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Pancalli (Cip): “Intuizione di Maglio ha portato allo sviluppo dello sport paralimpico”

Le tecniche di riabilitazione innovative di Maglio sono state fondamentali per la nascita dello sport paralimpico

Pancalli (Cip):

“E' importante che si dedichi un ricordo in memoria di colui che ha gettato il seme di quel grande movimento sportivo che oggi è diventato lo sport paralimpico. Il professor Maglio, insieme a Ludwig Guttmann, sono stati coloro che hanno avuto l'intuizione di dedicare percorsi riabilitativi utilizzando anche lo sport. Hanno gettato sostanzialmente le basi per l'avvio di un grande percorso che negli anni è diventato il Movimento Paralimpico che oggi noi conosciamo. Questa è importante, perché bisogna sempre riconoscere il passato, conoscere il passato per sapersi proiettare nel futuro”. Così Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, in occasione della cerimonia di intitolazione dell'Auditorium Inail al professor Antonio Maglio, ha sottolineato l’importanza di ricordare i personaggi del passato che hanno costruito il nostro presente.

Maglio, infatti, consolidò un nuovo metodo riabilitativo per il trattamento delle persone mielolese, introducendo i concetti di presa in carico dei pazienti, di terapia occupazionale e di reinserimento socio-lavorativo. Prendendo spunto dall'esperienza del neurologo Ludwig Guttmann, il primo ad avviare alla pratica sportiva i reduci britannici ricoverati presso la Spinal Injuries Unit di Stoke Mandeville, piccola città alle porte di Londra, nel Centro paraplegici di Ostia, iniziò a utilizzare lo sport come strumento terapeutico, intuendone le straordinarie potenzialità e l'effetto benefico che avrebbe avuto sui pazienti, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cronaca

Cancro seno, Schillaci riceve delegazione Europa Donna...

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Al centro dell'incontro il report che misura il valore sociale generato dalle Associazioni di pazienti in senologia e i 30 ani dell’organizzazione

Orazio Schillaci - (Fotogramma)

"Oggi rinnoviamo l’impegno comune nella lotta contro il cancro al seno, che rappresenta la patologia oncologica più diffusa nelle donne. La nostra attenzione è massima dalla diagnosi alla cura, fino al follow-up. La rete italiana delle Breast Unit è considerata infatti un modello di eccellenza a livello europeo e garantisce diagnosi precoci, interventi chirurgici secondo gli standard più elevati e una presa in carico multidisciplinare". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci che oggi ha ricevuto al ministero una delegazione di Europa Donna Italia, in occasione dei trent’anni del movimento nato da un’idea del professor Umberto Veronesi allo scopo di tutelare i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno.

"La prevenzione - ha poi ricordato Schillaci - resta un fattore fondamentale e per questo siamo impegnati ad aumentare l’adesione ai programmi di screening e puntiamo ad allargare la fascia d’età della popolazione target, dai 45 ai 74 anni di età. La storia recente della lotta al cancro è costellata da grandi scoperte e segnata da formidabili passi avanti nelle prospettive di guarigione, sopravvivenza e qualità della vita dei pazienti. In questo percorso è stato e resta prezioso il contributo di associazioni come Europa Donna che ringrazio per l’impegno che da 30 anni porta avanti al fianco delle donne con il cancro alla mammella, anche con una particolare attenzione al tumore metastatico. Sono certo che insieme riusciremo a raggiungere altri importanti traguardi per la tutela della salute".

L’incontro è stata l’occasione per presentare al Ministro in anteprima l’ultima Analisi del valore sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore al seno, un report, unico in Italia, che Europa Donna Italia redige annualmente con il supporto metodologico di PwC Italia. Giunto alla sua quinta edizione, il volume offre una fotografia delle attività svolte nel 2023 dalle associazioni della rete di Europa Donna – oltre 190, presenti in tutta Italia – quantificando con numeri e dati il loro operato e impatto sulla comunità. "Disseminate capillarmente sul territorio, le associazioni di pazienti svolgono un lavoro prezioso: misurarlo è un compito complesso ma necessario – afferma Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – perché i numeri danno spessore e concretezza a un impegno che altrimenti, pur nel significato più alto, rischia di essere confinato all’ambito della generosità; mentre vedo ogni giorno quanto il volontariato in senologia sia competenza, esperienza e professionalità, qualificandosi come una risorsa indispensabile per completare il welfare del nostro Ssn nel rispondere ai bisogni di pazienti e caregiver".

I dati raccolti per l’Analisi del Valore sociale generato dalle associazioni di pazienti con tumore del seno evidenziano un volontariato organizzato, attento alla formazione e all’aggiornamento dei suoi operatori, coscienziosamente regolato e coordinato, come sottolinea Rocco Bellantone, presidente dell’Iss, che ne ha firmato l’introduzione. "L’analisi riporta numeri precisi – dichiara Gaia Giussani, ESG partner, PwC Italia – che tratteggiano profili dettagliati: quasi 6.000 volontari attivi, con un’età media di 53 anni, prevalentemente donne (68%), spesso pazienti o ex pazienti (19%) che hanno prestato, solo nel 2023, 226.815 ore di volontariato nelle Breast Unit e sul territorio locale. Un numero che, riportato a una giornata feriale media di 8 ore, corrisponde a oltre 28.000 giornate lavorative: è come se una forza lavoro di circa 115 persone lavorasse gratuitamente, a tempo pieno, tutto l’anno, offrendo competenza e assistenza. Sono le proporzioni di un’impresa di medie dimensioni, che assiste pazienti (30.078), familiari e caregiver e raggiunge circa 90.000 persone che partecipano a eventi di sensibilizzazione organizzati sul territorio".

"Un lavoro importantissimo che Europa Donna porta avanti da 30 anni, e si aggiunge a quello che le associazioni svolgono anche sul piano dell’advocacy – osserva Rosanna D’Antona – partecipando ai tavoli di lavoro nazionali e regionali, in cui rappresentano la voce delle pazienti e offrono contributi e suggerimenti ai decisori, come ci viene riconosciuto anche in questa giornata dal nostro Ministro". "Solo da un impegno corale possono nascere grandi risultati – prosegue Corrado Tinterri, coordinatore Comitato tecnico scientifico di Europa Donna Italia e direttore della Breast Unit di Humanitas Milano-. Lo abbiamo visto con le Breast Unit: istituite nel 2014, in seguito a campagne di sensibilizzazione e mobilitazione anche di Europa Donna, sono state il risultato di un’alleanza speciale tra associazioni di pazienti, istituzioni e mondo scientifico e hanno cambiato, di fatto, il paradigma di cura della paziente con tumore del seno. Su questa strada, già tracciata insieme, dobbiamo continuare con tutte le nostre forze: i traguardi tracciati con il Ministro per migliorare la prevenzione, la cura e qualità della vita delle pazienti, metastatiche e non, sono ambiziosi e non possono aspettare".

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Cronaca

Luca Tommassini, svaligiata la villa di quattro piani del...

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Il racconto: "Il mio assistente, rincasando, si è trovato davanti 4 uomini armati"

 - Ig / Luca Tommassini

La villa alle porte di Roma del coreografo Luca Tommassini è stata completamente svaligiata, con i ladri che hanno portato via pezzi d'arredo, abbigliamento griffato e hanno aperto la cassaforte. A rivelarlo, con grande sconforto su Instagram, è stato lo stesso coreografo ed ex ballerino di fama internazionale, che ha appreso la notizia mentre si trovava per lavoro a bordo della Costa Fascinosa nelle acque del Mediterraneo. "Questa volta, la seconda in pochi anni (il coreografo era già stato vittima dei ladri nella sua precedente casa di Trastevere, ndr.), me l’hanno veramente devastata la mia casa che sto con tanta fatica e sacrifici ristrutturando da due anni", ha scritto Tommassini su Ig postando video e foto della casa devastata.

"Sono lontano per lavoro, in mezzo al mediterraneo navigando verso la Spagna, quindi é ancora più difficile capire quanto siano riusciti a portare via. Di sicuro hanno massacrato porte e pareti. Aperto la cassaforte. Sembrerebbero mancare tantissime cose di grande valore, pezzi d’arte e cose intime di grande valore affettivo. Si sono attaccati a tutto, dalle scarpe agli abiti, dai gioieilli ai quadri. Sono addolorato e spaventato perché erano una banda di criminali armati e il mio assistente Nico 'Fratacchiò' é arrivato a casa mentre erano dentro, ed è giustamente shockato... mi piange il cuore, stavamo costruendo questa casa con tanto amore".

Cosa è successo

Secondo quanto riferisce sui social Tommassini, l'assistente rincasando "si è trovato quattro infami armati davanti". "Calcolando che la mia casa è di quattro piani vi lascio solo immaginare la devastazione che c’è ovunque. Io sono ancora lontano in mezzo al Mediterraneo per lavoro, mai mollerei un mio progetto, per me il lavoro è sacro, ma questa volta è dura pensare che dovrò tornare per fare la conta di tutto quello che non c’è più", sottolinea il coreografo.

"Si sono attaccati a tutto, ovviamente alle casseforti ma pure alle mie scarpe, camicie e mutande...", aggiunge. "Ma la cosa che fa più male, dove sono crollato in un pianto - ammette - sono i miei cassetti del cuore, quelli vicino al mio lato del letto, lì dove tenevo ogni piccolo oggetto appartenuto alle persone che ho amato e voluto bene nella mia vita. Hanno rubato anche la collana con la piccola croce di papà che era l’unica cosa a me rimasta di lui, l’anello di mia nonna, e tantissime cose dei miei collaboratori del cuore e artisti che amo. Cassetti, che tenevo chiusi con dei lucchetti, erano la mia vita. Sono cresciuto senza mai avere un mio letto o un mio spazio per custodire le mie cose. Come dice questo brano che ho sempre amato 'home' la mia casa, per me rappresenta il mio tutto. É la mia conquista che nessuno mi ha dato o regalato, il mio premio per i tanti sacrifici".

"Questa è forse la violenza più brutta che io abbia mai subito", aggiunge. "Mi farò una ragione delle cose materiali che non ci sono più, anzi già non me ne frega un caz... ma non perdonerò mai chi fa del male a chi voglio bene. Certo, ora quei cassetti saranno vuoti e tutto dovrà vivere custodito nel mio cuore", conclude.

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Cronaca

Caso Basciano, nuova accusa di Sophie Codegoni: “Mi...

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L'indagato, ricorda la procura, ha un precedente specifico, per stalking, nei confronti di una ex

Sophie Codegoni e Alessandro Basciano - Fotogramma/IPA

Alessandro Basciano avrebbe fatto pedinare Sophie Codegoni. È l'ultima accusa dell'influencer, contenuta nell'appello al tribunale del Riesame della procura di Milano che, due giorni fa, ha chiesto gli arresti domiciliari per il deejay, arrestato per stalking lo scorso 22 novembre e scarcerato il giorno successivo.

La nuova accusa

Lo scorso 16 novembre, durante un evento in un centro commerciale a Locate Triulzi, in provincia di Milano, secondo quanto scritto nell'appello, Basciano avrebbe fatto pedinare l'ex fidanzata Codegoni: "Durante l'evento mi accorgo della presenza di due soggetti, forse nordafricani, che avevano un atteggiamento strano, continuavano a fissare l'interno del negozio" mette a verbale la 23enne quando viene interrogata in procura lo scorso 28 novembre.

Più tardi, la raggiunge un amico "che con un'espressione sconvolta mi avvisava di aver incontrato poco prima nel centro commerciale Basciano che lo aveva minacciato dicendogli, 'ragazzino, dove ca**o stai andando?'". All'invito di lasciarlo perdere, Basciano gli intima di ritirare la denuncia - l'ex concorrente del Grande fratello vip lo avrebbe bloccato quando era in auto e aggredito qualche sera prima - "sostenendo di essere uno di strada disposto anche a farsi vent'anni di carcere" racconta Codegoni.

"Ritengo che i due soggetti nordafricani fossero stati incaricati da Basciano per controllarmi. Preciso che Basciano frequenta persone pericolose e con precedenti penali" aggiunge la modella.

Per la procura le chat, fornite dalla donna, insieme alla ricostruzione di alcuni episodi, e l'aver dimostrato di non aver mai ritirato la querela presentata nel dicembre 2023 "dovrebbe sgomberare il campo dalla riconciliazione tra Basciano e Codegoni, prospettata dal primo in sede di interrogatorio e valorizzata dal gip nel revocare la misura cautelare", scrive la procuratrice aggiunta Letizia Mannella e il pm Antonio Pansa.

Nell'appello si ricorda come l'indagato "abbia un precedente specifico, per stalking, nei confronti di una ex".

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