assistenti sociali ed educatori finanziati per il 2024, con fondi ministeriali e, in parte, regionali. Questi standard sono in linea con quelli definiti da Agenas nell’Intesa Stato-Regioni del dicembre 2022. E’ emerso nel confronto di Padova quanto sia opportuno prevedere un adeguamento della quota del fondo sanitario nazionale vincolata per la salute mentale. Per quanto riguarda gli investimenti per la salute mentale, è emerso che il Veneto spende meno rispetto ad altre Regioni. Spendere meno, però, si è sottolineato, non significa necessariamente funzionare peggio, in particolare in relazione alla pressocchè assenza di indicatori di esito. In altri contesti regionali, ad esempio, si spende di più perché viene incentivata in modo particolare la spesa per la residenzialità. A tal proposito si ricorda che in Veneto c’è una norma regionale, la DGR 1673 del 2018, che regolamenta la residenzialità nella Regione, stabilendo p.l. e tempi massimi di permanenza.

Un problema aperto è rappresentato dai minori, per cui è ancora in itinere un modello efficace di integrazione.

Anche per quanto riguarda l’integrazione con le dipendenze, nell’ottica della gestione delle doppie diagnosi e della comorbilità, ci sono criticità. In particolare potrebbe essere utile valutare il dipartimento di Salute Mentale con l’integrazione delle dipendenze come già in molte altre regioni.

I lavori del Laboratorio hanno portato gli esperti ad identificare una to do list concreta per migliorare l’attuale scenario della regione Lombardia basata sui seguenti punti:

• Investire sui professionisti sanitari

Tutti i Dipartimenti di Salute Mentale della regione Veneto risultano sottodimensionati in termini di personale sanitario e socio sanitario. L’assistenza viene garantita solo grazie all’impegno e disponibilità dei singoli. È necessario un intervento organico che attraverso la misurazione dei carichi di lavoro ai quali tutti gli operatori sono sottoposti porti ad una revisione delle attuali piante organiche. Parimenti è assolutamente necessario garantire un’adeguata formazione così da migliorare diagnosi e percorsi di cura.

• Adeguamento dell’offerta assistenziale

Un adeguamento del numero delle strutture dedicate all’assistenza, cura e riabilitazione dei pazienti con disturbi mentali (i.e. CSM, CD, SR, ambulatori dedicati) e dei posti letto negli SPDC permetterebbe non solo di rispondere alla crescente domanda di pazienti che necessitano di una presa in carico in condizioni di emergenza-urgenza, ma di attuare un potenziamento dell’assistenza territoriale e dell’offerta sociosanitaria.

• Maggiori risorse

A livello nazionale le nostre stime prevedono una linea di investimenti tale da portare la percentuale del fondo sanitario almeno al 5%. Ciò rappresenterebbe il fattore abilitante per: intensificare l’attività territoriale, implementare l’assistenza ai giovani pazienti nella fase di esordio delle malattie, garantire la continuità della cura sia tra ospedale e CSM, migliorare l’appropriatezza dei trattamenti, l’aderenza e controllare il rischio di effetti collaterali.

• Iniziative di educazione pubblica e lotta allo stigma

Occorre avviare una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere una corretta informazione sulla salute mentale, affrontando stereotipi e pregiudizi che spesso alimentano l'isolamento e la discriminazione. Attraverso media tradizionali, social media e iniziative locali, è necessario diffondere messaggi che favoriscano l’inclusione e il rispetto delle persone con disturbi mentali.

• Rafforzamento della medicina di prossimità e del territorio

Per garantire un'assistenza più vicina ai cittadini, è fondamentale rilanciare la medicina territoriale. Proponiamo di adottare nuovi modelli organizzativi che prevedano l'integrazione continua di professionisti della salute mentale, come psichiatri, psicologi e assistenti sociali, nelle unità sanitarie territoriali. Questo approccio consentirà un intervento precoce e multidisciplinare, facilitando la presa in carico tempestiva e il supporto integrato per i pazienti, con particolare attenzione alle situazioni di maggiore vulnerabilità.

• Potenziamento della telemedicina

La telemedicina rappresenta una risorsa strategica per migliorare la continuità assistenziale e il follow-up dei pazienti, specialmente dopo le dimissioni ospedaliere. Sarebbe opportuno introdurre piattaforme digitali che permettano consulti da remoto, monitoraggio costante e contatti frequenti con il personale sanitario. Questo garantirà una gestione più flessibile e accessibile, soprattutto per i pazienti che vivono in aree isolate o che hanno difficoltà a spostarsi.

• Aggiornamento e formazione continua del personale sanitario

La qualità dell'assistenza dipende innanzitutto dalla preparazione degli operatori sanitari. Per questo, è essenziale aggiornare costantemente i professionisti con corsi di formazione specifici in ambito psichiatrico, che permettano di migliorare la tempestività e l'appropriatezza della diagnosi.

Il laboratorio di Padova, a cui ha preso parte, tra gli altri, Alberto Siracusano, professore emerito di Psichiatria, Università Tor Vergata, coordinatore del Tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale, Giuseppe Nicolò, Direttore DSM-DP Asl Roma 5, coordinatore vicario del Tavolo tecnico ministeriale sulla salute mentale e Tommaso Maniscalco, Direttore Dipartimento Salute Mentale ULSS 7 Veneto, Componente del tavolo tecnico ministeriale salute mentale è la terza tappa di un percorso che ha toccato Roma, Viareggio, Milano e si concluderà nella Capitale, dove verrà presentato un vero e proprio “Mental Act” da mettere a disposizione delle istituzioni.

Ufficio stampa Motore Sanità

comunicazione@motoresanita.it

Stefano Tamagnone - 338 3703951

www.motoresanita.it

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Marchio De.Co. per il Gran Cacio di Morolo

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Massimiliano Scarchilli

Il Comune ciociaro annuncerà ufficialmente il 30 novembre questo importante riconoscimento per il più noto dei suoi prodotti tipici agroalimentari

Frosinone, 29 novembre 2024. Il celebre formaggio Gran Cacio di Morolo, prodotto di punta dell’Azienda casearia Scarchilli e best seller del portale di e-commerce CiociaroStore.it, ha ottenuto il marchio di qualità DE.CO. (Denominazioni Comunali), la certificazione che lega i migliori prodotti agroalimentari italiani al proprio territorio comunale di origine.

I marchi De.Co., introdotti dalla Legge n. 142 del 1990, puntano a preservare e promuovere la tipicità e l’autenticità di alimenti, ricette o processi produttivi tradizionali, rafforzandone il legame con la comunità locale.Ma riuscire ad essere inseriti nel Registro dei prodotti De.Co. non è affatto agevole. L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) analizza con grande rigore il disciplinare di produzione, verificandone la conformità ai restrittivi requisiti richiesti.

Una prova che il Gran Cacio ha superato, ottenendo dal Comune di Morolo (in provincia di Frosinone) questa ambìta certificazione che è una garanzia per tutti i consumatori.

La cerimonia del 30 novembre

Sarà il Sindaco di Morolo (FR) Gino Molinari, assieme al Presidente ANCI Lazio Daniele Sinibaldi e al responsabile del progetto "Origine Comune" Luca Masi a consegnare a Massimiliano Scarchilli, titolare del Caseificio Scarchilli, il marchio DE.CO. che si concluderà (e non poteva essere altrimenti) con una degustazione del pregiato Gran Cacio di Morolo.

L’appuntamento è presso Auditorium di Morolo il 30 novembre 2024 alle ore 17:30.

L’azienda Scarchilli e il suo Gran Cacio

Con soli tre ingredienti (latte crudo proveniente da allevamenti laziali, caglio naturale e sale marino integrale) e una produzione volutamente limitata a sole quattro tipologie di formaggi, il caseificio Scarchilli è rimasto fedele ai suoi metodi di lavorazione tradizionali pur avendo operato recentemente un profondo riammodernato delle sue strutture.

Grazie all’approccio artigianale il Gran Cacio, con il suo sapore unico e il forte legame con il territorio, è una delle massime eccellenze gastronomiche della Ciociaria. Si tratta di un formaggio stagionato a pasta filata, realizzato interamente a mano, affumicato delicatamente con trucioli di faggio e rifinito con una copertura di olio extravergine d’oliva su ogni singolo pezzo che può oscillare da uno a tre chili.

La soddisfazione di Massimiliano Scarchilli

“Anche se la nostra azienda casearia ha già ricevuto altri premi e riconoscimenti – ha dichiarato l’amministratore dell’Azienda Scarchilli – questo Marchio di Denominazione Comunale mi inorgoglisce in modo particolare. Quando nel 2001 ho assunto la guida dell’azienda fondata nel 1933 da nonno Pietro, ho sentito la forte responsabilità di preservare la nostra tradizione artigianale. Ma per affrontare le sfide di un mercato sempre più globale – ha proseguito Scarchilli – occorreva conciliare passato e futuro. Le metodiche di lavorazione sono le stesse di sempre: l’affumicatura

avviene ancora nel forno realizzato da mio nonno, alimentato con trucioli di legno di faggio l’albero principe dei Monti Lepini che circondano Morolo e la stagionatura avviene negli antichi locali in tufo della masseria di famiglia.

“Non ho però rinunciato alla tecnologia. Un esempio è il portale di commercio elettronico CIOCIAROSTORE.IT che ho lanciato assieme ad altri produttori ciociari come la l’Azienda Agricola Il Picchio Verde del Prof. Paolo Tranquilli Leali, con la sua pasta e legumi, il Salumificio Salerman, Il Forno Marini, L’olio Quattrociocchi, AV Miele, Azienda Vinicola Schiavella, Società Agricola Selva di Paliano, Albetum Vini e diversi altri produttori vitivinicoli. Il nostro orizzonte – conclude Massimiliano Scarchilli – sono le eccellenze Ciociare. L’idea è quella di selezionare prodotti e aggregare i produttori per un nuovo modello di economia, sostenibile, circolare e basata sulla condivisione di valori, per raggiungere consumatori, che scelgono consapevolmente i cibi da portare in tavola.

Contatti: https://ciociarostore.it/categoria-prodotto/la-cacioteca/

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